10/12/2019
METAMEDICINA. OGNI SINTOMO È UN MESSAGGIO?
La Metamedicina”, sostiene Claudia Rainville che ne è la fondatrice, è un "ascolto del proprio corpo " metodo olistico nato per l’uomo per portare alla consapevolezza che ogni sintomo fisico è un messaggio di un disagio dell’anima, è molto utile anche per interpretare i sintomi dei nostri amici animali dal punto di vista psicosomatico. Possiamo capire quello che hanno, perché lo hanno sviluppato, ovvero l’emozione sottosante il sintomo, possiamo di conseguenza rispettare meglio i loro sentimenti cambiando i nostri atteggiamenti. Spesso il disagio dell’animale é simile a quello del loro umano di riferimento, non è un caso infatti che spesso entrambi abbiano delle somiglianze fisiche o di comportamento, o hanno disagi fisici simili, essi si “scelgono” non a caso, per risolvere determinati problemi.
Queste affermazioni nella mia pratica professionale di medico degli animali spesso, ma non facilmente le ho riscontrate e confesso che non è stato affatto semplice, perché consta di una conoscenza viscerale del padrone -proprietario -compagno di vita che l'animale ha scelto o, più correttamente, della reciproca scelta, in tal caso è dunque sottinteso che per taluni disagi fisici - psicologici l'approfondimento non può prescindere dalla conoscenza del connubio uomo - animale.
Ho quindi spesso seguito in talune manifestazioni di "malattia " l'iter diagnostico schematico di un bravissimo collega, Stefano Cattinelli, MedicoVeterinario esperto in Omeopatia, che si occupa anche di Metamedicina e Bio-Psico-Genealogia. Secondo i suoi studi l'Anima-le deriva dal lat. animalis «che dà vita, animato», der. di anĭma «anima»
Gli animali sono lo specchio del nostro mondo interiore.
Perché ho sentito il bisogno di far entrare un Anima-le nella mia vita?
Cosa mi ha spinto ad accoglierlo nel mio nucleo familiare?
Come posso aiutare il mio compagno di viaggio Anima-le a superare un disagio fisico o comportamentale?
Qual è il senso del suo disagio?
Qual è il senso di quello specifico Anima-le nel sistema familiare a cui appartiene?
"Quando decidiamo di accogliere un Anima-le nella nostra esistenza e nella nostra famiglia l'Anima-le entra in un momento ben preciso della nostra biografia e della nostra vita e la vita è un'esperienza molto complessa che riassume in se tutto il vissuto delle generazioni che ci hanno preceduto."
"Quando nasciamo ci troviamo in eredità il bagaglio esperienziale di un "maschile" e di un "femminile", di un padre e di una madre, che nel generarmi hanno unito le loro rispettive esperienze di vita. I miei genitori, a loro volta, derivano dall'unione di un maschile e un femminile, mio nonno e mia nonna, con i loro rispettivi vissuti biografici...e così procedendo fino a sette generazioni".
Quando il cane o il gatto o un altro Anima-le domestico entra a far parte della nostra esperienza entra e si muove all'interno della nostra vita in un modo molto preciso: risuona, interpreta e manifesta modi di essere e situazioni di disagio che appartengono al sistema famiglia a cui si è affiancato per esigenze evolutive.
"L'Anima dell'animale e quella del sistema che lo ospita, si incontrano per evolvere reciprocamente: l'Anima dell'animale, sperimentando le complesse vibrazioni delle emozioni umane ha la possibilità di fare un'esperienza assolutamente unica in tutto il regno animale e l'umano ha l'opportunità di sviluppare l'Amore prendendo coscienza dell'importanza della funzione di specchio che l'Animale esercita nella sua vita".
A confermare quanto di vero afferma la Metamedicina ci sono sicuramente una serie di eventi legati alla nostra convivenza con gli animali che non possono considerarsi delle "casualità ",in virtù del fatto che si ripetono e si ripetono in diverse circostanze nelle diverse situazioni che ci riguardano più da vicino e che io vivo costantemente anche attraverso voi.
Problemi comportamentali in seguito a dissapori tra coniugi, ansia da separazione del cane per problemi di abbandono da parte di uno dei due genitori durante l'infanzia o l'adolescenza del padrone -proprietario -amico che lo stesso non ha superato, dermatiti pruriginose a volte legate a conflittualità Inter familiari (tra parenti), gatti con cistiti idiopatiche o da stress non sempre causate da problemi intraspecifici , animali anziani che non hanno patologie evidenti e che non reagiscono ad alcuna terapia e si lasciano andare per il far rinascere il "bambino che è in noi". Scrive Cattinelli " È un dato di fatto, sperimentabile in prima persona da chiunque, che il cane vive una certa gioia nel fare le cose insieme a noi. Più noi condividiamo la nostra vita con lui prendendoci degli spazi specifici per fare delle esperienze insieme a lui più il nostro legame diventa saldo e più ci accorgeremo che il suo sguardo trasmetterà una richiesta di coinvolgimento sempre maggiore.
Secondo lei, dottore, lui si ammala per colpa mia? Il collega Cattinelli risponde così :
" l’ingresso dell’animale nella vita di una persona nasce da un bisogno di guarire una propria ferita emozionale, la questione successiva da affrontare è: come è possibile far sì che l’animale non si faccia carico del vissuto non elaborato della persona?
