Daisy Dog Pet Sitter

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Daisy Dog Pet Sitter dog sitter, dog walker, wedding dog sitter, passeggiate di gruppo

03/12/2022

Oscar 🖤🤍🖤

04/11/2022

COMANDI E AREE CELEBRALI

"Se si riceve un ordine o una forte sollecitazione a eseguire un'azione, la percezione soggettiva della responsabilità delle conseguenze di quell'atto è fortemente indebolita. Non solo: si riduce anche l'attività delle aree cerebrali preposte all'elaborazione dei risultati dell'azione."
E' il risultato di una ricerca dell'University College di Londra e dell'Université Libre de Bruxelles, che ha ripreso e approfondito gli studi sul conformismo condotti negli anni sessanta da Stanley Milgram, dimostrando che l'obbedienza riduce l'attività delle aree cerebrali che valutano gli effetti delle azioni compiute.
Fondamentalmente, se c'è sempre qualcuno che ti dice cosa fare, non acquisirai mai le competenze per farlo autonomamente.
Con i cani ( a maggior ragione se si comincia a lobotomizzarli da cuccioli) il più delle volte si arriva facilmente a che propongano determinati comportamenti, come il seduto, il dare la zampa o il terra, senza nemmeno che gli venga richiesto, ma per anticipazione della gratificazione alimentare del bocconcino o anche solo sociale del "bravo".

Vale per tutti gli esseri viventi.

What??
01/10/2022

What??

Finalmente ci si gode il fresco!
18/08/2022

Finalmente ci si gode il fresco!

https://www.facebook.com/100044434850353/posts/633211668169989/
16/08/2022

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L'EFFETTO DELLE PUNIZIONI FISICHE SUI BAMBINI

“Nonostante diverse ricerche abbiano chiarito l’inefficacia e la dannosità delle punizioni, nella nostra società sono ancora in tanti a pensare che i bambini possano imparare qualcosa venendo picchiati o sgridati duramente. «Quando ci vuole, ci vuole!»: l’idea che in certe situazioni un comportamento vada corretto attraverso delle “lezioni” esemplari continua a essere diffusa, e l’adulto che non utilizza con autorità il potere della punizione spesso rischia di essere considerato un genitore debole.

Comprendere le conseguenze delle azioni

Quasi tutti i bambini, almeno inizialmente, dopo essere stati “sculacciati” o “schiaffeggiati” interrompono il comportamento e obbediscono alle richieste dei genitori. Questo effetto immediato potrebbe sembrare un successo, ma in realtà è solo momentaneo e il bambino probabilmente ripeterà il comportamento “indesiderato” in altre occasioni e in altri contesti. Questo accade perché il piccolo non ha interiorizzato la regola educativa e non ha compreso le conseguenze di una certa azione, ha solo avuto paura della reazione dell’adulto.

Questioni di potere

Ma non sono solo le punizioni fisiche a essere umilianti: spesso, infatti, non ci rendiamo conto di quanto anche le parole, gli atteggiamenti o i gesti con i quali si comunica, si critica o corregge possano far sentire i bambini senza valore, insicuri, mortificati, influenzando negativamente l’autostima e la costruzione di un’immagine positiva di sé."
[Dalla newsletter di Uppa.it]

Inutile dire che tutto ciò può essere declinato senza perdere di valore anche per l'educazione dei nostri amici cani!

Per cui sta solo a noi: possiamo scegliere di dare ascolto a chi ancora oggi suggerisce collari a strozzo (ops...a scorrimento), giornali arrotolati, musi strofinati nelle deiezioni e "NO!" urlati nelle orecchie e, così facendo, portare avanti prassi che non solo risultano obsolete, ma del tutto ineficaci e addiruttura controproducenti per il risultato che si vuole ottenere e, non da ultimo, per la relazione che desideriamo costruire.

Oppure possiamo ricordarci che scegliere di vivere con un cane significa prima di tutto costruire una relazione con un altro individuo e, in caso di bisogno, tenere sempre a mente l'enorme differenza che c'è tra l'essere autorevoli e l'essere autoritari perchè "la violenza è solo l'ultimo rifugio dell'incapace"!

https://www.facebook.com/102624611851557/posts/407853324662016/
16/08/2022

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[LIBERTA’ - riflessioni]

È compito nostro creare un legame tale da mettere il nostro cane nelle condizioni di aver voglia di stare con noi quando è libero (o di tornarci se va a farsi un giro).
Gli esercizi “tecnici” di richiamo, da soli, lasciano il tempo che trovano se dietro non costruiamo una relazione di cui il cane vuole far parte.

