09/07/2024
Sai cosa significa essere istruttore oggi?
Vuol dire che per la maggior parte del tempo devi essere lo psicologo di turno che cerca di dare consigli tecnici ma rispettando ciò che la società di oggi ci impone.
Non puoi dire ad un ragazzo un no perché lo ferisci,
non puoi fare ripetere un esercizio perché lo stressi,
non puoi alzare la voce perché lo traumatizzi e
Dio mio!
mai farti scappare che se vuole andare a cavallo deve svegliarsi un pochino …. perché lo giudichi!
Se fai presente che i cavalli sono pericolosi spaventi la gente,
se dici che non sono carini e coccolosi ( almeno non sempre)sei un insensibile,
se dici che si può cadere e farsi male e bisogna stare attenti sei paranoica!!!
Mi sono stufata!
Il disastro è iniziato quando abbiamo creduto di poter parificare l’ equitazione agli altri sport!
L’ equitazione non lo è affatto!!!
È l’unico sport in cui a qualsiasi età lavoriamo in coppia con un essere vivente 10 volte più grande e forte di noi che, se decide di non collaborare CI FA Male!
Siamo dei pazzi???.
Forse sì,
ma abbiamo una passione talmente grande che fatica,
dedizione e
dolore
non ci fanno paura e sai perché?
Perché l’ equitazione l’abbiamo imparata da istruttori che urlavano forte, imprecavano e ci tiravano dietro la qualunque!
perché era meglio un urlo che una culata perterra!
Perché avevamo la consapevolezza che quello che ci veniva detto non era da prendere sul personale ma tirava fuori il meglio di noi!
Perché un no era solo un insegnamento ed era meglio un no del nostro maestro che quello del nostro cavallo.
Ad oggi il “politicamente corretto”,
il modello montessoriano stanno rovinando uno sport nobile e importante come l’ equitazione.
Se si facesse questo sport più in funzione del cavallo e
meno del cavaliere forse avremmo l’opportunità di creare anche adulti migliori, in grado di gestire cose che oggigiorno spaventano:
La noia
La frustrazione
La fatica
La difficoltà
L’attesa
La sconfitta
,
Forse fanno bene quelli che si adattano al mood del “ falli contenti basta che paghino “, io come sempre non ci sto, piuttosto smetto.
Il rispetto è la base ma la mollezza a cui ci stiamo abituando è pericolosa.