Medico Veterinario Marzetti Dott.ssa Marina

Medico   Veterinario Marzetti Dott.ssa Marina Veterinario a riposo dopo 37 anni di attività, ma sempre e irrecuperabilmente innamorata della sua
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Sfogliando l'album dei ricordi del 2005
06/09/2022

Sfogliando l'album dei ricordi del 2005

Che vitaccia!🤩
16/11/2021

Che vitaccia!🤩

Sopra la panca la capra....
06/11/2021

Sopra la panca la capra....

Ho ricevuto questo splendido mazzo di rose(altre 10 non sono entrate nello stesso vaso!) circa dieci giorni fa', in segn...
28/10/2021

Ho ricevuto questo splendido mazzo di rose(altre 10 non sono entrate nello stesso vaso!) circa dieci giorni fa', in segno di ringraziamento per come stavo seguendo Camilla, cocker di 13anni, anche da casa. Il suo compagno e mio amico, me lo ha fatto recapitare dal fiorista, con mia grande gioia e sorpresa, visto che non esercito più nel mio Ambulatorio ceduto in questo mese ad un collega che la seguiva direttamente e consultandosi con me. Camilla stavolta era gravemente malata, ne abbiamo superate tante in questi anni passati e sempre alla grande. Oggi purtroppo ci ha lasciati e non a caso proprio stamattina le rose, ormai sfiorite, le ho tolte dal vaso, è stato un suo ultimo saluto? Si, mi piace pensare così.
Grazie Edoardo, grazie Camilla 🌈

Quando si dice "catturare l'attenzione"😄
16/10/2021

Quando si dice "catturare l'attenzione"😄

Quando i bambini fanno oh!
08/10/2021

Quando i bambini fanno oh!

IL CANE E IL GATTO NON SONO "I PELOSETTI"Conobbi Eliana Romagnoli nel 1979, cercavo una ragazza con la quale dividere il...
11/09/2021

IL CANE E IL GATTO NON SONO "I PELOSETTI"

Conobbi Eliana Romagnoli nel 1979, cercavo una ragazza con la quale dividere il mini appartamento a Perugia dove avrei trascorso 5 anni, minimo, della mia vita universitaria. Mi ero iscritta alla Facoltà di Medicina Veterinaria e non nascondo che il partire da sola mi preoccupava e non poco. Amici in comune ci presentarono e da lì a poco iniziò il nostro comune meraviglioso percorso Universitario e di profonda amicizia, condividemmo non soltanto la casa ma tutto ciò che fà parte della vita da studentesse fuori sede, dal seguire tutte le lezioni con l'obbligo della frequenza, alla preparazione di ogni singolo esame, le ansie, le paure, le gioie e le delusioni, i primi amori, gli incontri goliardici e gli immensi sacrifici che ci condussero gloriosamente alla Laurea in 5 anni precisi e a sole 24 ore di distanza.
Entrambe scegliemmo di dedicarci professionalmente ai cani ed ai gatti, lei con un Ambulatorio a Frascati ed io a Marino e abbiamo continuato a frequentarci scambiando a vicenda un aiuto nella chirurgia per almeno un quinquennio, eppoi per entrambe dal potente rullio, alla rincorsa sfrenata, il decollo professionale che ci ha costretto a cercare collaborazioni fisse e continuative. Ma non ci siamo mai p***e di vista per ben 42 anni dal primo incontro e oggi, ricevendo il suo secondo libro, mi sono accorta con gioia leggendo le prime parole " io ed una amica...." che l'amica ero io. Ricordo perfettamente quel giorno e l'incontro, ricordo con nitidezza la nostra ilarità alla risposta della nostra compagna di corso che soltanto negli anni a ve**re ci ha rese consapevoli di quanto poi ahimè sarebbe cambiato il meraviglioso rapporto tra l'uomo e il cane e gatto. Attenzione, non ho scritto proprietario o padrone e nemmeno l'uomo e il suo cane e il suo gatto! Perché non l'ho fatto? Perché da qualche anno a questa parte sia io che la mia amica e collega Eliana abbiamo smesso di ridere, ricordando il passato, della risposta di Cinzia alla nostra domanda " non è mio, vive con me!"
Il libro si legge tutto d'un fiato e invito tutti voi a farlo perché è verità assoluta, è un libro dalla parte degli animali, e non soltanto adatto a chi ne ha uno in casa, è un invito a riflettere e a ribadire che l'uomo non è il centro assoluto dell'universo e che gli animali, tutti, non sono nati per essere o diventare il centro dell'esistenza o assistenza dell'uomo. Hanno da sempre e per sempre un ruolo e uno spazio su questa Terra che appartengono a loro e vanno rispettati e condivisi non "acquisiti". Questo renderebbe più naturale la convivenza, non ci obbligherebbe da Medici Veterinari a doverci occupare anche dei loro ricorrenti e sempre più frequenti problemi comportamentali, che poi sono i nostri problemi comportamentali, a volte esistenziali. Non sopperiscono alle nostre carenze affettive ma occupano semplicemente uno spazio della nostra sfera affettiva, come noi occupiamo il loro, senza sostituzioni né prevaricazioni che a volte, sempre più spesso, si trasformano in insubordinazioni che poi inevitabilmente sfociano in malessere fisico e malattia.
Concediamo ai nostri amici di vivere con noi e non per noi è solo questo chiedono.

