Gatti norvegesi delle foreste- Allevamento i*Disir Nornir

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Gatti norvegesi delle foreste- Allevamento i*Disir Nornir Allevamento EticoAmatoriale dal 2006 Autorizzato AUSL n° 46751 Associato AFEF-ANFI- Tecnico Nutrizione e Dietetica Veterinaria Specializzazione Dieta Barf

LA STORIA DELLO SKOGKATT

La storia dei gatti Norvegesi delle Foreste nasce molti secoli fa, quando le leggende nordiche già lo vedevano descritto nei racconti mitologici di cui è protagonista accanto alla dea Freya e al dio Thor. Intorno al 1220, Snorri Sturluson, poeta, storiografo, studioso e narratore di miti e leggende, scrisse l' “EDDA” (“bisnonna”), testo che descrive la mitol

ogia nordica della Scandinavia pagana, nel quale vengono citati dei grossi gatti a pelo lungo nei racconti di queste due divinità nordiche. Thor, il dio del tuono, durante i suoi vagabondaggi dovette superare una prova di forza che consisteva nel sollevare un gatto talmente grosso che solo grazie al suo esagerato vigore riuscì nell'impresa. Invece la bellissima Freya, dea dell'amore e della fertilità, viaggiava sul suo carro d'oro elargendo abbondanza e prosperità, trainato da una coppia di gatti a pelo lungo maestosi e superbi. I gatti, una bianca ed uno nero, rappresentano il giorno e la notte e l'evolversi e il rinnovarsi della Vita. Il popolo Vichingo lo considerava un animale sacro e lo conduceva per mare a protezione del contenuto delle stive dai ratti durante le grandi esplorazioni sui Drakkar (le veloci e robuste navi vichinghe) verso le regioni costiere europee ed anche fino alle coste del continente americano nel Maine. Per tanti secoli le grandi foreste scandinave sono state il luogo in cui la natura ha consentito e condizionato l’evoluzione di questa specie animale, il “NORSK SKOGKATT” (o SkauKatt, il gatto dei boschi norvegesi) in un clima che alterna per otto mesi l’anno una temperatura intorno ai -20° a circa quattro mesi di dolci e verdi primavere. La prima descrizione di questa razza risale al 1599 quando un naturalista, il frate danese Peter Claus Friis, che visse a lungo in Norvegia, definì tre categorie di lince: la lince-lupo, la lince-volpe e la lince-gatto. Quest’ultima classe plausibilmente indicava proprio i progenitori del nostro gatto delle Foreste Norvegesi. Venne poi pubblicata nel 1835 l'opera "Favole popolari norvegesi" scritto da Asbjornsen e Moe, con il quale il gatto delle foreste entra a far parte della letteratura e cultura norvegese. Nell’opera “Favole popolari norvegesi” viene chiamato "Huldrekat" ("huldre" = ninfa del bosco) e descritto come un gatto dei boschi con una coda grande e folta. Nelle fiabe che successivamente furono tramandate fino ai fratelli Grimm, questo gatto impersonò probabilmente, con le sue culotte di pelo lungo e la zampetta posteriore coperta di sottopelo, il notissimo “Gatto con gli stivali”. Nel 1912 l'autore norvegese Gabriel Scott scrisse un popolarissimo libro per bambini intitolato "Sølvfaks" in cui il protagonista della storia e' un gatto dei boschi. Intorno al 1930 alcuni allevatori Scandinavi s’interessarono attivamente a questo felino autoctono e iniziarono un allevamento con l’obiettivo di salvaguardare l’originalità della specie, selezionando i soggetti per la loro morfologia e la folta pelliccia, cercando di preservarlo da accoppiamenti con gatti a pelo corto e da altre contaminazioni genetiche. Già dal 1940, durante la 2^ guerra mondiale, questo tipo di gatto fu utilizzato dall’esercito danese con specifiche funzioni affidate ai gatti delle foreste durante i trasporti postali per la protezione delle merci preziose, dei plichi e dispacci dalla sistematica distruzione dei topi. Solo nel 1965 questi gatti, considerati "ufficiali postali", furono cancellati dai registri governativi. Nel 1943, fu pubblicato in Norvegia un libro intitolato "I gatti, animali selvatici e amici domestici" sull'allevamento del Gatto Norvegese delle Foreste (autori Reidar e Lund), che suscitò molto interesse per la sorte del gatto nazionale e nel quale si trattavano le basi per l'allevamento del norvegese: negli anni che seguirono la ricerca di soggetti assolutamente puri diventò l’obiettivo degli appassionati che si adoperarono alacremente per la salvezza della razza contro l’incombente pericolo d’estinzione causata dall’estensione delle città e dalla diffusione di gatti a pelo corto. I primi rappresentanti di questa razza comparvero in esposizione nel 1969 e nel 1973 Helene Nordane ed Edel Runas della Federazione Felina Norvegese iniziarono il primo serio programma di selezione ed allevamento. Nel 1974 venne registrata nel Libro Origini norvegese la prima coppia genitrice di gatti norvegesi delle foreste (il maschio Pan's Trulls di Else Nylund e la femmina Pippa Skogpuss di Edel Runas), i capostipiti di tutti i gatti norvegesi con pedigree. Nel dicembre 1975 gli allevatori della razza entusiasti fondarono il Norsk Skogkattring (Club dei Gatti delle Foreste Norvegesi) che riscosse subito un clamoroso successo. Il programma di allevamento fu difficile per gli anni successivi perché vi erano così pochi parenti riconosciuti ufficialmente che un certo numero di incroci tra parenti fu inevitabile. Prima che potesse essere riconosciuta la nuova razza dalla FIFè (Fédération Internationale Féline) dovettero essere autenticate tre generazioni complete. Nell'aprile del 1977, quando c'erano circa 150 Gatti delle Foreste Norvegesi registrati in Norvegia, la FIFè inviò un giudice Tedesco ad uno show in Oslo. Il suo obiettivo era quello di fare un reportage della nuova razza, per aiutare la commissione dei giudici della FIFè a decidere sul suo futuro. Nel novembre 1977, Carl-Frederick Nordane viaggiò fino a Parigi per partecipare all'assemblea generale della FIFé. Portò con sé diverse foto di quella che da li a poco sarebbe divenuta una nuova razza. I giudici riconobbero in Pan's Truls, brown tabby con bianco, lo standard con cui si sarebbe identificata l'intera razza ed assegnarono il numero 13 NF standard. La cosa fece molto clamore nel paese d'origine dove alla televisione venne trasmessa la foto di Truls che annunciava che il gatto delle foreste norvegesi era stato ufficialmente riconosciuto. Nel 1977 si arrivò così al riconoscimento ufficiale da parte della Federazione Internazionale Felina (F.I.Fe), a cui seguì nel 1984 in America la definizione dello standard ad opera di allevatori aderenti al T.I.C.A. (The International Cat Association). Nel 1987 anche il C.F.A. (Cat Fancier’s Association) registrò il primo Gatto Norvegese delle Foreste. In Italia fu Elena Scorta (allevamento del Valhalla) ad importare i primi due Gatti Norvegesi delle Foreste, Sirika ed Artax, nel 1988. Un grande impegno fu profuso in questi anni per trovare gli esemplari adatti all'allevamento che garantissero un pool genetico abbastanza ricco per evitare i rischi degli accoppiamenti tra consanguinei e tale impegno fu continuato anche in Scandinavia, fino al 1990, poi si è deciso di cessare il riconoscimento di nuovi soggetti provenienti direttamente dai boschi, gli ancestrali (detti "novizi"). Solo nel 1993 la razza venne riconosciuta ufficialmente a livello mondiale e formalizzato definitivamente lo standard ed il codice internazionale. Tra i pionieri allevatori meritano una citazione speciale Else Nylund con il suo allevamento "Pan's" e Randi e Arild Grotterød con il loro allevamento "Torvmyra" che hanno contribuito sostanzialmente alla razza. La ragione per cui questi due allevamenti sono particolarmente ricordati è che ancora tutt'oggi è praticamente impossibile trovare un gatto tra i più belli della razza nel cui pedigree non sia presente in linea di sangue un antenato "Pan's" o "Torvmyra".

