FIP Felina cura & supporto - Peritonite infettiva Felina

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Oggi la cura esiste

La Fip Peritonite infettiva Felina sia essa effusiva o non effusiva si può curare; quest' anno siamo onorati e felici di...
05/12/2023

La Fip Peritonite infettiva Felina sia essa effusiva o non effusiva si può curare; quest' anno siamo onorati e felici di aver avuto il 100% dei pazienti in cura completamente guariti.
Per tutti noi è una grande gioia che condividiamo con le famiglie e continueremo a farlo.
Informazioni cura & supporto
Grazie
Cordiali saluti

14/10/2023

Segni clinici causati da FECV

La maggior parte dei gatti infettati da FCoV è asintomatica. Alcuni invece sviluppano dei sintomi, da lievi a gravi. Dopo l'infezione iniziale da FCoV, possono manifestarsi sintomi delle vie aeree superiori, sebbene questi di solito siano transitori e non vengano osservati dai proprietari. Più comunemente il coronavirus felino causa diarrea o vomito clinicamente lievi, come risultato della replicazione di FCoV negli enterociti. Se vengono infettati gatti in età neonatale, può verificarsi una diminuzione dell’accrescimento. Raramente questi sintomi possono diventare cronici, con pazienti che non rispondono al trattamento e persistono per diversi mesi. (Hartmann, 2005)

Segni clinici di FIP

I segni clinici della FIP sono variabili perché possono essere coinvolti molti organi, come fegato, reni, pancreas, occhi, SNC. I segni clinici e i reperti patologici che si verificano nella FIP sono una diretta conseguenza della vasculite e dell'insufficienza d'organo derivanti dal danno ai vasi sanguigni che li irrorano.

La FIP dovrebbe essere inserita nell'elenco delle diagnosi differenziali in tutti i gatti con segni clinici aspecifici, come perdita di peso o febbre di origine sconosciuta di natura ricorrente o resistente al trattamento antibiotico. Nel caso di infezione naturale, il tempo che intercorre tra la mutazione di FECV e lo sviluppo dei segni clinici non è definito, dipende dal sistema immunitario del singolo gatto. La malattia si può sviluppare in poche settimane o, anche, due anni dopo che si è verificata la mutazione.

È stato dimostrato che i gatti sono maggiormente a rischio di sviluppare la FIP nei primi 6-18 mesi dopo l'infezione da FCoV e che il rischio scende a circa il 4% 36 mesi dopo l'infezione. (Hartmann, 2005)

Sono state identificate tre diverse forme di FIP: una forma effusiva, essudativa, umida; una forma non effusiva, secca, granulomatosa parenchimatosa; una forma mista.

Indipendentemente dalla forma clinica, i segni clinici riscontrati durante la visita veterinaria sono: perdita di peso, diarrea e/o vomito, febbre ricorrente che non risponde ai farmaci, letargia, presenza di masse addominali, linfoadenomegalia, stentata crescita nei cuccioli, talvolta ittero.

La forma effusiva è caratterizzata da una peritonite fibrinosa, pleurite o pericardite con versamenti rispettivamente nell'addome, nel torace e/o nel pericardio.

La forma non effusiva non ha versamenti evidenti ed è associata a lesioni parenchimali granulomatose, inclusi gli occhi e SNC. Circa il 38% dei casi con la forma non effusiva e il 5% dei casi con la forma effusiva di FIP si presentano con coinvolgimento del SNC.

È anche possibile riscontrare entrambe le forme. Infatti, la forma secca rappresenta l’evoluzione della forma umida ed ognuna di loro può trasformarsi nell’altra. (Hartmann, 2005)

