Giuseppe Febbraio DVM

Giuseppe Febbraio DVM Informazioni di contatto, mappa e indicazioni stradali, modulo di contatto, orari di apertura, servizi, valutazioni, foto, video e annunci di Giuseppe Febbraio DVM, Veterinario, Centro Veterinario Einaudi 23/a, Via Colajanni Napoleone, Bari BA, Bari.

Medico Veterinario, PhD, Diploma Master Universitario II livello in Gastroenterologia ed Endoscopia
È possibile prenotare una visita o richiedere una consulenza contattando il CENTRO VETERINARIO EINAUDI di Bari 080 501 8674

𝐌𝐚𝐧𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐌𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐭𝐚 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐒𝐚𝐧𝐨𝐌𝐨𝐝𝐮𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐌𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐭𝐚L’equilibrio è tuttoIl microbiota intestinale gioca un...
25/03/2024

𝐌𝐚𝐧𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐌𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐭𝐚 𝐈𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐒𝐚𝐧𝐨
𝐌𝐨𝐝𝐮𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥 𝐌𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐭𝐚

L’equilibrio è tutto
Il microbiota intestinale gioca un ruolo importante nella salute del tratto gastrointestinale (GI), e non solo, di cani, gatti e noi umani.
𝐃. 𝐌𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 𝐢𝐧 𝐩𝐨𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞
Il microbiota intestinale è composto da migliaia di miliardi di microrganismi tra cui batteri, archeobatteri, funghi, virus e protozoi. Si stima che il numero delle cellule microbiche presenti nell’intestino sia almeno pari a quello delle cellule di tutto l’organismo. I batteri rappresentano il segmento più ampio e costituiscono circa il 98% del microbiota di cani e gatti, svolgendo un ruolo fondamentale nel mantenimento della salute dell’ospite.
𝐃. 𝐌𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐮𝐩𝐚𝐧𝐨 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐫𝐞𝐭𝐨 𝐢 𝐦𝐢𝐜𝐫𝐨𝐫𝐠𝐚𝐧𝐢𝐬𝐦𝐢?
Il microbiota lavora a vantaggio dell’ospite in cui vive. Innanzitutto svolge una funzione di barriera. Il microbiota, infatti, sta bene dove sta e non ha nessuna intenzione di retrocedere per fare spazio a nuovi microrganismi invasori, con i quali entra fortemente in competizione. Così facendo, contrasta l’invasione e/o l’espansione di specie patogene, in grado potenzialmente di provocare malattie nel cane e nel gatto. Inoltre, è dimostrato che il microbiota intestinale è anche in grado di modulare e attivare il sistema immunitario nelle sue fasi di sviluppo. Instaurando un delicato equilibrio anche con le stesse cellule dell’epitelio intestinale, il microbiota agisce come elemento protettivo, capace di limitare la produzione di sostanze tossiche. A livello del tratto GI, il microbiota interagisce con la motilità intestinale e con la digestione.
In sostanza il microbiota agisce come un vero e proprio organo, il quarto organo dell’apparato gastro intestinale.
𝐃. 𝐈𝐧 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐚 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐢𝐧𝐟𝐥𝐮𝐞𝐧𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐭𝐚?
Età, genetica, modalità di nascita ma anche il cibo influenza la composizione del microbiota. Ma è soprattutto quello che si mangia che influenza la composizione del microbiota. Perché? Perché, come dicono gli esperti è il fattore più semplice da modificare e si presta a diventare una possibilità concreta per interventi preventivi e terapeutici. Fibre specifiche, polifenoli, digeribilità, apporto moderato e tipologia di grassi e proteine sono tutti influenzer positivi del microbiota. Ma attenzione sono le abitudini alimentari a lungo termine a rappresentare la variabile del microbiota individuale: le abitudini alimentari prolungate sono un fattore determinante.
In assenza di nutrimento adeguato, i batteri intestinali hanno soltanto due scelte: morire o nutrirsi del muco che ricopre la parete intestinale, impoverendola così del proprio strato protettivo e predisponendola a quadri infiammatori di diversa natura.
