22/01/2023
Buon viaggio Cara.
In questi 8 anni insieme ci hai insegnato la dignità della rigenerazione, il valore impercettibile ma immenso del tempo, il coraggio della pazienza, non solo quella delle infinite e vane attese dei prigionieri reclusi, ma quella di un corpo che si concede lo spazio e il modo di rinascere giorno dopo giorno dal suo stesso involucro.
Ci hai ricordato la gioia di secrezioni, degli umori e della terra, del sangue, dell’essere libera di ferirsi perché la tua libertà è anche questo.
La gioia degli anniversari e delle ricorrenze delle vittorie da festeggiare, quelle per cui vale la pena continuare a stare a mollo nel fango.
L’orgoglio della rabbia, la meraviglia della sorellanza e della fiducia, della solidarietà e della cooperazione.
Il privilegio del sole sulla pelle ruvida e macchiata dagli anni, la delicatezza dei pidocchi sulla cotenna incrostata di fango, il suono della tua frutta preferita che esplode in bocca e colora le labbra.
Il movimento delle tue orecchie ritte quando urlavamo il tuo nome per la colazione, l’incedere traballante ma caparbio, dappertutto, in ogni angolo e sentiero.
Non serve la voce per resistere.
Cara, grazie per averci insegnato (di nuovo, anche tu) l’invincibilità di decidere in quale giorno morire.
Un giorno di sole, un giorno come un altro nella tua casa.
Il giorno in cui hai lasciato il tuo corpo tremante e artritico e sei partita per un nuovo viaggio.
E allora buon viaggio Cara, reclusa liberata, non sei morta in una gabbia ma tra le braccia delle tue compagne.
Addio Cara, anche tu vivrai per sempre e un giorno noi danzeremo insieme.
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Have a safe journey Cara.
In these last 8 years together you taught us the dignity of recovery, the imperceptible but immense value of time, the courage of patience, not only the one of the endless and vain waiting of detained prisoners, but also the one of a body that gives itself the space from its own shell to rebirth day by day.
You reminded us the joy of secretions, smells, blood and of being proud to get injured because freedom is also this.
The happiness to celebrate anniversaries of victories, for which it is worth to keep soaking in the mud.
The pride of being angry, the wonder of sisterhood, trust and cooperation.
The privilege of feeling the sun on the rough and stained skin, the gentleness of lice on the rind encrusted with mud, the sound of your favourite fruit that explodes inside your mouth and it colours the lips.
The movement of your ears when standing while we were calling you for breakfast, the shaky but obstinate pace, everywhere, in every corner and path.
There’s no need of voice to resist.
Cara, thank you for teaching us (again, you too) the invincibility of deciding when to die.
A sunny day, a day like the others in in your home.
The day in which you left your trembling and arthritic body and left for a new journey.
So have a nice trip Cara, former imprisoned and then liberated, you didn’t die in a cage but among the arms of your companions.
Goodbye Cara, you’ll also live forever and one day we’ll dance together.