Infornare per Salvare la vita dei nostri figli pelosi.
Siamo un gruppo di volontarie e professionisti MV che dal 2018 grazie alla cura hanno salvato molti gatti da nord a sud - il nostro operato per salvare queste creature prevede delle regole molto rigide:
Competenza
Professionalità
Educazione
Rispetto
Amore
Disponibilità massima
Riservatezza
Massima serietà e privacy
Comprensione
Tutti i nostri pazienti vengono seguiti gg per gg e con le famiglie instauriamo un rapporto di amicizia e fiducia reciproca ma soprattutto non facciamo o mettiamo in confusione una famiglia che ci contatta per avere informazioni, siamo chiari ed avendo un etica spieghiamo esattamente in cosa consiste la cura e l' unico protocollo quello del dottor Pedersen N. In quanto in questi anni sono nate terapie farlocche con l' aggiunta di altri farmaci antivirali che non hanno alcun senso; poi come sempre precisiamo ad ogni contatto, che ognuno è libero di scegliere con chi operare.
Per informazioni sulla cura disponibilità immediata e supporto contatto diretto tasto Messanger
Buon fine settimana
Cordiali saluti

12/10/2023

Forme di FIP

Il tipo di immunità che prevale sulla patogenesi e la misura in cui il sistema immunitario agisce, sembrano determinare la forma che assumerà l'infezione da FIPV. Lo sviluppo e l’intensità dell’immunità umorale e cellulo-mediata causerà l’insorgenza di una specifica forma di FIP. Se si verifica l'immunità umorale, ma l'immunità cellulo-mediata non si sviluppa, la malattia risultante sarà una forma di FIP umida (effusiva, non parenchimatosa). Se invece prevale l’immunità cellulo-mediata, si svilupperà la FIP in forma secca (non effusiva, parenchimatosa).(Hartmann, 2005)

Le osservazioni con gatti infettati sperimentalmente e naturalmente mostrano che la FIP secca è spesso preceduta da un breve episodio di FIP umida, quindi una forma non esclude l’altra.

La FIP secca solitamente diventa umida negli stadi terminali della malattia quando il sistema immunitario collassa.(Haake et al., 2020)

La forma umida ha un tempo di incubazione di 2-14 giorni ed è la più frequente. La presenza abbondante di macrofagi infetti, linfociti, neutrofili, plasmacellule attorno ai tessuti bersaglio, circondati da essudato, rappresenta la tipica lesione della FIP, il piogranuloma.

La forma secca di FIP invece, ha un tempo di incubazione più lungo, di diverse settimane. Le lesioni che ne derivano sono meno diffuse dei piogranulomi della FIP umida e tendono a estendersi dalla superficie degli organi al parenchima sottostante. Questo orientamento superficiale dei granulomi è coerente con la loro origine come piogranulomi.

La distribuzione organica delle lesioni della FIP secca, ovvero SNC e occhi, può essere spiegata da uno stato di immunità parziale o debole.

Durante la fase iniziale dell'infezione da FIPV, il virus raggiunge il SNC e gli occhi attraverso i macrofagi infetti, ma il sistema immunitario ha difficoltà a penetrare queste aree a causa della barriera ematoencefalica. Pertanto, è più probabile che le lesioni nel cervello e negli occhi persistano rispetto alle lesioni nell'addome o in altri siti, fornendo così una spiegazione del motivo per cui le lesioni oculari e del SNC predominano nella forma secca della FIP. (Pedersen, 2009)

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La Fip Peritonite infettiva Felina non aspetta la tempestività è iniziare immediatamente la cura

Buona serata a tutti ed anche Giorgio finalmente ha terminato tutto iter; dalla cura, al periodo di osservazione ultimat...
29/09/2023

Buona serata a tutti ed anche Giorgio finalmente ha terminato tutto iter; dalla cura, al periodo di osservazione ultimato il 28 di settembre.
Il nostro bellissimo ragazzotto ha raggiunto quasi i 5kg è diventato un esemplare bellissimo , Giorgio è uno schottish .
Ringraziamo la famiglia con la quale abbiamo instaurato ( questo vale per tutte le famiglie passato e presente) un bellissimo rapporto.
Ognuno di voi lascia un segno indelebile nelle nostre vite - grazie
Un baciotto Giorgio ❤️
Cordiali saluti

Buon fine settimana a tutte le famiglie che stanno lottando con il proprio figlio peloso, noi ci siamo al vostro fianco ...
29/09/2023

