Dr. Rossella Di Palma - Medicina Veterinaria Integrata

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Dr. Rossella Di Palma  - Medicina Veterinaria Integrata Med. Vet. specialista in Sanità Animale, esperto in Nutrizione, Agopuntura, Terapia del Dolore e PNEI

13/02/2025

Lo smog.... 😶‍🌫️😶‍🌫️😶‍🌫️

Oggi salutiamo Rudy...Rudy è stato un mio paziente "difficile" sin dall'inizio, che se ne è andato a soli 4 anni di età....
12/02/2025

Oggi salutiamo Rudy...

Rudy è stato un mio paziente "difficile" sin dall'inizio, che se ne è andato a soli 4 anni di età.
Rudy era un pastore maremmano, scelto e voluto dalla sua famiglia, che lo ha acquistato da cucciolo in allevamento. Al primo tentativo di "vacanza" la famiglia lo ha lasciato in pensione e Rudy, dal punto di vista gastroenterico, è crollato un un profondo buco nero gastroenterico.
I proprietari sono rientrati e la proprietaria della pensione li ha messi subito in contatto con me, per cercare di trovare qualcosa che Rudy potesse mangiare senza che ciò esitasse in vomito, crampi e diarrea.
In qualche modo lo abbiamo stabilizzato con un idrolisato, io avrei voluto passarlo al fresco, ma vista la stazza (Rudy pesava 60 kg) e la relativa quiete, siamo rimasti sul commerciale con qualche micro-aggiunta di fresco, soprattutto di verdure, che pareva ben tollerare.
Con lui occorreva procedere a formichine... la sua reattività ad ogni ingrediente, o integrazione, poteva essere massima.
Credo di aver fatto il possibile per Rudy, sebbene non sia mai riuscita a capire fino in fondo perchè il suo sistema immunitario reagisse spesso in maniera così violenta.
Non lo sapremo mai, ma qualcosa di anomalo c'era senz'altro: negli scorsi mesi Rudy ha sviluppato una grave forma di anemia emolitica autoimmune, e ci ha lasciato.
La proprietaria è riuscita a dirmelo soltanto ieri, voleva avvisarmi che la sua sparizione non era stata una scelta.
Perdere un paziente giovane, lascia sempre un senso di incompiuto.
Ciao Rudy, cagnone che pesavi più di me

11/02/2025

ATTENZIONE: IMMAGINI FORTI

La pseudorabbia suina esiste, purtroppo

Quando imposto una dieta raccomando a tutti i clienti di utilizzare carne di maiale (o cinghiale) ben cotta. Il pollo, il bovino e altre carni non hanno la necessità di essere servite al cane e al gatto ben cotte, il maiale e il cinghiale sì.
Cani e gatti non devono nemmeno ingerire salumi e insaccati a base di suino crudo (prosciutto crudo, pancetta, coppa, salame...).
Il suino deve essere sempre ben cotto perchè la cottura è l'unico trattamento in grado di eliminare il virus della malattia di Aujezkj, o pseudorabbia suina.
Il congelamento non lo uccide!
Il virus che causa la pseudorabbia è un virus che possiamo trovare in cinghiali e maiali che possono apparirci persino clinicamente sani. Questo virus è presente in Italia.
Nelle popolazioni di suini da reddito si cerca di controllarlo e vengono effettuati dei monitoraggi, nei cinghiali invece il virus circola libero.
Se un cane viene in contatto con il virus, stando vicino ad un suino malato, o ingerendone le carni, è purtroppo destinato a morire. Non esistono terapie e nel cane la sintomatologia dell’Aujesky è inconfondibile: l’animale è anoressico, inizia a grattarsi furiosamente e a manifestare sintomi di tipo neurologico (si tratta di un’encefalite). I sintomi sono simili a quelli della rabbia (da cui il nome pseudorabbia), segue il decesso tra sofferenze atroci, purtroppo non esistono terapie. Il periodo di incubazione è molto breve e non è insolito che l'animale muoia a un paio di giorni di distanza dal presunto contagio. La certezza che si sia trattato di pseudorabbia può ve**re solo sottoponendo il cane ad una necroscopia ma, i veterinari che hanno visto i loro occhi cani affetti da questa malattia la descrivono come qualcosa che “non si può dimenticare”.
In questo video, messo a disposizione dal collega Carlo Pezzuto per fare informazione, vediamo un segugio che si è presumibilmente contagiato andando vicino ad un cinghiale. Il segugio è purtroppo deceduto e la necroscopia ha confermato la presenza di questo virus.
Il virus circola in misura minore tra i maiali, che non tra i cinghiali, ma occorre sempre stare attenti. Non somministrate carne di cinghiale cruda, o poco cotta, nemmeno se vi viene venduta già congelata e come carne di importazione. Non fidatevi e, mi raccomando state attenti ai salumi.
La carne di maiale e di cinghiale è un ottimo alimento, ma va servita ben cotta.