Buona domenica a tutti da Karin e Karin 😄☺️🥰
16/02/2025

Buona domenica a tutti da Karin e Karin 😄☺️🥰

il Dado è tratto! ☺️🥰 in due settimane arriveranno i piccolini! Se sei curioso di sapere in anteprima , scrivimi per ave...
14/02/2025

il Dado è tratto! ☺️🥰 in due settimane arriveranno i piccolini! Se sei curioso di sapere in anteprima , scrivimi per avere informazioni! [email protected]

07/02/2025

📸 GRAZIE A TUTTI PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST "
💖Che emozione vedere tutte le vostre splendide fotografie!
Ogni scatto racconta una storia unica, fatta di amore, dolcezza e complicità con i vostri meravigliosi gatti Norvegesi. È stato difficile pensare che una di queste avrebbe "vinto", perché da ogni foto arriva forte l emozione del vostro legame con loro! ... e nel mio cuore ognuna di loro avrebbe dovuto vincere! ma i voti hanno parlato…

🎉 Complimenti a Erika Destro! 🎉
La tua fotografia si aggiudica il primo posto! 🏆 La scultura che celebrerà questa edizione del contest sarà ispirata proprio al suo scatto e prenderà vita dall' Artista Scultrice .

Ma voglio dire un enorme GRAZIE a tutti voi che avete partecipato e per celebrare la bellezza dei vostri scatti:
🎁 A tutte le partecipanti verrà inviato un ricordo fatto a mano da Karin Pedrona, un piccolo pensiero per ringraziarvi! 🎁
📌 Le fotografie diventeranno la foto-copertina del gruppo Facebook "GATTI NORVEGESI DELLE FORESTE- Amore, Salute, Storia e..." 📌

✉️ Vi preghiamo di scriverci in privato con il vostro indirizzo per la spedizione del ricordo.

Grazie ancora per aver condiviso con noi il vostro amore per questi gatti straordinari! 💙🐾 Alla prossima edizione!

📌Omessa custodia e mal governo di animali 📌Come al solito sfugge il punto della questione: e cioè, il perchè la gatta è ...
07/02/2025

📌Omessa custodia e mal governo di animali 📌
Come al solito sfugge il punto della questione: e cioè, il perchè la gatta è caduta dal 6° piano"
La procura dovrebbe indagare si, ma rispetto a all Articolo 672 Codice Penale
(R.D. 19 ottobre 1930, n. 1398) Omessa custodia e mal governo di animali.
Il medico ha poi fatto solo il suo dovere e cioè mettere la pezza al danno. ... e per fortuna! altrimenti io ravvedo anche omissione di soccorso!

✨⚡️CONTEST CHIUSO! ⚡️✨ ( chiusura alle 24- 6 febbraio) Mettete like alla vostra/vostre preferite delle 18 in concorso!
06/02/2025

✨⚡️CONTEST CHIUSO! ⚡️✨
( chiusura alle 24- 6 febbraio)
Mettete like alla vostra/vostre preferite delle 18 in concorso!

✨⚡️48 ore per votare e ribaltare il risultato!! ⚡️✨
Ecco le 18 foto del concorso, sono state inserite per totale punti ottenuti! Pensate sia giusto così o volete far vincere un altra foto? Mettete like alla vostra/vostre preferite delle 18 in concorso!

Ti sei perso quel post dove si parlava di... "aspetta, si, si parlava di ormoni del gatto..." ma nella pagina non lo tro...
05/02/2025

Ti sei perso quel post dove si parlava di... "aspetta, si, si parlava di ormoni del gatto..." ma nella pagina non lo trovi più? Nemmeno nel sito che è così "troppo ricco di sezioni?"
👍👍Finalmente ho aggiunto il " " in alto a destra nel nostro sito: https://www.allevamentogattinorvegesi.org/blog , ma non solo, abbiamo anche aggiunto il , dove troverai i post più interessati pubblicati sulla pagina di facebook e Instagram! " Prego, non c è di che" - 😂😆😳 Cit. Elisa T.C.😂😆😳

Enzona del mio cuore... 🥰Disir Nornir Erza Scarlett -www.allevamentogattinorvegesi.org
05/02/2025

Enzona del mio cuore... 🥰
Disir Nornir Erza Scarlett -www.allevamentogattinorvegesi.org

Riguardo al contest   , per chi ha partecipato, ho bisogno degli screenshot del numero dei like su IG , perchè in base a...
05/02/2025

Riguardo al contest , per chi ha partecipato, ho bisogno degli screenshot del numero dei like su IG , perchè in base alle vostre impostazioni privacy ma anche di chi ha messo i like, potrei non poterli vedere, e talvolta nemmeno vedere tutte le foto / A parte mai più contest su IG/ attendo vostra conferma!! Grazie e scusate per il disguido!!

