28/11/2025
La glucosammina utilizzata per patologie articolari può essere ricavata dagli alimenti anziché da integratori?
La glucosammina è una delle integrazioni più conosciute ed utilizzate nel cane e nel gatto come supporto nelle patologie articolari, grazie alla sua capacità di stimolare la crescita dei condrociti. Sono quindi numerose le integrazioni che la contengono.
La glucosammina è però un prodotto di origine animale, che deriva principalmente dai crostacei: perché, quindi, non può essere assunta direttamente dai crostacei con l’alimentazione?
La risposta è che le capacità digestive del cane e del gatto non sono in grado di denaturare la molecola che contiene abbondantemente glucosammina, la chitina, in modo da renderla assorbibile. La chitina, che costituisce la maggior parte del carapace dei crostacei, non può essere digerita dal cane e dal gatto; il loro apparato digerente non è in grado di staccare le singole unità di glucosammina, e di conseguenza questa non può essere assorbita.
Per questo motivo, è necessaria un’idrolisi industriale per riuscire a separare le singole unità: se questo processo non avviene e il cane e il gatto mangiassero carapaci di crostaceo, questi si ritroverebbero nelle feci praticamente immodificati, e la glucosammina verrebbe quindi, come il carapace, espulsa con le feci.
Fonte: Benavente, Martha & Arias, Selene & Moreno, Luis & Martínez, Joaquín. (2015). Production of Glucosamine Hydrochloride from Crustacean Shell. Journal of Pharmacy and Pharmacology. 3. 20-26. 10.17265/2328-2150/2015.01.003.
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