03/05/2024
ADOZIONE CONSAPEVOLE - INSERIMENTO GRADUALE
(Non sarò breve)
In questi giorni ci siamo occupati dell'adozione di un cane: una di quelle che viene definita RINUNCIA DI PROPRIETÀ.
E già queste parole la dicono lunga.
Proprietà: perché la legge vede ancora gli animali come meri oggetti.
E non solo la legge. Stando così le cose, ritenendo normale che un essere vivente sia definito proprietà di qualcuno, si ritengono normali termini come "proprietario del gatto", "padrone del cane".
Parole di questo genere mi fanno ve**re l'orticaria ogni volta che le sento pronunciare.
Cooomunque, andiamo avanti col discorso.
Ormai va di moda vedere un cane su internet, sceglierlo sulla base dei gusti estetici, scrivere alla volontaria di turno, e farselo mandare con staffette deleterie, tipo pacco Amazon.
Non viene minimamente considerato il benessere del cane, che viene spedito ad una famiglia di perfetti sconosciuti.
Si ritroverà catapultato in un posto completamente nuovo, con odori diversi, con persone mai viste, che magari non avranno nemmeno la pazienza di aspettare che il povero cristo esca dal nascondiglio che si è scelto, per rifugiarsi da tutta questa bomba di novità.
Un'adozione consapevole dà la possibilità al cane e alla famiglia adottiva di conoscersi con un inserimento graduale in famiglia.
Non viene considerata solo la scelta della famiglia, ma viene presa in considerazione anche la scelta del cane, il piacere che prova nel condividere il tempo con quelle persone nuove, la compatibilità caratteriale tra tutti i membri del potenziale sistema famiglia, le attitudini di ciascuno.
Ovviamente vengono presi in considerazione lo stile di vita degli umani e le necessità che ha quell'individuo-cane, per far sì che vengano soddisfatti i suoi bisogni.
Un inserimento graduale fa sì che il cane e tutti i membri della potenziale nuova famiglia, possano passare del tempo assieme per conoscersi e per gettare le basi di una buona relazione.
Questo tipo di percorso richiede sicuramente un minimo di tempo, ma è sinonimo di senso di responsabilità e di rispetto.
Se si prendessero più in considerazione le consulenze pre adottive e se venisse data, a queste argomentazioni, l'importanza che hanno, anziché sottovalutarle, molto probabilmente ci sarebbero moltissime meno RINUNCE DI PROPRIETÀ.
Ad esempio:
eviteremmo di vedere persone sedentarie che adottano un border collie;
persone super social che vorrebbero portare il cane con sé ovunque, che adottano cani semi ferali;
persone che vivono in un monolocale in centro città senza la possibilità di spostarsi in natura, che adottano un jack russell perché "tanto è piccolo, in un monolocale ci sta senza problemi".
Che poi, quando insorgono problematiche di vario genere, anziché mettersi in gioco per portare in equilibrio il tutto, si fa prima a rinunciare.
Perché diventare persone migliori richiede impegno, tanto impegno.
Perché dare il massimo per creare relazioni sane, reciprocamente arricchenti e importanti, richiede disponibilità, ascolto, rispetto, tanto di tutto ciò.
Perché riuscire a vedere che grazie a Quel Cane potremmo addirittura rischiare di risolvere conflitti interiori che lui ha semplicemente "messo a n**o", richiede coraggio, tanto coraggio.
Ma, andiamo ulteriormente avanti, perché poi mi perdo in chiacchiere.
Per l'ultima adozione di cui siamo occupati, era stato accordato fin da subito un percorso di conoscenza graduale.
Oggi era il giorno del primo incontro. Doveva essere una passeggiata tutti insieme.
Doveva essere il primo step.
Doveva essere il "ciao, piacere, io sono.... " "piacere mio, il mio nome è.... "
E invece, oggi è stato il primo incontro, si... Ma anche il giorno in cui l'ennesimo cane, piomberà a casa di sconosciuti, con odori sconosciuti, con rumori sconosciuti, completamente destabilizzato, totalmente privo di punti di riferimento, con tutte le sue domande.
Perché mi trovo qui.
Chi sono queste persone.
Dov'è la mia famiglia.
Voglio la mia cuccia.
Quando tornano a prendermi.
Bello iniziare una relazione così.
Veramente bello.
E questo succede perché nella nostra società, un cane è ancora considerato come un oggetto, come QUALCOSA che si può prendere e spostare a proprio piacimento, e non come QUALCUNO con delle emozioni e dei sentimenti.
E, attenzione, non sto dicendo che le persone poi non diano il massimo (o per lo meno che ci provino) per far stare bene l'individuo che hanno accolto in casa.
Sto dicendo che pare completamente sottovalutato il fatto di iniziare un rapporto col piede giusto.
Nonostante si cerchi di spiegare l'importanza di tutto ciò, questo sembra restare uno di quegli argomenti presi sottogamba, che in pochi hanno la sensibilità di "accettare".
Che dire, nonostante sia iniziata così, ti auguro una bellissima vita.
(foto di una profumatissima Daphne Mezereum, per dare un po' di colore al post 🌸)