Personalmente, non voglio che i miei cani si sentano costretti a tornare da me o che si sentano costantemente sotto “esercizio” di richiamo…
Ma con le persone lo faremmo? Ameremmo mai che una persona rimanga al nostro fianco solo perché glielo abbiamo insegnato o perché si sente obbligata a farlo?

Onestamente, io no.

Amo che le persone scelgano di starmi accanto.
Amo che i miei cani siano liberi di scegliere… e non lo nego… amo quando scelgono di stare con me.

Ma mi sta bene anche quando scelgono di andare a farsi un giro per poi tornare a raccontarmi cos’hanno vissuto.
Il fatto che un cane vada a farsi un giro a noi spaventa terribilmente e/o ancor peggio ci ferisce nell’animo, come se il nostro cane ci avesse in qualche modo tradito… eppure anche noi a volte sentiamo il bisogno di prenderci degli spazi nostri e questo non toglie nulla alle nostre relazioni affettive.
E allora perché se lo fa il nostro cane lo viviamo come un tradimento? Perché le sue scelte le spostiamo sempre sul personale?
Non riusciamo ad accettare il fatto che loro possano aver scelto per loro stessi in quel momento (un odore da seguire? Un rumore che interessa?) ma spostiamo sempre quella scelta su “qualcosa” nei nostri confronti.

Se riuscissimo a viverli di più come “individui”, sentiremmo meno la necessità di controllarli e ci sentiremmo meno feriti da loro quando compiono una scelta che non include noi.
Se riuscissimo a lasciarli liberi di essere se stessi, senza volerli trasformare sempre tutti in cani “perfetti” (perfetti per chi poi? E soprattutto chi decide cos’è la perfezione?) ci guadagneremmo la loro fiducia e forse… la loro voglia di condividere la libertà con noi.

La libertà si impara con la libertà.

10/08/2022

SE UCCIDESSERO gli animali della Sfattoria degli Ultimi (tutti animali in piena salute e registrati come "animali da compagnia") nessuno di noi potrà più vivere sereno.
In qualunque momento, qualunque direttore di una Asl veterinaria, potrà adurre come pretesto un virus (in questo caso Il diffondersi, assai limitato, della peste suina africana, una malattia virale che colpisce i suini domestici e selvatici, non si trasmette all’uomo e dunque non sussiste alcun pericolo per la salute umana)e comandare di abbattere i nostri cani, gatti, animali da compagnia.
Si creerebbe un precedente intoccabile e, da quel momento in poi, faranno sempre ciò che vorranno dei nostri affetti!
Non possiamo permettere questo abuso di potere.
Gli animali ospiti del Rifugio La Sfattoria Degli Ultimi sono tutti registrati come animali da affezione, salvati dalla filiera alimentare e dai cacciatori, sono seguiti, amati, curati dai volontari del rifugio che se ne prendono cura da tempo. Vengono considerati al pari dei propri figli.
Sono tutti sani e le regole di biosicurezza sono rispettate.
Non c'è una reale ragione per procedere al loro abbattimento. Non esiste e non lo si può permettere in nome della Legge e della Giustizia, dell'Etica e della Morale!

05/08/2022

Salve a tutti,
parliamo dei bisogni fondamentali del cane.

Tra il 1943 e il 1945 lo psicologo statunitense Abraham Maslow elaborò il concetto di gerarchia dei bisogni o necessità.

Egli propose una piramide suddivisa in 5 livelli: alla base troviamo i bisogni essenziali alla sopravvivenza (bisogni fisiologici: alimentazione, sonno, temperatura), poi ci sono i bisogni di sicurezza (fisica, di occupazione, familiare e di salute),a salire troviamo i bisogni di appartenenza (amicizia e affetto familiare), stima (autostima, autocontrollo, rispetto reciproco) e nel vertice della piramide si trova L'AUTOREALIZZAZIONE (moralità, creatività, problem solving, accettazione, assenza di pregiudizi).

