Mastino Napoletano / Neapolitan Mastiff / Matin de Naples

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Mastino Napoletano / Neapolitan Mastiff / Matin de Naples Pagina informativa dedicata alla razza canina italiana MASTINO NAPOLETANO / Neapolitan Mastiff / Mâ

13/05/2024
Un evento da non perdere... La classica italiana aperta a tutto il mondo.Il Trofeo Mario Querci è la Champions League de...
17/04/2024

Un evento da non perdere... La classica italiana aperta a tutto il mondo.
Il Trofeo Mario Querci è la Champions League del Mastino Napoletano!

𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈𝐈° 𝐓𝐑𝐎𝐅𝐄𝐎 𝐌𝐀𝐑𝐈𝐎 𝐐𝐔𝐄𝐑𝐂𝐈 - 𝐞𝐝𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝟐𝟎𝟐𝟒

𝐏𝐑𝐀𝐓𝐎 - 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐒𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐀𝐝𝐝𝐞𝐬𝐭𝐫𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐀𝐫𝐢𝐞𝐭𝐨𝐫
𝐯𝐢𝐚 𝐂𝐚𝐬𝐚𝐥𝐞 𝐞 𝐅𝐚𝐭𝐭𝐢𝐜𝐜𝐢 𝟔𝟏 - 𝐂𝐚𝐬𝐚𝐥𝐞, 𝐏𝐫𝐚𝐭𝐨 (𝐏𝐎)

INIZIO GIUDIZI ORE 18:00

GIUDICE unico: 𝑫𝒓. 𝑮𝒖𝒊𝒅𝒐 𝑷𝑬𝑹𝑶𝑺𝑰𝑵𝑶

Link per iscrizioni: https://show.enci.it/it-IT/Show/Details/9751

Nell'ambito della Esposizione Internazionale canina di PRATO

TROFEO MARIO QUERCI 2023
16/06/2023

TROFEO MARIO QUERCI 2023

Tutto è pronto!

𝐕𝐈 𝐀𝐒𝐏𝐄𝐓𝐓𝐈𝐀𝐌𝐎 𝐒𝐚𝐛𝐚𝐭𝐨 𝟏𝟕 𝐆𝐢𝐮𝐠𝐧𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟑 𝐚 𝐏𝐫𝐚𝐭𝐨 - 𝐨𝐫𝐞 𝟗:𝟑𝟎
𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈° 𝐓𝐑𝐎𝐅𝐄𝐎 𝐌𝐀𝐑𝐈𝐎 𝐐𝐔𝐄𝐑𝐂𝐈

UN EVENTO IMPERDIBILETROFEO MARIO QUERCI - Prato 17 Giugno 2023
15/06/2023

UN EVENTO IMPERDIBILE
TROFEO MARIO QUERCI - Prato 17 Giugno 2023

... Giudice unico: Ruben Ruiz (ARG)

Nell'ambito dell'Esposizione Internazionale canina di PRATO

Tutto è pronto... Vi aspettiamo!!

A.T.I.MA.NA. 2022* PROGRAMMA:- Sabato 3 dicembre conferenza dalle ore 15,30, presso l'hotel Capys di Capua. Conferenza T...
25/11/2022

A.T.I.MA.NA. 2022

* PROGRAMMA:

- Sabato 3 dicembre conferenza dalle ore 15,30, presso l'hotel Capys di Capua.
Conferenza Tecnico-Scientifica.
Interverrà il Dr. Federico Vinattieri, membro della Commissione tecnico-scientifica dell'Atimana, allevatore con l'affisso "di Fossombrone", presentando il suo recente libro sul Mastino Napoletano.
Segue cena sociale.

- Domenica 4 dicembre dalle 9,30,
Raduno Internazionale del Mastino Napoletano, presso il Real sito borbonico di Carditello, San Tammaro (CE).
Giudice Salvatore Scherma

25/11/2022

Atimana 2022, programma:

sabato 3 dicembre 2022, hotel Capys di Capua, dalle 15,30:
Conferenza tecnico scientifica. Seguirà cena sociale, per la quale bisogna prenotare.

Domenica 4 dicembre 2022, dalle 9,30, presso il Real Sito Borbonico di Carditello, San Tammaro (Caserta), si terrà l'esposizione canina del Mastino Napoletano.
Giudice Salvatore Scherma.

