28/01/2024
Da proprietario di un cane, oltre che da veterinario, l’argomento Parassiti intestinali è un tema per me molto significativo ma dove noto, ancora troppo spesso, quanto al tema non venga data l’importanza sufficiente e quanta disinformazione o errate convinzioni ancora ci siano.
Troppo spesso ancora alla domanda “Quando ha fatto l’ultima sverminazione o l’ultima analisi delle feci?” la risposta è “Una volta, da cucciolo sicuramente sì…” o anche “No, non può avere i vermi, nella sua c***a non ho mai visto nulla”.
Purtroppo però i parassiti intestinali sono tantissimi e a volte molto diversi tra loro: molti sono vermi visibili a occhio n**o, ma vivendo nell’intestino, solo “visibili” solo una volta eliminati. Altri invece sono dei protozoi visibili solo al microscopio. Ed ahimè i nostri animali ci entrano in contatto e ne sono infestati molto più spesso di quanto si creda, cuccioli o adulti che siano.
Per chi avrà un po’ di pazienza cercherò di seguito di fare un minimo di chiarezza e qualche riflessione sul tema.
Tra i più frequenti e noti vi sono gli ascaridi, dei vermi lunghi che ricordano gli “spaghetti”, molto frequenti nei cuccioli in quanto spesso trasmessi dalla madre tramite la placenta o il latte. Abbiamo poi la Tenia del cane, una cui parte (la proglottide) a volte si vede all’esterno, nelle feci o nel sedere dell’animale, e ricorda l’aspetto di “chicchi di riso”.
Abbiamo poi dei protozoi come la Giardia e i Coccidi, che non essendo dei vermi non vengono uccisi dai comuni “vermifughi”, ma hanno bisogno di una terapia dopo una corretta diagnosi fatta analizzando le feci.
Questi e tanti altri parassiti rappresentano una minaccia per la salute dei nostri cani e non solo, in quanto una volta eliminati nell’ambiente da un soggetto infestato, rimangono a lungo infestanti per gli altri animali. Molti di questi sono inoltre delle potenziali zoonosi, cioè malattie trasmissibili e pericolose anche per la salute delle persone.
Viviamo in una realtà in cui gli animali sono tanti e condividono spesso gli stessi luoghi di passeggiata oppure, per una corretta socializzazione, frequentano luoghi “di ritrovo” dove possano interagire liberamente, come aree cani, asili e pensioni per cani. E sono gli stessi animali che vivono nelle nostre case e a volte dormono sui nostri divani o letti o leccano le nostre mani e la nostra bocca, o quella dei nostri figli.
E purtroppo viviamo anche in una realtà in cui la sensibilità e l’attenzione delle persone alla cura del proprio animale è molto variabile, così come lo è l’educazione e il rispetto per gli altri. Per una persona che cura il proprio animale come un figlio, c’è quella per cui anche le cure più banali sono un fastidioso e costoso optional e per la quale è magari la normalità non raccogliere i bisogni del proprio animale, seppur fatti in un aree frequentate da altri animali e persone.
Il target di questo articolo e pensiero non è evidentemente quest’ultima tipologia di persone, in quanto educare al senso civico non è lo scopo di questo articolo.
Vorrei nel mio piccolo però arrivasse il messaggio almeno ad una parte di quei proprietari magari inconsapevoli dell’importanza del problema e dei rischi dei parassiti al quale i nostri animali (e noi stessi) andiamo incontro.
Vorrei che magari la lettura di questo articolo li spingesse ad informarsi di più, a richiedere maggiori informazioni al proprio veterinario, impostando poi un protocollo preventivo adeguato allo stile di vita del proprio animale e che questo contribuisse infine a diminuire il numero di parassiti dispersi nell’ambiente che tutti i giorni i nostri animali frequentano, siano essi l’asilo per cani o il parco ed il marciapiede sotto casa, creando un ambiente più sicuro per tutti.
Lascio di seguito un sito in cui è possibile approfondire il tema: https://nemiciinvisibili.it/vermi-intestinali
Rimango comunque disponibile a chiarire eventuali dubbi di carattere generale sull’argomento, con l’invito a non far mai di testa propria nella somministrazione dei farmaci, ma di consultare sempre il proprio veterinario.