Just In Dog Educatore Cinofilo - Veronica Giustino

Just In Dog Educatore Cinofilo - Veronica Giustino conoscere e imparare il linguaggio del cane per comprendere il suo mondo ci aiuta ad avere con lui u
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24/01/2022

HopPiede!

Come preparare il   con il patè di maiale
13/02/2021

Come preparare il con il patè di maiale

27/08/2020

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11/07/2020

Sansone, Achille..... e io 😜

26/06/2020

La CASTRATION AUGMENTE la FÉROCITÉ des CHIEN(NE)S de 30% à 400%.
Les chiens gonadectomisés (castration des mâles, ovariectomie des femelles), sont statistiquement plus agressifs que les chiens intacts. A partir de différentes études scientifiques, je calcule l’augmentation d’agressivité générale de 30%, d’agression sur les familiers de 200% et sur les enfants connus de 400%.
J’ai utilisé ici le mot ‘férocité’ en synonyme d’agressivité ou réactivité. Pourquoi ? Parce que le mot ‘férocité’ est utilisé pour faire référence au code wallon du bien-être animal, décret du 3 octobre 2018) : art.D39, 1° : « il est interdit d’exciter la férocité d’un animal… »
En conclusion : la castration serait illégale, sauf raisons médicales. De plus, la castration est une atteinte au bien-être animal, et une atteinte à la sécurité des propriétaires et du public.
Paradoxe : la castration est encore la première technique thérapeutique utilisée par les vétérinaires pour réduire l’agression des chiens mâles. Les études statistiques nous disent que cette indication serait une erreur médicale. Cependant la castration peut réduire les agressions sexuelles, les agressions compétitives entres chiens mâles en présence d’une femelle en ovulation, dans 30 à 35% des cas (moins efficace qu’un traitement antihormonal), comme elle le ferait des marquages urinaires et des comportements sexuels.
Références scientifiques : Reisner 2005, Guy 2001, Spain 2004. Graphique extrait de Farhoody & Zink 2010. Références détaillées en ligne : http://www.joeldehasse.com/articles/castration.html

25/04/2020

D'altra parte, lo dico sempre, ma voi entrate e uscite di casa di soppiatto senza salutare?

22/04/2020
31/12/2019

EppiGnuIiiiiar🤣

09/12/2019

Il tempo per i cani, con uno spunto per il mantrailing

Ma i cani hanno la percezione del tempo?