Interessante descrizione della categoria dei "Mastinari", a cura del Dr. Federico Vinattieri
05/04/2022

Interessante descrizione della categoria dei "Mastinari", a cura del Dr. Federico Vinattieri

𝐈𝐋 𝐌𝐀𝐒𝐓𝐈𝐍𝐀𝐑𝐎, 𝐮𝐧𝐚 𝐫𝐚𝐳𝐳𝐚 𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞...

𝑎 𝑐𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝐹𝑒𝑑𝑒𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑉𝑖𝑛𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒𝑟𝑖

Direi di partire da un concetto, una domanda che mi ha sempre fatto riflettere e che mi sono posto più volte… “ 𝐶𝑜𝑠'𝑒̀ 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖 𝑎𝑓𝑓𝑎𝑠𝑐𝑖𝑛𝑎 𝑐𝑜𝑠𝑖̀ 𝑡𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑀𝑎𝑠𝑡𝑖𝑛𝑜 𝑁𝑎𝑝𝑜𝑙𝑒𝑡𝑎𝑛𝑜? ”
Forse la sua storia, forse la sua esteriorità, forse il fascino dell'antico, quel pungente magnetismo che ci arriva dal suo preistorico aspetto, giunto fino a noi in eredità, in un’epoca in cui le innovazioni diventano reliquie in pochi anni... difficile rispondere o trovare una spiegazione logica dunque, al fatto che questo gigante rugoso attiri tutt'oggi un gran numero di appassionati cinofili.
Per quanto mi riguarda, la scelta di allevare questa razza è stata quasi una scelta obbligata, in quanto mio padre mi ha mostrato la via per proseguire il percorso da lui avviato, come una vera e propria tradizione di famiglia. Pur essendomi concesso alcune deviazioni di percorso, selezionando anche altre razze ben lontane dal grande molosso, non ho mai abbandonato il buon Mastino, presenza che a casa mia non è mai mancata da quando ho ricordo.
D'altronde non vi posso nascondere che il Mastino fa ormai parte del mio essere, l'ho in qualche modo assorbito per osmosi nel mio DNA, e sicuramente, non prenderò mai le distanze neanche da quel particolare sottoinsieme di cinofili, bizzarri, genuini, folcloristici, con il tipico atteggiamento del " 𝑛𝑢𝑗𝑒 𝑠𝑖𝑚𝑚𝑒 𝑒' 𝑐𝑐ℎ𝑖𝑢' 𝑓𝑜𝑟𝑡 ", che contraddistingue l’universo dei Mastinari.

Dunque l'attrazione del cinofilo nei confronti del nostro Mastino è tutt'ora un aspetto molto soggettivo e misterioso, ma si deve dar atto al grande Molosso della sua capacità di richiamare anche tanti neofiti al suo cospetto.
Ma quando ci si addentra nel Mastino Napoletano, ci si imbatte subito nella figura del “𝙈𝙖𝙨𝙩𝙞𝙣𝙖𝙧𝙤”.
Chi vive la razza è un Mastinaro. Non è definibile Mastinaro un semplice proprietario di Mastini, ma lo diventa nel caso in cui venga ammaliato e stregato dalla razza, cosa assai comune, che non richiede alcun particolare sforzo, poiché il gran molosso ti seduce con irrefutabile facilità. Al contempo, si può essere Mastinaro anche senza possedere un Mastino, perché anche a distanza la razza può carpirti, senza dare agio ad altre passioni, poiché di intensi entusiasmi più prorompenti, incontenibili, impetuosi, travolgenti, di quelli offerti dal Mastino Napoletano, forse non ve ne sono in tutta la cinofilia.
Chi è dunque il Mastinaro? Un sostantivo che racchiude in sé molte prerogative.
Vale la pena soffermarsi a parlarne di questi personaggi, che rientrano di prepotenza nella categoria dei "𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘧𝘰𝘴𝘴𝘦𝘳𝘰, 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘦𝘳𝘦𝘣𝘣𝘦 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘯𝘵𝘢𝘳𝘭𝘪"...

Tutti gli autori che mi hanno preceduto nel parlare di questa razza, mai si sono soffermati a parlare di coloro che il Mastino ce l'hanno a guinzaglio, di coloro che il Mastino lo vivono, lo amano, lo venerano, lo idolatrano, e che lo percepiscono quasi come ragione di vita.
A mio parere il Mastino ed il Mastinaro sono due facce della medesima medaglia, due figure simbiotiche e complementari... non si può parlare del Mastino senza prima aver compreso coloro i quali ne sono i custodi ed i gestori.