FB 40 + IG 16
05/02/2025

FB 40 + IG 16

✨⚡️48 ore per votare e ribaltare il risultato!! ⚡️✨Ecco le 18 foto del concorso, sono state inserite per totale punti ot...
05/02/2025

✨⚡️48 ore per votare e ribaltare il risultato!! ⚡️✨
Ecco le 18 foto del concorso, sono state inserite per totale punti ottenuti! Pensate sia giusto così o volete far vincere un altra foto? Mettete like alla vostra/vostre preferite delle 18 in concorso!

✨⚡️CONTEST CHIUSO⚡️✨Ecco le 18 foto del concorso, sono state inserite per totale punti ottenuti! Pensate sia giusto così...
04/02/2025

✨⚡️CONTEST CHIUSO⚡️✨
Ecco le 18 foto del concorso, sono state inserite per totale punti ottenuti! Pensate sia giusto così o volete far vincere un altra foto? Mettete like alla vostra/vostre preferite delle 18 in concorso!

04/02/2025
    ci siamo! 🥰👍 domani sera alle 21, si chiude il 1° step del concorso; conteggerò i like delle vostre foto. Il giorno ...
03/02/2025

ci siamo! 🥰👍 domani sera alle 21, si chiude il 1° step del concorso; conteggerò i like delle vostre foto. Il giorno successivo, il 5 febbraio , tutte le foto in gara verranno ripubblicate in un album fotografico qui sulla mia pagina insieme al loro punteggio. Potranno essere nuovamente votate per 48 ore e al termine sommando i punti, verrà decretata la vincitrice! BUONA FORTUNA A TUTTEEEEEEEEEE 🥰😆🥰👍😆

Posso/ devo fare il bagno al mio gatto Norvegse? Posso pulire il pelo con le salviettine? Avete mai sentito puzzare un g...
01/02/2025

Posso/ devo fare il bagno al mio gatto Norvegse? Posso pulire il pelo con le salviettine?
Avete mai sentito puzzare un gatto? ... la risposta è ovviamente NO, il gatto è uno degli animali più puliti in assoluto ma non mi addentrerò qui su quali siano le motivazioni, voglio invece parlare del suo microbiota cutaneo che è l'insieme di batteri, funghi e altri microrganismi benefici che vivono sulla pelle e aiutano a mantenerla in equilibrio affinchè non si ammali.
Lavare il gatto quando è inutile,( cioè quasi sempre, perche lui passa molte ore della giornata a prendersi cura del suo pelo) può:
🔹 Eliminare i microrganismi protettivi, favorendo la proliferazione di batteri opportunisti e lieviti che possono causare irritazioni o infezioni.
🔹 Alterare il pH naturale della pelle, che nei gatti è leggermente acido (intorno a 6-6.5). Se il pH cambia troppo, la pelle può diventare più sensibile e soggetta a problemi dermatologici.
🔹 Rimuovere i lipidi sebacei, che oltre a proteggere il pelo rendendolo impermeabile, nutrono i microrganismi "buoni" della pelle.
🔹Le salviettine spalmano un prodotto sul pelo che il gatto sarà obbligato a leccare, il che non può essere non dannoso poichè qualsiasi sostanza chimica anche se reputata sicura, va a carico di fegato e reni per essere smaltita. Il gatto cura da solo la sua pulizia. Per prenderci cura del gatto possiamo spostare la nostra attenzione spazzolandolo, ne sarà molto più contento e sarà molto più utile: spazzolare il gatto sopratutto nel periodo della muta aiuta e prevenire i problematici boli.