E perché no?😅
08/09/2021

E perché no?😅

03/08/2021

Felicità per un Veterinario? Visitare un cane che si mordicchia entrambe le cosce, eseguire un raschiato cutaneo pensando ad una rogna, preparare il vetrino e.... emozionarsi come la prima volta nel vedere che, eccolo là, è lui : l'acaro!😍

L' Ambulatorio dal 2 agosto al 13 agosto subirà una riduzione dell'orario di apertura, per visite su appuntamento chiama...
01/08/2021

L' Ambulatorio dal 2 agosto al 13 agosto subirà una riduzione dell'orario di apertura, per visite su appuntamento chiamare gentilmente sul fisso 0693661120.
Dal 14 al 26 L' Ambulatorio sarà chiuso per ferie.
Grazie!

Work in progress con la nuova squadra!! Dottor Gianluca Fresu, Gaia Fresu e... ancora io!!😜
22/07/2021

Work in progress con la nuova squadra!! Dottor Gianluca Fresu, Gaia Fresu e... ancora io!!😜

29/01/2021

"La tutela del consumatore e quella delle aziende, la corretta informazione di entrambi, il controllo delle fasi di produzione, la prevenzione delle epidemie animali, la prevenzione di trattamenti inutilmente crudeli nei confronti degli animali e dunque il loro benessere non possono e non devono prescindere dalla presenza, dal consiglio professionale e dalla passione del Medico Veterinario".

Nicola Barbera
Presidente dell’Ordine dei Medici Veterinari di Messina

10/01/2021

LA BUONA SALUTE INIZIA ANCHE DAI DENTI

LA DETARTRASI
La detartrasi, o ablazione del tartaro, va effettuata il più presto possibile nel momento in cui si riscontri
un’infiammazione della gengiva.
Attendere troppo può significare giungere a una parodontopatia che, anche se trattata adeguatamente, non
permette una guarigione completa e può condurre all'estrazione del dente.
Le lesioni del cavo orale causano dolore, anche se i nostri amici non lo manifestano in maniera
evidente.
Riluttanza al gioco, abbattimento e disappetenza possono essere imputati all'età, ma possono anche essere
sintomi di dolore cronico.
Inoltre, numerosi studi evidenziano che le patologie del cavo orale possono causare problemi a livello
cardiaco, epatico e renale.
Tutto ciò mina la salute dei nostri animali e la loro qualità di vita, ecco perché occorre trattarle
velocemente e in modo adeguato, anche attraverso la detartrasi.
IL MAL DI DENTI
Pensare che i nostri gatti o i nostri cani non provino dolore in presenza di patologie del cavo orale è uno
degli errori più comuni commessi dal loro padrone.
L’istinto porta infatti i nostri amici ad alimentarsi anche quando sentono molto dolore, dando quindi
l’impressione che non soffrano.
Riluttanza al gioco, abbattimento o mancanza di appetito possono essere i principali sintomi di un
problema orale o dentale.
In particolare, nei gatti possono presentarsi anche urla durante uno sbadiglio o il rifiuto di farsi toccare a
causa del dolore provato.La semplice detartrasi molto spesso non è sufficiente a risolvere i problemi.
Può quindi essere necessario approfondire lo studio della situazione tramite radiologia e sondaggio
parodontale.
L'estrazione di denti patologici è molto spesso l’unica soluzione al problema, in seguito alla quale si nota
un notevole miglioramento della qualità della vita del paziente, senza conseguenze sulla sua capacità
di alimentarsi.
L'ANESTESIA
In veterinaria, la quasi totalità delle procedure chirurgiche odontoiatriche e maxillo-facciali sono
effettuate in anestesia generale, mantenuta durante l'operazione per via inalatoria o iniettiva.
In entrambi i casi, il paziente è intubato e collegato a una macchina anestesiologica con caratteristiche
specifiche in relazione al suo peso corporeo.
Per tutta la durata della procedura chirurgica e durante il risveglio i pazienti sono collegati a un monitor
multiparametrico, in grado di registrare le funzioni vitali.
Tutto ciò permette di ridurre al minimo i rischi, gestire il paziente al meglio e avere risvegli rapidi anche
per anestesie di lunga durata.
L'ANALGESIA
Uno stimolo doloroso è percepito dall’organismo anche in anestesia, ma non è processato a livello
conscio.
Un controllo del dolore mediante l’uso di anestetici locali o analgesici endovenosi permette un più
veloce recupero e un migliore stato emotivo del paziente.
È fondamentale agire in modo preventivo con una analgesia adeguata in modo da ridurre, ma
soprattutto controllare, più facilmente il dolore chirurgico post operatorio.
Se sarà possibile effettuare una analgesia locale, il paziente avrà enormi benefici con l’unico effetto
collaterale di una sensazione di formicolio nell’area interessata dal blocco, che tenderà a sparire nell’arco
di un’ora.
Per tale motivo tutti i nostri pazienti sono sottoposti a blocchi loco regionali (iniezione di un anestetico
locale in corrispondenza dei principali nervi dell’area interessata dalla chirurgia), bloccando in questo
modo l’insorgenza del dolore stesso ed evitando così la sua percezione al risveglio.
LA STOMATITE
La gengivo stomatite cronica felina (FCGS) è una patologia infiammatoria estremamente dolorosa che
colpisce la cavità orale del gatto.
Ad oggi nessun trattamento medico provato (antibiotici, cortisonici, antiinfiammatori, ciclosporine,
interferone) risulta più efficace rispetto agli altri e le statistiche riportano eutanasie nel 50% dei soggetti a distanza di diciotto mesi dalla diagnosi.
L’estrazione di tutti i premolari e molari (radici comprese), un curettage adeguato del tessuto osseo e una
corretta terapia medica, che comprenda soprattutto un ottimo controllo del dolore, sembrano essere ad
oggi l’unica soluzione possibile per la cura della patologia.
Da alcuni anni anni, stiamo inoltre utilizzando un gel locale di produzione galenica che ci permette di
migliorare notevolmente i risultati nel tempo e controllare la patologia in quei soggetti non operabili,
alleviandone notevolmente la sofferenza.
LA PREVENZIONE
Come curare l'igiene orale degli animali domestici?
La prevenzione è sicuramente fondamentale per preservare la loro salute.
- Perché devo spazzolare i denti del mio cane o gatto?
La prevenzione rappresenta una parte fondamentale della cura del cavo orale e della salute del cane o
gatto.
La placca si accumula quotidianamente sui loro denti e la sua rimozione è la chiave non solo per un
corretto programma di igiene orale, ma anche per la salvaguardia della loro salute generale.
- Con quale frequenza devo fare una detartrasi dal veterinario?
Dipende dal grado di accumulo di placca e tartaro, ma indicativamente è consigliabile far esaminare i
denti del vostro animale domestico con frequenza semestrale.
Tenere sotto controllo l'igiene del cavo orale è fondamentale perché non si sviluppino patologie che, come
per la parodontopatia, non consentono una guarigione completa.
Per questo consigliamo di utilizzare lo spazzolino giornalmente.
- Come faccio a lavare i denti al mio cane o gatto?
In primo luogo sarebbe meglio abituarli sin da piccoli alla procedura.
E’ necessario scegliere uno spazzolino da denti a setole morbide e un dentifricio approvato dal veterinario.
La tecnica da adottare per una corretta ed efficace spazzolatura è molto semplice: consiste nel porre una
mano a C intorno al muso del nostro animale e nell’inserirgli lo spazzolino sotto le labbra e la guancia
(senza aprire la bocca) fino a poterlo introdurre nel vestibolo buccale. Esercitare poi, per circa un paio di minuti, un movimento di spazzolatura orizzontale, possibilmente
tenendo la testina dello spazzolino leggermente inclinata verso il solco gengivale, affinché le setole
possano rimuovere la placca sottogengivale.
Se l'animale lo consente, e solo quando si è ampiamente abituato, si potrà tentare di pulire anche il
versante palatale e linguale delle due arcate dentali, aprendo leggermente la bocca.