Del resto è ormai comprovato il luogo comune che vede sempre un’estrema somiglianza e notevole affinità tra un proprietario ed il suo cane... per cui asserire che il Mastinaro non è altro che un Mastino in versione antropomorfa, non è così lontano dalla verità.
Ovvio che, come la razza, anche la figura del Mastinaro si è modificata nel tempo, e si è pian piano privata della propria identità originaria, quella del Mastinaro verace, depositario di storie ed aneddoti dei vecchi accoppiamenti e delle vecchie dinastie, vestale di immagini e segreti occulti nelle varie linee di sangue.
Ora il Mastinaro medio si è un po' evoluto, trasformato in personaggio sempre in prima linea sulla rete, tramite i social, adeguandosi a tutte le possibilità che oggi vengono offerte dalla tecnologia... d'altronde il cambiamento era prevedibile ed oserei dire anche fisiologico.
Pochi sono oggi i Mastinari definibili "storici" ancora in vita, coloro che si sono guadagnati il titolo simbolico di "𝘋𝘰𝘯" dai napoletani, considerati da tutti delle enciclopedie viventi del Mastino… insomma, per dirle in parole povere, dei veri e propri "Maestri Mastinari".

Quel che è rimasto nel Mastinaro odierno è l'autenticità, la schiettezza.
Mentre tutti, o quasi tutti, gli allevatori delle altre razze si sono in qualche modo "imborghesiti" e sono passati ad atteggiamenti da ring conformi alle altre Nazioni, come il ben vestirsi per entrare nel ring, il pulire a livello maniacale il soggetto prima del giudizio, l'astenersi dal chiamare da bordo ring il proprio cane sotto giudizio con urla e schiamazzi... il Mastinaro ne è l’antitesi, l'esatto opposto. Da qui la proverbiale frase: - "𝑖𝑙 𝑟𝑖𝑛𝑔 𝑑𝑒𝑖 𝑀𝑎𝑠𝑡𝑖𝑛𝑖 𝑁𝑎𝑝𝑜𝑙𝑒𝑡𝑎𝑛𝑖 𝑠𝑖 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒 𝑠𝑒𝑚𝑝𝑟𝑒, 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑑𝑎 𝑙𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜".

Il Mastinaro medio è dunque una forma edulcorata, quasi metaforica, della cinofilia.
Aneddoti del passato narrano che, quando la cinofilia italiana era a gli albori, vi erano già i mastinari in preda a chiassosi battibecchi a bordo ring, concitati litigi di solito per futili motivi agonistici.
La stessa Maria Teresa Garabelli, storica allevatrice di Collies, in una sua recente video-intervista, ha dichiarato che quando era ragazzina e frequentava già le esposizioni, oltre mezzo secolo fa, vi era un rispetto reciproco tra allevatori di tante razze canine… facevano eccezione solo i Mastinari, che erano soliti polemizzare e fomentare discussioni molto accese dentro e fuori dal ring. Curiosa questa testimonianza, che va a confermare che noi Mastinari siamo un caso a parte, un’entità cinofila che trascende dalla normalità e dalla consuetudine.

Ma d'altronde è anche questo il bello di questo nostro mondo cinofilo, questa innata propensione alla competizione, al voler a tutti i costi emergere, passione che porta il Mastinaro medio al confronto e talvolta, in casi estremi, anche allo scontro.
Metaforicamente, il Mastinaro può essere paragonato al Vesuvio: apparentemente dormiente, ma con un potenziale esplosivo.
Ma è anche vero che c’è una distinzione da fare, poiché vi sono Mastinari di buona creanza e Mastinari grossolani…
Ahimè, vi sono stati fin troppi cattivi esempi negli ultimi decenni, ma come in tutti i settori, anche nel mondo del Mastino vi sono tante persone d'onore, persone di indiscussa serietà, mai far di tutt'erba un fascio quindi…
Vivendo a pieno quel contesto, penso obiettivamente che la stragrande maggioranza dei Mastinari sia bel lontana dai soliti stereotipi. La maggior parte di coloro che vivono il molosso italiano sono persone aliene da ogni forma di malacreanza e sgarbataggine.
Vi sono Mastinari di indubbia educazione e cultura, persone che si sono resi cerberi custodi di una ancestrale cultura cinofila, da preservare, proteggere e tutelare, personaggi che, con i loro racconti possono evocare ardenti passioni per la razza, veri testimoni di quella cinofilia che era, e che forse, con un po’ di buona volontà, resterà impressa anche nelle future generazioni.
Doveroso citare anche le donne Mastinare, che per vocazione ed atteggiamento, hanno solitamente una capacità di comunicazione ben superiore al “maschio Mastinaro”.