L’organismo fornisce alla microflora intestinale sostanze nutritive per il suo sostentamento. Fibre e polisaccaridi indigeriti sono i principali modulatori della composizione e della funzionalità del microbiota. Alcune fibre sono particolarmente gradite al microbiota che le utilizza selettivamente: queste fibre prendono il nome di “fibre prebiotiche”.
Se il microbiota ha le sue fibre preferite a disposizione tutto l’organismo ne trae vantaggio. In caso di dieta povera di fibre, il microbiota cerca invece nutrienti altrove e arriva persino a utilizzare le glicoproteine della lamina mucosa della parete intestinale dell’ospite.
Attraverso la fermentazione di fibre e la degradazione di composti proteici, il microbiota intestinale produce acidi grassi a catena corta, fonte di nutrimento per le stesse cellule dell’intestino. Grazie a questi processi, inoltre vengono prodotte vitamine o altri composti, in grado di contrastare la proliferazione di altri agenti patogeni e, come accennato, contribuire allo sviluppo del sistema immunitario dell’ospite.
𝐃. 𝐎𝐠𝐠𝐢 𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐝𝐚𝐠𝐚 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐫𝐮𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐦𝐚 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐥𝐚𝐭𝐭𝐢𝐞. 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐥𝐚 𝐬𝐚𝐥𝐮𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐨 𝐞̀ 𝐜𝐨𝐬𝐢̀ 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞?
L’intestino costituisce una linea di difesa di primaria importanza per l’organismo dei nostri animali, ricopre un ruolo di centrale anche nel mantenimento dell’equilibrio immunologico e permette la sopravvivenza dei miliardi di microbi simbiotici e commensali che ospita. In cambio dell’ospitalità essi producono una serie di sostanze benefiche per l’organismo nel corso dei suoi processi metabolici, in particolare durante la fermentazione anaerobica (ossia in assenza di ossigeno) di resti alimentari che si trovano nel tratto digerente. I maggiori prodotti della fermentazione batterica nel colon sono gli acidi grassi a catena corta che sono in grado di interagire con le cellule intestinali, influenzando la risposta immunitaria e il rischio di malattie.
𝐃. 𝐐𝐮𝐚𝐥 𝐞̀ 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐮𝐧 𝐦𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐦𝐚 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐞 𝐥𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐛𝐢𝐨𝐬𝐢?
Se l’eubiosi è definita come una situazione di equilibrio qualitativo e quantitativo delle specie presenti nel microbiota, al contrario quando la comunità microbica intestinale va incontro a modificazioni quantitative e qualitative, vengono modificati anche i meccanismi funzionali a essa legati. In questo caso si parla di disbiosi, condizione spesso associata a malattie infiammatorie croniche, ma anche a obesità, diabete, asma ecc. Per quanto riguarda il tratto gastroenterico, la disbiosi può essere localizzata in un area circoscritta o verificarsi o verificarsi lungo l’intero tratto GI.
𝐃. 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐜𝐨𝐦𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐛𝐢𝐨𝐬𝐢 𝐚 𝐥𝐢𝐯𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐠𝐚𝐬𝐭𝐫𝐨𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞?
I segni GI correlati alla disbiosi variano in base alla zona colpita (es intestino tenue, colon o tutto il tratto GI) e nell’entità delle variazioni del microbiota. Alcuni animali con disbiosi possono essere anche asintomatici, almeno apparentemente. Poiché questa condizione si verifica con altre patologie GI, il ripristino delle funzionalità normali del microbioma è un importante elemento terapeutico, oltre alla gestione e al trattamento di qualsiasi altra condizione GI sottostante.

• Gonfiore e flatulenza intestinale
• Feci di consistenza molle o troppo dura
• Diarrea o alternanza di stipsi e diarrea
• Disturbi digestivi o intolleranza a diversi alimenti
• Presenza di muco nelle feci
• Alito cattivo
• Rumori gastrici o addominali (borborigmi) talvolta associati a reflusso gastroesofageo
• Sensazione di stanchezza unita a irritabilità
• Diagnosi di intestino irritabile, malattia infiammatoria intestinale o la così detta Diarrea Antibiotico Responsiva
• Diagnosi di malattie autoimmuni.