Alexandra Horowitz, psicologa del Barnard College di New York City, ci può ve**re in aiuto. La ricercatrice crede di aver trovato una risposta alla domanda che molti proprietari di cani mi pongono: “Quando esco di casa, il mio cane ha consapevolezza del tempo che trascorre da solo?”.
I cani non misurano il tempo osservando l’orologio, che magari abbiamo sulla parete di casa, questo è certo. Ma hanno un altro tipo di orologio. Una clessidra olfattiva. I nostri compagni a quattro zampe potrebbero stabilire il trascorrere del tempo attraverso i cambiamenti di intensità dell’odore nell’aria. Possono stabilire quanto tempo siamo assenti da casa, annusando l’intensità del nostro odore nell’ambiente. Ed è attraverso questa loro abilità che i cani riescono a stabilire una mappa temporale della nostra assenza. Sembra che abbiano nel loro naso un vero e proprio orologio olfattivo, più passa il tempo più il nostro odore si affievolisce e questa perdita di intensità viene catalogata dal cane come fosse il trascorrere delle ore per noi guardando l’orologio.
A ben pensarci queste considerazioni possono avere spiegazioni anche nella capacità del cane di cercare delle persone scomparse seguendone la pista. Infatti, il cane nel farlo è in grado di percepire l’odore di una persona e orientare la ricerca seguendone la scia man mano che essa aumenta di intensità. Ciò significa, non solo che Fido è in grado di cogliere piccole particelle del nostro odore, ma addirittura è in grado di tracciarne l’intensità di esse con molta accuratezza. Il cane è capace di riconoscere le differenze d’odore tra il più vecchio e il più giovane in base all’intensità di esso anche a distanza di poche decine di passi. Se pensiamo a questa capacità del nostro compagno a quattro zampe, non possiamo non rimanere fortemente affascinati al pensiero della potenza del suo olfatto, che è anche il suo orologio temporale.
Possiamo pensare, con una certa sicurezza di non essere smentiti, che per i cani gli odori più forti sono presumibilmente più nuovi e quindi è trascorso meno tempo da quando siamo passati in quel determinato luogo, mentre quelli più deboli, i più vecchi, sono anche la maggiore distanza temporale del nostro passaggio.
Ciò ci fa comprendere come i cani utilizzano il loro orologio olfattivo. Quando annusano odori in relazione all’intensità che percepiscono determinano quanto tempo è trascorso. Pertanto, è verosimile credere che i cani attraverso il naso possono percepire gli eventi che si sono verificati e sono capaci di catalogarli in intervalli di tempo differente. In questo modo sono in grado di registrare il trascorrere del tempo della nostra assenza attraverso un vero e proprio orologio olfattivo.
Se adesso immaginiamo di portare queste considerazioni nelle nostre abitazioni, possiamo dedurre che dal momento che usciamo dalla porta al nostro rientro, l'intensità del nostro profumo in casa diminuisce di ora in ora, ed è questo l’orologio del cane. È molto probabile che il nostro Fido abbia imparato, attraverso l’esperienza, che quando il tuo odore si è indebolito a un livello specifico è passato un determinato periodo di tempo specifico. In altre parole, la persistenza e l’intensità del nostro odore residuo in casa è ciò che sta determinando il tempo che il nostro cane percepisce di star trascorrendo da solo, e può così anche prevedere quando staremo per arrivare, percependo la quantità residua rimasta che equivale al momento del nostro ritorno dall’ufficio.
Attilio Miconi

06/12/2019

K9Sensus Foundation

Graphic illustrations used to describe scent theory and movement

20/11/2019

Border Collie Rescue Italia

COMUNICAZIONE IMPORTANTE DA LEGGERE E CONDIVIDERE!!

14/11/2019

Elena Oliva Osteopata Equino

💥SPERONI DEI CANI💥
Un’articolo molto interessante sugli speroni dei cani!!
Da leggere assolutamente, soprattutto chi fa sport col proprio cane!!
L’originale è in inglese, io l’ho tradotto per tutti!

“M. Christine Zink DVM, PhD, DACVSMR

Sono un veterinario che lavora esclusivamente coi cani sportivi, sviluppando piani di riabilitazione per cani infortunati o cani che hanno subito un’operazione a causa di un’infortunio sportivo.
Ho visto così tanti cani, specialmente cani da trial/caccia e agility, che hanno avuto artrite carpale cronica, spesso così seria da doversi ritirare o almeno essere gestiti con cura per il resto della loro carriera.
Degli oltre 30 cani che ho visto con questa artrite carpale, solo uno aveva gli speroni, agli altri erano stati rimossi.

Se guardate un libro di anatomia (Miller’s Guide to the Anatomy of dogs è uno eccellente, vedi figura in basso) vedrete che ci sono 5 tendini attaccati allo sperone.
Ovviamente all’altro capo di un tendine c’è un muscolo, quindi questo significa che se tagliate lo sperone, ci sono 5 fasci muscolari che si atrofizzeranno per il disuso.

Questi muscoli indicano che gli speroni hanno una funzione. Questa funzione è di preve**re la torsione della zampa.
Ogni volta che il piede appoggia per terra, specialmente quando il cane corre (galoppa), lo sperone è in appoggio col terreno. Se il cane deve girare, lo sperone affonda nel terreno per supportare la parte inferiore della zampa e preve**re la torsione. Se il cane non ha lo sperone la zampa ruota in torsione.
Una vita di questo movimento e il risultato può essere artrite al carpo.

Ricordate: il cane svolge l'attività noncurante e le pressioni sulla gamba devono andare da qualche parte.
Possono essere assorbite dallo sperone o si muoveranno su e giù per la zampa fino alle dita dei piedi, carpi, gomiti e spalle.

