LA RIPAIA Fattoria didattica & azienda bio

09/07/2024

, amore a prima vista

25/12/2023

Auguri di Buon Natale da tutte le zampette in
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02/09/2023

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12/11/2022

🎈Noi🎈
Il tempo insieme

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24/04/2022

, parola di

19/04/2022

https://www.facebook.com/84184596888/posts/10158401483851889/

Le attività legate alla pastorizia ed all’agricoltura sono testimoniate dalle trasformazioni del paesaggio, che vede nella pietra, quale elemento primordiale, il cardine di ogni manufatto, di ogni traccia del lavoro dell’uomo.
Partecipa agli incontri tra capanne e muri a secco il 24 e 25 aprile. Ti aspettiamo!

19/04/2022

Le orecchie più belle del mondo🥰
I dettagli fanno la differenza
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17/04/2022

Ogni momento è buono per il nostro forno a legna

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17/04/2022

www.laripaiafattoriabio.it

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16/03/2022

La bellezza non è acqua!

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14/03/2022

❤️

13/03/2022

☘️🐰Teresa e le sue carotine🥕🥕

28/02/2022

Coniglietto nella neve di marzo

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24/02/2022

👨‍🎓 𝗟𝗮 𝗦𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗷𝗮
🇮🇹 Come detto nell’ultimo post di questa rubrica, l’abbinamento legumi-cereali ha caratterizzato molti piatti tradizionali delle popolazioni delle zone interne e di montagna, non solo in Abruzzo. I cereali sono piante erbacee della famiglia botanica delle poacee (o graminacee) che producono semi, impropriamente detti “chicchi”, da cui si può ricavare della farina, ad esempio grano (o frumento), mais, riso ecc. Il termine “cereale” deriva da Cerere, la dea del raccolto e dell’agricoltura che secondo i romani aveva insegnato all’uomo la loro coltivazione. Analogamente ai legumi, i cereali apportano all’organismo importanti sostanze nutritive tra cui soprattutto carboidrati. La ricetta proposta oggi prevede l’uso del “grano solina”, un grano tenero coltivato tradizionalmente nelle montagne abruzzesi (dai 700 ai 1.300 m s.l.m.). La farina che si ottiene da questa varietà, di ottima qualità, era ed è prevalentemente utilizzata per fare il pane e la pasta “fatta in casa”. Affascinanti sono i proverbi e i detti popolari ancora in uso che hanno come protagonista questo cereale già commercializzato nelle più importanti fiere locali del 1500. Ad esempio si diceva: “se vuò fa le ttjuline adda sumendè la suline” che significa “se vuoi fare i tagliolini devi coltivare la solina” oppure “chelle de suline acconcie tutte l’aldre farine” ovvero “quella della solina corregge tutte le altre farine” con riferimento al fatto che spesso era anche mescolata a quelle di altri cereali perché le migliorava. (fonte: “La diversità agronomica perduta” di M. Di Santo e N. Madonna).

𝗧𝗵𝗲 𝗦𝗰𝗵𝗼𝗼𝗹 𝗼𝗳 𝗠𝗮𝗷𝗮
🇬🇧 As mentioned in the last post of this column, the combination of legumes and cereals has characterised many traditional dishes of the population in the inland and mountain areas, and not only in Abruzzo. Cereals are herbaceous plants of the botanical family of poaceae that produce seeds, improperly called "grains", from which flour can be obtained, for example wheat, corn, rice, etc. The term "cereal" derives from Ceres, the goddess of the harvest and agriculture who, according to the Romans, had taught man about their cultivation. Similarly to legumes, cereals provide the body with important nutrients including, above all, carbohydrates. The recipe proposed today involves the use of "grano solina", a soft wheat traditionally grown in the Abruzzo mountains (from 700 to 1,300 m a.s.l.). The flour obtained from this variety, of excellent quality, was and is mainly used to make bread and "homemade" pasta. Fascinating are the popular proverbs and sayings that are still in use: the cereal has had the leading role already since the most important local fairs of the 1500s. For example, it was said: "se vuò fa le ttjuline adda sumendè la suline" which means" if you want to make tagliolini (a kind of homemade pasta”) you have to cultivate the solina "or "chelle de suline fits all the aldre flours" i.e." that of the solina corrects all the other flours "with reference to the fact that it was often also mixed with those of other cereals because it improved them. (source: " La diversità agronomica perduta " by M. Di Santo and N. Madonna).