𝐃. 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐢𝐧𝐟𝐥𝐮𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐢𝐧 𝐧𝐞𝐠𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞?
La composizione del microbiota intestinale può essere influenzata (o addirittura profondamente alterata) da moltissimi fattori, tra cui dieta, ambiente, età genetica dell’ospite, farmaci (ad esempio antibiotici, inibitori di p***a, antinfiammatori), lo stress, la dieta e malattie. Sebbene alcuni di questi fattori non possano essere controllati, la dieta fornisce un’occasione quotidiana per influenzare il microbioma intestinale e, in ultima analisi, la salute dell’animale domestico.
𝐃. 𝐈𝐧 𝐜𝐡𝐞 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐮𝐧 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐠𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐬𝐢𝐦𝐛𝐢𝐨𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐢𝐧𝐟𝐥𝐮𝐞𝐧𝐳𝐚𝐫𝐞 𝐢𝐥 𝐦𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐭𝐚?
R. L'assunzione di un integratore simbiotico assicura i vantaggi specifici dei prebiotici e dei probiotici e ha effetti complementari e/o sinergici. Il probiotico aggiunge batteri benefici in una dose sufficiente per migliorare la salute, mentre il prebiotico serve come fonte di cibo non digeribile per il probiotico. I prebiotici, come l’inulina, l’aleurone di frumento, la fibra di avena/orzo, lo psillio e altri oligosaccaridi sono carboidrati fermentabili non digeribili che promuovono selettivamente la crescita o l’attività di microrganismi potenzialmente benefici senza alterare significativamente la digeribilità dell’alimento. Un simbiotico può promuovere la presenza di un microbioma intestinale sano con un'elevata capacità di fermentare la fibra del prebiotico, con una maggiore produzione di acido grasso a catena corta e una maggiore diversità microbica, che favorisce la salute generale degli animali domestici. Evidenze scientifiche suggeriscono che il consumo di prebiotici e probiotici possono aiutare a preservare e favorire uno stato di salute ottimale migliorando il metabolismo, le difese immunitarie e antiossidanti e funzione di barriera con conseguente riduzione dell’incidenza di malattie gastroenteriche e anche respiratorie.
𝐃. 𝐐𝐮𝐚𝐥 𝐞̀ 𝐥’𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐛𝐢𝐨𝐭𝐢𝐜𝐢?
𝐀𝐍𝐓𝐈𝐁𝐈𝐎𝐓𝐈𝐂𝐈? 𝐔𝐒𝐀𝐋𝐈 𝐒𝐎𝐋𝐎 𝐐𝐔𝐀𝐍𝐃𝐎 𝐍𝐄𝐂𝐄𝐒𝐒𝐀𝐑𝐈𝐎/ 𝐃𝐈𝐅𝐄𝐍𝐃𝐈 𝐋𝐄 𝐓𝐔𝐄 𝐃𝐈𝐅𝐄𝐒𝐄
Gli antibiotici sono molecole che spesso vengono eliminate attraverso il tubo digerente e che quindi agiscono anche sul microbiota intestinale e di conseguenza sono in grado di alterarlo.
Per esempio la terapia antibiotica può determinare disbiosi intestinale e diarrea. In alcuni casi può colpire senza fare troppe distinzioni anche i “batteri buoni” alterando l’equilibrio della nicchia ecologica intestinale. La somministrazione inopportuna di antibiotici specie nei cuccioli può comportare l’alterazione precoce del microbiota intestinale con conseguente alterazione di alcuni meccanismi fondamentali per la corretta crescita. Nel cucciolo, inoltre il microbiota si sta sviluppando congiuntamente ai sistemi immunitario, nervoso ed endocrino. Qualsiasi alterazione dell’interazione tra questi sistemi determinerà un cambiamento un cambiamento nel normale sviluppo del microbiota intestinale, con predisposizione nell’età adulta allo sviluppo di diverse patologie. Sia chiaro: gli antibiotici sono farmaci davvero importanti e possono salvare una vita, vanno usati con appropriatezza, ma senza essere demonizzati. Un uso consapevole è oggi di fondamentale importanza anche alla luce del fenomeno dell’antibiotico-resistenza che sempre più si sta mettendo in evidenza.
𝐃. 𝐈𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐞𝐜𝐢 𝐞̀ 𝐮𝐧𝐚 𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐧𝐳𝐚? 𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐭𝐫𝐚𝐩𝐢𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞 (𝐅𝐌𝐓)?
Sicuramente è un fronte di grande interesse. Se consideriamo il microbiota un vero e proprio organo perché non dovremmo eseguirne il trapianto? Si tratta infatti di una strategia terapeutica a disposizione per alcuni disturbi da anni praticata anche in medicina umana. In cosa consiste? Il microbiota equilibrato viene prelevato da un soggetto sano e “innestato” direttamente per via orale, meglio rettale in quello del paziente. L’obiettivo è proprio quello di ripristinare l’ecologia e l’omeostasi del colon. Una delle prime applicazioni risale in medicina umana al 1958 per il trattamento di colite pseudomenbranosa, condizione infiammatoria, spesso associata a infezione da Clostridium difficile. Nell’uomo i disturbi GI sono di gran lunga il motivo più comune per eseguire l’FMT, ma sono stati condotti numerosi studi utilizzando la tecnica per altre indicazioni, tra cui disturbi epatici, sindrome metabolica, trattamento di microbi antibiotico-resistenti, disturbi psichiatrici, e obesità.
Il trapianto di microbiota f***le (FMT) è un trattamento promettente anche nella gastroenterologia degli animali da compagnia, con studi pubblicati che riportano pochissimi e limitati effetti indesiderati. Negli animali, l’FMT ha dimostrato di avere un effetto benefico nei cuccioli con disturbi intestinali acuto/cronici, e sembra anche molto promettente anche per i cani con diarrea cronica scarsamente responsiva ad altri trattamenti.
Fondamentale sono i criteri di inclusione basati sulla storia clinica, segnalamento e indice di malattia (CIBDAI). Il trattamento con FMT può anche consentire di evitare o ridurre l’uso di antibiotici, in casi selezionati.