Quali sono i segnali di un microbiota alterato?
Se il microbiota cutaneo viene compromesso, potresti notare:
✅ Secchezza o forfora
✅ Pelo più untuoso o opaco (risposta della pelle per compensare la perdita di sebo)
✅ Prurito o arrossamenti
✅ Maggiore predisposizione a infezioni cutanee

Se devi lavarlo, segui queste accortezze:
✔ Usa uno shampoo specifico per gatti (mai shampoo per umani!).
✔ Assicurati che l’acqua sia tiepida e non troppo calda.
✔ Asciuga bene il pelo, usando un asciugamano e, se tollerato, un phon a bassa temperatura.
✔ Evita lavaggi frequenti: una volta ogni 4-6 mesi (o solo se davvero necessario).

Indirizzo

Sivizzano
Parma
43045

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La Storia del Gatto Norvegese

LA STORIA DELLO SKOGKATT La storia dei gatti Norvegesi delle Foreste nasce molti secoli fa, quando le leggende nordiche già lo vedevano descritto nei racconti mitologici di cui è protagonista accanto alla dea Freya e al dio Thor. Intorno al 1220, Snorri Sturluson, poeta, storiografo, studioso e narratore di miti e leggende, scrisse l' “EDDA” (“bisnonna”), testo che descrive la mitologia nordica della Scandinavia pagana, nel quale vengono citati dei grossi gatti a pelo lungo nei racconti di queste due divinità nordiche. Thor, il dio del tuono, durante i suoi vagabondaggi dovette superare una prova di forza che consisteva nel sollevare un gatto talmente grosso che solo grazie al suo esagerato vigore riuscì nell'impresa. Invece la bellissima Freya, dea dell'amore e della fertilità, viaggiava sul suo carro d'oro elargendo abbondanza e prosperità, trainato da una coppia di gatti a pelo lungo maestosi e superbi. I gatti, una bianca ed uno nero, rappresentano il giorno e la notte e l'evolversi e il rinnovarsi della Vita. Il popolo Vichingo lo considerava un animale sacro e lo conduceva per mare a protezione del contenuto delle stive dai ratti durante le grandi esplorazioni sui Drakkar (le veloci e robuste navi vichinghe) verso le regioni costiere europee ed anche fino alle coste del continente americano nel Maine. Per tanti secoli le grandi foreste scandinave sono state il luogo in cui la natura ha consentito e condizionato l’evoluzione di questa specie animale, il “NORSK SKOGKATT” (o SkauKatt, il gatto dei boschi norvegesi) in un clima che alterna per otto mesi l’anno una temperatura intorno ai -20° a circa quattro mesi di dolci e verdi primavere. La prima descrizione di questa razza risale al 1599 quando un naturalista, il frate danese Peter Claus Friis, che visse a lungo in Norvegia, definì tre categorie di lince: la lince-lupo, la lince-volpe e la lince-gatto. Quest’ultima classe plausibilmente indicava proprio i progenitori del nostro gatto delle Foreste Norvegesi. Venne poi pubblicata nel 1835 l'opera "Favole popolari norvegesi" scritto da Asbjornsen e Moe, con il quale il gatto delle foreste entra a far parte della letteratura e cultura norvegese. Nell’opera “Favole popolari norvegesi” viene chiamato "Huldrekat" ("huldre" = ninfa del bosco) e descritto come un gatto dei boschi con una coda grande e folta. Nelle fiabe che successivamente furono tramandate fino ai fratelli Grimm, questo gatto impersonò probabilmente, con le sue culotte di pelo lungo e la zampetta posteriore coperta di sottopelo, il notissimo “Gatto con gli stivali”. Nel 1912 l'autore norvegese Gabriel Scott scrisse un popolarissimo libro per bambini intitolato "Sølvfaks" in cui il protagonista della storia e' un gatto dei boschi. Intorno al 1930 alcuni allevatori Scandinavi s’interessarono attivamente a questo felino autoctono e iniziarono un allevamento con l’obiettivo di salvaguardare l’originalità della specie, selezionando i soggetti per la loro morfologia e la folta pelliccia, cercando di preservarlo da accoppiamenti con gatti a pelo corto e da altre contaminazioni genetiche. Già dal 1940, durante la 2^ guerra mondiale, questo tipo di gatto fu utilizzato dall’esercito danese con specifiche funzioni affidate ai gatti delle foreste durante i trasporti postali per la protezione delle merci preziose, dei plichi e