20/09/2021
La maggior parte dei proprietari è sicura al 100% che il suo cane non sia stressato. E che motivo avrebbe di esserlo? Ha un tetto sotto cui ripararsi, cibo ogni giorno e coccole a volontà. Questo perché si tende a umanizzare la parola “stress” quando ci riferiamo al cane, pensando che abbia le stesse cause e le stesse caratteristiche che ha nell’uomo.
Lo stress, per il cane, è uno stato frutto di frustrazione che deriva dal mancato soddisfacimento dei suoi bisogni, da quelli basici legati alla diversità di specie, a quelli individuali propri del carattere e della personalità del singolo, passando per quelli di razza frutto di caratteristiche selezionate. Di conseguenza la stessa situazione che ad un cane produce giovamento ad un altro può provocare disagio.
Nonostante tutte le numerose diverse variabili, esistono dei segnali comuni che possono far pensare che un cane stia manifestando questa frustrazione. Si tratta dei cosiddetti comportamenti sostitutivi o stereotipie, ossia dei comportamenti che all’apparenza potrebbero avere un significato ma in realtà vengono ripetuti semplicemente come valvola di sfogo da un cane sotto stress, perdendo così il loro significato originario.
Esempi di comportamenti sostitutivi o stereotipie:
- Il cane sbadiglia.
Ciò che spesso viene frainteso come sinonimo di sonno o di noia è (come in realtà anche nell’uomo) un modo di “riossigenare” l’organismo. Le situazioni in cui il cane può avere questa necessità sono quelle legate alla sovraeccitazione, situazione che produce anche determinati effetti fisiologici quali ipersalivazione, accelerazione del battito e respiro affannoso.
- Il cane si lecca con frequenza.
Il leccamento del muso e del tartufo anche se non si è appena finito di mangiare può indicare, soprattutto in situazioni socialmente stressanti, che il cane sta vivendo un disagio. Il leccamento prolungato di altre parti del corpo, invece, non è sempre parte della normale routine di toeletta, ma può essere notato nei cani che passano troppo tempo da soli e che vivono male questo isolamento.
- Il cane si gratta spesso.
Se ci si è assicurati che il cane non ha effettivamente prurito dovuto a condizioni dermatologiche verificate da un veterinario, potrebbe essere che questo comportamento sia un modo per esorcizzare una situazione che non gli sta molto bene. Molti cani iniziano a grattarsi, per esempio, quando non sanno come gestire l’emozione che deriva da un rimprovero.
- Il cane si mordicchia.
Anche qui, una volta esclusa la presenza di fastidi fisici e a patologie dermatologiche, si può pensare alla manifestazione di un possibile disagio. La tendenza a strapparsi i peli dal corpo e a mordersi fino a lesionarsi può essere sintomo di “stress” soprattutto legato alla noia, a un bisogno di attività che non viene soddisfatto.
- Il cane si rincorre la coda.
Vedere un cane che gira su sé stesso provando a prendersi la coda con la bocca può sembrare divertente. In realtà è uno dei segnali che maggiormente può far pensare che quel cane abbia tanto bisogno di movimento e che quello sia uno dei modi che utilizza per provare a trovarne appagamento. Non sta giocando e non si sta divertendo.
- Il cane ripete gli stessi movimenti.
Un cane da dietro una recinzione va avanti e indietro continuamente: "starà sicuramente facendo la guardia" si potrebbe pensare. In realtà la tendenza a ripetere lo stesso percorso è tipica di cani che hanno bisogno di ampi spazi per perlustrare ed esplorare. Può essere visibile nei cani costretti a vivere troppo a lungo in spazi eccessivamente ristretti e isolati.
Posto che, come già accennato, bisognerebbe conoscere il singolo caso per poter risalire alle cause delle stereotipie e quindi arrivare ai possibili rimedi, esistono degli accorgimenti che, in linea generale, potrebbero migliorare il benessere mentale del cane diminuendo la frustrazione o dandogli alternative per gestirla.
1) Far fare al cane, quotidianamente, più attività fisica, gioco, o sport.
2) Impegnare il cane con l’attivazione mentale, il problem solving o l’attività olfattiva.
3) Favorire l’attività di masticazione attraverso l’uso di masticativi naturali.
In conclusione, la regola generale dovrebbe essere:
4) Conoscere le caratteristiche del proprio cane, individuarne i bisogni e far sì che vengano il più possibile appagati.
Una passeggiata! 😉