28/05/2022
PRESTARE LA MASSIMA ATTENZIONE ALLE SPIGHE!!!
Cominciano ad esserci le spighe nei campi e nei giardini. Quali rischi possono correre i nostri cani?
Spighe, chiamate anche forasacchi, sono presenti nei campi coltivati ad orzo o frumento ma anche in prati, giardini, parchi, aiuole cittadine, bordi di strade dove sia presente un tipo particolare di erba appartenente cioè al genere delle graminacee.
In aprile-maggio le graminacee, se non falciate precocemente e frequentemente, sviluppano le cosiddette spighe (ariste). Fino a quando la stagione è umida e quindi l’erba è verde per i nostri amici non vi sono problemi perché le spighe ancora verdi, non si staccano dagli steli d’erba. Come però l’erba tende ad essiccare per l’arrivo dell’estate o perché l’erba una volta tagliata viene lasciata ad essiccare al suolo, i forasacchi si staccano dalla pianta, cadono a terra e possono attaccarsi al pelo dei cani.
I cani annusando il terreno possono inalare le spighe, in tal caso il proprietario noterà immediatamente durante la passeggiata la comparsa di starnuti talmente violenti da poter far urtare il muso sul suolo; tali starnuti saranno continui, ma raramente consentiranno l’espulsione della spiga. Se il corpo estraneo non viene asportato immediatamente, dal naso del cane inizierà a colare prima muco-sangue e dopo alcuni giorni sangue-pus. Questo accade perché il forasacco ferisce ed irrita la mucosa delle cavità nasali.
Talvolta la spiga non si arresta nelle cavità nasali ma continua a camminare nell’albero respiratorio arrivando in trachea, bronchi, polmoni. Potrà fermarsi in una di queste sedi creando così un ascesso, oppure continuare il suo cammino fino a fuoriuscire, dopo mesi, dal torace del cane attraverso una fistola cutanea. La durata dell’intero processo è di diversi mesi e può essere caratterizzato unicamente da tosse sporadica ed episodi febbrili.
Le ariste possono anche attaccarsi alla peluria presente tra un dito e l’altro e poi, grazie ai movimenti del cane stesso, camminare fino a conficcarsi nella cute dello spazio interdigitale. Passando i giorni il proprietario noterà che il cane continuerà a leccarsi la zampa; in corrispondenza dello spazio interdigitale sarà visibile solo un forellino da cui uscirà siero-sangue-pus. La spiga spesso si troverà nell’arto a parecchi centimetri di distanza dal punto d’ingresso, all’interno di un tunnel (tragitto fistoloso) che ha creato essa stessa muovendosi. Per asportarla, alcune volte, è sufficiente introdurre nel forellino una pinza molto lunga che arrivi fino in fondo al tragitto fistoloso, altre volte invece, tale procedura fallisce e quindi si rende necessario un intervento chirurgico vero e proprio.
Altra eventualità è che il forasacco finisca all’interno dell’orecchio; ciò può accadere se il cane corre all’interno di campi di orzo/frumento o in prati con erba alta (qualunque sia la forma del suo orecchio) oppure durante le normali uscite cittadine qualora abbia le orecchie pendenti. In quest’ultimo caso infatti le spighe cadute al suolo potranno attaccarsi ai peli delle orecchie, quando queste sfiorano terra.
Favorite come al solito dai movimenti del cane cammineranno fino ad arrivare nel condotto uditivo, a questo punto il cane inizierà a scrollare la testa insistentemente, si gratterà l’orecchio, si lamenterà se palpiamo l’orecchio, terrà l’orecchio interessato abbassato o comunque il capo inclinato.
All’interno del condotto uditivo la spiga irrita e traumatizza la cute, determinando la comparsa nel giro di qualche giorno di un’otite esterna.
A questo punto l’orecchio malato spurga (pus, sangue) ed emana cattivo odore. La spiga continua a camminare…, perforando il timpano e poi attraversandolo. In tal caso l’otite si trasmette anche all’orecchio medio, causando l’insorgenza di disturbi vestibolari molto gravi.
E’ sempre importante quindi individuare precocemente la presenza del corpo estraneo, in modo tale da poterlo asportare rapidamente e con facilità, prima che abbia prodotto danni.
a cura della dr.ssa Chiara Veronesi