Equitazione Ragionata

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Equitazione Ragionata Equitazione Ragionata è un progetto che ha come obiettivo la sinergia tra cultura equestre, scienza e natura e come finalità il benessere cavallo-uomo Come?

Il progetto Equitazione Ragionata nasce dal desiderio di condividere anni di studio e di attività sul campo come istruttrice di equitazione, assistente veterinaria e fisioterapista equina. Prende spunto dal lavoro di Jean Licart che, nella prima metà del ‘900, ebbe l’intuizione di unire conoscenze scientifiche sulla biomeccanica e la locomozione del cavallo con la tecnica equestre al fine di rende

re quest’ultima meno invasiva e più efficace. In realtà il progetto attuale non vuole fermarsi al lavoro di Licart, ma intende creare un canale comunicativo tra i professionisti e gli studiosi del settore equestre e tutte quelle persone che praticano l’equitazione e frequentano i cavalli a vari livelli o vi si vogliano avvicinare. Ha come obiettivo la diffusione di un approccio all’equitazione basato sulla profonda conoscenza del cavallo, della sua anatomia, fisiologia, biomeccanica, del suo comportamento e soprattutto delle sue esigenze etologiche, emotive e motivazionali. Solo così si può creare un rapporto veramente rispettoso e quindi anche più efficace perché basato sulla consapevolezza di chi sia ognuno di noi, di chi sia il cavallo e di cosa si stia andando a vivere assieme. Realizzando corsi, seminari, stages e/o conferenze che andranno ad approfondire ed esplorare diversi aspetti e tematiche del mondo del cavallo. Dove la pratica sarà supportata dalla teoria e viceversa in una continua sinergia col mondo scientifico e quello animale. E dove il binomio cavallo-uomo ed il suo benessere non finisca mai in secondo piano. Buon viaggio e buona scoperta! Sara De Giovanni

Recentemente si ė sollevata una questione che definirei indubbiamente "spinosa" riguardo ad alcuni cavalli che hanno par...
09/08/2024

Recentemente si ė sollevata una questione che definirei indubbiamente "spinosa" riguardo ad alcuni cavalli che hanno partecipato alle Olimpiadi di Parigi.
Infatti ė capitato che atleti cavalli di altissimo livello presentassero una condizione muscolare alquanto carente, in particolare nell'area dorsale. Ci sono 2 problemi principali riguardo questa condizione:
1- lo stato di salute dell'animale e il benessere psico-fisico.
2- la normalizzazione di una condizione che non presenta nulla di normale.

Se consideriamo la definizione di salute dell' OMS scopriamo che per salute si intende:" Una condizione di completo benessere fisico, mentale e sociale e non esclusivamente l'assenza di malattia o infermità", allo stesso modo se consideriamo la definizione generale di malattia "Condizione abnorme e insolita di un organismo vivente, animale o vegetale, caratterizzata da disturbi funzionali, da alterazioni o lesioni – osservabili o presumibili, locali o generali – e, nel caso di animali a elevata organizzazione nervosa, da comportamenti inconsueti riconducibili a sofferenza psicofisica [...]" (Treccani) ci rendiamo conto di come in realtà anche una "semplice" ipotrofia muscolare sia già sintomo di malattia o di un'alterata condizione. A questo punto mi aspetto l'obiezione più ovvia del mondo:" Ma hanno superato le visite Medico Veterinarie quindi il cavallo stava bene". Vero, ma il fatto che una condizione anomala non abbia ancora manifestato apertamente e in modo conclamato le sue conseguenze su di un organismo non vuol dire che le alterazioni a livello fisico non siano già in atto. Inoltre tutti gli atleti, umani e non, hanno ottime capacità compensative, la differenza ė che i primi possono comunicare apertamente i loro disagi e decidere quando fermarsi mentre i secondi no. La vera domanda importante ė: "Si può preve**re questa condizione? O migliorare la condizione atletica dei cavalli che presentano queste atrofie?"
Assolutamente sì con un lavoro mirato e di squadra tra Cavaliere, Medico Veterinario, Fisioterapista Equino e Maniscalco che tenga conto delle variabili e vada ad interve**re su tutti i fattori che, se trascurati, nel tempo vanno ad alterare la corretta funzionalità dei muscoli.
Se poi pensiamo ai risultati che i cavalli riescono a conseguire in condizioni non ottimali non possiamo che chiederci: "Quali ulteriori traguardi riuscirebbero a raggiungere se li aiutassimo a preservare o a ripristinare realmente il loro benessere psico-fisico?"

