15/09/2021
Bellissimo articolo del ricercatore, appassionato e divulgatore della storia del Mastino Napoletano Andrea Liverani
“Ti ricordi il Mastino?”
In queste poche righe vi vorrei parlare della creatura che più mi ha segnato nella vita, il Mastino Napoletano.
Un cane colossale, che vidi da bambino e che mi folgorò letteralmente, così diverso da tutti gli altri, l’ho sempre immaginato provenire da chissà quale mondo ed il mio pensiero oggi va a tutti coloro che l’abbiano incontrato, ammirato ed amato, tanto da farlo diventare una ragione di vita, come è successo a me!
Proprio così perché, vuoi o non vuoi, il mastino lascia il segno e non c’è nulla da fare.
Con lui non si può tornare indietro, ti entra dentro e lì rimane.
E’ una passione che viene a bussare ovunque ti trovi e che ti spinge ad andare in ogni mercatino per cercare una vecchia rivista su cui compare, una cartolina che lo ritrae o una statuetta; che ti fa telefonare al signore di 90 anni per chiedergli se ricorda ancora il mastino che aveva da piccolo…
È qualcosa di genuino e sincero, che ti fa scoprire un concentrato di storia, cultura, tradizione e folklore, che non appartiene a nessun’altra razza canina!
“…ti ricordi il cane grigio e furioso che stava in quella villa e non faceva avvicinare nessuno?” oppure: “una volta vidi un cane mostruoso, con una ‘capa’ enorme e piena di rughe, quanto sbavava però…”
Queste sono le classiche frasi che fin da bambino mi riportavano alla mente un solo possibile protagonista, l’immenso Mastino Napoletano.
Non poteva essere che lui ad avere lasciato simili ricordi impressi nella memoria delle persone, ricordi nei quali mi ritrovavo anch’io, memore di un primo fugace incontro che feci con il nostro ad appena 7 anni, ammirandolo nella sua posa statuaria sul retro di una vettura cui erano stati tolti i sedili posteriori.
In ogni caso, chiunque lo abbia visto anche una sola volta, ci sia vissuto accanto o abbia avuto la sfortuna di vederlo infuriato, non può che essere rimasto colpito dal suo carattere, dal suo aspetto gladiatorio, dal suo sguardo sicuro, dalla sua voce profonda, da quella movenza che ricorda un grosso felino piuttosto che un cane, da quella testa scolpita dal tempo che la rende arte allo stato puro, da quelle zampe che ricordano le colonne di un antico tempio, da quell’odore inconfondibile che lascia la certezza della sua presenza anche quando non lo vedi, da quella sua tipicità che lo ha reso un monumento vivente nel mondo.
Tutto questo è un mastino, e la sua particolarità è quella di suscitare emozioni forti.
Non si può non restare ammaliati mentre lo si osserva incedere con il suo passo lento, pesante e carico di storia, o quando guardandolo negli occhi ci si accorge di avere davanti qualcosa di antico e prezioso, a cui tutti dobbiamo il massimo rispetto.
E’ il simbolo della forza e del coraggio, un guardiano eccezionale, che non vi perderà di vista un solo istante nella vita e vi darà un senso di protezione che non avete mai conosciuto.
Un vero gigante, buono con chi saprà apprezzarlo, terribile con chi vorrà provocarlo.
Un antico tassello della storia d’Italia, di cui si dovrebbe parlare per divulgarne l’esistenza, che dovremmo valorizzare e tutelare, al pari di un’opera d’arte.
Abbiamo un cane, figlio della nostra terra, che non ha rivali in nessuna parte del mondo, ricordiamolo.
Ho felicemente speso un po' del mio tempo per raccontarvi qualcosa di lui e di questa passione che mi spinge alla continua ricerca di materiale dedicato al mastino, tanto da pensare anche alla stesura di un libro nel quale raccoglierò le testimonianze e gli aneddoti degli appassionati della razza.
Per chi volesse addentrarsi maggiormente nell’argomento, consiglio il gruppo facebook di cui sono amministratore “Mastino Napoletano – ricerca storica”, mentre per chi volesse inviare materiale fotografico o inviarmi vecchie storie lascio il mio indirizzo mail: [email protected]