14/09/2013
Voglio raccontarvi una storia: probabilmente la quasi totalità di voi la saprà già, ma non importa.
Questa è la storia di Zeus: il "piccolo" rottweiler che fu nostro ospite per un lungo periodo prima che tutto quello che conoscete del nostro allevamento venisse creato.
Credo che lui sia stato fondamentale per la nostra crescita.
Ma andiamo con ordine.
Qui, in via Querini, non c'erano che una manciata di cani: il grande Tiger, la sempre eterna Stella, Pina e qualche altra femmina della quale, mio malgrado, ho perso ricordo del nome.
Zeus arrivò accompagnato dalla fanteria: E.N.P.A., guardie forestali, carabinieri... Ce n'era per tutti i gusti.
Era un pomeriggio assolato e una fila di auto intasava la "nostra" via, all'epoca ancora aperta al traffico; tutta quella confusione per un cane, un giovane rottweiler strappato ad un padrone abominevole.
Quella di Zeus è una di quelle storie che piacciono molto ai media e, più in generale, agli amanti degli animali: nessuno di loro, però, si sarebbe mai messo in casa un cane del genere, visto il pericolo che rappresentava.
Zeus era stato comprato da cucciolo da un uomo come tanti, in un giorno come altri; era un gran giocherellone, come tutti i cuccioli che si rispettino e, ovviamente, era una piccola e buffa palletta di pelo, abituata dal nuovo padrone a vivere in appartamento.
Però il tempo passa, inesorabile, e Zeus, com'è giusto che sia, inizia a crescere, ma, con l'aumentare delle sue dimensioni, crescono anche i problemi: il piccolo e dolce cucciolo oramai deve imparare a vivere fuori, in casa è troppo ingombrante e il geniale proprietario decide di relegarlo in una terrazzetta 1metroX1metro.
Un po' troppo piccola per lo scalpitante cagnolone che, deciso a voler rientrare in casa, protesta con vigorosi abbai.
A questo punto la storia, per quanto già orribile, prende una piega ancora peggiore: viste le insistenti proteste il proprietario di Zeus decide di punirlo picchiandolo sulle zampe posteriori con una spranga di ferro.
A questa si aggiungono altre torture: i bisogni andavano fatti in 30 secondi (e venivano cronometrati) altrimenti erano botte, gli abbai e i guaiti non erano assolutamente concessi...
La vita di Zeus è un inferno, fintantochè un vicino dal cuore tenero decide di denunciare il proprietario dell'animale alle forze dell'ordine che, non sapendo dove portarlo, lo "diedero" a noi, grazie ad un'amico nell'E.N.P.A., per aiutarlo e poterlo reinserire nella società.
Non vi racconterò quanto fu dura approcciarsi a lui soprattutto per i miei, io non potevo avvicinarmi, quanto il "piccolo" Zeus avesse male alle zampe posteriori, così tanto da non riuscire a percorrere qualche metro senza sedersi e piangere dal dolore.
Non vi dirò quanto tempo impiegò il nostro addestratore per sottometterlo senza causargli altri traumi.
Tutto ciò che voglio dire, in fin della fiera, è che Zeus ce la fece: riuscì a superare il trauma, tornando ad essere un normale cagnone i cui unici pensieri erano giocare con una sua simile e mangiare in abbondanza.
Zeus è l'esempio lampante che tutti i cani possono farcela, che nessuno è irrecuperabile ma, soprattutto, che lui fu determinante per la nostra crescita.
Grazie Zeus, ti abbiamo davvero tanto amato.