Forse stai pensando: "Non ho mai avuto uno dei miei cani con dolore o artrite carpale". Bene, dobbiamo ricordare che i cani, per loro stessa natura, non ci parlano di dolore da lieve a moderato. Se un infermiere del pronto soccorso chiedesse a un cane di dire il livello del suo dolore su una scala da 0 a 10, con 10 che è il peggiore, la sua scala sarebbe 0, 0, 0, 0, 0, 6, 7 ,8, 9, 10. La maggior parte dei nostri cani, specialmente se hanno a che fare con un dolore a insorgenza graduale, ci convivono e non si lamentano a meno che non sia lancinante. Ma quando palpo le articolazioni carpali dei cani più anziani senza speroni, quasi sempre suscito dolore con una manipolazione relativamente minima.

Per quanto riguarda la possibilità di lesioni agli speroni, la maggior parte dei veterinari dirà che tali lesioni in realtà non sono affatto molto comuni. E se si verificano, vengono trattati come qualsiasi altra lesione. Secondo me è molto meglio affrontare un infortunio piuttosto che tagliare gli speroni di tutti i cani "nel caso in cui”.

L’immagine mostra il lato mediale della zampa anteriore sinistra di un cane e fa vedere bene i cinque tendini che si attaccano al sperone.”

ARTICOLO ORIGINALE
Do the Dew(claws)?

M. Christine Zink DVM, PhD, DACVSMR

I am a vet that works exclusively with performance dogs, developing rehabilitation programs for injured dogs or dogs that have had surgery as a result of performance-related
injuries. I have seen many dogs now, especially field trial/hunt test and agility dogs, that have had chronic carpal arthritis, frequently so severe that they have to be retired or at least carefully managed for the rest of their careers. Of the over 30 dogs I have seen with carpal arthritis, only one has had dewclaws. The others have all had them removed.

If you look at an anatomy book (Miller’s Guide to the Anatomy of Dogs is an excellent one – see figure below) you will see that there are 5 tendons attached to the dewclaw. Of course, at the other end of a tendon is a muscle, and that means that if you cut off the dew claws, there are 5 muscle bundles that will become atrophied from disuse.

Those muscles indicate that the dewclaws have a function. That function is to prevent torque on the leg. Each time the foot lands on the ground, particularly when the dog is cantering or galloping, the dewclaw is in touch with the ground. If the dog then needs to turn, the dewclaw digs into the ground to support the lower leg and prevent torque. If the dog doesn’t have a dewclaw, the leg twists. A lifetime of that and the result can be carpal arthritis. Remember: the dog is doing the activity regardless, and the pressures on the leg have to go somewhere.

They can be absorbed by the dewclaw, or they will move up and down the leg to the toes, carpus, elbow, and shoulders.
Perhaps you are thinking, “I never have had one of my dogs have carpal pain or arthritis.” Well, we need to remember that dogs, by their very nature, do not tell us about mild to moderate pain. If a dog was to be asked by an emergency room nurse to give the level of his pain on a scale from 0 to 10, with 10 being the worst, their scale would be 0, 0, 0, 0, 0, 6, 7, 8, 9, 10. Most of our dogs, especially if they deal with pain that is of gradual onset, just deal with it and don’t complain unless it is excruciating. But when I palpate the carpal joints of older dogs without dewclaws, I almost always elicit pain with relatively minimal manipulation.

As to the possibility of injuries to dew claws. Most veterinarians will say that such injuries actually are not very common at all. And if they do occur, then they are dealt with like any other injury. In my opinion, it is far better to deal with an injury than to cut the dew claws off of all dogs “just in case.”

Anatomical diagram viewing the medial side of a dog’s left front leg demonstrating the five tendons that attach to the dewclaw.

09/10/2019
Oasi LIPU Castel di Guido

Oasi LIPU Castel di Guido

Aggiornamento sul branco di lupi del Litorale Romano.

Sono decisamente poco incoraggianti le novità emerse nel corso dell’ultimo anno di studio della presenza del lupo nelle aree naturali della Riserva del Litorale Romano.