Bisogna notare che, per arrivare al vertice, dobbiamo prima soddisfare tutti gli altri livelli in quanto se per esempio non ho da mangiare non posso pensare all'autostima e a divertirmi.
Se soddisfiamo tutti i bisogni abbiamo le carte in mano per essere felici.

In realtà, se ci pensiamo, la piramide umana non è molto distante da quella canina, in quanto un cane, una volta soddisfatti i bisogni fisiologici, deve avere i bisogni di sicurezza, ossia deve avere una guida emotiva sicura rappresentata dai componenti della famiglia, i quali dovrebbero essere il più possibile coerenti nelle loro azioni e in quello che dicono.

Poi devono esserci i bisogni di appartenenza, cioè il cane deve sentirsi parte di un gruppo sociale, ovviamente deve sentirsi amato, non deve sentirsi isolato dal resto della famiglia, deve condividere la quotidianità, devono esserci le passeggiate, il gioco, per cui il cane deve sentirsi MOTIVATO e si deve divertire.

Poi ci sono i bisogni di stima, il cane deve sentirsi gratificato, deve sentirsi dire "bravo", deve sentirsi stimato e utile.

Infine c'è il bisogno più importante che è l'autorealizzazione, il cane deve sentirsi realizzato, deve variare le sue attività il più possibile e uscire dalla noia, non si deve sentire continuamente giudicato, deve sentire che ha eseguito dei compiti (problem solving) e si sente felice nell'esserci riuscito, si sente al suo posto all'interno di un gruppo, si sente finalmente un cane ed è fiero di esserlo e da questo punto in poi la felicità è proprio lì a portata di mano, anzi a portata di zampa.

Spero di non essermi dilungata troppo ma ci tengo sempre a far capire questo argomento perché, a mio avviso, è molto importante per comprendere che un cane ha bisogno di tutti e 5 i livelli della piramide di Maslow per sentirsi cane ed è fondamentale per instaurare una buona relazione con lui.

02/08/2022
01/08/2022

Salve a tutti,
vi offro uno spunto di riflessione...
Molto spesso, quando svolgo le visite comportamentali a cani che hanno qualche difficoltà mi sento dire: "Non capisco perchè il mio cane si comporta così, gli dò tutto!"

Ecco, all'interno di questa frase apparentemente corretta si cela un errore di fondo: sei proprio sicuro di dargli TUTTO? Che cosa significa dargli TUTTO?
Dargli il cibo, l'acqua, un ampio giardino, una casa, una passeggiata mezz'ora al giorno sempre nello stesso luogo, giocare un pochino al lancio del legnetto senza interagire minimamente nel gioco?

Beh direi che, una volta soddisfatti i bisogni fisiologici del cane,per renderlo felice e completo è importante soddisfare tutti gli altri cinque bisogni fondamentali: di sicurezza, di appartenenza, di accreditamento, di varietà e di realizzazione.

Per cui "il tutto" per il cane è sentirsi parte della famiglia, sentirsi importante, fare un esercizio adeguato alle sue capacità, motivarlo con giochi sempre interessanti seguendo anche le motivazioni di razza, GIOCARE INSIEME e in modo collaborativo, variare le uscite e le esperienze di tutti i giorni facendogli acquisire sempre nuove competenze, assecondare il talento del cane, cercare di comprenderlo veramente ed essere empatici con lui, rendere la relazione importante da un punto di vista qualitativo.

Un cane che non ascolta è un cane che non è ascoltato.
Non dimentichiamocelo mai....
Buon inizio settimana 🌷
(foto: Simone Conti)

29/07/2022

IL DOG SITTER é un lavoro vero, è un lavoro serio, necessita formazione, competenza e tanta tanta esperienza!

25/07/2022

[SIAMO CANI. OLTRE AL CONTROLLO C'È DI PIÙ]

Siamo tutti preoccupati che i nostri cani ci ascoltino. Il fatto che un cane possa non obbedirci genera un senso di insicurezza dovuto ai pericoli in cui incorre. E per qualcuno genera anche il senso di frustrazione dovuto al fatto che il cane non ci ripaghi adeguatamente del bene che gli vogliamo.

