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Tutela Felina Consigli, storie, aforismi e molto altro dal Mondo Felino

In posa per il click...
14/04/2024

In posa per il click...

Buona Pasqua!
30/03/2024

Buona Pasqua!

Tra le mie prossime letture ho scelto il libro "Io dentro ai tuoi occhi" di Chiara Guidarini.https://www.quellidized.it/...
15/03/2024

Tra le mie prossime letture ho scelto il libro "Io dentro ai tuoi occhi" di Chiara Guidarini.
https://www.quellidized.it/2023/09/18/io-dentro-ai-tuoi-occhi/
E voi?

Io dentro ai tuoi occhi Thriller Psicologico. Finalista alla Prima Edizione del Premio “1 Romanzo x 1000” di Chiara Guidarini. Disponibile dal 29 settembre 2023. Trama: Può una semplice telefonata cambiare il corso di una vita? Un errore, un numero composto male. Federico cerca l’Istituto ...

In attesa che il team tecnico risolva gli ultimi dettagli per la pubblicazione del cartaceo, potete leggere la sinossi d...
29/02/2024

In attesa che il team tecnico risolva gli ultimi dettagli per la pubblicazione del cartaceo, potete leggere la sinossi dei trenta racconti di "Istantanee di un’anima ribelle” direttamente dal mio blog www.monicaporta.it

E, per rispondere agli amici che mi hanno contattato in privato, l’eBook è disponibile sui seguenti Reader:

Kobo: https://www.kobo.com/us/en/ebook/istantanee-di-un-anima-ribelle
Kindle: https://www.amazon.it/Istantanee-unanima-ribelle-Monica-Porta-ebook/dp/B0CWCQCJJS

Il gatto dei portoni Neve si risvegliò, avvolta da un profumo meraviglioso. Aprì gli occhi e si guardò intorno. Si trova...
20/02/2022

Il gatto dei portoni
Neve si risvegliò, avvolta da un profumo meraviglioso. Aprì gli occhi e si guardò intorno. Si trovava distesa sotto l’auto parcheggiata. Accanto a lei c’era del cibo. Ancora non sapeva di cosa si trattasse, ma il profumo che emanava la convinse ad allungare il musetto e mangiarne a sazietà per poi riaddormentarsi.
Ogni volta, al suo risveglio, trovava altro cibo ad aspettarla. Non aveva sempre lo stesso gusto, ma era croccante, buonissimo e la faceva sentire di nuovo forte. Sentiva di potersi muovere, alzarsi sulle zampe e cambiare posizione per poi riaddormentarsi. Ormai aveva perso la nozione del tempo. Sperava solo che il miracolo del cibo magico continuasse a nutrirla.
Una sera, però, risvegliandosi dal suo letargo al profumo del cibo, intravide il suo salvatore. Le assomigliava, con due occhi gialli e un manto nero con chiazze bianche sul dorso. L’animale se ne stava tranquillo, acquattato vicino a lei, sotto la macchina, ma il suo pelo profumava di pulito.
«Un gatto casa» sussurrò Neve, sentendosi a disagio perché il suo corpo, invece, emanava un olezzo che la gatta tollerava a malapena. Se solo avesse avuto la forza di leccarsi il pelo, si sarebbe sentita meglio. Non le era mai mancata la forza di volontà, eppure, non riusciva ancora a pulirsi da sola.
Il gatto alzò leggermente lo sguardo, incrociando i bellissimi occhi verdi di Neve, spalancò la bocca e fece cadere sull’asfalto delle crocchette.
«Grazie» mormorò Neve prima di divorarle.
«Stai meglio» disse il nuovo gatto, accovacciandosi accanto a lei.
“Sì e lo devo a te e a questo cibo meraviglioso. Come si chiama?»
Il gatto sorrise e la fissò di nuovo.
«Crocchette, così lo chiamano gli umani. Sono ottime per farci riprendere le forze».
«Già. Non le avevo mai mangiate prima d’ora».
«Io mi chiamo Oscar. Non sono un gatto casa, però».
Neve scosse la testa, cercando di capire.
«Un tempo lo ero. Avevo una famiglia che mi accudiva. Poi tutto cambiò e mi ritrovai per strada.»
«Randagio?»
«Sì. All’inizio fu terribile. Ero triste e abbattuto. Non capivo cosa avessi fatto di male per essere stato cacciato dalla famiglia. Pensavo che nessuno volesse ancora la mia compagnia e il pensiero mi faceva male quanto la mia pancia vuota, ma quei giorni sono passati, ho resistito al primo inverno all’aperto e non ho mai cambiato quartiere. Poi ho trovato altre famiglie che conoscevano la mia prima casa e hanno cominciato a nutrirmi. Ora ne ho quattro e non intendo rinunciare a nessuna.»
“Quindi, adesso cosa sei?»
«Un gatto dei portoni. Ho più famiglie che mi vogliono bene e si preoccupano se non mi vedono. È bello sentirsi amato. Dovresti provare anche tu».
Neve non aveva compreso tutto quello che Oscar le aveva miagolato, ma l’aveva fatta sentire meglio. La gatta pensò che fosse questo che facevano i veri amici, farci sentire meglio. Oscar non era prepotente come Mozzo e si preoccupava davvero per lei. Per tutti i gatti, lo aveva visto persino donarle le sue crocchette miracolose. Mozzo questo non lo avrebbe mai fatto!
«Appena te la senti, seguimi. Ti porterò nel giardino dove potrai guarire!»
Neve annuì di nuovo, addormentandosi poco dopo vicino al suo nuovo amico, sentendosi al sicuro per la prima volta nella sua vita. Sognò di giardini meravigliosi, della primavera che le scaldava dolcemente il pelo. In realtà era ancora inverno. Oscar, vedendo Neve in difficoltà, si era sdraiato accanto a lei e le infondeva calore con il suo corpo. Così Neve poteva finalmente sognare il sole primaverile. Oscar, invece, fece solo brevi pisolini, ascoltando con attenzione i rumori della strada e proteggendo la sua nuova amica con il suo corpo grassottello. Per fortuna l’auto che li ospitava non era mai utilizzata dal suo proprietario. Oscar lo sapeva perché aveva imparato il linguaggio degli umani, ascoltando le conversazioni dei cittadini che transitavano lungo la Via. Si lamentavano della vecchia Volvo che occupava uno dei parcheggi più ambiti della zona, ma il gatto sapeva anche che non avrebbero denunciato l’auto ai Carabinieri. Capire il linguaggio umano era uno dei talenti di Oscar, ritenuto il gatto più intelligente del quartiere. Perciò Neve aveva ancora tempo per riprendersi. Appena sarebbe stata meglio, però, Oscar sapeva di doverla portare al sicuro. A due passi da loro, nel condominio circondato da un lauro meraviglioso, c’era un giardino bellissimo che non utilizzava mai nessuno degli umani che ci abitavano. Lo chiamavano condominiale, giardino condominiale. Lì avrebbe portato la sua nuova amica. Sorridendo per l’idea brillante che aveva avuto, Oscar si rimise quieto, accanto a Neve. Ormai la notte era arrivata. Umani e cani erano rientrati nelle loro case e anche il gatto ora poteva concedersi un sonno ristoratore, sognando il giardino incantato che avrebbe condiviso con la sua nuova amica.