Il Mastinaro è consapevole che quel che porta a guinzaglio è un vero monumento vivente, una testimonianza concreta e durevole di esaltazione, a ricordo di una storia eccezionale tutta italiana, per lo più rappresentata da un'opera di scultura in carne ed ossa: l’antico molossoide partenopeo.

Il Mastinaro in generale era, è, e sarà sempre, un personaggio simbolo e onnipresente per la tradizione cinofila italiana, esempio di assoluta franchezza e di vivacità, un affresco di accanito spirito competitivo dedito all'allevamento del molosso per antonomasia.
Il Mastinaro è un malato cronico, affetto da una passione irreversibile, senza possibilità di ripensamento. Essere Mastinaro è quasi una “fede”, una febbre che ti accompagna per la vita, che sovente si trasmette di padre in figlio, che cresce e si alimenta nel tempo.

Insomma, per farvela breve... ho tentato di spiegarvi la categoria, ma come dicono giustamente a Napoli: - “ 𝐶ℎ𝑖 𝑛𝑢𝑛 𝑒̀ 𝑚𝑎𝑠𝑡𝑖𝑛𝑎𝑟𝑜, 𝑛𝑢𝑛 𝑝𝑜̀𝑡𝑟𝑎̀ 𝑚𝑎𝑗𝑒 𝑐𝑎𝑝𝑖̀ ”.

𝐷𝑟. 𝐹𝑒𝑑𝑒𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑉𝑖𝑛𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒𝑟𝑖

* 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑡𝑜: 𝑀𝑎𝑠𝑠𝑖𝑚𝑜 𝑉𝑖𝑛𝑎𝑡𝑡𝑖𝑒𝑟𝑖, 𝑐𝑜𝑛 𝐺𝑎𝑖𝑜 𝑑𝑖 𝑃𝑜𝑛𝑧𝑎𝑛𝑜 𝑒 𝑀𝑜𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝐹𝑜𝑠𝑠𝑜𝑚𝑏𝑟𝑜𝑛𝑒

Evento da non perdere
20/05/2021

Evento da non perdere

17 ottobre 2021, Raduno ATIMANA in prossimità del suggestivo scenario degli scavi della antica città di Pompei.

Luogo antico per celebrare il nostro monumento vivente: il Mastino Napoletano.

Una grande giornata di amicizia e passione per la nostra razza.

Interessante articolo di Percy Salas Romainville
10/05/2021

Interessante articolo di Percy Salas Romainville

IL MASTINO NAPOLETANO DI OGGI: evoluzione o mutazione?
a cura di Percy Salas Romainville.

Dopo aver analizzato a lungo cosa sta succedendo alla nostra razza, sono arrivato ad avere delle mie conclusioni. Non so se siamo tutti d'accordo, sicuramente no, ma cercherò di spiegare il mio punto di vista quanto più chiaramente possibile.

Come sanno tutti gli amanti del Mastino Napoletano, la nostra razza è in crisi di salute. Il Mastino non è più quello di prima.

Le domande sono:
cosa sta succedendo? Perché sta succedendo? Quali sono i motivi?
Chi è responsabile? La situazione si evolverà?

A mio avviso il motivo principale di questa situazione è basato sulla "ignoranza delle persone", e non lo dico perché non mi considero uno di loro, perché lo ero anche io, e continuerò ad esserlo.

Non dimenticherò mai quello che mi disse il mio mentore Ermanno Maniero Trovatti: " un uomo conosce... fino alla sua età."

Penso che ci si possano fare alcune ipotesi su ciò che sta accadendo. Un gruppo di persone dice che ciò che sta accadendo al Mastino è un'evoluzione della razza, altri invece che è un'involuzione, ed altri ancora che si tratta di una mutazione.

Per iniziare ad analizzare questi punti, vedremo il significato di queste definizioni, anche alla luce di alcuni commenti di grandi studiosi.

Evoluzione:
l'evoluzione è il cambiamento che avviene da uno stato all'altro in un oggetto o soggetto, come prodotto di un processo di trasformazione progressiva. Può riferirsi a cambiamenti genetici in una specie o nello sviluppo di una persona (biologico o qualitativo).