DETARTRASI AD ULTRASUONI SENZA L'USO DI ANESTESIA

È da qualche anno che si è diffusa una metodica di igiene dentale e detartrasi con un manipolo ( spazzolino ) ad ultrasuoni che non richiede che l'animale venga anestetizzato. Il fatto che sia proposto ed utilizzato dal proprio Medico Veterinario in una struttura, che in comparsa di qualsiasi problema in emergenza, da stress, da eccessivo sanguinamento, o problemi respiratori da contenimento coercitivo, oppure più semplicemente, da non totale collaborazione dell'animale, ha a disposizione i mezzi farmacologici e strumentali, per passare alla sedazione o all'anestesia, oltre che alla preparazione per affrontare ogni altra difficoltà, può essere una valida alternativa quando ci sono I presupposti che può valutare soltanto il Veterinario stesso.
Esistono però dei limiti fondamentali che devono essere presi in considerazione in tale alternativa :
a) non è comunque una buona pratica per una detartrasi anche se la situazione non è seriamente compromessa, perché non si ha modo di andare all'interno della tasca gengivale che avvolge il dente e dove c'è comunque tartaro o placca batterica che vanno assolutamente rimosse.
b) la maggior parte di cani e soprattutto gatti mal sopportano strumenti in bocca e che per giunta emettono vibrazioni e rumore e creiamo inutili paure quando esiste la possibilità di eseguire tutto in sedazione o anestesia totale gassosa .
c) ogni costrizione crea esperienza negativa per l'animale che in seguito si farà lavare I denti malvolentieri o semplicemente eviterà di aprire la bocca per un qualsiasi altro motivo.
d) se c'è presenza di anche una leggera gengivite, e di conseguenza ip***ensibilità, il dolore e sanguinamento è immediato creando non poche difficoltà nel proseguimento della pratica e alla sua conclusione.
e) la maggior parte delle volte nel rimuovere il tartaro ci accorge della esposizione delle radici per effetto della retrazione gengivale e il dente deve essere rimosso! Senza anestesia non è possibile.
f) la velocità di esecuzione non prevede una pulizia adeguata e il più delle volte è superficiale.
g) ogni igiene dentale crea comunque sulla superficie del dente, lo smalto, delle mini abrasioni che richiedono in ultimo, con una apposito gommino applicato al manipolo professionale che in questo spazzolino non è possibile mo***re, una lucidatura con una particolare pasta che funge da protezione dello smalto e favorisce anche il perdurare per più tempo la pulizia stessa. Senza anestesia la lucidatura non è possibile eseguirla purtroppo.