Ps. Questo virus non è pericoloso per l'uomo.

I controlliI controlli sono qualcosa di più approfondito rispetto ad un follow up e, per alcuni pazienti sono assolutame...
11/02/2025

I controlli

I controlli sono qualcosa di più approfondito rispetto ad un follow up e, per alcuni pazienti sono assolutamente necessari dopo una prima visita.

Un cane (o gatto) adulto sano, salvo l'insorgenza di problematiche in itinere, andrebbe ricontrollato almeno una volta all'anno, altre categorie di pazienti vanno riviste più spesso, in base all'andamento della patologia di cui soffrono.

In taluni casi, poi la dieta viene costruita a tappe, pensiamo agli animali in crescita che devono tornare per rivedere la dieta in relazione alla crescita o, ancora, in certi patologici gli ingredienti vengono inseriti gradualmente, controllo dopo controllo. Li si manda via, insomma, con una dieta incompleta, ancora non bilanciata e assolutamente non definitiva ma, spesso, se il cane migliora il proprietario scompare, o addirittura annulla il controllo.

Qualcuno, dopo una prima visita, cerca di andare avanti continunando a chiedere adattamenti via e-mail, ma questo non è possibile perchè dopo un certo periodo, o dopo certi inserimenti, occorre fare il punto in maniera più organica.
Queste sparizioni sono frequenti anche per altri miei colleghi, non dico che sia quasi la prassi ma... è molto frequente.
Succede così che il cucciolo arrivi fino all'anno con la dieta ricevuta a due mesi, o che il patologico se ne stia con una dieta a metà..
I controlli sono fondamentali e sì, anche nei sani, perchè a volte parti di dieta vengono fraintese, perchè il proprietario cambia i tagli di carne e il cane ingrassa...

La dieta è un percorso e i controlli sono importanti, spesso persino più importanti della prima visita.

Foto KVNSBL per Pixabay

I follow upI controlli e i follow up sono due cose diverse. Il costo della consulenza/visita  include la consulenza/visi...
10/02/2025

I follow up

I controlli e i follow up sono due cose diverse. Il costo della consulenza/visita include la consulenza/visita, lo studio del caso, la formulazione della dieta, la stesura del referto e del piano terapeutico e un'assistenza nel compiere i primi passi che qui chiameremo "follow up".

Il follow up è fatto per chiedere chiarimenti, gestione della nuova dieta ed eventuali piccole modifiche. Il periodo del follow up si colloca quanto il più vicino possibile alla dieta, in maniera che io abbia la memoria fresca sul caso.

In taluni casi, patologici, organizzo un follow up più lunghi (nei quali il proprietario dovrebbe mandarmi e-mail a scadenze programmata) perchè mi serve procedere per gradi per capire come l'animale sta reagendo alla dieta e alla terapia.

I follow up sono l'equivalente del picchiettare su una spalla per attirare l'attenzione, e se necessario, vanno seguiti da visite di controllo.

Il periodo in cui sono ammessi i follow up non è eterno, ne è possibile ricevere assistenza a vita attraverso i follow up.