Buon fine settimana a tutte le famiglie che stanno lottando con il proprio figlio peloso, noi ci siamo al vostro fianco con amore, professionalità, etica, rispetto, educazione , comprensione e privacy. Anche oggi abbiamo risposto a molti che ci hanno contattato , non solo tramite questa pagina . Ovviamente a chi abbiamo sentito tramite altro contatto, non abbiamo risposto anche da qui!
Grazie
Cordiali saluti
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Questa ragazza soffriva di gravi sintomi neurologici ed aveva perso la capacità di camminare completamente.Le gambe post...
21/09/2023

Questa ragazza soffriva di gravi sintomi neurologici ed aveva perso la capacità di camminare completamente.
Le gambe posteriori e la coda erano paralizzate.
Ora è tornata la vita, la personalità, la voglia di giocare , si arrampica, mangia e cammina ovunque, ha ancora difficoltà nel saltare , ma la sua situazione era davvero "disperata" .
Eccola ora , il cammino è ancora lungo ma insieme con amore , comprensione, disponibilità, professionalità etica e massima riservatezza e privacy continuiamo questo percorso con la famiglia.
Grazie alla famiglia per aver scelto il nostro staff ❤️ ringrazio
Ognuno è libero di scegliere con chi operare, noi siamo fieri di aver combattuto in questi anni con molti di voi e di continuare a farlo sempre con la massima trasparenza ma soprattutto con educazione e massima disponibilità sempre
La Fip non aspetta, iniziare subito la cura vuol dire Salvare la Vita del vostro figlio peloso - disponibilità immediata per la Cura & Supporto scrivendo direttamente dalla nostra pagina tasto Messanger.
Grazie
Cordiali saluti e buon fine settimana

Tre mesi dopo aver terminato la cura ed il periodo di osservazione. Il nostro piccolo amico sta benissimo, ha appena fat...
13/09/2023

Tre mesi dopo aver terminato la cura ed il periodo di osservazione. Il nostro piccolo amico sta benissimo, ha appena fatto i controlli dal medico V ed è tutto a posto a livello di esami .
Grazie alla famiglia che ha scelto il nostro staff
Forza a tutte le famiglie che purtroppo devono combattere con il loro figlio peloso contro questa br**ta malattia, la Fip Peritonite infettiva Felina sia essa effusiva o non effusiva.
Cordiali saluti
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Questa pagina nasce per informare i proprietari di gatti e non , per fornire informazioni ed iniziare immediatamente la ...
06/09/2023

Questa pagina nasce per informare i proprietari di gatti e non , per fornire informazioni ed iniziare immediatamente la cura tramite contatto diretto dalla nostra pagina : malattia FIP. (peritonite infettiva felina) divulgando informazioni e studi scientifici. La pagina non si sostituisce e non vuole sostituire la consulenza veterinaria. Per tanto, per avere una diagnosi di FIP attendibile, si rimanda alla consulenza veterinaria. FIP ha significato, fino a non molto tempo fa, eutanasia..!Questa pagina , dimostra che non e piu cosi, anche se non c è una cura approvata dall' FDA, esiste una terapia sperimentale, ed è giusto divulgare queste informazioni, per permettere alle famiglie che si trovano di fronte a questa patologia, di fare una scelta. Non sappiamo i tempi per l'approvazione, ma sappiamo che al momento, è l'unica alternativa alla vita e moltissimi gatti in tutto il mondo oggi sono vivi grazie agli studi fatti dal dottor Pedersen N.
Non facciamo parte di altri gruppi privati relativi a questa malattia , la nostra operatività ed informazioni avvengono solo tramite questa pagina .
Ringraziamo tutte le famiglie che in questi anni hanno scelto il nostro operato. Abbiamo una filosofia:
Il vostro figlio peloso viene prima di tutto
Disponibilità massima
Impegno e devozione con ogni singola famiglia
Rispetto
Comprensione
Educazione
Privacy e tutela totale della famiglia e del paziente
Amore
Quasi sempre dove è possibile conoscenza della famiglia di persona
Per informazioni contatto diretto tasto Messanger dalla nostra pagina avrete Cura & supporto .
Grazie a voi che ci seguite e divulgate la nostra pagina, onorati della vostra presenza
Cordiali saluti .