𝑮𝒍𝒐𝒔𝒔𝒂𝒓𝒊𝒐 𝒑𝒆𝒓 𝒍'𝒊𝒏𝒕𝒆𝒔𝒕𝒊𝒏𝒐
Eubiosi si intende il bilancio armonico qualitativo e quantitativo delle componenti del microbioma che esitano in una cooperazione metabolica ed immunologica positiva con l’ospite, migliorando la funzionalità gastroenterica, ottimizzando l’apporto nutrizionale, modulando la reattività immunitaria e l’infiammazione intestinale e sistemica.
Disbiosi: cambiamento nella composizione del microbioma associato a malattie o condizioni che alterano l'omeostasi microbi-ospite.
Microbiota: complesso ecosistema costituito da differenti comunità di microorganismi (batteri, funghi, virus, archea e protozoi). Si tratta a tutti gli effetti di un organo vero e proprio che interagisce primariamente ma non solo con l’apparato gastroenterico
Microbioma: i microrganismi dell'intestino, con i loro geni, metaboliti e l'ambiente in cui risiedono. Ogni individuo ha una composizione del microbioma unica e peculiare, nonostante ci siano numerose similitudini tra gli uomini così come tra gli animali che vivono in condizioni epidemiologiche simili. Nonostante queste differenze filogenetiche, i prodotti finali metabolici del microbioma gastrointestinale sono simili tra gli individui.
Prebiotici: substrati che sono selettivamente utilizzati da microrganismi ospite che assicurano vantaggi per la salute.
Probiotici: microrganismi vivi che, se somministrati in quantità adeguate, offrono diversi vantaggi per la salute dell'ospite.
• Stimolazione della crescita di batteri residenti attraverso interazioni metaboliche
• Riduzione dell’abbondanza di batteri potenzialmente patogeni
• Interazione con l’epitelio intestinale e il sistema immunitario intestinale
Simbiotico: una miscela di probiotico/i e di prebiotico/i. Una combinazione può essere complementare, in cui il prebiotico e il prebiotico hanno meccanismi benefici indipendenti, oppure, il cui il prebiotico è il substrato preferito per il probiotico che lo accompagna.
FMT: ultima frontiera per la modulazione del microbiota intestinale come opzione praticabile per il trattamento di vari problemi GI acuti e cronici nei cani e anche nel gatto (casi selezionati). Strumento terapeutico valido a disposizione dei pazienti con diversi disturbi della sfera GI.