Appare chiaro che se da una parte lo sguardo dell’animale è spesso rivolto alla persona di riferimento (a quella a cui sta dedicando l’intera sua vita) dall’altra uno sguardo troppo insistente fatto dalla persona verso l’animale o addirittura un appoggiarsi fisicamente all’animale (come una persona che mette le sue mani sulle spalle della persona che rappresenta l’animale) crea di fatto un disagio nell’animale.
Ogni animale che vive con noi è un pezzo della nostra vita. Lui ci accompagna e ci segue nelle nostre vicissitudini umane ed emozionalmente partecipa sia alle nostre vittorie e che alle nostre sconfitte.
È presente nei nostri lutti, nelle nostre tristezze come nelle nostre gioie.
Sono dunque esseri che possiedono uno strumento utile per vivere interiormente, attraverso l’esperienza del “sentire”, quello che capita a loro nella relazione con il mondo esterno.
Questa loro peculiarità ce li fa rendere ancora più vicini a noi perché in loro riconosciamo la possibilità di sperimentare un mondo emozionale simile al nostro.
Paura, gioia, tristezza, sorpresa e rabbia sono le 5 emozioni di base che sperimentano anche loro.
Le emozioni sono parte integrante dell’esperienza animale.
Quando ci riferiamo ai cani e ai gatti, possiamo facilmente vedere che questa loro esperienza emozionale è intrinsecamente ed inevitabilmente collegata al nostro mondo emozionale; noi siamo i loro punti di riferimento, coloro ai quali questi animali dedicano la loro intera esistenza e dunque siamo quelli da seguire e da imitare.
Le nostre emozioni sono parte del loro mondo proprio perché lo strumento che usano per muoversi nel mondo, nel nostro mondo, è quello del “sentire” e quindi è ovvio che sentiranno le nostre emozioni.Sentono le emozioni che esprimiamo e anche quelle che vorremmo esprimere ma che non abbiamo il coraggio di farlo.
Se è vero che gli animali sentono il nostro mondo interiore è anche vero che attraverso il loro comportamento, il loro modo di muoversi nel mondo, con noi, in casa e fuori, riproducono quello che emozionalmente vivono, soprattutto se questo vissuto rappresenta, per la persona, un punto di svolta importante da attraversare e da superare.
Allo stesso modo in cui loro mettono in scena una tematica che ci riguarda, smetteranno di farlo dal momento in cui noi ci riappropriamo di quello che è nostro, lo trasformiamo e iniziamo a vivere seguendo nuovi modelli.
Noi siamo gli artefici del loro ben-essere.
Un ben-essere che non è solo fisiologico, etologico e ambientale/logistico ma anche animco-spirituale.
La psicosomatica ce lo insegna: prima viene il conflitto emozionale e solo successivamente la malattia fisica.
Il ben-essere degli animali passa sempre e comunque attraverso il nostro ben-essere.
"L’anzianità dell’animale rappresenta il momento più delicato del nostro rapporto perché lui inizia ad incamminarsi verso una progressiva perdita di autonomia: lui ci chiama a sé, richiama l’attenzione su di sé in maniera molto diversa da prima e non rappresenta esclusivamente una richiesta di aiuto sul piano pratico (che ovviamente serve) quanto piuttosto un movimento interiore all’interno della nostra biografia.
Il richiamare l’attenzione a sé rappresenta un movimento dell’anima(le), essenziale e quanto mai indispensabile, per poter concludere con amore quello che, per amore, è incominciato molti anni fa: la nostra relazione con lui. I mesi nei quali l’animale richiama a sé l’attenzione risuonano con un nostro vissuto che è durato anni e rappresenta il momento in cui il mio IO adulto inizia a prendersi cura, accudendo e ascoltando, i bisogni del proprio Io bambino; il bambino interiore.
Mi troverò ad essere piccolo e indifeso come lo è lui ora.
Ora io sono lui e lui è me, non c’è differenza; lui sta vivendo quello che io ho vissuto per molto tempo.
La vita più breve che caratterizza l’esistenza degli animali che vivono con noi concentra, riassume e rende essenziale alcuni periodi della nostra esistenza che dal punto di vista temporale hanno necessitato di molto più tempo per manifestarsi.
Ecco dunque che ogni volta che con dolcezza lo accarezzo e lo co***lo rispetto ai disagi che affronta il mio IO adulto sta accarezzando con dolcezza e sto consolando il mio bambino interiore rispetto ai disagi che aveva affrontato.
La sua trasformazione, soprattutto nel momento della sua vecchiaia che lo avvicina inevitabilmente alla fine della vita, è un impulso reale e concreto per la mia trasformazione.
Lui muore e io rinasco.
Con amore, dolcezza e consolazione inizio a prendermi cure del mio bambino interiore"
A conclusione sento il dovere di riconoscere che questa realtà di pensiero è per un certo aspetto nuova e non a tutti coerente con la differenza spirituale tra anima dell'uomo e "anima-le", addirittura inesistente per coloro che non credono nei corpi come "involucri " delle anime stesse perché non credono nell'esistenza stessa dell'anima, allora inviterei gli scettici
a sostituire la parola anima con amore.
MARTEDÌ 24 DICEMBRE ARTICOLO NATALIZIO!