Sicché ci rivolgiamo a un esperto in addestramento.

Se siamo sfortunati incapperemo in uno scavezzacollo che a suon di strattonate peggiorerà ogni cosa e, alla fine, ce ne darà pure la colpa.

Se siamo mediamente fortunati ci aiuterà ad avere un cane più obbediente. Ma finiremo col ritrovarci a pensare che una buona relazione sia contenuta DENTRO una serie di esercizi.

In tal caso siamo persuasi a credere che più il cane fa quello che noi diciamo, più evidentemente abbiamo un buon rapporto con lui.

Ma possibile che debba essere tutta una questione di esercizi e di controllo? Davvero tutta la profondità della relazione con un cane la si può misurare in base a quanto obbedisce ai comandi?

Non è che la qualità della relazione e la profondità delle esperienze che viviamo con un cane eccedano e superino di gran lunga tutta la preoccupazione relativa all'obbedienza?

PENSIAMOCI un ATTIMO:

1. Ci sono cani abusati nei circhi. Certo che fanno quello che dice l'addestratore, ma lo fanno per paura e privazione e non hanno un così bel rapporto col loro addestratore.

2. Ci sono i cani dei pensionati che non hanno mai fatto un solo corso, che lasciano libero il loro cane quando possono e che hanno una relazione ben più bella e profonda rispetto a molti addestratori - coertitivi o gentilisti.

3. Ci sono i cani che sono perfetti sul campo di addestramento, ma sono incapaci di gestirsi fuori dal quel contesto. Quelli drogati di pallina, salamotto o bocconcini e spesso tenuti in box o trasportino per buona parte del tempo, privati della libertà e delle normali interazioni sociali di cui avrebbero invece estremo bisogno.

INSOMMA pessime relazioni possiamo osservarle attorno a tutti i livelli di competenza tecnica. Dal più semplice dei proprietari al più fanatico dei trainer.

LA NECESSITÀ del CONTROLLO

Se abbiamo un cane difficile con gli altri cani (ad esempio poniamo un rottweiler maschio che non vede l'ora di attaccare briga con gli altri cani e non vuole essere accarezzato da nessuno), avremo necessità di dedicare del tempo a gestirlo in sicurezza e a poterne controllare il comportamento con dei "comandi" qual ora il guinzaglio ci sfuggisse di mano o si rompesse. In un caso come questo controllo e corretta gestione del cane si rendono importanti. Ma è un pensiero talmente logico e scontato, che pronunciarlo diventa banale.

Il punto vero è un altro:

TUTTO QUI?

Il lavoro di un esperto finisce qui? Poniamo di aver ottenuto un cane che risponde in modo perfetto e ovunque e che continuamente ci alleniamo insieme a lui per mantenere queste risposte fluenti e immediate.

È tutto ciò che possiamo fare? Nella mente di molti la risposta è "Sì, questo è tutto". Forse qualcuno aggiungerebbe lo sport per ampliare il numero di "comandi" e contesti e potremo trascorrere tutta la vita a perfezionarci nell'arte di avere un cane che fa quello che gli diciamo, quando e dove vogliamo. Lo si può fare a suon di strattonate o con gioco e rinforzo positivo o combinando le due cose, ma questo è.

C'È TUTTO UN ALTRO MONDO OLTRE IL CONTROLLO

Ho dedicato molti anni a studiare quella spinta naturale che hanno i cani a sviluppare le loro capacità sociali. Diciamocelo: non puoi mettere i segnali di comunicazione di un cane sotto comando. Perché ciò che rende un cane capace di comunicare con gli altri cani è proprio l'abilità di scegliere quale segnale inviare all'altro, in quale misura e quando. Per poi modificare il suo comportamento non in base quanto gli diciamo noi, ma in base alle risposte che ricava dall'altro cane.

Inoltre lasciandolo libero nella misura in cui riusciamo e facendogli vivere le esperienze più disparate e appartenenti alle VITA REALE, amplieremo le sue conoscenze, abilità, capacità di regolare l’umore e muoversi attraverso le relazioni.

Da questo possiamo comprendere che c'è tutto un mondo, un vastissimo regno di possibilità, OLTRE al CONTROLLO, che restituiscono il cane a se stesso, poiché il cane è prima di tutto un animale sociale.