Nel nostro ultimo aggiornamento di pochi mesi fa avevamo comunicato l'ultimo preoccupante risultato del nostro monitoraggio.
Lo scorso autunno avevamo infatti accertato l’arrivo in zona di un nuovo maschio, ripreso associato alla femmina riproduttiva (Aurelia). Purtroppo le prime immagini avevano immediatamente rilevato le evidenti anomalie fenotipiche del nuovo arrivato, che mostrava un mantello nero.
Le analisi genetiche su un escremento di recente deposizione, rinvenuto a Dicembre 2018, avevano dato l’esito temuto: il nuovo maschio con mantello nero è un ibrido tra cane e lupo di recentissima generazione (F1 o F2).

Come già annunciato nei mesi scorsi, la presenza di un individuo ibrido nel ruolo di riproduttore in un branco di lupi ha conseguenze gravi non solo per il futuro del branco del Litorale Romano, ma potenzialmente deleterie per la conservazione della specie lupo in un’areale ben più ampio (per di più in una zona di neo-ricolonizzazione della specie), considerata la probabile riproduzione nella primavera successiva alla formazione della nuova coppia.

E ciò che temevamo purtroppo si è avverato.
Nel mese di Luglio 2019 abbiamo accertato la riproduzione della coppia formata da Aurelia ed il nuovo maschio ibrido (Nerone), e la presenza di 7 nuovi cuccioli nelle aree riproduttive utilizzate dal branco da ormai 3 anni.

I nuovi nati sono oggi accompagnati da Nerone, Aurelia ed un maschio subadulto nato l'anno scorso, e che ora sta svolgendo la funzione di "helper", dando supporto agli adulti nella crescita della nuova cucciolata.
La nascita di giovani lupi ibridi rappresenta un grave problema di conservazione per la specie selvatica.
Infatti, i nuovi nati, una volta cresciuti, potranno in futuro disperdersi e ricolonizzare nuove aree, dove potenzialmente si riprodurranno, trasmettendo geni canini nelle generazioni successive.

Per questo motivo l'ibridazione antropogenica tra lupo e cane è considerata oggi una delle più gravi minacce per la salvaguardia del lupo.
Questo fenomeno rappresenta infatti una deviazione di un processo evolutivo naturale. Nell'ibridazione lupo x cane la diffusione di geni canini nella popolazione di lupo, probabilmente per nulla adattativi alla vita selvatica, può provocare la perdita di alcuni adattamenti specifici della specie selvatica, frutto invece di migliaia di anni di selezione naturale, e che hanno plasmato il lupo come lo vediamo oggi, predatore fondamentale nei delicati equilibri dell’ecosistema.

Tra i fattori che possono favorire questo processo giocano un ruolo fondamentale l'elevata mortalità causata dall’uomo nella popolazione locale di lupo, con conseguente rottura della coesione sociale dei branchi, e l’elevata densità di cani vaganti. Purtroppo constatiamo che nella nostra area di studio entrambi i fenomeni sono diffusi. Tra fine 2018 ed inizio 2019 infatti ben 3 giovani lupi nati lo scorso anno sono morti, due investiti ed uno per probabili cause naturali. E in più di un'occasione le nostre videotrappole hanno ripreso cani vaganti non controllati nei boschi della Riserva.

Nelle considerazioni su questo grave fenomeno, è importante ribadire che l’ibridazione è un problema solamente per la conservazione del lupo, e non per l’incolumità delle persone né per le predazioni sul bestiame domestico. I primi studi svolti in natura su individui ibridi infatti dimostrano che l’elusività nei confronti dell’uomo e la composizione della dieta di individui ibridi sono del tutto simili a quelle di individui puri.
Anche nel nostro caso non stiamo rilevando alcun tipo di cambiamento nella dieta del branco, composta ancora in massima prevalenza dal cinghiale (circa 94%).