Randomized controlled trial evaluating the effect of multi-strain probiotic on the mucosal microbiota in canine idiopatic inflammatory bowel disease
Assessing and management the gut microbiome in canine and feline practice
Practical tool: utilizing f***l microbiota transplants in practice

20/11/2023

PARASSITOSI INTESTINALI IN ALLEVAMENTO: QUALI E COME CONTRASTARLE - WEBINAR GRATUITO

EVENTO DI FORMAZIONE CINOFILA presentato da Breeders&Breeders, azienda di alimenti professionali per cani
Moderatore: Claudio Ripamonti

𝐈𝐋 𝟒°𝐎𝐑𝐆𝐀𝐍𝐎 𝐃𝐄𝐋𝐋’𝐀𝐏𝐏𝐀𝐑𝐀𝐓𝐎 𝐆𝐀𝐒𝐓𝐑𝐎𝐈𝐍𝐓𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐀𝐋𝐄𝐌𝐈𝐂𝐑𝐎𝐁𝐈𝐎𝐓𝐀/ 𝐌𝐈𝐂𝐑𝐎𝐁𝐈𝐎𝐌𝐀 (𝐠𝐥𝐨𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨)Con il termine 𝐌𝐈𝐂𝐑𝐎𝐁𝐈𝐎𝐓𝐀 intestinale ci ri...
20/11/2023

𝐈𝐋 𝟒°𝐎𝐑𝐆𝐀𝐍𝐎 𝐃𝐄𝐋𝐋’𝐀𝐏𝐏𝐀𝐑𝐀𝐓𝐎 𝐆𝐀𝐒𝐓𝐑𝐎𝐈𝐍𝐓𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐀𝐋𝐄
𝐌𝐈𝐂𝐑𝐎𝐁𝐈𝐎𝐓𝐀/ 𝐌𝐈𝐂𝐑𝐎𝐁𝐈𝐎𝐌𝐀 (𝐠𝐥𝐨𝐬𝐬𝐚𝐫𝐢𝐨)

Con il termine 𝐌𝐈𝐂𝐑𝐎𝐁𝐈𝐎𝐓𝐀 intestinale ci riferiamo a tutti i microrganismi (cioè batteri, virus, funghi, protozoi) che sono tipicamente presenti all’interno del tratto gastrointestinale. Il termine microflora intestinale è un altro modo per definire questo insieme di microrganismi, ma il termine più appropriato è MICROBIOTA.
Nell’apparato digerente risiede la maggior parte dei microrganismi (circa l’80% del totale) e interagiscono con il mondo esterno. Inoltre è un’unità dinamica ( mentre l’organismo cresce, lui si modifica con esso) è in grado di interagire attivamente con l’organismo che lo ospita e in particolare con il sistema immune, endocrino e nervoso.

Il 𝐌𝐈𝐂𝐑𝐎𝐁𝐈𝐎𝐌𝐀 intestinale è il nome dato all’insieme del genoma di tutti gli organismi che vivono nel tratto gastrointestinale (GI), in cui i batteri sono la componente più abbondante. Il microbioma può essere visto sia come componente del sistema immunitario sia come entità metabolica, poiché i batteri producono metaboliti che interessano il tratto GI e anche altri organi.
Il microbioma intestinale è un organo metabolico che ha un impatto importante sulla salute dell’ospite.