dispacci dalla sistematica distruzione dei topi. Solo nel 1965 questi gatti, considerati "ufficiali postali", furono cancellati dai registri governativi. Nel 1943, fu pubblicato in Norvegia un libro intitolato "I gatti, animali selvatici e amici domestici" sull'allevamento del Gatto Norvegese delle Foreste (autori Reidar e Lund), che suscitò molto interesse per la sorte del gatto nazionale e nel quale si trattavano le basi per l'allevamento del norvegese: negli anni che seguirono la ricerca di soggetti assolutamente puri diventò l’obiettivo degli appassionati che si adoperarono alacremente per la salvezza della razza contro l’incombente pericolo d’estinzione causata dall’estensione delle città e dalla diffusione di gatti a pelo corto. I primi rappresentanti di questa razza comparvero in esposizione nel 1969 e nel 1973 Helene Nordane ed Edel Runas della Federazione Felina Norvegese iniziarono il primo serio programma di selezione ed allevamento. Nel 1974 venne registrata nel Libro Origini norvegese la prima coppia genitrice di gatti norvegesi delle foreste (il maschio Pan's Trulls di Else Nylund e la femmina Pippa Skogpuss di Edel Runas), i capostipiti di tutti i gatti norvegesi con pedigree. Nel dicembre 1975 gli allevatori della razza entusiasti fondarono il Norsk Skogkattring (Club dei Gatti delle Foreste Norvegesi) che riscosse subito un clamoroso successo. Il programma di allevamento fu difficile per gli anni successivi perché vi erano così pochi parenti riconosciuti ufficialmente che un certo numero di incroci tra parenti fu inevitabile. Prima che potesse essere riconosciuta la nuova razza dalla FIFè (Fédération Internationale Féline) dovettero essere autenticate tre generazioni complete. Nell'aprile del 1977, quando c'erano circa 150 Gatti delle Foreste Norvegesi registrati in Norvegia, la FIFè inviò un giudice Tedesco ad uno show in Oslo. Il suo obiettivo era quello di fare un reportage della nuova razza, per aiutare la commissione dei giudici della FIFè a decidere sul suo futuro. Nel novembre 1977, Carl-Frederick Nordane viaggiò fino a Parigi per partecipare all'assemblea generale della FIFé. Portò con sé diverse foto di quella che da li a poco sarebbe divenuta una nuova razza. I giudici riconobbero in Pan's Truls, brown tabby con bianco, lo standard con cui si sarebbe identificata l'intera razza ed assegnarono il numero 13 NF standard. La cosa fece molto clamore nel paese d'origine dove alla televisione venne trasmessa la foto di Truls che annunciava che il gatto delle foreste norvegesi era stato ufficialmente riconosciuto. Nel 1977 si arrivò così al riconoscimento ufficiale da parte della Federazione Internazionale Felina (F.I.Fe), a cui seguì nel 1984 in America la definizione dello standard ad opera di allevatori aderenti al T.I.C.A. (The International Cat Association). Nel 1987 anche il C.F.A. (Cat Fancier’s Association) registrò il primo Gatto Norvegese delle Foreste. In Italia fu Elena Scorta (allevamento del Valhalla) ad importare i primi due Gatti Norvegesi delle Foreste, Sirika ed Artax, nel 1988. Un grande impegno fu profuso in questi anni per trovare gli esemplari adatti all'allevamento che garantissero un pool genetico abbastanza ricco per evitare i rischi degli accoppiamenti tra consanguinei e tale impegno fu continuato anche in Scandinavia, fino al 1990, poi si è deciso di cessare il riconoscimento di nuovi soggetti provenienti direttamente dai boschi, gli ancestrali (detti "novizi"). Solo nel 1993 la razza venne riconosciuta ufficialmente a livello mondiale e formalizzato definitivamente lo standard ed il codice internazionale. Tra i pionieri allevatori meritano una citazione speciale Else Nylund con il suo allevamento "Pan's" e Randi e Arild Grotterød con il loro allevamento "Torvmyra" che hanno contribuito sostanzialmente alla razza. La ragione per cui questi due allevamenti sono particolarmente ricordati è che ancora tutt'oggi è praticamente impossibile trovare un gatto tra i più belli della razza nel cui pedigree non sia presente in linea di sangue un antenato "Pan's" o "Torvmyra".