06/09/2023

informazioni, buona lettura

Test dell’amiloide sierica (SAA): uno strumento per la diagnosi della peritonite infettiva felina (FIP)

La Peritonite Infettiva Felina (FIP) è una malattia immuno-mediata che colpisce i gatti e i grandi felini (non trasmissibile agli altri animali né all’uomo) causata da un virus, nello specifico un coronavirus, appartenente alla famiglia Coronaviridae.

L’infezione da coronavirus è molto comune nei gatti, ma nella maggior parte dei casi non causa problemi seri e guarisce spontaneamente.

In altri casi invece, per ragioni non del tutto chiare, il virus può subire una mutazione nell’organismo del gatto infetto diffondendosi oltre l’intestino e invadendo gli organi interni portando l’animale a una prognosi infausta. La FIP, infatti, è tra le prime cause di morte nei gatti.

Trasmissione della malattia e sintomi

La FIP viene trasmessa attraverso il contatto con feci infette. Il contagio può verificarsi durante la toelettatura vicendevole, o quando i gatti condividono lettiere, ciotole per il cibo o spazzole per la toelettatura.

La sintomatologia della peritonite infettiva felina ha due diverse forme.

La prima è una forma vascolare (vasculopatia), si tratta dunque di una infiammazione a livello di tutti i vasi sanguigni che porta a morte certa entro circa due settimane. Il liquido infatti esce dai vasi infiammati, gonfiando l’addome, a livello toracico, con la possibilità di comprimere i polmoni. Ciò che il proprietario del gatto noterà sono delle difficoltà respiratorie, la perdita di peso, un atteggiamento “depresso” in cui il gatto non dorme e non mangia.



La seconda forma si definisce granulomatosa e coinvolge principalmente gli occhi e il sistema nervoso centrale. In questo caso l’aspettativa di vita è un po’ più lunga e il gatto può sopravvivere qualche mese se trattata in maniera adeguata. I sintomi sono: febbre cronica, perdita di peso, insufficienza renale, insufficienza epatica, inappetenza, letargia.


Diagnosi: l’esame dell’amiloide sierica (SAA)

La FIP è una delle principali malattie a carattere infiammatorio dei felini e, un ottimo test da effettuare durante le indagini di laboratorio, è quello della determinazione dell’amiloide sierica (SAA).

La Amiloide Sierica A (SAA) rappresenta un marker di infiammazione nel gatto poiché è la proteina di fase infiammatoria acuta (APP) che risponde in maniera più repentina a seguito di uno stimolo flogistico nella specie felina.

Sembra infatti tenda ad incrementare sensibilmente già alcune ore dopo l’evento flogogeno.

La SAA aumenta anche in corso di FIP (Peritonite Infettiva Felina), e solitamente il suo incremento va da 10 a 50 volte il valore basale.

Distinti saluti

06/09/2023

FIP, immunità umorale – cellulo mediata

Esami diagnostici

Il sistema immunitario è quell’insieme di tessuti e organi, cellule e mediatori chimici che sono in grado di orchestrare e controllare una risposta prevenendo l’instaurarsi di una infezione e combattendo quelle in atto.

La risposta immunitaria è una forma di difesa dell’organismo verso cellule o sostanze non self (estranee all’organismo) o comunque ritenute potenzialmente dannose per l’organismo. Gli organismi superiori agli invertebrati, nel corso dell’evoluzione hanno sviluppato un sistema molto più complesso e articolato proprio per garantire una risposta efficace alla estrema differenziazione dei patogeni cui si può andare incontro.

Il sistema immunitario dei mammiferi è organizzato in due grandi comparti tra loro strettamente cooperanti: l’immunità innata e quella adattiva. L’immunità innata è aspecifica ed estremamente rapida nella risposta mentre l’immunità adattiva è specifica e lenta nella risposta, ma essendo dotata di memoria, è in grado di rispondere in modo veloce ed efficace a successive esposizioni dello stesso patogeno.

