12/07/2023
IL CAMBIO GRADUALE DI CROCCANTINI NEL CANE E NEL GATTO È DAVVERO NECESSARIO?
Quante volte abbiamo sentito questo consiglio?
“Mi raccomando ora che cambi cibo fai il cambiamento in modo graduale perché potrebbe venirgli la diarrea”.
Questa è una delle frasi più usate, pronunciata soprattutto dai medici veterinari, ma a volte anche dai commessi dei negozi di articoli per animali o comunque dai proprietari di cani e gatti in generale, che ha uno scopo ben preciso: evitare la cosiddetta “diarrea da cambio alimentare”.
Effettivamente si tratta di una “buona pratica”, utile per evitare un sintomo molto comune che però non porta ad alcuna patologia grave.
Perché esiste la diarrea da cambio alimentare?
La diarrea da cambiamento alimentare esiste perché nell’intestino, in particolar modo nell’ultima parte di esso, cioè nell’intestino crasso, si possono ve**re a creare condizioni diverse in base agli alimenti digeriti che ci transitano.
Quando in condizioni un cane, o un gatto, mangia qualcosa (qualunque alimento), è normale che alcune parti di quell’alimento vengano digerite ed assorbite, mentre altre parti no; la parte non digerita continuerà il transito nell’apparato digerente, per poi proseguire fino al termine; queste componenti alimentari saranno, nell’ultima parte dell’intestino, addensate ed espulse, sotto forma di feci.
Nell’intestino esiste però una flora batterica, denominata microbiota, che è in grado di nutrirsi di alcuni di questi residui alimentari, che prima di essere espulsi potrebbero essere modificati dai batteri; le diverse popolazioni batteriche possono così proliferare, in base a quelli che sono gli alimenti non digeriti dal cane o dal gatto che riesce ad utilizzare.
Cos’è il microbiota?
Il microbiota è l’insieme di tutti i batteri presenti nell’intestino, ed è diverso per ogni cane e per ogni gatto, per quanto possano avere una vita simile, perché anche minime variazioni possono modificare la popolazione nel suo complesso.
Perché le modifiche delle popolazioni microbiche causano diarrea?
Le feci sono composte da tre elementi: acqua, batteri e alimento non digerito.
Facendo riferimento alla composizione delle feci umane, in quanto non esistono basi scientifiche su quelle del cane e del gatto, possiamo affermare che le stesse sono composte dal 75% d’acqua, da circa il 10-15% da batteri, mentre il resto, circa un 10% da materiale non digerito.
Nel cane o nel gatto, avendo anch’essi un microbiota, succede la stessa cosa come nell’uomo e il quantitativo di batteri, che escono con le feci, può variare come può variare sia il quantitativo di materiale non digerito che la quantità d’acqua; tutto questo è influenzato dall’alimentazione che può far variare il volume e la consistenza delle feci.
Facciamo un esempio: immaginiamo di avere nell’intestino una popolazione di batteri normale, che fino a quel momento ha proliferato ed è sopravvissuta trovando un certo equilibrio, che può essere visto dall’esterno sotto forma di feci normali o sane.
Un giorno, con l’arrivo di un nuovo alimento può accadere che alcuni batteri si trovino senza mangiare e quindi inizieranno a morire mentre altri riescono a sopravvivere; questi ultimi trovandosi in un numero molto inferiore rispetto a quelli morti avranno bisogno di alcuni giorni per poter proliferare e ristabilire il numero di batteri necessari per ristabilire la situazione normale.
Può accadere anche che nei primi giorni dal cambiamento, non è raro che nelle feci finiscano alimenti in grande quantità che nessuna popolazione batterica è in grado di utilizzare, e i batteri che ne sono in grado sono troppo pochi; gli alimenti non digeriti possono attirare acqua nell’intestino, causando così una diarrea cosiddetta osmotica.
In linea di massima, maggiori sono i cambiamenti dalla vecchia alimentazione alla nuova, più probabile sarà una diarrea da cambio alimentare, ad esempio passare da un alimento con una composizione molto diversa dal precedente può innalzare il fattore di rischio. Molto conta anche la forte selezione dei batteri intestinali, causati dall’aver fornito uno stesso alimento per molto tempo: più tempo si è utilizzato uno stesso alimento, più probabile sarà una diarrea da cambio alimentare. Possiamo anche affermare che ci sono animali più resistenti alla diarrea da cambio alimentare, e altri animali che lo sono molto meno.
Quindi cosa è giusto fare?
