02/10/2021
INCONTRI RAVVICINATI IN GIARDINO
Il riccio europeo (Erinaceus europeasus) è un piccolo mammifero notturno appartenente all’ordine degli insettivori, molto diffuso nelle campagne e ai margini dei boschi, ma anche nei giardini domestici e nei centri urbani.
In autunno si ritira in letargo raggomitolandosi in tane imbottite di foglie ed erba secca che fungono da isolanti agli sbagli termici.
Tale condizione diventa rischiosa nel caso in cui l’animale non sia riuscito ad accumulare sufficiente grasso corporeo durante l’estate, o sia nato da cucciolate tardive, sempre più frequenti negli ultimi anni, e può condurlo a morte per inedia e per complicazioni infettive e parassitarie.
Se si trova un riccio attivo nel periodo invernale, probabilmente si tratta di un animale in difficoltà.
Se desideriamo aiutarlo, bisogna innanzitutto tenere presente che siamo di fronte ad un animale selvatico, quindi, per nessuna ragione, sia dal punto di vista etico che legale, può essere confinato in casa o in un recinto.
Possiamo però adottare alcuni accorgimenti in giardino. Infatti possiamo lasciare loro a disposizione apposite casette o cataste di legna sotto le quali potranno rifugiarsi, corredate da foglie secche, ed un piattino di cibo, il quale dovrà essere il più naturale possibile, come camole del miele, camole della farina, lombrichi (reperibili nei negozi di caccia e pesca), frutta, uova.
Quindi niente scatolette o crocchette per animali da compagnia, farinacei e latticini, che, oltre ad essere inadatti dal punto di vista nutrizionale, possono condurre anche ad altre gravi conseguenze: i ricci si abitueranno velocemente alla nuova fonte di cibo più comoda da reperire e la andranno quindi a cercare nelle ciotole dei nostri amici domestici, i quali potrebbero reagire aggredendoli. Infatti sono sempre più numerosi i ricci che vengono portati nei CRAS con ferite da morso, e questo anche a causa della diffusione di informazioni errate sui social.
Nei soli casi in cui ci dovessimo imbattere in ricci debilitati o feriti, li possiamo raccogliere e chiamare tempestivamente il centro di recupero fauna selvatica convenzionato con la provincia nella quale è avvenuto il rinvenimento dell’animale, senza cedere alle lusinghe verbali di privati che si spacciano per volontari e/o esperti o “veterinari non laureati”.
Ricordo infatti che consegnare animali selvatici a persone non autorizzate, non solo è reato nei confronti della legge, ma la maggior parte delle volte nuoce all’animale stesso.