Siccome è sabato, e piove, guardatevi questo video della collega Cinzia Ciarmatori - Medicina veterinaria integrata onli...
08/02/2025

Siccome è sabato, e piove, guardatevi questo video della collega Cinzia Ciarmatori - Medicina veterinaria integrata online e nutrizione sulla relazione tra clienti (pazienti) e medico veterinario.
Sono molto importanti le riflessioni sulla fiducia e sull'aderenza alle prescrizioni.
Io sono la prima a non "trattenere" i clienti, perchè deve esserci fiducia, se il cliente non si fida non possiamo lavorare insieme.
Altrettanto, se il cliente non aderisce alle prescrizioni è perchè non si fida e... il mio lavoro si complica.

Gli animali che vivono con noi sono membri della famiglia, sono compagni e compagne di vita. Per questo, quando qualcosa non va, quando non stanno bene, vogl...

Se ho due cani, devo fare (e pagare) due diete?Sì. Ma non per il motivo che pensi.A volte capita che i proprietari che s...
07/02/2025

Se ho due cani, devo fare (e pagare) due diete?
Sì. Ma non per il motivo che pensi.

A volte capita che i proprietari che si rivolgono a me abbiano due cani. A volte chiedono la consulenza per entrambi, altre volte per uno solo, che generalmente è un patologico.

Lascio ad ogni famiglia la libertà di scegliere ma, se arrivano da una dieta commerciale, consiglio di passare prima un cane, poi una volta rodata la dieta, di iniziare a lavorare sull’altro.
Poi c’è chi cerca di “fare il furbo” e inizia a fare domande del tipo: ma la dieta per Fido, va bene anche per Gina? Ma con Gina cosa faccio, aggiungo un po’? A lei quanto ne devo dare?

Lo scopo dietro alle domande lo si intuisce subito e per questo resto vaga. Per sapere se la dieta di Fido va bene per Gina, per prima cosa dovrei conoscere le caratteristiche e gli eventuali problemi di Gina. Mettiamo caso che Gina sia sanissima, ma abbia 12 anni, pesi 12 kg sia sterilizzata e sedentaria mentre fido ne abbia 2, pesi 28 kg e faccia caccia in montagna in zona Alpi… Le due diete non possono essere uguali! Non vale nemmeno tagliare quella di Fido a metà.

Esiste però anche il caso di Bianca e di Nero, che sono fratelli di cucciolata, pesano uguali, non sono sterilizzati e sono sanissimi; quindi, la dieta potrebbe essere praticamente uguale, occorre sempre fare due diete?
Sì, perché comunque viene calcolato per entrambi ciò di cui hanno bisogno ma, soprattutto, c’è l’effettiva presa in carico del paziente.

Mi spiego meglio, quando un animale diventa mio cliente per ciò che concerne la dieta, offro un supporto per i problemi di salute per i quali il cane si è rivolto a me e ha chiesto un dieta, o per banali problemi che possono insorgere durante il cambio della dieta, o per una botta di sfortuna (= diarrea).

Foto: Fotoreinartz per Pixabay

Sebbene io abbia all’incirca una scaletta con gli argomenti da trattare nei post, la scaletta viene spesso interrotta da...
06/02/2025

Sebbene io abbia all’incirca una scaletta con gli argomenti da trattare nei post, la scaletta viene spesso interrotta da accadimenti.

Oggi, pertanto, vorrei spiegarvi che un Tecnico Veterinario non è un Medico Veterinario. Il Tecnico Veterinario è una figura per l’appunto “tecnica” che affianca il Medico Veterinario come l’infermiere si affianca al medico.