Ma per conservare il lupo, il fenomeno dell'ibridazione può e deve essere prevenuto, prima di tutto con un’attenta gestione dei cani, e combattendo la mortalità di origine umana a danno del lupo (bracconaggio e mortalità accidentale).
E azione fondamentale quanto le precedenti, è l’intervento per minimizzare il potenziale riproduttivo di ibridi di recente generazione tramite cattura non cruenta, sterilizzazione (per vasectomia nei maschi e legatura delle tube uterine nelle femmine, per evitare modifiche ormonali e quindi comportamentali) e successivo rilascio in natura. Questo intervento è stato più volte da noi sollecitato, fin dall'autunno scorso, per annullare il potenziale riproduttivo di Nerone prima del periodo dell'accoppiamento (che nel lupo cade tra febbraio e marzo), ma mai eseguito per le inspiegabili mancate autorizzazioni da parte della Riserva del Litorale Romano.
La LIPU ha infatti immediatamente attivato tutte le istituzioni competenti al fine di interve**re per contenere il fenomeno della contaminazione genetica nel branco e potenzialmente anche nei territori limitrofi. Alla prontezza di risposta del parere positivo dell'Ispra e quindi delle necessarie autorizzazioni da parte del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, al sostegno tecnico-scientifico dell'Università La Sapienza, alla disponibilità del Comando dei Carabinieri forestali, al parere positivo da parte della Regione Lazio e soprattutto alla completa disponibilità da parte del Wolf Apennine Center ad effettuare l'intera operazione, compresa la responsabilità scientifica, purtroppo non è corrisposto analogo atteggiamento da parte della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, Comune di Roma, il cui incomprensibile ed ingiustificato immobilismo perdura a tutt'oggi.

Ora che le nostre previsioni si sono purtroppo concretizzate, qualsiasi potenziale intervento futuro diventerà più costoso in termini economici e di sforzo. La cattura e sterilizzazione di un solo animale, come facilmente intuibile, era decisamente la migliore strategia per evitare quanto accaduto.
Auspichiamo in ogni caso che la Riserva, responsabile delle autorizzazioni finali necessarie per l'intervento, si muova con celerità nei prossimi mesi per cercare di riparare ad un danno che da grave può diventare irreparabile nei prossimi anni.

Per chiunque fosse interessato ad approfondire la tematica, rimandiamo all'evento pubblico di Sabato 19 Ottobre presso il Borgo di Castel di Guido.
In occasione dell'evento dedicato alla festa per i 20 anni dell'Oasi LIPU Castel di Guido, avremo una presentazione dedicata proprio alla storia del branco di lupi del Litorale Romano, e sarà possibile fare domande ad uno dei ricercatori che segue il monitoraggio della specie nella nostra area.
Qui i dettagli:
https://bit.ly/2Vnr26B

Nelle immagini da videotrappola l'intera cucciolata ripresa nel mese di Agosto nelle aree forestate della Riserva del Litorale Romano.

Gruppo di monitoraggio del lupo nella Riserva Naturale del Litorale Romano e nell'Oasi LIPU Castel di Guido.

27/09/2019

Fondazione PRELZ ONLUS

Seconda edizione del Mercatino di Natale della Fondazione!
Abbiamo bisogno del vostro aiuto!
Se avete oggetti che non usate e che siano in buone condizioni, potete portarli presso la nostra struttura. Verranno venduti nei giorni del mercatino Natalizio (vi diremo presto la data precisa) ed il ricavato sarà destinato interamente ai cani randagi che ospitiamo.
Ci piacerebbe dirvi che i tanti libri che ci avete donato lo scorso anno sono andati a ruba, tuttavia ciò non è avvenuto. Per questo motivo, e con rammarico, abbiamo deciso di chiedervi di non donarceli...
Vi aspettiamo numerosi.
Potete conferire i vostri oggetti tutte le mattine, festivi compresi, dalle 9 alle 12, presso.la nostra sede sita in Strada di Montelupoli 45, Campagnano di Roma.
Grazie.

14/08/2019

AIOS Protezione Civile

Riconoscere serpenti velenosi

25/07/2019
Moncalieri Cinofila

Moncalieri Cinofila

IL CANE ABBAIA IN CONDOMINIO?

Il codice civile non fissa una misura di decibel oltre la quale l'abbaiare del cane è vietato, né tantomeno fissa un orario oltre il quale i latrati non sono consentiti (Cass. civ. 20 ottobre 2015, n. 21172).

