13/08/2022
Lettera per chi vive con un cane.
"Quando vivi con un cane la tua vita è scandita dai suoi ritmi.
Dalle sue esigenze. Dal suo stare bene.
La simbiosi è immediata. Istantanea. Naturale.
Si scambiano le anime e i confini.
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Un cane entra nel cervello ed occupa i tuoi pensieri, prima ancora del cuore.
Poi, velocemente, presidia anche quello ...
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Le uscite a mezzanotte con gli occhi chiusi dal sonno e il caldo lasciato a casa.
La pioggia che bagna pelo e vestiti, le orecchie indietro e l'indecisione eterna di dove fare p**ì.
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Il caldo, soffocante, e le discese all'alba che poi il cemento scotta le zampe.
E i week-end al mare saltati.
Il cane non può andare in spiaggia.
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E le serate con amici che terminano presto: devo tornare a casa, il cane deve scendere.
Il lavoro. E l'occhio fisso sull'orologio.
Deve scendere a fare i suoi bisogni.
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Le nevicate. E la gioia nei suoi occhi.
Le mani gelate e i piedi anestetizzati.
Ma continuare a camminare godendo del trotterello emozionato.
Le corse dal veterinario. Le operazioni.
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Vederlo addormentarsi sperando che si risvegli e torni più forte di prima.
E solo allora tornare a sorridere.
Il parco. E gli amici canari.
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Si incrociano vite e destini chiacchierando con chi, come noi, ha scelto la strada del "sacrificio", delle "rinunce".
Gli altri, ci prendono per pazzi.
Perché "ci complichiamo" la vita.
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È vero.
Ce la complichiamo.
Perché abbiamo una mano che accarezza una testa che sorride.
Perché i cani sorridono se sai guardarli negli occhi.
Perché sappiamo che a qualunque ora torniamo, c'è una coda che scodinzola e che ci mette al centro del mondo.
Perché le passeggiate con un cane, ci fondono in un corpo solo.
Che ha sei zampe.
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Si uniscono i respiri, gli sguardi, l'andatura. Si sente odore di una strana libertà.
Perché basta uno sguardo per dare serenità.
Vederlo giocare per renderci felici.
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Vederlo impazzire dalla felicità nuotare nell'acqua, semplicemente stupendo.
Perché ci fanno ridere e arrabbiare come nessuno.
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Perché la nostra dignità finisce sotto i piedi quando uggioliamo i loro nomignoli per una coccola in più.
Perché il divano diventa più stretto.
E il letto sovraffollato.
Ma in fondo il nostro cuore batte molto più forte.
E tutto questo, "gli altri", non lo sanno".
Manuela D'Ascia