L’immunità innata è costituita da barriere fisiche quali la cute e le mucose, da alcuni tipi di cellule immunitarie (essenzialmente i fagociti) e dal sistema del complemento. Tutto questo però non è sufficiente a garantirci una protezione completa: ci sono batteri, funghi, protozoi, tossine che non possono essere riconosciuti dai recettori dell’immunità innata o che non possono essere individuati perché presenti all’interno delle cellule.

L’immunità adattativa è predisposta a riconoscere, virtualmente, qualunque agente patogeno possibile ma, a differenza dell’immunità innata, non è in grado di rispondere in modo rapido. Questa componente del sistema immunitario è caratterizzata da un processo molto complesso di riconoscimento dell’antigene cui segue la proliferazione di cellule effettrici e di anticorpi: tutto questo processo richiede indicativamente 5-7 giorni, che sono un tempo enorme rispetto ai minuti/ore in cui si instaura la risposta innata. Questo vale però solo per la prima volta che incontriamo un determinato patogeno mentre, grazie al meccanismo della “memoria immunitaria”, la risposta è molto rapida e maggiormente efficace a successive esposizioni. La memoria immunitaria è l’elemento chiave del successo “evolutivo” dell’immunità adattativa. È vero che molti individui possono soccombere all’infezione prima che l’organismo sia in grado di mettere in campo una risposta efficace ma quelli che sopravvivono restano immunizzati e le successive esposizioni non costituiranno più un pericolo per quell’individuo.

L’immunità adattiva, o la risposta immunitaria specifica, può essere ulteriormente distinta in due tipi: umorale o cellulo-mediata.

L’immunità umorale agisce negli spazi extracellulari ed è mediata dagli anticorpi, proteine secrete dai linfociti B che hanno la capacità di legare gli antigeni, inattivarli e renderli più facilmente aggredibili e degradabili dalle cellule fagocitarie dell’immunità innata.

L’immunità cellulo-mediata riesce a distruggere le cellule infette da virus e patogeni intracellulari che non verrebbero riconosciute dalle cellule NK tramite una particolare popolazione di linfociti T (CTL).

La possibilità di sviluppare la malattia e la sua manifestazione clinica dipendono dal tipo di risposta immunitaria dell’ospite (Pedersen 1987).

Forma umida o effusiva se prevale l’immunità umorale con formazione di immunocomplessi responsabili di vasculiti con conseguente comparsa di versamento (Kipar 2005). Insorge dopo 4-6 settimane dall’infezione, il decorso è acuto e caratterizzato da morte in poche settimane. La gravità della sintomatologia clinica dipende dalla compressione meccanica esercitata dal versamento sugli organi interni. Il liquido in genere si accumula in addome provocando ascite ma si può avere anche una pleurite essudativa e raramente una pericardite o edema scrotale (Pedersen 1987).

Forma secca o non effusiva se prevale l’immunità cellulo-mediata con sviluppo di piogranulomi. I sintomi possono insorgere dopo mesi dall’infezione, sono vaghi e riconducibili agli organi coinvolti: ittero, uveite, perdita di peso e segni neurologici (Pedersen 1987)

IL SISTEMA IMMUNITARIO INDEBOLITO

Bisogna prestare attenzione ai seguenti segni che potrebbero indicare un iniziale deficit immunitario:

Infezioni all’orecchio
Allergie
Dermatiti
Congiuntiviti

I FATTORI CHE POSSONO INDEBOLIRE IL SISTEMA IMMUNITARIO

stress o fattori ambientali
farmaci
carenze nutrizionali
parassiti interni ed esterni
immunosoppressori come steroidi o ciclosporine
farmaci
virus come FIV E FELV
interventi chirurgici o vaccinazioni

06/09/2023

FIP NEUROLOGICA

Sintomi neurologici

La FIP è una causa comune di disordini neurologici nei gatti. Sono molto variabili e riflettono l’area del SNC colpito. Di solito le lesioni sono multifocali. I sintomi più comuni sono atassia, seguiti da nistagmo. In aggiunta possono essere riscontrati incordinazione, tremori non volontari, iperestesia, crisi epilettiche, cambi del comportamento e difetti dei nervi cranici. Se i nervi cranici sono coinvolti, i sintomi neurologici possono essere deficit o perdita del riflesso della minaccia, a seconda del nervo coinvolto. Se la lesione della FIP è localizzata in un nervo periferico o nel midollo spinale, atassia progressiva, tetraparesi, emiparesi o paraparesi.