A questo proposito, lo scienziato Jean Lamarck, che è stato colui che ha formulato la prima teoria dell'evoluzione biologica, ha detto quella che penso sia la cosa più importante da tenere a mente:
“Lo sviluppo che un organo raggiunge è direttamente proporzionale all'uso che gli viene dato”.
In altre parole, più gli organi vengono utilizzati, più saranno forti e attivi, ma quando cadono in disuso scompaiono.

Considero molto importante che si conosca il significato dell'evoluzione, al fine di trarre in seguito conclusioni su ciò che sta accadendo alla nostra razza.
Inoltre ritengo chiaramente che ciò che sta accadendo al Mastino non sia un'evoluzione!

Oggi un Mastino spesso ha molta pelle, non vede bene, non ha un buon odore, non cammina bene. Analizziamo quindi questi particolari e la loro utilità.
E' vero che i Mastini odierni, come la stragrande maggioranza delle razze, non svolgono le loro funzioni zootecniche originarie, poiché ormai pochi Mastini fanno la guardia, perché la maggior parte di loro sono animali domestici o da allevamento.
È anche vero che molti conservano ancora l'istinto custode, anche se il corpo non dà loro modo di dimostrarlo come vorrebbero.

Questa evoluzione del legame (uomo-cane), ha portato di conseguenza ad una vita sedentaria ed alla mancanza di attività fisica nei nostri Mastini. Ovviamente non generalizzo, visto che ci sono ancora persone che lavorano con i loro cani, anche se queste sono l'immensa minoranza.

E' davvero divertente vedere vari post su alcuni social network, nei quali:

- Un Mastino che salta nello stesso luogo e il titolo è "vitalità".
- Un Mastino che abbaia e il titolo è: "temperamento e funzionalità".
- un Mastino che trotta per cinque metri quadrati di un anello in una mostra e il titolo è "vitalità, movimento e salute".
- Fotografie eccellenti, ma dal vivo il cane non è così.
- L'ego di alcuni allevatori alle prime armi, che con "autorità" criticano ogni cane esterno e lodano solo il proprio.

Al di là di questo, è chiaro che i Mastini di oggi non svolgono la loro funzione come prima, cioè non lavorano per noi come in passato. Ciò significa che hanno smesso di essere cane utili per noi, diventando cani carini per i nostri occhi, per il nostro ego e per il nostro portafoglio.

Tutto questo mi porta a una conclusione:
se questo è successo in meno di 80 anni, come saranno i Mastini Napoletani tra qualche decennio?

Hai già illustrato il mio punto di vista su quello che sta succedendo al Mastino ed il riferimento alle persone che dicono che la razza si sta evolvendo, affermando che, ad esempio, avere più rughe significa evoluzione.
Ora vedremo una parte del significato di mutazione genetica, e poi ognuno sarà in grado di trarre conclusioni.

Mutazione:
La mutazione è un'alterazione o un cambiamento dell'informazione genetica (genotipo di un essere vivente) che quindi produrrà un cambiamento nelle caratteristiche morfologiche. Essa avviene improvvisamente e spontaneamente, e può essere trasmessa o ereditata dalla prole L'unità genetica capace di mutare è il gene, che è l'unità di informazione ereditaria che fa parte del DNA.

Ci sono mutazioni che influenzano la morfologia del cane, la sua formazione corporea. Modificano il colore o la forma di qualsiasi organo, e spesso producono malformazioni. Un esempio è il caso dell'associazione che hanno trovato tra il gene has2 e le rughe della pelle di cani Shar-pei, originari della Cina.
Nel caso in cui un Mastino fosse mai stato incrociato con uno Sharpei, saremmo già in grado di far identificare l'origine della pelle in eccesso. Ma questo non è l'aspetto peggiore.
Il peggio è che questo è un gene degenerativo ed ereditario!

Chiaramente quello che accade al Mastino oggi non è un'evoluzione, ma una mutazione genetica.
È un peccato, ma è vero.

Per concludere questo articolo, vorrei anche chiarire a tutti che il Mastino Napoletano "deve avere rughe", ben posizionate, di buon disegno, con pelle spessa, che non interferisca con alcuna funzione biologica come quella di poter vedere, annusare, mordere o essere in grado di passeggiare a lungo.

Spero con questo articolo di poter riuscire a generare una certa consapevolezza nei nuovi e vecchi allevatori della razza, per avere ogni giorno Mastini più sani, longevi, utili e felici.

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