In conclusione ricordate sempre soprattutto che la detartrasi di un animale domestico è una prestazione professionale eseguita da colui che ne possiede titolo, la Laurea in Medicina Veterinaria.

Dott.ssa Marina Marzetti
Dott.ssa Silvia Pellico

24/12/2020

LA DOTT.SSA MARINA MARZETTI E LA DOTT.SSA SILVIA PELLICO AUGURANO BUONE FESTE, con la raccomandazione di non esagerare con gli extra nella dieta dei vostri animali nei prossimi giorni ! !🐕🐈

18/09/2020

Medici (anche Veterinari) si nasce non si diventa...

Niki, gatta di 15 anni, epatocarcinoma multiplo. Eutanasia martedì sera. Ricevo dalla proprietaria il giorno dopo questo messaggio.

"Buongiorno ho chiamato Silvia per avvertirla che stamattina andrò a studio per saldare tutto.
Oltre a comunicarle questo, che forse è superfluo, ci tenevo a salutarla oggi che è il mio primo giorno senza Niki.
Le sue parole da medico e da persona sensibile e compassionevole mi ha dato sostegno e conforto durante i giorni di dolore per Niki ma anche adesso che sono i giorni del mio dolore.
So che questa è la vita ma volevo ancora una volta esprimerle quanto sia prezioso il suo aiuto.
Buona giornata e buon lavoro."

Rispondo
"Buongiorno Sigra ######, proprio ieri mattina sono andata con Silvia collega, al mio controllo semestrale all'Umberto I, malattie neurologiche rare, e notavamo il distacco e la freddezza delle due specializzande,giovani, che mi hanno fatto la visita senza i medici senior ovviamente.
Il primario appena mi ha visto in sala d'attesa è venuto a salutarmi e scambiare due chiacchiere con Silvia in aiuto nel dialogo. La sua assistente, nei mesi, sempre disponibile via mail, la vice primario, che fa' solo ricerca, a suo tempo ricordo rispose alla mia prima mail di domenica e fu cordiale, gentile e rassicurante.
Ho deciso che nel weekend scriverò a tutti e tre i medici senior contemporaneamente per C/C e descriverò loro l'atteggiamento in visita, freddo, distaccato, serio(mai un sorriso)e imperturbabile delle due dottsse(ine) che hanno non solo evitato una qualsivoglia parola di conforto, o meglio ancora di incoraggiamento, ma anche un minimo di rispetto(per categoria e anzianità professionale), malgrado avessi ricordato loro di essere (anche) un medico veterinario.
Non faranno strada, hai loro, e mi duole dirlo, o meglio ne faranno ma saranno per sempre dei medici mediocri o più semplicemente dei mediocri medici specialisti in neurologia.
Questo credo che sia la risposta più giusta al suo gentile messaggio Signora.
Ho un figlio, giovane Medico, che si accinge a specializzarsi , ha il test d'ingresso prossima settimana, ha 25 anni e mi ha vissuto, come medico, ed ha vissuto il papà ginecologo, ogni giorno della sua vita e per fortuna ha imparato anche questo aspetto fondamentale osservandomi e ascoltandomi, per poter essere un giorno considerato MEDICO: colui che cura un corpo ma.... non solo. Ne avrà fatto tesoro gli auguro.
Un abbraccio ancora.
Dottssa Marina Marzetti

08/09/2020

Mi raccomando! 🤣

17/08/2020
10/08/2020

L'AMBULATORIO RIAPRIRÀ IL 24
AGOSTO MATTINA
Buone vacanze!

26/07/2020

CIAO LUCKY.....
Ho ricevuto da Carla e Luca qualche sera fà, la foto di Lucky mio paziente di 16 anni, che per un lupoide sono un record di sopravvivenza, e questo messaggio che l'accompagnava, al quale, subito in basso ho risposto.
BUONA SERATA, VOLEVO RINGRAZIARVI E SALUTARVI, SOPRATTUTTO LA MIA DOTT.SSA PREFERITA CHE MI HA CURATO, SEGUITO E AMATO PROFONDAMENTE. ORA CORRO FELICE SENZA PIÙ ACCIACCHI E TENTENNAMENTI IN UN PRATO VERDE CON TANTI ARRIVATI PRIMA DI ME. BUONA VITA A TUTTI.