I giudici hanno ammesso che "abbaiare è un diritto esistenziale dei cani"; in particolare, in tema di immissioni sonore, con riferimento alla vicenda dell'abbaio di un cane tenuto in appartamento, " La presenza di un cane all'interno di una struttura condominiale non deve essere lesiva dei diritti degli altri condomini, sicché i proprietari dell'animale devono ridurre al minimo le occasioni di disturbo e preve**re le possibili cause di agitazione ed eccitazione dell'animale stesso, soprattutto nelle ore notturne; occorre, però, tenere presente che la natura del cane non può essere coartata al punto da impedirgli del tutto di abbaiare e che episodi saltuari di disturbo da parte dell'animale possono e devono essere tollerati dai vicini, in nome dei principi del vivere civile" (Cass. civ., sez. II, 26 marzo 2008, n. 7856).

28/06/2019
SPORT E TEMPO LIBERO - PUNTATA 64

SPORT E TEMPO LIBERO - PUNTATA 64

In questa puntata di Sport e tempo libero: il Campionato Nazionale di Calcio ACSI maschile e femminile a Cattolica. Dove la gioia fa goal. A Nocera Umbra gli...

23/06/2019
Attilio Miconi

Attilio Miconi

Da circa 36 anni mi occupo di cinofilia e da oltre 15 di intelligenza olfattiva del cane e le sue applicazioni/implicazioni sia in ambito ludico, sia nella riabilitazione del comportamento. Lo faccio tenendo seminari e conferenze di Nose Work e intelligenza olfattiva in tutta Italia.

Per questa ragione penso sia importante divulgare e fare formazione su cos'è e come funziona il naso del cane, anche in questa pagina dedicata a voi lettori che amate il cane... E così viaggiando sulla rete, ho trovato un lavoro di una scienziata che stimo molto, Alexandra Horowitz*.
Il fimato, che potete vedere, descrive in modo semplice ma esaustivo come funziona il naso del cane, ma la sua versione originale che si trova su internet è in lingua inglese. Allora ho deciso di tradurvelo e attraverso il contributo della voce di Grazia Minarelli, mia compagna di vita, collega istruttore cinofilo e attrice/doppiatrice, permettervi di visionarlo in lingua Italiana.

*Alexandra Horowitz è una scienziata che studia la cognizione del cane ed è l'autrice di diversi libri, tra cui il bestseller del New York Times Inside of a Dog. Insegna al Barnard College e vive a New York con suo marito, suo figlio, due cani e un gatto.

Attilio Miconi

22/06/2019
Spiaggia Bau Archivi - Vacanze con il cane

Spiaggia Bau Archivi - Vacanze con il cane

In vacanza con un cane al mare è bene sapere anche dove sono posizionate le spiagge per cani per poterlo fare giocare, socializzare e nuotare in totale sicurezza. La maggior parte delle spiagge per cani geo localizzate solitamente sono attrezzate di docce, ciotole, docce e servizio veterinario conv...

18/06/2019

Il Signor Distruggere

Solidarietà ai veterinari.

17/04/2019
Corso di Formazione per Istruttore di Mantrailing Sportivo

Corso di Formazione per Istruttore di Mantrailing Sportivo

A settembre parte il Corso per Istruttore di Maintrailing rivolto a tutti i Tecnici ACSI Cinofilia. Gli Educatori o Istruttori di altri EPS, potranno partecipare solo dopo il riconoscimento della loro qualifica da parte di ACSI. Per informazioni e iscrizioni: Responsabile Mantrailing ACSI Maddalena....

22/03/2019
Naturalisti Italiani

Un canide che sembra equide :)

Un video troppo bello per non condividerlo - due (DUE!) rarissimi crisocioni, Chrysocyon brachyurus, avvistati in Argentina. Studi recenti hanno dimostrato che il crisocione non è strettamente imparentato con i canidi diffusi attualmente: rappresenterebbe perciò una delle specie "sopravvissute" dei grandi mammiferi sudamericani del Pleistocene.

16/03/2019
Anima Bianca Canispecialmenteabili

Anima Bianca Canispecialmenteabili

Un bellissimo video per scoprire come funziona il naso e capire l'importanza dell'olfatto, soprattutto nel caso di cani con disablità visiva e/o uditiva...

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