04/08/2024

Questa ė Pioggia questa mattina dopo i fuochi d'artificio sulla scuderia. Era sdraiata e apparentemente dormiva ma non era un sonno rilassato. La pancia era molto gonfia e nonostante la mia presenza le ci ė voluto molto tempo per riprendersi ed alzarsi. Una volta in piedi ha mostrato difficoltà nel movimento e disagio. Pioggia ė stata operata poco tempo fa per uno stato colico molto grave infatti un tratto di intestino si era invaginato in un altro tratto di intestino, essendo in fase di ripresa non può ancora muoversi liberamente come gli altri pony e deve stare confinata in uno spazio ristretto per evitare movimenti improvvisi che possano causare complicanze o erniazioni. Questa condizione ha un effetto molto impattante sulle conseguenze che possono avere forti stress su di lei difatti quando siamo in presenza di stimoli stressanti uno dei primi organi che viene coinvolto ė proprio l'intestino la cui velocità di moto viene alterata e subisce un'accelerazione. Il problema ė che quando si altera la motilità dell'intestino si alterano anche i processi fermentativi al suo interno e si può formare un quantitativo di gas in eccesso che va a distendere le pareti intestinali causando dolore. I cavalli per liberarsi dal gas in eccesso devono potersi muovere e camminare ma lei ovviamente in questa fase post operatoria non ė libera di farlo come gli altri pony. Ovviamente ė stata monitorata per tutta la giornata e sta sera sembrava un po' più rilassata e sgonfia ma la preoccupazione rimane tanta così come il livello di attenzione che sarà tenuto per lei.


Sta sera replica con i fuochi d'artificio. A quanto pare un matrimonio o una festa non ė più tale se non crei disagio al...
03/08/2024

Sta sera replica con i fuochi d'artificio. A quanto pare un matrimonio o una festa non ė più tale se non crei disagio al prossimo. Come ogni volta c'è un gran lavoro per mettere i cavalli il più possibile in sicurezza a seconda del loro carattere perché non tutti i cavalli sono uguali e ognuno di loro ha una sensibilità diversa.
Perciò preparo i box, chiudendoli in modo che non vedano le luci improvvise e preparo i tappi per le orecchie per attutire i suoni forti. I tappi per le orecchie sono fondamentali sopratutto per i pony shetland perché sono molto reattivi e gli scoppi così ravvicinati fanno davvero fatica a gestirli. Inoltre sto cercando di associare il rumore dei fuochi alla liberazione dai box. Infatti loro non gradiscono stare chiusi in box perciò il momento in cui li libero nuovamente nel recinto da loro molta gioia. L'obiettivo ė far si che i fuochi divengano il segnale che da li a poco, una volta terminati, potranno tornare alla loro quotidianità serenamente.
Ė una tecnica che in passato veniva utilizzata per addestrare i cavalli da guerra agli scoppi e agli spari. Mi sembra assurdo che nel 2024 debba creare dei pony da guerra per riuscire a farli sopravvivere al mondo moderno ma a quanto pare invece che progredire facciamo passi indietro.

24/12/2023

La leggenda narra che nella notte tra il 24 e il 25 Dicembre gli animali inizino a parlare e a confrontarsi tra di loro su come sono stati trattati dai loro proprietari. Per questo motivo la tradizione suggerisce di dar loro da mangiare qualcosa di goloso o un piccolo extra nel pomeriggio del 24 e di non entrare nelle stalle la notte per non sentire cosa si dicono perché potrebbe portare sfortuna..
Per sicurezza io ogni anno rispetto la tradizione ma sono certa che anche sentendoli parlare direbbero solo un gran bene con il loro grande cuore.
E voi? Avete dato un extra ai vostri cavalli?