Ciao grande vecchio qualcosa mi dice che ci rivedremo anche nell'aldilà. Fin da bambina mi sono chiesta se ci fosse un paradiso anche per voi, l'ho immaginato con la morte del mio primo animale, il canarino Cico, che ho visto nella fantasia di bimba, finalmente volare tra gli alberi dalle foglie dai mille colori, poi fù la volta di Argo il bracco tedesco, che trascorse gli ultimi mesi della sua vita immobile in seguito alla sua malattia, chiudevo gli occhi e lo vedevo nei boschi con il suo elegante passo veloce, oppure arrampicarsi sulle pendici di montagne lussureggianti con le sue orecchie al vento. Sai Lucky io ho visto davvero il Ponte dell'Arcobaleno, ogni veterinario sente il linguaggio degli animali dai loro occhi, da una carezza ne percepisce la paura, dal respiro l'ansia o la gioia, e allora quando effettua la puntura indolore per il loro passaggio da questo mondo all'altro, spesso ne avverte fortemente anche la gioia e la serenità di avere raggiunto la meta, vede i colori dell'arcobaleno riflessi nei loro occhi, il respiro rallenta come in un sonno profondo e il corpo si rilassa improvvisamente, mentre il cuore decelera e si ferma, ed eccoli lì, nei loro occhi ancora vividi e aperti, tutti i colori dell'Arcobaleno : rosso, arancione, giallo, verde, blu, indaco e viola, sono giunti ai piedi del Ponte, è stato così per i gatti Bibbi, Vinicio, Vittorio e Poldino, per i cani Schizzo, Morgana, Kevin, Chicco e Sissi, Klaus, Zapo e Oliver e tanti altri, nei miei oramai 36 anni di professione.
Quindi Lucky ne incontrerai tanti di amici miei che diventeranno da oggi anche I tuoi, dì loro che a volte li penso come penserò a te : con amore e simpatia, che di certo non proverete per me, ma spero almeno in un pizzico di nostalgia e affetto per il solo fatto che sono ancora legata ai loro compagni qui sulla Terra, come i tuoi Carla e Luca!
Ho cercato di fare del mio meglio per te e per loro anche se a volte vi ho provocato più dolore di quanto già non ne provaste, ma era il mio compito, quindi senza alcun rimorso te lo dico e dillo anche agli altri, tanto poi sapevo e ne gioivo, che vi avrei guarito e talvolta addirittura salvato! Lucky riservatemi un posto tra voi e state tranquilli che nella beatitudine non ci si ammala.
Un caro saluto, la vostra non amata dottoressa.

19/04/2020

Mi raccomando!!!

13/03/2020

Non siamo in primissima fila ma se guardate bene ci siamo anche noi!

13/03/2020

Un sorriso non guasta...

01/03/2020

Un libro per regalo, conoscendo la mia passione per i pappagalli, semplicemente per essermi resa disponibile a seguire wiki durante le festività natalizie , ma le parole del biglietto valgono parte di una vita dedicata agli animali ed a persone così.

04/02/2020

PERCHÉ I GATTI " IMPASTANO? "
L’impasto è un movimento che i gatti fanno spingendo le loro zampe, alternando tra destra e sinistra. Alcuni gatti usano solo le zampe anteriori, mentre altri usano tutte e quattro le zampe. Alcuni gatti impastano con gli artigli completamente ritratti, mentre altri estendono i loro artigli mentre spingono e ritraggono mentre si ritirano.
Viene quasi sempre fatto su una superficie morbida come un cuscino, un piumino, un altro gatto o persino sulle tue ginocchia.
È un movimento tipico dei gatti ma non tutti fanno la pasta allo stesso modo, ma il comportamento è piuttosto comune in tutti, soprattutto se giovani.
I gatti imparano a "fare la pasta" appena nati e alcuni continuano a farla per tutta la vita. L'azione di "impastare" o anche "pompare" inizia infatti alla nascita, quello che noi chiamiamo "impasta la pasta" in realtà si chiama "la danza del latte" per stimolare la produzione di latte nelle ghiandole mammarie di mamma gatta.

Di solito questa azione è accompagnata dalle fusa, entrambi i comportamenti rimandano all'infanzia dei gattini: sono tipici dei loro primi giorni di vita e caratteristici appunto durante e dopo l'allattamento. Nel corso del tempo, essi imparano a eseguire il comportamento di impastamento quando provano conforto, calore, soddisfazione e legame emotivo. I gatti adulti si comportano impastando quando provano sentimenti di felicità, sicurezza emotiva e contentezza, perché ricordano di aver provato questi sentimenti associati al comportamento di impastare che hanno compiuto quando erano gattini.
Secondo alcuni studiosi, però, i gatti potrebbero "impastare" anche per un'altra ragione: i gatti adulti si servono delle zampe per calpestare e ammorbidire l'area che hanno scelto per dormire. Per loro è un istinto ancestrale: gli antenati selvatici dei gatti domestici, infatti, per riposarsi o dare alla luce i loro piccoli sceglievano sempre superfici comode, oltre che sicure, e per verificare che lo fossero usavano proprio le zampe!

Un'altra teoria sull'impastamento del gatto è che sia un'azione per marcare il proprio territorio. I gatti sotto i palmi delle zampe, vicino alla base degli artigli, hanno delle ghiandole odorifere che secernono un univoco odore per ogni animale. L’odore serve anche come un marcatore per indicare dove è stato il vostro gatto e qual è il suo territorio, nella fattispecie, quando lo fa su di noi, serve a segnalare che siamo di sua proprietà, la loro isola felice, non solo ci ha scelto nell'intero globo come il posto nel quale vuole stare, ma ha anche deciso di comunicare a tutto il modo animale che “gli apparteniamo”.
Quell’odore funge da marcatore territoriale per i gatti non familiari che potrebbero arrivare e tentare di rivendicare quell’oggetto, quel luogo ecc… Possono anche impastare prima di spruzzare l’urina per marcare il territorio.