Per cui il rottweiler di cui prima avrà prima di tutto un proprietario che invece di godere dell'aggressività del suo cucciolo per poi trascorrere il tempo a cercare di contenerlo quando adulto, lo aiuterà già appena adottato a esprimersi in contesti in cui possa imparare a essere cane e non trofeo. Il suo temperamento sarà incorniciato da capacità che lo aiuteranno meglio a gestirsi con gli altri cani e le persone. Avremo bisogno di una certa dose di controllo e ci lavoreremo, ma avremo anche aumentato la capacità del cane di orientarsi in contesti diversi. E forse potremo anche avere un cane perfettamente in grado di stare con gli altri anche se appartenente a una razza decisamente impegnativa.

SOLO CONTROLLO = RIDUZIONE DRASTICA di POSSIBILITÀ

Insomma dobbiamo essere in grado di saper insegnare "i comandi" nella misura e in funzione di quanto si renda necessario in ogni situazione.

Considerando che ci sono milioni di cani nel mondo che non ne hanno affatto bisogno e che quindi è anche possibile non insegnare nemmeno un comando e vivere una relazione profonda ed equilibrata.

Considerando che se come esperti ci limitiamo al controllo e ai "comandi" riduciamo drasticamente la portata dei nostri interventi.

Considerando che tutto questo NON esclude il controllo, ma anzi lo integra.

SE SIAMO FORTUNATI

L'esperto a cui ci rivolgeremo solleverà il velo dell'ignoranza e attraverso gioco, comunicazione, libertà e socialità ci farà vedere il nostro stesso mondo da una prospettiva più saggia ed empatica, ampliata proprio dalla relazione con un cane.

Così sì, andremo in giro col nostro cane più responsabilmente, con aumentata sicurezza per noi e per gli altri e una profondità di relazione che col tempo ci farà essere sempre più grati di quell'incontro, che è rimasto magico e, anzi, lo è col tempo ogni giorno di più.

Largo ai piccoli!
22/07/2022

Largo ai piccoli!

Raul si gode il servizio Spa al rientro dalla passeggiata... È la parte che gli piace di più: come dargli torto?  🤍💙💜
21/07/2022

Raul si gode il servizio Spa al rientro dalla passeggiata... È la parte che gli piace di più: come dargli torto? 🤍💙💜

16/07/2022

Quando delle persone dicono che i cani "ci amano incondizionatamente e non chiedono nulla in cambio",
penso a quanto siano sfortunati e inascoltati i loro compagni cani.
I cani chiedono, solo che se non capite quello che dicono, vi accorgerete delle loro richieste solo quando ve le urleranno a gran voce.

Giorgia Matesi

12/07/2022

AAA
Cercasi neo educatori cinofili per collaborazione continuativa, zona Gallarate/Busto.
Richiesta formazione Thinkdog oppure Siua, partita IVA e assicurazione (e ovviamente la patente di guida e la macchina).
Maggiori info in privato.
Grazie

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=590029352489773&id=100044481394416
07/07/2022

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=590029352489773&id=100044481394416

[LA LIBERTÀ RICHIEDE UN CAMBIAMENTO RADICALE]

Niente può avvicinarci di più ai nostri cani che viverli lasciandoli liberi dal guinzaglio e liberi di esprimersi.

È il senso degli anni che ho dedicato ai cani, alla loro educazione e alla relazione che abbiamo con loro.

Un tale principio cambia tutto.
Anzi, lo ribalta.

Se ci pensate da una parte abbiamo bisogno di eliminare tutte le richieste superflue che facciamo ai cani. Dall’altra bisogna portare libertà nelle richieste che invece è necessario fare loro. E quest’ultima è una vera e propria arte.

Dobbiamo considerare che la maggior parte dei proprietari è completamente disorientata quando chiede aiuto per il comportamento da libero del suo cane, perché dai professionisti del settore non trova altra risposta che esercizi di richiamo e un addestramento all’obbedienza.