Per diventare Tecnici Veterinari si deve frequentare un percorso teorico pratico dopo il diploma, molti iniziano questo iter dopo la laurea breve (tre anni) in Produzioni Animali/Benessere Animale. Alcuni diventano Tecnici Veterinari dopo una laurea in un altro ramo, come potrebbe per esempio essere una laurea in Lettere.
E qui casca l’asino. La legislazione attuale consente a tutti coloro che hanno ottenuto una laurea breve di fregiarsi del titolo di dottore, questo a mio avviso genera una grandissima confusione, specie se il titolo di “dottore” è utilizzato nell’ambiente sanitario.
Un laureato in scienze politiche, per dire, può farsi chiamare “dottore”: se lavora in banca nessuno penserà di trovarsi davanti un medico, ma se quella persona lavora in una clinica come tecnico veterinario e indossa un camice, l’equivoco è dietro l’angolo.
I compiti di un Tecnico Veterinario sono simili a quelli di un infermiere, il tecnico non può per esempio fare chirurgia, fare diagnosi, prescrivere farmaci e terapie.

La dieta, purtroppo non è assimilabile ad una terapia secondo la nostra legislazione, non è pertanto un atto medico ed è quindi “prescrivibile” anche da chi medico non è. Ippocrate (e Rossella, che ne ha viste tante) non sono d’accordo, si adeguano, ma fanno appello alla coscienza di ciascuno, coscienza che sembra essere andata in pausa pranzo per non tornare mai più.
Ecco quindi, che arriva il classico paziente patologico pasticciato dal Tecnico veterinario che i proprietari ritenevano essere un Medico Veterinario, poiché a loro si era presentato come “dottore”. Peccato che poi i nodi, soprattutto quelli clinici e terapeutici, vengano al pettine.

State attenti a chi vi affidate e ricordatevi:
Tecnico Veterinario = diploma + corso teorico pratico
Medico Veterinario = diploma + laurea (5 anni se va bene) + esame di stato
Medico Veterinario Esperto in Nutrizione = quanto scritto sopra + formazione specialistica post laurea riconosciuta dalla Federazione Nazionale Ordini Medici Veterinari.

Post breve, tra un impegno e l'altro, poi magari torno con qualcosa di più organico. Lei è Moka, una meticcia che sembra...
05/02/2025

Post breve, tra un impegno e l'altro, poi magari torno con qualcosa di più organico. Lei è Moka, una meticcia che sembra un mini pastore belga, trovata da cucciola in pessime condizioni. Siccome alcune cose non riuscivano a quadrare, Moka è stata sottoposta ad una serie di esami fino a che la biopsia epatica ha rilevato una epatopatia di probabile origine congenita con cui dovrà fare i conti a vita.

Moka è immediamente migliorata con una dieta casalinga intrapresa con una collega, ma c'era ancora qualche pezzettino da sistemare, perchè Moka è una sportivona e vuole entrare nella nazionale di agility dei meticci, e adesso è in forma al punto da rischiare di riuscirci!

Usando il buonsenso anche i patologici possono fare sport e divertirsi!

Due parole su di meVisto che nelle scorse settimane è cresciuto in maniera piacevolmente inattesa il numero dei seguaci ...
02/02/2025

Due parole su di me

Visto che nelle scorse settimane è cresciuto in maniera piacevolmente inattesa il numero dei seguaci di questa pagina, ho pensato di scrivere qualcosa per presentarmi meglio a chi non mi conosce.

Come sapete sono un medico veterinario, ma lo sono un pochino fuori dalle righe, sia per le scelte terapeutiche per il percorso di studi: cosa venga prima tra i due, e cosa venga dopo, mi è difficile dirlo.

Cresco come una bambina appassionata di animali, inizialmente tutti gli animali, tranne i cani, perché il cane di mia nonna mi aveva inconsapevolmente spaventato. Tolti i gatti, i conigli, il cane della nonna e il canarino dell'altra nonna, il mio primo animale domestico è stato un pesce rosso, vissuto circa 5 anni. Dopo di lui, ho sempre disperatamente cercato di avere un cane e, perché no, un cavallo, dedicandomi anche all’equitazione.

Dopo il liceo scientifico, per vari e svariati motivi, non mi sono iscritta alla facoltà di medicina veterinaria, bensì a quella di lingue e letterature straniere, perché i libri, la letteratura e il mondo al di fuori del nostro, sono l’altra mia passione. Ho studiato negli Stati Uniti e, terminata la laurea, ho iniziato a lavorare come giornalista (sono iscritta all'albo da tantissimi anni), autore (ho pubblicato quattro libri e sono stata redattore di altri) e traduttore iscrivendomi contestualmente alla facoltà di medicina veterinaria.