Tantissimi auguri a tutti di un Felice e Sereno Natale!! 🥂🎅🌲

"Chiunque interagisca con il cavallo farà da addestratore" Recentemente mi è capitato di sentire questa affermazione in ...
11/12/2023

"Chiunque interagisca con il cavallo farà da addestratore"

Recentemente mi è capitato di sentire questa affermazione in un contesto in cui si parlava di addestramento e apprendimento del cavallo. Il nodo del discorso verteva sulla capacità dei cavalli, ma anche delle persone, di apprendere costantemente da tutto ciò che li circonda e dalle esperienze che fanno. La conclusione a cui portava il discorso era che, proprio per questo motivo, chiunque entri in contatto con un cavallo lo sta addestrando compresi il veterinario o il genitore del bambino che va a scuola di equitazione e che, saltuariamente, gli allunga una carota.
Ma possiamo davvero considerare valida questa frase?
Per scoprirlo sono partita riflettendo sull'etimologia delle parole addestrare e apprendere.

La parola addestrare deriva dal latino "ad dextram" che letteralmente significa portare alla destra, rendere destro ma anche rendere abile; esercitare, allenare.
Ma perchè questa parola è legata al rendere destri e quindi capaci? Probabilmente la motivazione principale è legata al fatto che molti di noi nascono destrimani e quindi più propensi ad utilizzare la mano destra come mano dominante deputata ad eseguire le operazioni più delicate e complesse che richiedono abilità nell'esecuzione. Fino a non molti anni fa chi nasceva mancino veniva costretto attraverso l'esercizio e l'inibizione ad abbandonare l'utilizzo della mano dominante per esercitare e quindi rendere abile la mano destra a discapito della sinistra. Questo processo di rendere destro è altrettanto significativo se pensiamo ai cavalli poichè la maggioranza di questi ultimi nascono sinistrorsi e quindi naturalmente più portati a gestire i movimenti, lo spazio circostante e le relazioni con gli altri preferendo l'utilizzo del lato sinistro del loro corpo. Uno degli step fondamentali nella preparazione di un cavallo giovane è proprio il renderlo destro e cioè capace di utilizzare il suo corpo in maniera il più fluida possibile e corretta da entrambi i lati ad ogni andatura. Questo tipo di preparazione si ottiene in diversi modi ma in particolare attraverso la ripetizione di movimenti mirati in risposta a degli input che si mantengono costanti come tipologia. La ripetizione di un movimento è infatti fondamentale per modificare gli schemi motori o il comportamento sia di un animale che di una persona. Solo attraverso il consolidamento dell'informazione ricevuta essa potrà essere utilizzata nel modo più corretto e veloce possibile. La caratteristica principale del processo di addestramento è che può essere attuato anche in maniera meccanica, ad esempio sfruttando comportamenti riflessi di una persona o di un animale. I riflessi sono azioni che il corpo è in grado di attuare senza che vi sia immediatamente un coinvolgimento dell'encefalo che riceve comunque l'informazione di quanto accaduto ma, in questo caso, non dà origine al movimento. I riflessi agiscono perciò al di fuori della sfera di consapevolezza immediata dell'individuo perché, servendo a preservare l'organismo da situazioni che lo potrebbero mettere in pericolo, agiscono in maniera rapida appena ricevono uno stimolo adeguato ad attivare i recettori, bypassando i centri di controllo superiori. Ad esempio fanno parte di queste risposte il riflesso di allontanamento dal dolore e il riflesso di stiramento muscolare che permette ai muscoli di mantenerci in una postura corretta e di essere fluidi durante i movimenti. Esistono svariate tipologie di riflessi. Ad esempio, per quanto riguarda i cavalli, esiste anche un tipo di riflesso che li induce a calciare in maniera automatica qualora il corpo percepisca uno stimolo inaspettato dietro alla groppa o agli arti posteriori. Questo altro non è che un meccanismo di difesa dai predatori ed è anche il motivo per cui, qualora si debba passare per forza dietro al posteriore di un cavallo, è bene avvisarlo preventivamente; facendo in modo che ponga l'attenzione su di noi, evitiamo che reagisca in maniera riflessa, calciando ancora prima di accorgersi che siamo noi. Tutti questi riflessi possono essere sfruttati da un addestratore per stimolare una precisa risposta a determinati stimoli senza che ci sia una vera e propria elaborazione cosciente dei dati da parte dell'animale facendo si che diventi fondamentale la ripetizione degli esercizi per consolidare quanto "appreso".
Potremmo quindi affermare che l'addestratore è colui che intenzionalmente, attraverso esercizi e ripetizioni, modifica il comportamento o le prestazioni fisiche di un animale o di una persona senza che ci sia una reale volontà o motivazione da parte di questi ultimi che si limitano a rispondere in maniera più o meno consona a degli stimoli. È interessante come la parola addestramento venga utilizzata prevalentemente in alcuni ambiti specifici come ad esempio quello militare, quello animale o in professioni che richiedano rapidità e precisione di esecuzione come professioni legate alla sicurezza e alla sanità pubbliche. Questo perchè il corpo deve rispondere in maniera riflessa ma adeguata anche in situazioni di stress o in cui il tempo è un fattore essenziale e per poterlo fare deve aver interiorizzato ogni passaggio in modo da poterlo eseguire in modalità quasi automatica.

