18/08/2022
IL VALORE DEL SILENZIO
Non è certo una novità che per il nostro benessere mentale, e addirittura psicofisico, il silenzio è una risorsa importantissima. Viviamo in un mondo cacofonico, dove l'inquinamento acustico è costante e spesso difficilmente sopportabile anche se ci adeguiamo, prima o poi. Ma adeguamento non è un termine positivo, significa solo che ci siamo adattati a una condizione subottimale
I nostri cani sono più sensibili di noi anzi, molti di loro hanno ipersensibilità acustica tale per cui possono arrivare a provare dolore, in caso di rumori troppo forti, e la reazione di panico può essere associata allo shock acustico provato le prime volte e poi reiterato nel tempo (per la verità capita lo stesso alle persone che soffrono di fobia dei rumori).
Questa sensibilità è tale che i primi lupi coinvolti nel dive**re domestici sono stati proprio quelli che ne avevano naturalmente un po' meno; risale infatti ai primi anni '80 l'identificazione delle più precoci, ancestrali differenze tra fossili di lupo e di cane reperiti negli stessi siti agli albori della transizione verso la vita al nostro fianco e si è potuto osservare che il cranio dei "neo domestici" era caratterizzato dalla riduzione della bolla timpanica (cassa di risonanza del timpano) di circa il 25-30% rispetto al parente selvatico.
Si tratta di un classico caso che Stephen Jay Gould avrebbe chiamato exattamento: un tratto, vantaggioso nella vita in un certo ambiente, in un altro non lo è più e in particolare nel periodo di adattamento evolutivo, il tempo durante il quale la specie si va caratterizzando, questi tratti diventano cardini evolutivi.
In pratica, vivere con gli umani prevede un ambiente tanto rumoroso e imprevedibilmente esplosivo (urla, pianti, oggetti che cadono) che solo quegli individui meno acuti potevano sopportarlo e così per diversi altri canali sensoriali.
I domestici vivono in modo meno sensibile, infatti, rinunciando a parte della loro acutezza. Per un lupo selvatico è indubbio che la percettività estremamente raffinata, che consente di svegliarsi per un rumore lievissimo di passi sul fogliame, ad esempio, possa fare la differenza tra la vita e la morte, tra la presenza di una possibile preda o di un nemico, ma nel nuovo contesto ecologico non è più così.
Il problema dei rumori è talmente pervasivo che in un recente studio in Finlandia, su 13.700 cani, si è evidenziato che, di questi,
9,613 manifesta paura di spari/fuochi d’artificio
9,513 paura di tuoni /temporali
pur con un ventaglio di gradualità (dal soprassalto per il botto della bottiglia di spumante al panico incontrollato per un colpo di fucile), sono sempre dati impressionanti e stiamo parlando solo di paure e fobie non sociali che purtroppo riducono il benessere dei cani.
E allora ecco il valore del silenzio: la passeggiata nei boschi o sui pascoli diventa terapeutica non solo per noi e le neuroscienze hanno dimostrato quanto possa essere risanante staccare da questo overload in cui siamo costantemente immersi...e se è salutare per la nostra mente, immaginiamo quanto possa aiutare i nostri compagni, coinvolti loro malgrado in questo strano mondo.
Solo la nostra voce, calma, rassicurante, a connetterci con loro.
Testo della Dott.ssa Barbara Gallicchio
Sono belle le giornate di sole con le vostre corse, i salti e gli abbai (qualcuno un poco insistente 🤦🏼♀️😅) lo scodinzolio frenetico a richiamare attenzioni per le coccole e la pappa.
Corri qui e là.... aspetta un attimo!! Stai buono!! arrivoooooo!! 😂😂
Oggi invece piove ☔e le attività sono ridotte.
Il bosco tutto intorno è silenzioso, solo qualche tuono spezza la quiete.
È bello vedervi anche così, guardare la pioggia in silenzio o dormicchiare nelle cucce.🐾🐕🐾
Chiudiamo la porta, vi lasciamo con il suono leggero e rilassante della pioggia.
❤️