Il cambio graduale serve per evitare la diarrea, ed evitare soprattutto che il proprietario pensi subito che “il nuovo cibo fa male” a quell’animale.
Inoltre c’è un altro motivo importante: nel caso il nuovo cibo portasse veramente a dei problemi, come le reazioni avverse al cibo, cercare di evitare la diarrea permetterebbe di vedere subito che qualcosa non va, mentre una diarrea in corso di cambio netto farebbe pensare alla diarrea osmotica da cambio alimentare e “maschererebbe” per alcuni giorni il problema, fin quando non ci si accorge che quella diarrea non se ne vuole andare, da sola.
Per cui cambiare gradualmente è una buona idea, ma non è un obbligo, in particolare nelle situazioni in cui si viene a creare una “popolazione media”, pronta a digerire più alimenti diversi. Pensiamo ad esempio agli animali che mangiano ogni giorno un umido diverso, o a chi segue le diete casalinghe, a cotto o a crudo, caratterizzate da una forte variabilità e da alimenti diversi ogni giorno.
In queste condizioni si viene a creare una forte variabilità nelle popolazioni batteriche nella quale l’intestino “accetta molto meglio” alimenti diversi, e il cambio graduale giorno per giorno perde di qualunque significato.
Riguardo invece il cambio graduale quando si varia completamente la tipologia della dieta, ci sono diverse linee di pensiero: qualcuno preferisce seguirlo, per cercare di evitare la diarrea, qualcun altro preferisce cambiare in modo netto perché, vista la forte differenza tra le due diete, un po’ di diarrea comunque c’è, quindi tanto vale completare il cambio il prima possibile.
Il cambio graduale dei croccantini è utile quando:
• Il cane o il gatto è sano: in questo modo si evita una diarrea da cambio alimentare e si evita così una preoccupazione inutile;
• Il cane o il gatto ha patologie che non causano diarrea: in casi di vomito, problemi respiratori, urinari e via dicendo, una diarrea da cambio alimentare è un problema in più da affrontare: con il cambio graduale si può evitare;
• Si usano croccantini molto ricchi di fibre: siccome è la fibra la componente principale che causa la diarrea, meglio cambiare gradualmente;
• Il cane o il gatto è allergico ad alcuni alimenti: dalla letteratura sappiamo che quando un cane o un gatto è allergico almeno ad un alimento, è molto probabile che sia allergico anche ad altri alimenti ma non lo sappiamo; il cambio graduale permette di capire, evitando diarree improvvise, se l’alimento nuovo causa allergia, permettendoci di tornare indietro.
• Si cambia alimentazione, ad esempio passando dai croccantini a una dieta casalinga; siccome alcuni ingredienti della nuova dieta potrebbero comunque dare problemi, un cambio graduale (che poi è una rimozione graduale) dei croccantini può essere utile.
Il cambio graduale dei croccantini NON è utile quando:
• Il cane o il gatto ha già la diarrea. Il sintomo c’è già, fare il cambio graduale aumenterebbe solo il periodo di diarrea, se il nuovo cibo risolvesse; se il nuovo cibo non risolve, non cambia nulla, ma aspettare è inutile: meglio un cambio netto.
• Si è fatto da poco un cambio di croccantini e i nuovi hanno causato problemi (diarrea, vomito, grattamento); in questo caso, un cambio graduale per tornare ai vecchi non solo è inutile ma addirittura dannoso, perché i nuovi croccantini stanno causando una patologia di cui stiamo solo allungando il decorso.
• Si passa a un alimento che il cane o il gatto aveva già mangiato: la diarrea potrebbe comparire, ma sappiamo già che sparirà da sola nel giro di qualche giorno.
• Si cambiano gli alimenti tutti i giorni: è difficile che questo succeda con i croccantini, ma frequentissimo quando si usa alimentazione umida o casalinga, a cotto e a crudo: in questi casi la variabilità degli alimenti spesso è giornaliera, e il cambio graduale perde di significato.
• Si sono finiti i vecchi croccantini e non ce n’eravamo accorti: questo ultimo consiglio serve più a placare l’ansia dei proprietari che, avendo finito i vecchi croccantini, non sanno come fare per introdurre i nuovi perché non possono fare il cambio graduale: non fatelo. Non succede nulla. Nella maggior parte dei casi ci sarà un po’ di diarrea, autolimitante, che guarisce da sola. Se per motivi gestionali o di tempo non avete la possibilità di fare il cambio graduale, non preoccupatevi perché le conseguenze non sono così gravi come potreste immaginare.