Attenzione però, a volte questo può essere un modo per scaricare lo stress! E’ un comportamento sostituivo. Alcuni gatti che fanno continuamente la pasta, per ore: in questo caso manifestano un disagio, sono stressati da qualcosa nell’ambiente (altri animali, bambini, cambi di casa o di mobili) e cercano di auto-tranquillizzarsi in questo modo. Per cercare di aiutare il micio a superare questo momento di stress è consigliabile dargli maggiori attenzioni, giocando con lui, dedicando più tempo alla toelettatura e coccolandolo. È compito dei genitori umani capire cosa c’è all’origine di questo disagio e cercare di risolvere il problema, in modo da tornare a vivere serenamente il momento delle fusa insieme a loro . Ricordiamo infatti che le coccole del gatto hanno effetti distensivi non solo su di loro, ma anche sugli umani.

MARTEDÌ 25 febbraio Argomento : COMUNICAZIONE CHIMICA DEGLI ANIMALI

07/01/2020

LIFTING FELINO
Cuba è un gatto di razza Main C**n, 10kg di gatto e di superba eleganza.
Il suo problema era un grave difetto congenito delle palbebre, entrambe ruotate all'interno
dell'occhio sia nella parte superiore che inferiore definito ENTROPION.
Si può facilmente immaginare il fastidio ed il notevole disagio di Cuba, perennemente affetto
da un trauma da sfregamento delle ciglia fino addirittura dei peli, congiuntivite e blefarite
cronica con secrezione catarrale ad entrambi gli occhi.
Sottoposto ad una blefaroplastica oggi finalmente è un gatto felice e ci mostra fiero i suoi
bellissimi occhi! FOTO n. 1 e 6

28/12/2019

L'ambulatorio riaprirà
Il 7gennaio
Alle 9.15
Buon Anno!

24/12/2019

UN CARO RICORDO, OGGI, NON UN CASO.

Lucietta era Lucia, ma guai a chiamarla così. Un vezzo? Un umile desiderio per celare il nome che rievoca una Santa famosa? O soltanto il volersi sentire più vicina, anche fisicamente, ai suoi piccoli amici, compagni di tutta una vita? Si perché Lucietta, insieme a sua figlia Marialuisa, ha sempre avuto cani, fino all'ultimo giorno della sua vita. Questo è il primo Natale che non ci sarà.
La foto la ritrae giusto un anno fà : Lucky sotto l'albero e Lilletta sul plaid ai suoi piedi.

Conosco Marialuisa da....7 cani fà, le prime tre decedute da qualche anno, molto anziane per fortuna, adesso, a parte Anya, gli altri: Lilletta, Tita e Greg sono giovani e Lucky era soltanto un amico di famiglia in visita di cortesia.
Le promettevo da anni che sarei andata a casa loro per conoscere la mamma, ma vuoi per i miei numerosi impegni, vuoi per la mancanza della mia indipendenza(per disabilità fisica), non ho mai mantenuto purtroppo questa promessa pur conoscendo Lucietta da foto che negli anni ho ricevuto ma mai di persona. Ho visto questa foto giorni fà su Facebook, postata sul profilo di Marialuisa in ricordo della madre, e ne sono rimasta incantata.

Osservavo la magia del Natale in una stanza in una immagine semplice, discreta, simbolica, silenziosa ed allo stesso tempo urlante a dir poco assordante! Che bellezza di messaggio d'amore.
La semplicità di un non sfarzo ostentato di ori, argenti, luci e colori forzati. L'essenziale dell'essenza : l'indispensabile per gioire.
La discrezione dei personaggi, che si osservano e osservano in un muto parlare.
La simbologia della vera Ricorrenza : nell'amore, nella vita, nella gioia e nel calore di chi la rappresenta.
Silenziosa come soltanto lo sguardo tra una donna - mamma verso un essere indifeso... parla senza parlare, così come altrettanto un cane - amico esprime con la postura, gli occhi, la vicinanza non invadente, con la sola richiesta di condivisione di un pò di calore. Tutto espresso e compreso da ambo le parti da un muto amorevole sguardo.

Quanto urla questa foto? Quante parole mi dice, mai dette, per colpa dell'inarrestabile turbinio di una vita caotica, la mia, e dello scandire di un tempo impietoso che ora non mi concede con Lucietta più repliche?
Ho visto in questo vortice di espressioni, protagonisti senza protagonismo; mobili suppellettili, borse borsette, un piccolo presepe semi nascosto, una sedia a rotelle e dentro la grandezza di una vecchina e ai suoi piedi uno dei suoi amatissimi cani, che mi hanno insegnato, da una immagine rubata ad un momento di una sua giornata qualunque, che un Natale può essere anche questo!
Allora grazie Lucietta soprattutto perché non ti ho mai fatto la sorpresa di una mia visita a cui tenevi tantissimo, e spero con tutto il mio affetto che queste mie poche righe ti rendano tutta la gioia che tu mi hai donato mettendo in risalto in questa foto una immensa luce riflessa: il senso della vita.

Buon Natale a tutti.

10/12/2019

METAMEDICINA. OGNI SINTOMO È UN MESSAGGIO?