Tra i problemi neurologici più frequenti:

incoordinazione motoria
cambiamento nel comportamento
convulsioni
paresi/tetraparesi/emiparesi o paraparesi Atassia progressiva
tremori (interessamento del Sistema Nervoso Centrale)

ATTENZIONE: nella forma neurologica, gli esami clinici di routine possono risultare NON alterati.

Sono state distinte tre sindromi cliniche: mielopatia T3-L3, sindrome vestibolare centrale e patologia multifocale del SNC .

Il liquido cerebrospinale, analizzato in tutti i casi, mostrava un marcato aumento delle concentrazione proteica totale e della conta delle cellule nucleate.

06/09/2023

Esami utili per diagnosi di FIP secca

Esami diagnostici

Esame ematologico

L’ematologia rivela un’anemia e una linfopenia non rigenerative
Nella FIP non effusiva c’è la linfopenia, una lieve anemia non rigenerativa con un ematocrito del 30% o inferiore e spesso una neutrofilia con uno spostamento a sinistra. I gatti con altre infezioni croniche possono avere cambiamenti ematologici simili. L’ematologia è utile nel differenziare la FIP dall’infezione da Haemobartonella felis in cui l’anemia è rigenerativa e possono essere visibili organismi sugli eritrociti.

Elettroforesi delle proteine sieriche

Ipergammaglobulinemia che causa un basso rapporto albumina: rapporto globulinico (A: G). Nella FIP la concentrazione di globulina nel siero o nel plasma viene aumentata a oltre 40 g / l. Di conseguenza, A: G viene generalmente abbassato.

Un A: G 0,8 esclude FIP;

A: G compreso tra 0,4-0,8 – considera altri parametri.Inoltre, spesso i livelli di bilirubina sono aumentati, sebbene altri enzimi epatici possano essere normali.

Titolo anticorpale FCoV

I titoli di anticorpi FCoV nella FIP in forma secca sono generalmente estremamente elevati. Un titolo anticorpale pari a zero esclude la FIP non effusiva. Nota: molti gatti sani e gatti con malattie diverse dalla FIP hanno anticorpi FCoV. La sola presenza di anticorpi FCoV NON è diagnostica della FIP, se gli altri parametri del profilo non indicano una diagnosi di FIP. Un gatto sano con un titolo anticorpale FCoV elevato NON è un gatto con FIP secca

Livello AGP

L’AGP è una proteina della fase acuta che è utile per distinguere la FIP da altre condizioni clinicamente simili. Nella FIP, i livelli di AGP sono generalmente superiori a 1500 ug / ml. Nei gatti normali, arriva a 500 ug / ml. Tieni presente, tuttavia, che AGP non è specifico e aumenterà in presenza di infezioni virali (non FIP), batteriche (ad esempio colangioepatite) o fungine o traumi recenti. La misurazione dell’AGP è utile per distinguere la FIP dalla neoplasia o dalla malattia epatica non infettiva, quando i livelli di AGP saranno normali.

Ago apirato linfonodo mesenterico

Nella FIP non effusiva, il rilevamento di grandi quantità di virus in un aspirato ad ago sottile di un linfonodo mesenterico è altamente indicativo di FIP. Tuttavia, rilevare FCoV nel liquido cerebrospinale dei gatti non è diagnostico – gatti sani e gatti con condizioni non FIP sono occasionalmente positivi (è più utile rilevare l’anticorpo di FCoV nel liquido cerebrospinale).