17/02/2022

Mangia biodiverso!

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𝗟𝗮 𝗦𝗰𝘂𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗠𝗮𝗷𝗮
🇮🇹 La scorsa settimana è stata pubblicata una ricetta a base di "fagiolo quaranta giorni" e prima ancora una che prevedeva l'impiego di "fagiolo a pi***lo". Ma cosa sono e perché si chiamano così? Prima di tutto i fagioli, come piselli o fave, sono legumi, semi di leguminose (piante della famiglia botanica delle fabacee), chiusi in baccelli, ricchi di proteine “buone” importanti per la nostra alimentazione. In passato sono stati un’alternativa “economica” alla carne ed oggi il loro uso è in crescita proprio perché salutari. Infatti, se consumati in un pasto unico con i cereali, come si fa in molti piatti tradizionali, forniscono il giusto apporto di proteine, carboidrati, vitamine, sali minerali e fibre. I fagioli citati, inoltre, sono due delle vecchie varietà agricole recuperate dal Parco grazie al progetto "Coltiviamo la diversità", coltivate presso “aziende custodi” e cucinate in alcuni ristoranti. Il primo deve il suo nome al fatto che ha un ciclo breve visto che dalla semina alla raccolta passano circa 40 giorni. Il "fagiolo a pi***lo”, invece, è chiamato così per la tipica forma tondeggiante. Queste varietà ma anche vari tipi di cereali, frutti e ortaggi che rischiavano di scomparire per sempre costituiscono, dunque, un importante risorsa sia materiale (tangibile) che immateriale di ogni territorio in quanto legate alla storia, agli usi e ai costumi delle popolazioni locali che le hanno gelosamente conservate.

🇬🇧 Last week a recipe based on " fagiolo quaranta giorni " was published and earlier another one involving the use of " fagiolo a pi***lo ". But what are they and what is the meaning? First of all, the beans, such as peas or broad beans, are legumes, pulses (plants of the fabaceae family), closed in pods, high in "good" proteins important for our diet. In the past they were an "economical" alternative to meat and today their use is growing because they are healthy. In fact, if consumed in a single meal with cereals, as is done in many traditional dishes, they provide the right amount of proteins, carbohydrates, vitamins, minerals and fibers. Furthermore, the beans mentioned are two of the old agricultural varieties recovered by the Park thanks to the " Coltiviamo la diversità" project, grown in "custodian farms" and cooked in some restaurants. The first owes its name to the fact that it has a short cycle: there is a period of about 40 days. between the sowing and the harvest. The " fagiolo a pi***lo”, on the other hand, is so called because of its typical rounded shape. These varieties, but also the various types of cereals, fruits and vegetables that were in danger of disappearing, constitute, therefore, an important material (tangible) and immaterial resource of each territory as linked to the history, uses and customs of the local populations who have scrupulously preserved them..

05/01/2022

In fattoria spuntano nuove piantine spontanee del seducente "Ombelico di Venere", auspicio di rinascita di buone pratiche, pensieri genuini e gentili.

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25/12/2021

29/09/2021

I nostri pelosetti sono differenti🥰

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11/09/2021

Profilo d'attore
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19/07/2021

🦋🐝🌹🌿🌻🍀
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15/07/2021

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14/07/2021

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07/07/2021

🌾🌾La mietitura è sempre una festa 🌾
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