La Metamedicina”, sostiene Claudia Rainville che ne è la fondatrice, è un "ascolto del proprio corpo " metodo olistico nato per l’uomo per portare alla consapevolezza che ogni sintomo fisico è un messaggio di un disagio dell’anima, è molto utile anche per interpretare i sintomi dei nostri amici animali dal punto di vista psicosomatico. Possiamo capire quello che hanno, perché lo hanno sviluppato, ovvero l’emozione sottosante il sintomo, possiamo di conseguenza rispettare meglio i loro sentimenti cambiando i nostri atteggiamenti. Spesso il disagio dell’animale é simile a quello del loro umano di riferimento, non è un caso infatti che spesso entrambi abbiano delle somiglianze fisiche o di comportamento, o hanno disagi fisici simili, essi si “scelgono” non a caso, per risolvere determinati problemi.
Queste affermazioni nella mia pratica professionale di medico degli animali spesso, ma non facilmente le ho riscontrate e confesso che non è stato affatto semplice, perché consta di una conoscenza viscerale del padrone -proprietario -compagno di vita che l'animale ha scelto o, più correttamente, della reciproca scelta, in tal caso è dunque sottinteso che per taluni disagi fisici - psicologici l'approfondimento non può prescindere dalla conoscenza del connubio uomo - animale.
Ho quindi spesso seguito in talune manifestazioni di "malattia " l'iter diagnostico schematico di un bravissimo collega, Stefano Cattinelli, MedicoVeterinario esperto in Omeopatia, che si occupa anche di Metamedicina e Bio-Psico-Genealogia. Secondo i suoi studi l'Anima-le deriva ​ dal lat. animalis «che dà vita, animato», der. di anĭma «anima»
Gli animali sono lo specchio del nostro mondo interiore.
​Perché ho sentito il bisogno di far entrare un Anima-le nella mia vita?
Cosa mi ha spinto ad accoglierlo nel mio nucleo familiare?
Come posso aiutare il mio compagno di viaggio Anima-le a superare un disagio fisico o comportamentale?
Qual è il senso del suo disagio?
Qual è il senso di quello specifico Anima-le nel sistema familiare a cui appartiene?

"Quando decidiamo di accogliere un Anima-le nella nostra esistenza e nella nostra famiglia l'Anima-le entra in un momento ben preciso della nostra biografia e della nostra vita e la vita è un'esperienza molto complessa che riassume in se tutto il vissuto delle generazioni che ci hanno preceduto."
"Quando nasciamo ci troviamo in eredità il bagaglio esperienziale di un "maschile" e di un "femminile", di un padre e di una madre, che nel generarmi hanno unito le loro rispettive esperienze di vita. I miei genitori, a loro volta, derivano dall'unione di un maschile e un femminile, mio nonno e mia nonna, con i loro rispettivi vissuti biografici...e così procedendo fino a sette generazioni".

Quando il cane o il gatto o un altro Anima-le domestico entra a far parte della nostra esperienza entra e si muove all'interno della nostra vita in un modo molto preciso: risuona, interpreta e manifesta modi di essere e situazioni di disagio che appartengono al sistema famiglia a cui si è affiancato per esigenze evolutive.