06/09/2023

Un elenco di esami utili per diagnosi di Fip umida:

Elettroforesi delle proteine sieriche:

Proteine ​​totali nel versamento e albumina: rapporto globulina (A: G)
La concentrazione totale di proteine ​​nell’effusione di un gatto con FIP è generalmente maggiore di 35 g / l e di solito è costituita da più globulina rispetto all’albumina, spingendo verso il basso il rapporto albumina-globulina (A: G). Per calcolare il rapporto A: G, dividere l’albumina per i valori di globulina.

Un A: G 0,8 esclude FIP;

Un A: G compreso tra 0,4-0,8 non è esaustivo – considerare altri parametri.

L’ A: G di un versamento è uno dei test più utili da eseguire in pratica per un rapido indicatore del fatto che un gatto possa avere FIP o meno e possa essere facilmente eseguito con un profilo biochimico interno.

Citologico sul versamento

Nella FIP umida o effusiva, nell’effusione le cellule sono prevalentemente neutrofili e macrofagi. Nella peritonite batterica e nella pleurite, il conteggio dei globuli bianchi nel versamento è molto più elevato e il citologo di solito vedrà i batteri (se sono intracellulari, ciò indica che non erano semplicemente contaminazione del campione). La citologia delle effusioni pleuriche è utile per la differenziazione dei linfosarcomi timici, poiché la cellula predominante è il linfocita e spesso appaiono maligni.

L’effusione normalmente addominale, più raramente pleurica, è tipica della FIP umida e si presenta come un liquido giallastro, torbido/viscoso, con frustoli di fibrina dall’aspetto piuttosto “tipico”. L’effusione è caratterizzata da un alto contenuto di proteine (>4 g/dl), normalmente non emorragico con un contenuto cellulare prevalentemente composto da macrofagi e neutrofili. Il versamento da FIP si presenta diversamente da quello causato da una peritonite batterica che ha un aspetto chiaramente purulento, presenta un elevato numero di neutrofili e non è di colore giallastro. La presenza del versamento viene confermata dall’ecografia.

Titolo anticorpale FCoV

La presenza di anticorpi indica che il gatto è stato infettato da FCoV, la causa della FIP. Qualsiasi titolo anticorpale FCoV può verificarsi in caso di FIP umida o effusiva, ma la maggior parte dei gatti con FIP ha titoli anticorpali estremamente elevati (1280 o superiore). Titoli di anticorpi pari a 0 sono insoliti nei casi di FIP. Nota: molti gatti sani e gatti con malattie diverse dalla FIP hanno anticorpi FCoV. La presenza degli anticorpi FCoV da soli NON è diagnostica della FIP, se gli altri parametri del profilo non indicano una diagnosi di FIP.

Livello AGP

La glicoproteina acida alfa 1 (AGP) è una proteina della fase acuta che si è dimostrata molto utile nel distinguere la FIP da altre condizioni clinicamente simili. Nella FIP, i livelli di AGP sono generalmente superiori a 1500 microgrammi / ml. Nei gatti normali, arriva fino a 500 microgrammi / ml (ovvero 500 mg / l). Nei gatti con peritonite batterica o pleurite viene anche aumentato il valore di AGP, motivo per cui è necessaria anche l’esame citologico per differenziare queste condizioni. Nella cardiomiopatia, nelle malattie epatiche non tumorali e nei tumori, che sono le condizioni più comuni scambiate per FIP, l’AGP è normale.

06/09/2023

La Peritonite Infettiva Felina, conosciuta anche con l’acronimo FIP (Feline Infectious Peritonitis), è una patologia che colpisce i gatti e in generale tutte le specie di origine felina. Causata da un ceppo del coronavirus felino (FCoV), è tra le più frequenti forme di infezione nei gatti, ed è spesso letale.



Il coronavirus non è trasmissibile alle persone o ad altre specie di animali domestici, si trasmette da gatto a gatto tramite contatto oro-fecale, attraverso secrezioni orali, oppure, più raramente, da mamma gatta ai suoi gattini. L’infezione da coronavirus è piuttosto comune nei gatti, in quelli domestici ma in particolar modo in quelli che vivono in grandi gruppi (ad esempio nelle colonie feline).



