
15/04/2025
Cosa faresti se esistesse un farmaco che può salvarti la vita, ma la legge ti impedisse di averlo?
Immagina di essere condannato a morire non per mancanza di una cura, ma per mancanza di accesso.
Non per un destino crudele, ma per una legge cieca.
Questa è la storia del GS-441524.
Un farmaco antivirale sviluppato anni fa, nato per combattere la FIP, una malattia mortale che colpisce i gatti. Era la condanna definitiva, fino a quando questo farmaco ha iniziato a fare miracoli.
Gatti dati per spacciati hanno ripreso a mangiare, a muoversi, a vivere.
La scienza ce l’ha fatta. La cura esiste.
Ma qui arriva l’assurdo: GS-441524 non è approvato legalmente per l’uso veterinario in molte parti del mondo. Le famiglie devono affidarsi a circuiti non ufficiali, a fornitori sconosciuti, a cure clandestine, spesso costose, rischiose, senza assistenza medica.
Perché?
Per burocrazia. Per interessi economici.
Per leggi che non tengono conto della vita.
Questa non è solo la storia di un farmaco.
È la storia di un sistema che preferisce far morire, piuttosto che cedere il controllo.
Morire per una legge. Sopravvivere solo disobbedendola.
È il momento di cambiare le regole.
Perché la vita deve valere più della burocrazia.
, insieme a tutta la categoria veterinaria, chiede l'autorizzazione al -441524, farmaco antivirale che sta dando notevoli risultati nella fip del .
Da apprendiamo che
" allo stato attuale delle conoscenze in base alla normativa vigente (art 112 Reg UE 2019/6. art 33 comma 5 D.lgs. 218/2023) nulla osta all'utilizzo in deroga, per assenza di medicinale veterinario registrato ad uso veterinario, del per la terapia della FIP nel gatto. Si tratta di farmaco umano con regime di prescrizione OSP; quindi, risulta prescrivibile via REV per scorta di struttura da usarsi in struttura di cura sotto la responsabilità del direttore sanitario (il veterinario zooiatra non può detenerlo in scorta in quanto farmaco ospedaliero - ricetta osp- appartenente ai medicinali inclusi nell'art. 92 del D.lgs. 219/2006).
Non risultano divieti o limitazioni in quanto non ricompreso nella lista degli antivirali destinati al solo uso umano del Reg di Esecuzione UE 1255/2022, né sono tutt'ora in vigore restrizioni nazionali per l'utilizzo nei malati di covid-19.
Inoltre, l'utilizzo del remdesivir in medicina veterinaria è già previsto dal Regolamento di esecuzione UE 1973/2024 approvato dal parlamento europeo il 18/luglio/2024 che entrerà in vigore dall'8 agosto 2026.
Ciò significa che il suo uso è già stato preso in considerazione e approvato dalla Commissione, per termini meramente burocratici la norma sarà in vigore dall'anno prossimo, ma la sua utilità è già stata sancita nel 2024 (in quanto nulla osta dal punto di vista normativo e scientifico allo stato attuale). L'utilizzo è scientificamente giustificato in quanto il remdesivir ed in particolare uno dei suoi metaboliti nucleosidici (GS-441524) risultano efficaci nella terapia delle patologie sostenute da coronavirus inclusa la FIP del gatto causata da un ceppo del coronavirus felino (fcov).
Resta senza risposta la domanda che tutti ci poniamo da tempo, per quale motivo il GS-441524 commercializzato in UK (molecola sotto brevetto) non viene registrato anche in Europa?
Quali interessi vengono tutelati a scapito della salute degli animali?
Il Ministero della Salute rende nota l’esistenza di un Gruppo di Lavoro Europeo tra rappresentati delle Autorità Governative degli Stati Membri per discutere la questione." https://www.fnovi.it/node/51351
Il GS-441524 si è dimostrato notevolmente sicuro e può essere somministrato per via orale in un piano di trattamento insieme al Remdesivir, sebbene sia disponibile anche una versione iniettabile.
La sua indisponibilità in UE ha portato a un fiorente mercato nero per il farmaco, sollevando molte preoccupazioni, in particolare sulla sua purezza e sicurezza per i gatti trattati e per la salute pubblica.