È assolutamente necessario muoverci verso una direzione completamente diversa. Questo deve accadere:

- sul piano educativo
- sul piano legislativo
- sul piano culturale
- nella gestione dei cani liberi sul territorio
- nei percorsi di formazione di educatori e istruttori

Le obiezioni del tipo “i cani vanno tenuti sempre al guinzaglio”, “ci sono ambienti in cui i cani non si possono liberare”, “ci sono razze che devono sempre essere tenute al guinzaglio” dimostrano esattamente che sulla libertà e la socialità dei cani va fatta una profonda riflessione, una profonda riforma culturale e una profonda forma d’arte da parte degli esperti, i quali finalmente non saranno più esperti del training, ma dell’animo di ogni cane.

Angelo Vaira

——————

Primo aggiornamento in base ai commenti:

Se intendessi dire che bisogna liberare sempre e comunque tutti i cani, di tutte le razze, in tutte le situazioni, che necessità avremmo di una forma d’arte? Perché mai avrei invocato una profonda riflessione o una formazione apposita degli istruttori?

Allora, per chi necessita di parole più semplici: non si possono liberare tutti i cani sempre e comunque. Sarebbe stupido.

Nè però si devono tenere tutti i cani al guinzaglio, in tutte le situazioni, sempre e comunque. Questo sarebbe contro natura, oltre che stupido.

Li si può liberare quando ci sono le condizioni per farlo.

Il fatto è che molte persone, NON sa riconoscerle queste condizioni. C’è chi lo libera quando sarebbe meglio di no e chi non libera il suo cane quando invece dovrebbe.

Ecco perché ci vogliono esperti di libertà e socialità del cane:

1) qui l’addestramento si ferma, perché più che mettere sotto comando un cane (negandogli quindi di fatto la libertà), non può

2) l’esperienza del proprietario, da sola, spesso non basta e necessità dell’aiuto di chi sa come creare apprendimenti, nel cane, correlati a libertà e competenze sociali

Grazie a tutti per i contributi che state dando. Sono la conferma che l’argomento è molto ben sentito.

Non mi interessa che tu sappia obbedire,Mi interessa che tu sappia scegliere.
04/07/2022

Non mi interessa che tu sappia obbedire,
Mi interessa che tu sappia scegliere.

Loky
22/06/2022

Loky

Oscar 🤍
09/06/2022

Oscar 🤍

09/06/2022

I DIRITTI, NON DETTI, DEL CANE

1 IL DIRITTO ALL'OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dal responsabile umano
2 IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, il fango, le foglie, l'acqua, i rametti
3 IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire con i propri tempi il gusto degli odori, riconoscere e catalogare i profumi offerti dalla natura
4 IL DIRITTO AL DIALOGO NON VERBALE
ad ascoltare ed essere ascoltato, a dialogare emozionalmente
5 IL DIRITTO ALL'USO DELLA BOCCA
ad assaggiare, a masticare, a tenere in bocca, ad afferrare in modo consono
6 IL DIRITTO AD UNA BUONA VITA ALIMENTARE
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, conoscere più alimenti possibili, bere acqua pulita e respirare aria pura
7 IL DIRITTO ALLA VITA LIBERA
a giocare liberamente, a camminare per le strade e boschi, ad avere dei momenti di libertà sicura
8 IL DIRITTO AL SELVAGGIO
ad avere alberi e arbusti in cui nascondersi, alberi da segnare e annusare, spazi sicuri in cui correre
9 IL DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua
10 IL DIRITTO AD ESSERE
a poter esprimere il proprio io, a costruire un’identità conforme alle motivazioni interne.

Frida 💚
31/05/2022

Frida 💚

30/05/2022
Benvenuto Jean Patou! Un piccolo grande cane!
27/05/2022

Benvenuto Jean Patou!
Un piccolo grande cane!

05/05/2022
01/05/2022

Ragioniamo insieme all’istruttore cinofilo David Morettini su un popolare video che gira sui social: un Levriero Afgano che fugge dalla sua umana durante...

3.. 2.. 1.. letargo!
27/04/2022

3.. 2.. 1.. letargo!