La parola apprendere deriva anch'essa dal latino "ad prehendere" che significa fare proprio, ve**re a conoscenza di qualcosa, imparare. L'etimologia sottolinea il carattere attivo di questa parola. Chi vuole apprendere e quindi acquisire conoscenza esercita un'azione attiva, motivata.
Generalmente il processo di apprendimento si compone di tre stadi:
1) acquisizione di un input esterno
2) rielaborazione dei dati
3) verifica del risultato raggiunto
Perciò possiamo affermare che apprendere sia un atto volontario che avviene in maniera cosciente con un diretto coinvolgimento dell'encefalo nella rielaborazione dei dati che porterà poi a trarre delle conclusioni.
Queste attività di apprendimento vengono svolte giornalmente in modo autonomo dal cavallo che attraverso l'esplorazione dell'ambiente circostante, le interazioni sociali, inter e intraspecifiche, e il confronto con le esperienze pregresse compie una costante analisi dei dati che gli provengono dall'esterno e impara giornalmente cose nuove indipendentemente dalla volontà di qualcuno di insegnargliele e che non hanno uno scopo prefissato dall'esterno.
Quindi non è corretto affermare che chiunque interagisca con il cavallo farà da addestratore ma è invece corretto affermare che un cavallo è in grado di apprendere in qualunque situazione. Per questo motivo, quando ci approcciamo ad un qualsiasi cavallo, dobbiamo essere consapevoli che lui potrebbe apprendere qualcosa da quell'incontro in negativo o in positivo e trarne delle conclusioni che potranno rimanere rivolte solo verso di noi o potrebbero ve**re generalizzate, indipendentemente dalla nostra volontà di insegnare qualcosa.

26/06/2022

Buona norma per chiunque possieda animali ė controllarli almeno una volta al giorno, meglio ancora se due.
Questa sana abitudine permette di accorgersi per tempo se i bisogni dell'animale sono soddisfatti e se stanno insorgendo problemi o se gli animali stanno male.
Alle volte però capita che qualcuno dorma così pesantemente che ti fa ve**re un infarto! 😂

Rondini in scuderia...grandi alleate contro gli insetti nocivi!Un tempo si diceva che la nidificazione delle rondini all...
22/06/2022

Rondini in scuderia...grandi alleate contro gli insetti nocivi!

Un tempo si diceva che la nidificazione delle rondini all'interno di una stalla o scuderia portasse fortuna.
E in effetti si può dire che sia proprio così, infatti rondini, rondoni e balestrucci sono grandissimi alleati nella lotta agli insetti nocivi!
Gli studi scientifici evidenziano come una coppia di questi uccelli sia in grado di predare, ogni giorno, circa 6000 insetti e la loro capacità di cattura raggiunge la quantità di circa 20.000 insetti al giorno durante la stagione riproduttiva.
Le prede elettive sono insetti molesti quali zanzare e mosche, ma anche alcuni parassiti degli alberi da frutto.
Mosche e zanzare sono una delle grandi piaghe estive per ogni scuderia perché non solo creano grande fastidio agli animali ma spesso sono vettori di numerose malattie con esiti anche gravi come, ad esempio, la West Nile disease o possono essere causa di dermatiti di difficile gestione.
Diventa perciò fondamentale il loro controllo ambientale e le rondini sono tra le nostre più valide alleate.
Inoltre la loro presenza in un determinato territorio indica un basso tasso di inquinamento ambientale. Ricoprono perciò un importante e significativo ruolo ecologico e di indicatori biologici.

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