Il SanValengattoManca poco a San Valengatto, solo due giorni per capire se il nostro amico felino domestico ricambi senz...
13/02/2022

Il SanValengatto

Manca poco a San Valengatto, solo due giorni per capire se il nostro amico felino domestico ricambi senza condizioni il nostro amore.
Impossibile, dite voi? Il gatto ama solo sé stesso e noi soltanto per osmosi? Alcuni la pensano così, definendo l’amore del cane più sincero. Anch’io appartenevo al gruppo fino a sei anni fa. Poi ho incontrato Mya e da allora ho cambiato idea. Anche il gatto sa amarci, ma spesso non leggiamo le sue intenzioni nel modo corretto.
Perciò, ecco 5 obiettivi da raggiungere per capirlo (ma ve ne basta solo uno per averne la conferma):

1. Fissandolo negli occhi, socchiudete i vostri. Se il gatto farà lo stesso, distogliendo poi lo sguardo vi sta dicendo “ti amo”.
Livello: TOP - Dovete scegliere il momento giusto, però, con il gatto a riposo da altre tentazioni (cibo, gioco, nanna).

2. Quando gioca, vi mordicchia delicatamente senza ferirvi
Livello: MEDIO - Ebbene, sì, cari amici increduli, vi confermo che il gatto lo può fare. Ne ho avuto la prova persino con la mia gatta forastica, Neve, che vive all’aperto. Può persino NON sfoderare le unghie mentre gioca con me, mangia le crocchette dalla mia mano senza ferirmi.

3. Adora “impastare” voi o i vostri indumenti e poi appisolarsi sopra di essi
Livello: BASE – è il modo più comune che il gatto ha per dirci che ama noi e tutto quanto ci appartiene. Muove le zampe su e giù l’oggetto del suo desiderio e fa le fusa più rumorose che abbiate mai sentito.

4. Vi lascia accarezzare tutto di sé, persino la pancia
Livello: TOP – ecco, questo per la mia esperienza è ancora l’Everest.