"L'Anima dell'animale e quella del sistema che lo ospita, si incontrano per evolvere reciprocamente: l'Anima dell'animale, sperimentando le complesse vibrazioni delle emozioni umane ha la possibilità di fare un'esperienza assolutamente unica in tutto il regno animale e l'umano ha l'opportunità di sviluppare l'Amore prendendo coscienza dell'importanza della funzione di specchio che l'Animale esercita nella sua vita".
A confermare quanto di vero afferma la Metamedicina ci sono sicuramente una serie di eventi legati alla nostra convivenza con gli animali che non possono considerarsi delle "casualità ",in virtù del fatto che si ripetono e si ripetono in diverse circostanze nelle diverse situazioni che ci riguardano più da vicino e che io vivo costantemente anche attraverso voi.
Problemi comportamentali in seguito a dissapori tra coniugi, ansia da separazione del cane per problemi di abbandono da parte di uno dei due genitori durante l'infanzia o l'adolescenza del padrone -proprietario -amico che lo stesso non ha superato, dermatiti pruriginose a volte legate a conflittualità Inter familiari (tra parenti), gatti con cistiti idiopatiche o da stress non sempre causate da problemi intraspecifici , animali anziani che non hanno patologie evidenti e che non reagiscono ad alcuna terapia e si lasciano andare per il far rinascere il "bambino che è in noi". Scrive Cattinelli " È un dato di fatto, sperimentabile in prima persona da chiunque, che il cane vive una certa gioia nel fare le cose insieme a noi. Più noi condividiamo la nostra vita con lui prendendoci degli spazi specifici per fare delle esperienze insieme a lui più il nostro legame diventa saldo e più ci accorgeremo che il suo sguardo trasmetterà una richiesta di coinvolgimento sempre maggiore.
Secondo lei, dottore, lui si ammala per colpa mia? Il collega Cattinelli risponde così :
" l’ingresso dell’animale nella vita di una persona nasce da un bisogno di guarire una propria ferita emozionale, la questione successiva da affrontare è: come è possibile far sì che l’animale non si faccia carico del vissuto non elaborato della persona?
Appare chiaro che se da una parte lo sguardo dell’animale è spesso rivolto alla persona di riferimento (a quella a cui sta dedicando l’intera sua vita) dall’altra uno sguardo troppo insistente fatto dalla persona verso l’animale o addirittura un appoggiarsi fisicamente all’animale (come una persona che mette le sue mani sulle spalle della persona che rappresenta l’animale) crea di fatto un disagio nell’animale.
Ogni animale che vive con noi è un pezzo della nostra vita. Lui ci accompagna e ci segue nelle nostre vicissitudini umane ed emozionalmente partecipa sia alle nostre vittorie e che alle nostre sconfitte.
È presente nei nostri lutti, nelle nostre tristezze come nelle nostre gioie.
Sono dunque esseri che possiedono uno strumento utile per vivere interiormente, attraverso l’esperienza del “sentire”, quello che capita a loro nella relazione con il mondo esterno.
Questa loro peculiarità ce li fa rendere ancora più vicini a noi perché in loro riconosciamo la possibilità di sperimentare un mondo emozionale simile al nostro.
Paura, gioia, tristezza, sorpresa e rabbia sono le 5 emozioni di base che sperimentano anche loro.
Le emozioni sono parte integrante dell’esperienza animale.
Quando ci riferiamo ai cani e ai gatti, possiamo facilmente vedere che questa loro esperienza emozionale è intrinsecamente ed inevitabilmente collegata al nostro mondo emozionale; noi siamo i loro punti di riferimento, coloro ai quali questi animali dedicano la loro intera esistenza e dunque siamo quelli da seguire e da imitare.
Le nostre emozioni sono parte del loro mondo proprio perché lo strumento che usano per muoversi nel mondo, nel nostro mondo, è quello del “sentire” e quindi è ovvio che sentiranno le nostre emozioni.Sentono le emozioni che esprimiamo e anche quelle che vorremmo esprimere ma che non abbiamo il coraggio di farlo.
Se è vero che gli animali sentono il nostro mondo interiore è anche vero che attraverso il loro comportamento, il loro modo di muoversi nel mondo, con noi, in casa e fuori, riproducono quello che emozionalmente vivono, soprattutto se questo vissuto rappresenta, per la persona, un punto di svolta importante da attraversare e da superare.

Allo stesso modo in cui loro mettono in scena una tematica che ci riguarda, smetteranno di farlo dal momento in cui noi ci riappropriamo di quello che è nostro, lo trasformiamo e iniziamo a vivere seguendo nuovi modelli.
Noi siamo gli artefici del loro ben-essere.
Un ben-essere che non è solo fisiologico, etologico e ambientale/logistico ma anche animco-spirituale.
La psicosomatica ce lo insegna: prima viene il conflitto emozionale e solo successivamente la malattia fisica.
Il ben-essere degli animali passa sempre e comunque attraverso il nostro ben-essere.
"L’anzianità dell’animale rappresenta il momento più delicato del nostro rapporto perché lui inizia ad incamminarsi verso una progressiva perdita di autonomia: lui ci chiama a sé, richiama l’attenzione su di sé in maniera molto diversa da prima e non rappresenta esclusivamente una richiesta di aiuto sul piano pratico (che ovviamente serve) quanto piuttosto un movimento interiore all’interno della nostra biografia.

Il richiamare l’attenzione a sé rappresenta un movimento dell’anima(le), essenziale e quanto mai indispensabile, per poter concludere con amore quello che, per amore, è incominciato molti anni fa: la nostra relazione con lui. I mesi nei quali l’animale richiama a sé l’attenzione risuonano con un nostro vissuto che è durato anni e rappresenta il momento in cui il mio IO adulto inizia a prendersi cura, accudendo e ascoltando, i bisogni del proprio Io bambino; il bambino interiore.
Mi troverò ad essere piccolo e indifeso come lo è lui ora.
Ora io sono lui e lui è me, non c’è differenza; lui sta vivendo quello che io ho vissuto per molto tempo.

La vita più breve che caratterizza l’esistenza degli animali che vivono con noi concentra, riassume e rende essenziale alcuni periodi della nostra esistenza che dal punto di vista temporale hanno necessitato di molto più tempo per manifestarsi.
Ecco dunque che ogni volta che con dolcezza lo accarezzo e lo co***lo rispetto ai disagi che affronta il mio IO adulto sta accarezzando con dolcezza e sto consolando il mio bambino interiore rispetto ai disagi che aveva affrontato.
La sua trasformazione, soprattutto nel momento della sua vecchiaia che lo avvicina inevitabilmente alla fine della vita, è un impulso reale e concreto per la mia trasformazione.
Lui muore e io rinasco.
Con amore, dolcezza e consolazione inizio a prendermi cure del mio bambino interiore"

A conclusione sento il dovere di riconoscere che questa realtà di pensiero è per un certo aspetto nuova e non a tutti coerente con la differenza spirituale tra anima dell'uomo e "anima-le", addirittura inesistente per coloro che non credono nei corpi come "involucri " delle anime stesse perché non credono nell'esistenza stessa dell'anima, allora inviterei gli scettici
a sostituire la parola anima con amore.


MARTEDÌ 24 DICEMBRE ARTICOLO NATALIZIO!

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