𝐃𝐈𝐒𝐁𝐈𝐎𝐒𝐈 si riferisce ai cambiamenti nella composizione del microbioma intestinale associati ad alterazioni tra il microbiota e l’omeostasi dell’ospite e comprende ridotta diversità del microbioma (cioè, numero dei vari batteri), alterazioni nella quantità di batteri, e alterazioni funzionali (ad es. variazioni nella produzione dei metaboliti di origine batterica).
La disbiosi è spesso secondaria a patologie intestinali sottostanti e contribuisce ai segni clinici in alcuni pazienti.
Fattori interni ed esterni possono portare ad uno stato di disbiosi, che può influire sia sulla salute intestinale che su quella extra-intestinale.
𝐅𝐔𝐍𝐙𝐈𝐎𝐍𝐈 𝐃𝐄𝐋 𝐌𝐈𝐂𝐑𝐎𝐁𝐈𝐎𝐌𝐀 𝐈𝐍𝐓𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐀𝐋𝐄
• Supporta il transito intestinale
• Immunomodulazione
• Mantenimento dell’integrità strutturale della barriera intestinale
• Metabolismo dei nutrienti e omeostasi energetica
• Dialogo incrociato con diversi sistemi corporei

I batteri producono direttamente (vitamine), oppure convertono i nutrienti (fibre, proteine, grassi) o altre sostanze (es. acidi biliari) in metaboliti di origine batterica, per cui il microbiota esercita molti effetti benefici sull’ospite. Importanti metaboliti includono acidi grassi a catena corta (SCFA), indoli e acidi biliari secondari; questi hanno vari effetti, tra cui azioni antinfiammatorie, modulazione della motilità intestinale, inibizione degli enteropatogeni, miglioramento della funzione di barriera intestinale, e aumento della produzione di mucina

𝐅𝐚𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚𝐥𝐭𝐞𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐥’𝐞𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐌𝐈𝐂𝐑𝐎𝐁𝐈𝐎𝐌𝐀
• TRATTAMENTI ANTIBIOTICI
• CAMBIAMENTI ALIMENTARI
• STRESS
• AMBIENTE
• STATO DI SALUTE
• GENETICA
La DISBIOSI, spesso secondaria a vari fattori interni al lume intestinale, altera la funzione del microbiota, contribuendo di conseguenza ai segni clinici
Condizioni e fattori associati a DISBIOSI intestinale.
o Antibiotici ad ampio spettro, che riducono i livelli normali dei batteri anaerobi intestinali
o Insufficienza pancreatica esocrina (EPI), con conseguente maldigestione (presenza di cibo indigerito nel lume intestinale)
o Enteropatie croniche (EC), dove l’infiammazione intestinale favorisce condizioni di aerobiosi e variazione nel PH intestinale
o Farmaci acido-soppressori, che riducono la produzione di acido gastrico
o Anomalie anatomiche
o Disturbi della motilità
Conseguenze dello SQUILIBRIO del microbioma
• Condizioni gastrointestinali
• Disturbi metabolici
• Problematiche cutanee
• Variazioni comportamentali

In animali giovani o in pazienti con EPI, a causa del sistema immunitario immaturo, un trattamento con antibiotici ad ampio spettro è spesso seguito da disbiosi, limitata principalmente al lume intestinale.
Le enteropatie croniche sono accompagnate da infiammazione e alterazioni strutturali della mucosa intestinale, che determina quantità maggiori di ossigeno sulla superficie mucosale, aumento dei batteri aerobi (E. coli), e riduzione della flora anaerobica normale.
La perdita dell’architettura mucosale che si sviluppa in corso di enteropatia cronica si traduce in una riduzione dei trasportatori per carboidrati, aminoacidi, acidi grassi e acidi biliari, con conseguente malassorbimento di questi composti. Quantità aumentate di questi composti nel lume GI possono causare direttamente diarrea osmotica o secretoria, nonché iperproliferazione batterica.
𝐀𝐏𝐏𝐑𝐎𝐂𝐂𝐈 𝐓𝐄𝐑𝐀𝐏𝐄𝐔𝐓𝐈𝐂𝐈
Spesso, la disbiosi è semplicemente una componente della patologia intestinale, e richiede un approccio multimodale alla causa sottostante.
In alcuni casi, come ad esempio negli animali con EPI, l’integrazione con enzimi pancreatici migliora i segni clinici, e il microbioma intestinale spesso si normalizza dopo diverse settimane; invece, i cani con EC non hanno marcatori capaci di prevedere quale sia il trattamento migliore per il singolo paziente, cosa che richiede spesso trial terapeutici graduali.
Le terapie per la disbiosi comprendono la modulazione dietetica, i prebiotici e i probiotici, gli antimicrobici, e il trapianto di microbiota f***le (FMT), dove ogni approccio affronta un meccanismo diverso; una combinazione di trattamenti offre spesso il successo maggiore.