13/04/2022

Raramente scrivo di cani, e quando succede lo faccio con lo scopo di far nascere delle domande e non per dare risposte...
Ma oggi una persona mi ha fatto una domanda curiosa: “Perchè sei così estremista sulle attività con i cani?”
(ndr: tassativamente boccio quasi tutte le attività organizzate e/o sportive, anche se non nego che moltissimi anni fa ero anche io una fan del clicker e del metodo “do as I do”)

Prima di tutto c'è da precisare una differenza tra le “attività con i cani” e le “attività per i cani”..
Per come la vedo io nelle prime sono comprese tutte quelle attività in cui il cane è un pretesto per svolgere attività rivolte in realtà all'appagamento dell'uomo (appagamento sociale, competizione, dimostrazione di sé).
E' facile spingere i proprietari a continuare a partecipare a questo tipo di attività perché giocano su esperienze gratificanti per loro stessi e sul loro ego.

Nel secondo caso intendo le attività che soddisfano e appagano il cane in quanto tale, ma non sempre sono altrettanto divertenti per i proprietari: spesso ciò che piace tantissimo al cane non piace per niente per gli umani!
Ritengo che il tempo dedicato al cane dovrebbe essere strutturato e costruito su misura per il cane stesso, quindi bisognerebbe chiedersi sempre se quella determinata esperienza sarà piacevole o meno per quel determinato cane, se è adatta alle sue capacità individuali, quale esperienza emozionale si porterà a casa e in che modo potrà essere utile per la sua crescita, quale arricchimento potrà aggiungere al suo bagaglio esperienziale, in che modo una determinata esperienza potrà mettere un mattoncino nella relazione, o al contrario creare delle crepe nel rapporto...

Quando si riesce a percepire questa sottile differenza la prospettiva cambia completamente, i proprietari si trasformano, vengono contagiati dalla gioia che prova il loro stesso cane e cominciano a divertirsi nel fare cose “per i cani” e non “con i cani”.

04/04/2022

Tra i mammiferi sociali condividere non solo il momento del sonno, ma anche lo spazio in cui si dorme aumenta la fiducia reciproca e aiuta a creare un legame affettivo e di affiliazione all’interno del gruppo.
Capite bene, quindi, che se ci limitiamo ad applicare la mera logica del controllo secondo cui il cane non deve salire su letti e divani a prescindere, rischiamo di fraintendere (e dimenticarci) l’esigenza di stabilire precise regole sociali con una manciata di anatemi indiscutibili e di mostrarci incapaci di tener conto della personalità di ogni cane e capire come funziona una mente sociale qual’è quella del nostro cane.

Non è la condivisione degli spazi di rilevanza sociale durante il riposo a trasformare il nostro cane in un insurrezionalista che mira alla scalata sociale, infatti, semmai lo sono lo stile relazionale (e gestionale) che andremo a costruire con lui e, di conseguenza, il ruolo (e lo status) che gli affideremo all’interno del nostro gruppo.

Non a caso, lo dimostrano numerosi reperti archeologici, riposare con il proprio cane è stata una delle prime azioni che i nostri antenati, assieme alla caccia prima e al gioco poi, hanno condiviso con gli antenati dei cani e credo di poter dire che…siamo ancora tutti qui sani e salvi!

TRUST (and keep on sleepin’ with)YOUR DOG!

La primavera secondo Otto
22/03/2022

La primavera secondo Otto

Utile da tenere sempre sottomano!
11/03/2022

Utile da tenere sempre sottomano!

20/02/2022

UN CUORE FELICE

Mentre ci viviamo il cane possiamo esercitare il buon umore. Proprio così, il buon umore può essere esercitato.

Immaginate una persona che invece di dire “sono stato in palestra a fare gambe e addominali”,
dica ”oggi ho fatto coraggio e divertimento”.

Precisi circuiti cerebrali e una chimica specifica, sono collegati alle emozioni. E il cervello è plastico.

Ponendo la mente del cane in un particolare umore, esercitiamo il suo cervello, il suo sistema endocrino, il suo microbiota intestinale a predisporsi al buon umore.

Il buon umore dona la spinta a sperimentare nuovi comportamenti, elimina o quanto meno stempera la paura.

Chiediamoci quante occasioni offriamo ai nostri animali di sperimentare giocosità, curiosità, divertimento, felicità.

E quante ne offriamo a noi stessi? Col cane ci contagiamo continuamente. Stare bene, meglio che possiamo, non riguarda solo noi ma anche chi ci sta intorno, come il nostro cane.

Occuparci ognuno della felicità dell’altro è la via per fare della Terra un paradiso.

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