Nella maggior parte dei casi questa patologia non rappresenta un problema serio: il FCoV viene attaccato dal sistema immunitario del gatto e il virus viene così debellato, causando al nostro amico a quattro zampe solo qualche piccolo effetto collaterale, ad esempio una lieve diarrea.



In alcuni casi però il virus, una volta entrato nell’organismo del gatto, subisce una mutazione che causa la FIP. Il virus si diffonde oltre che nell’intestino anche negli altri organi interni, danneggiandoli in maniera irreparabile e portando il gatto inesorabilmente alla morte.



Sintomi della Peritonite Infettiva Felina

I sintomi della FIP possono variare in base alla forma di FIP contratta dal gatto, ma generalmente si possono riscontrare:

Forte dimagrimento e deperimento
Anemia
Febbre
Diarrea
Vomito
Pelo arruffato e poco lucido
Tosse
Iperlacrimazione
Raffreddore
Depressione
Uveite



La FIP si può sviluppare in due forme differenti:

FIP effusiva (umida)FIP non effusiva (secca)



La FIP effusiva, detta anche FIP umida, è la forma più diffusa e più grave della malattia. Il virus compromette i vasi sanguigni al punto che parte dei fluidi che contengono fuoriesce, andando ad invadere la cavità addominale o quella toracica. Nel primo caso il gatto presenta un importante rigonfiamento dell’addome, mentre nel secondo accusa difficoltà respiratorie.



La FIP non effusiva, chiamata anche FIP secca, è caratterizzata dalla formazione di granulomi che, a seconda della zona in cui sono posizionati, causano sintomi differenti. Generalmente però si possono notare nel gatto febbre, perdita dell’appetito con conseguente rapido dimagrimento e diminuzione della lucentezza del pelo.



Sebbene tutti i gatti siano potenzialmente a rischio, quelli che hanno più probabilità di contrarre la FIP sono i gatti con il sistema immunitario più debole (ad esempio quelli con altre patologie come la FIV oppure la FELV), i gatti anziani e i cuccioli.



Ogni gatto che ha contratto il coronavirus felino può potenzialmente trasmetterlo ad altri, sia che si tratti di FCoV non mutato, sia che si tratti di FIP.



Diagnosi e Cura della Peritonite Infettiva Felina

La FIP è una malattia difficile da diagnosticare perché non esiste un vero e proprio test che riesca a confermare la positività del gatto alla malattia. Esiste infatti solamente un esame che permette di capire se il gatto è entrato in contatto con il virus FCoV, ma questo non conferma la presenza della FIP. Al momento non è disponibile nemmeno un vaccino che permetta di evitare il contagio.



In caso di ipotesi di FIP, il veterinario innanzitutto visita il gatto ed esamina la sua storia clinica (età, contesto in cui vive, abitudini). Successivamente valuta gli esami da eseguire per escludere altre patologie ed eventualmente confermare la diagnosi.

Prevenzione della Peritonite Infettiva Felina

La FIP era una malattia incurabile, il dottor Pedersen con l'analogo mononucleosi Gs-441524 ha dato una speranza ed una cura ai gatti con questa patologia , una cura sperimentale dove ci sono state recidive, guarigioni e purtroppo anche dei decessi.
Resta il fatto che documenti scientifici su questa sperimentazione mettono in evidenza che la Fip, oggi , si può combattere e molti felini si possono salvare . È possibile adottare una corretta prevenzione per diminuire le possibilità di contagio. È opportuno ad esempio pulire spesso la lettiera, disinfettandola periodicamente con prodotti specifici. Per lo stesso motivo è bene avere una buona routine di pulizia della casa, soprattutto in presenza di più gatti.

Come precedentemente accennato, un gatto sano e ben curato ha meno possibilità di contrarre la FIP. Per questo motivo è fondamentale recarsi periodicamente dal veterinario per effettuare dei controlli e sottoporre il gatto a tutte le vaccinazioni consigliate dal medico che lo ha in cura.

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