𝐋𝐚 𝐦𝐨𝐝𝐮𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢𝐞𝐭𝐞𝐭𝐢𝐜𝐚 𝐞̀ 𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐢𝐦𝐚 𝐥𝐢𝐧𝐞𝐚 𝐧𝐞𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐢 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐮𝐫𝐛𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐥𝐢, 𝐩𝐨𝐢𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐨𝐧 𝐡𝐚 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧 𝐢𝐦𝐩𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐞𝐠𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐬𝐮𝐥 𝐦𝐢𝐜𝐫𝐨𝐛𝐢𝐨𝐭𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐚𝐥𝐞.

🐕𝐀𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐀𝐂𝐂𝐈𝐀 𝐃𝐈 𝐅𝐈𝐁𝐑𝐄 ...  𝐓𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐛𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨👨‍⚕️🐶🐱I proprietari desiderano offrire ai loro pet ingredienti saluta...
06/11/2023

🐕𝐀𝐥𝐥𝐚 𝐂𝐀𝐂𝐂𝐈𝐀 𝐃𝐈 𝐅𝐈𝐁𝐑𝐄 ... 𝐓𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐥𝐚 𝐟𝐢𝐛𝐫𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨👨‍⚕️🐶🐱
I proprietari desiderano offrire ai loro pet ingredienti salutari e funzionali a questo scopo oggi ci interessiamo della fibra.
La fibra è stata tradizionalmente usata per modificare la qualità delle feci e come ausilio nella gestione del peso ma più di recente la fibra ha mostrato di avere effetti sul microbiota intestinale con interessanti risvolti sulla salute.
Le fibre della dieta sono componenti vegetali che resistono alla digestione da parte degli enzimi endogeni del tratto gastrointestinale e di conseguenza arrivano nel grosso intestino dove può essere metabolizzata dalla flora batterica residente (microbiota)
La fibra è sorprendentemente difficile da definire.
L’abbondanza di classificazioni ha determinato una certa confusione perché le fibre classificate nella stessa categoria di un sistema possono appartenere a categorie completamente diverse in un altro sistema.
In passato, le fibre alimentari venivano classificate, per semplificare, in base alla solubilità (solubili o insolubili), a seconda della reazione con l’acqua. Tutte le fibre presentano un certo livello di ritenzione dell’acqua; tuttavia le fibre solubili sono dotate di una maggiore capacità di ritenzione dell’acqua rispetto le fibre insolubili e possono formare soluzioni gelatinose o viscose lungo il tratto gastrointestinale. Questo gel viscoso può ridurre l’acqua f***le e favorire la normalizzazione della consistenza f***le. Il gel viscoso prolunga il tempo di transito intestinale e potrebbe essere utile nel trattamento nei casi di diarrea secretoria o osmotica, grazie alla sua capacità di assorbire le tossine intraluminali (ad esempio Acidi biliari).
Quando la causa della diarrea è un aumento della motilità, la fibra insolubile può essere utile nel ridurre una aumentata peristalsi.
Negli ultimi anni questa classificazione è stata abbandonata.
La classificazione dei vari tipi di fibra in base alla capacità di essere fermentate ne fornisce una migliore descrizione. Rispetto alla solubilità, la fermentabilità, ossia la capacità della flora batterica intestinale (microbiota) di scindere le fibre, fornisce una migliore indicazione della risposta fisiologica derivante dal consumo di fibre nell’apparato gastroenterico. Come substrato di fermentazione, le fibre fungono da prebiotici.
𝑪𝒐𝒔’𝒆̀ 𝒖𝒏 𝒑𝒓𝒆𝒃𝒊𝒐𝒕𝒊𝒄𝒐?
I prebiotici sono fibre alimentari (inulina, frutto-oligosaccaridi) che non possono essere metabolizzate dagli organismi mammiferi, ma che “nutrono” preferenzialmente alcune specie batteriche (batteri saprofiti, che giovano al paziente), conferendogli teoricamente un vantaggio competitivo sui batteri meno desiderabili che possono invece danneggiare il paziente. Le proporzioni tra le varie specie batteriche che costituiscono il microbiota dipendono dal tipo di substrato fermentabile disponibile.