È stato questo, un lungo ed estenuante periodo di studio durante il quale non ho mai smesso di interrogarmi sul come e il perché delle cose, con la flessibilità e l’apertura mentale tipica dell’umanista, più che dello scienziato. In questi anni ho continuato a frequentare quanti animali possibili, soprattutto cani: sono partita dal volontariato al canile e sono arrivata all’essere in grado di allevare, preparare e presentare cani in manifestazioni ufficiali. Le mie gioie cinofile più grandi, oltre alla cucciolata, sono stato il campionato di italiano di bellezza conseguito da Briony, la sua vittoria in un field trial a Sandrigham (UK) e il secondo posto di Lily, sempre in un field trial, a Masham (UK).

In questi anni ho conosciuto cinofili di tutti i tipi e portato avanti il mio interesse per la medicina integrata e per la medicina tradizionale cinese, il comportamento e la nutrizione: mi laureata con una tesi sul Benessere del Cane da Lavoro, ma ho poi deciso di non approfondire ulteriormente lo studio del comportamento animale, dedicandomi invece alla nutrizione. E ho continuato a studiare perché mi piace e per offrire un servizio migliore e il più personalizzato possibile ai miei pazienti.

Negli anni della facoltà di medicina veterinaria, obbligata a divorare valanghe di pagine, ho sentito la mancanza di quelle cose “belle” come la letteratura, l’arte, la scrittura, ma anche queste stanno tornando piano piano nella mia vita.

Nel poco tempo libero leggo, scrivo, faccio sport, studio altre lingue e addestro Lily, che alcuni di voi hanno conosciuto dal vivo. Mi piacciono i mirtilli e il colore delle brughiere d'erica in luglio.

Potete trovare i dettagli della mia formazione accademica, e non su www.violetvet.it

Vi ricordate Neville? Il corgie preso in carico lo scorso luglio dopo molte terapie, una corsa in pronto soccorso e un l...
30/01/2025

Vi ricordate Neville?

Il corgie preso in carico lo scorso luglio dopo molte terapie, una corsa in pronto soccorso e un lungo ricovero da cui è uscito semivivo?
Neville era completamente privo di pelo, era fortemente anemico, aveva enzimi epatici alle stelle e il rene con un piede nell'aldilà.
Siccome ha "bucato" un controllo, ho scritto per avere notizie, e... eccolo!
Dieta e integrazioni. Adesso aspetto gli esiti del prossimo prelievo!
La foto di adesso e quella di settembre, purtroppo non ho immagini di luglio...

Ripropongo, alla luce delle ultime consulenze
29/01/2025

Ripropongo, alla luce delle ultime consulenze

I falsi miti: le proteine e i reni

Gira fortissima la voce (a volte esce persino dalle bocche dei medici veterinari) che le proteine facciano male ai reni, e che si si alimentano gli animali con tanta carne si rischia di fare loro del male. Quanto ho appena scritto è falso: il gatto è un carnivoro puro, il cane è un carnivoro adattato, è giusto che le proteine stiano alla base delle loro diete. Le proteine non “fanno male”!

Ma se il cane e il gatto hanno, secondo le analisi, i valori renali alterali occorre ridurre le proteine? Nì. Le proteine NON causano danni al rene, ma se il rene è in difficoltà (stadi 3 e 4) una dieta ricca di proteine può provocare sintomi clinici a causa dell’aumento dell’azotemia.

L’insufficienza renale cronica (IRC) viene classificata in quattro stadi (Iris 1, Iris 2, Iris 3, Iris 4) in base ai quali va decisa la nutrizione e un’eventuale restrizione proteica… se necessaria! Ridurre inutilmente le proteine può portare a carenze nutrizionali.

Quello che è fondamentale nella gestione nutrizionale dell’insufficienza renale cronica è il monitoraggio dei segni clinici e dei parametri ematici e urinari dell’animale. Non saltate i controlli!