Da questo tipo di fibre dipende la ricchezza e la varietà del microbiota, promuovendo il mantenimento di uno stato di salute in generale.
Questo tipo di fibre sono presenti in molti alimenti vegetali come le radici delle barbabietole da zucchero, crusca di riso, la soia, lo psillio e la radice di cicoria oltre che in diversi altri frutti e cereali integrali(avena,orzo). La fermentazione batterica produce importanti metaboliti come gli acidi grassi a catena corta (SCFA) e altri prodotti terminali (sostanze antiossidanti e antinfiammatorie).
Gli SCFA sono un’importante fonte di energia per le cellule intestinali che rivestono il tratto gastrointestinale. Inoltre a livello locale riducono il PH intraluminale ostacolando la colonizzazione da parte di batteri nocivi, favoriscono la motilità intestinale, sono importanti alla fine del mantenimento della barriera intestinale.
𝐈𝐥 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐢𝐛𝐫𝐞 𝐞̀ 𝐦𝐨𝐥𝐭𝐞𝐩𝐥𝐢𝐜𝐞:
Le fibre assorbono e trattengono l’umidità nel sistema digestivo, agiscono come una spugna e mantengono il contenuto nel colon più morbido e voluminoso. Questo riduce la quantità di materiale di scarto e il tempo di permanenza nel tratto intestinale, abbassando così la pressione nel colon e migliorando la qualità delle feci.
Le fibra riduce i problemi di stipsi, aiuta a smaltire tossine rilasciate durante la digestione, favorisce l’eliminazione di pelo in eccesso, contribuisce a stimolare la funzione peristaltica e riduce/regolarizza la durata del transito intestinale. Una dieta ricca di fibre alimentari può abbassare i livelli di colesterolo e glucosio nel sangue e favorire un controllo del peso.
𝐂𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢
La fibra è un componente di quasi tutte le diete somministrate ai cani e ai gatti e rappresenta un’area interessante che può essere utilizzata a beneficio degli animali e per il miglioramento dei segni clinici.
Sia la quantità che il tipo di fibra/fibre possono avere un importante impatto sulla salute e la funzione intestinale e hanno mostrato di svolgere un ruolo benefico nel trattamento di varie condizioni cliniche.
Considerando che esistono notevoli differenze nella forma fisica e negli effetti fisiologici di varie classi di fibre alimentari nei cani e nei gatti è probabile che variare le quantità e il tipo di fibre possa apportare maggiori benefici.. La valutazione di ogni singolo individuo è fondamentale per ottimizzare l’esito clinico.
Esiste un’ampia sovrapposizione tra solubilità e fermentescibilità, dove le più solubili sono molte fibre rapidamente fermentabili (come, ad esempio, pectine e gomme), mentre le più insolubili includono fibre scarsamente fermentabili (cellulosa, emicellulosa).

Giuseppe Febbraio DVM, PhD,
Diploma Master II Livello Gastroenterologia & Endoscopia
Consulente Nutrizionale

EVENTO DI FORMAZIONE CINOFILA presentato da Breeders&Breeders in collaborazione con SystempetMALATTIE INTESTINALI CRONIC...
06/11/2023

EVENTO DI FORMAZIONE CINOFILA presentato da Breeders&Breeders in collaborazione con Systempet
MALATTIE INTESTINALI CRONICHE NEL CANE Enteropatie croniche IBD è sempre la prima scelta

Giovedì 01 aprile ore 21:00 saremo in diretta per un WEBINAR GRATUITO a cura del Dr Giuseppe Febbraio:MALATTIE INTESTINALI CRONICHE NEL CANEEnteropatie croni...

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