Detto questo, festeggiamo Zola, la giovane bloodhound con displasia renale, che è stabile da maggio, mangia dieta fresca con un adeguato contenuto di proteine (dopo un renal e una torsione dello stomaco) ed è felice.

Non comprate fumo!Questa mattina ho fatto quattro chiacchiere su una situazione cinofila piuttosto spinosa. In pratica c...
27/01/2025

Non comprate fumo!

Questa mattina ho fatto quattro chiacchiere su una situazione cinofila piuttosto spinosa. In pratica chi non sa dice di saper fare, lanciando accuse a sproposito su chi saprebbe fare. La questione è al momento irrisolta. Chissà cosa ci riserverà il futuro.

Poi, apro i social e vedo l’ennesimo webinar sull’alimentazione del cane impartito dall’equivalente maschile della signora Maria. Nulla contro questo signor “Mario” se non molta perplessità sul fatto che un uomo della strada si metta a pontificare argomenti su cui chiaramente non è formato. Non ho idea di quanto costi seguire questo webinar: fossero anche 10 euro, sono buttati nel cesso.

Essere educatori e addestratori non qualifica nessuno come esperto di diete. Fatevi 5 (minimo) anni di medicina veterinaria, almeno 3 anni di gavetta, una formazione in nutrizione clinica (da pagarsi a caro prezzo) e poi, forse, si può iniziare a parlare di nutrizione.
Questo episodio mi fa tornare alla mente un caso clinico che una collega ha cercato di riferirmi un mesetto fa. Cane ridotto a una mezza larva da una sedicente nutrizionista del web che credo di lavoro faccia la shampista (niente contro le sciampiste, fino a che non si mettono a fare diete per animali… patologici per giunta)...

La collega giustamente riferisce il caso a un veterinario nutrizionista, ma il proprietario declina perché siamo troppo cari rispetto alla sciampista. Ti ho detto io di prendere il cane della razza complicata che pesa 40 kg? Sai quanto costa la mia formazione post-laurea? L’iscrizione all’albo? L’RC professionale eccetera? La shampista è un cane sciolto rispetto a tutto ciò.

Dopodiché mi metto a fare una dieta per un patologico (grave, ha rischiato di finire dializzato) e inizio a sentirmi un po’ cretina perché devo occuparmi di casi molto complessi, che richiedono attenzione, competenze e anche un po’ di fortuna, mentre altri, persino colleghi, formulano sulla base dei sogni che hanno fatto la notte precedente senza radicare le loro indicazioni dietetiche in nulla che abbia un vago sentore scientifico.

Vi dò un consiglio, se decidete di frequentare webinar, corsi e altro, cercate qualcuno che abbia una formazione accademica sull’argomento. Ci sono ottimi medici veterinari formati in nutrizione che non improvvisano e che non si atteggiano a guru. Spendete i vostri soldi per qualcosa di buono, sia che si tratti di corsi, sia che si tratti di diete.

Vi ricordo che io, e altri miei colleghi, mettiamo a disposizione parecchi contenuti eccellenti a titolo gratuito sui social. Sfruttate queste opportunità per farvi una cultura sull’alimentazione del cane e del gatto. Non comprate fumo venduto per arrosto.

A proposito delle motivazioni di razza. Questa mattina mi hanno mandato le foto di Moor una labrador da lavoro che è una...
26/01/2025

A proposito delle motivazioni di razza. Questa mattina mi hanno mandato le foto di Moor una labrador da lavoro che è una mia cliente storica. Moor era sta acquistata come cane da lavoro, ma poi un'enteropatia si è messa in mezzo, è uscita anche un' allergia e le cose sono andate per le lunghe.
Quest'anno Moor è riuscita a lavorare un po' presso alcune riserve di caccia e... Sta molto meglio sotto tanti punti di vista.
I fagiani (e la pernice rossa) che vedete con lei sono i capi che ha recuperato in una giornata di lavoro. Il suo lavoro è trovare i capi abbattuti in modo che poi possano essere puliti e cucinati. E nulla vada sprecato.

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