5. Vi regala il suo mondo
Livello: BASE – Altrimenti detto, vi porta in casa tutto quello che riesce a cacciare. Che sia domestico o forastico, poco importa. Gli insetti sul balcone o le lucertole dal giardino, tutto conta quando si tratta di nutrire la famiglia. Non saprà dove si compri il tonno in scatola, ma dare il suo contributo, questo sì, il gatto lo può fare. Attenzione a mostrarvi scortesi o arrabbiati per il suo regalo. Anche il gatto sa offendersi, esattamente come noi!

La speranza è del futuro perché è nel futuro che i sogni diventano realtà. C’era una volta una piccola gatta bianca, con...
23/01/2022

La speranza è del futuro perché è nel futuro che i sogni diventano realtà.

C’era una volta una piccola gatta bianca, con il musetto a triangolo, gli occhi di un bel verde prato e tanta voglia di imparare.
Il centro della città di Ongerés era la sua casa senza muri. Ne conosceva le vie, gli odori, i residenti che spesso la nutrivano di avanzi e le accarezzavano distrattamente il capo.
Non aveva padroni che le dicessero cosa fare e questo le piaceva.
Nessuno, però, si preoccupava per lei e questo non le piaceva per niente.
A volte la pancia le doleva tanto dalla fame perché non riusciva a catturare nessun uc***lo. Altre, invece, le faceva male per aver mangiato troppo perché qualcuno le offriva del cibo solo adatto agli umani da non riuscire a smettere di abbuffarsi. Ma era questa la sua vita. Non l’aveva scelta. Non ricordava niente del passato, dove era nata, chi era la sua mamma. Non immaginava che si potesse anche vivere in casa, coccolati e tranquilli. Una notte si era svegliata per strada e l’istinto aveva fatto il resto. Sapeva soltanto di essere da sola e non riusciva a vedere altro.
La vita per strada non è facile, specie se non conosci chi comanda, e la gattina bianca lo imparò a sue spese, decidendo di unirsi al branco sbagliato.
Mozzo era il re dei gatti randagi. Era grosso, dal pelo ispido di colore rossiccio. Una cicatrice rossa gli solcava il muso, dall’occhio alla bocca. In passato gli aveva procurato molte noie perché era una br**ta ferita, ma con il tempo si era lentamente sistemata, diventando la sua arma migliore per ottenere il potere. Ogni gatto della città gli doveva rispetto e obbedienza, ma questo la gattina bianca lo aveva capito. Aveva visto il modo in cui i gatti vicino a lei inchinavano la testa non appena il grosso randagio si avvicinava agli altri.
“Arriva Mozzo, giù la testa” sussurravano in tanti, miagolando piano per non farsi sentire dal prepotente. Così anche la nostra piccola amica abbassò il capo e gli fece un inchino. Fu così graziosa e accattivante che attirò subito le simpatie di Mozzo. Il gattone le si avvicinò appoggiando la sua zampa sul pelo della gattina bianca.
Bene, direte voi! Non c’è niente di meglio di essere apprezzati e accettati subito dal branco.
Il miagolio sommesso intorno ai due gatti aumentò di intensità quando Mozzo le chiese il suo nome.
La gattina bianca lo guardò, perplessa. Non ci aveva mai pensato. Ma un nome le serviva. Ci pensò un attimo e poi miagolò il suono che le piaceva di più: “Neeww” che, tradotto dal gattese, potrebbe anche significare Neve.
Così iniziarono le mirabolanti imprese di Mozzo e Neve. Di notte imperversavano per le strade della città, miagolando a squarciagola sotto le finestre aperte. Neve si sentiva in colpa quando sentiva le urla della gente che non ne poteva più di ascoltarli. Oppure rovesciavano i bidoni in cerca di cibo dalla spazzatura. Ma far parte di una banda la costringeva anche a lasciare a Mozzo i bocconi migliori che trovava. Con il passare del tempo, Neve si ammalò. Non riusciva più a camminare bene. Non mangiava abbastanza e questo la indeboliva ancora di più. Il pelo candido si sporcò e dimagrì vistosamente.
Mozzo l’abbandonò al suo destino, lasciandola da sola.
La povera Neve, ormai allo stremo delle forze, si rintanò sotto un’auto, abbandonandosi al sonno.
(continua…)

La Rubrica dei Miao-Perché - 1Chiunque viva con un gatto sa che il nostro amico è incapace di accettare le imposizioni, ...
16/01/2022

La Rubrica dei Miao-Perché - 1

Chiunque viva con un gatto sa che il nostro amico è incapace di accettare le imposizioni, esattamente come noi.
Inauguriamo la Rubrica dei Miao-Perché con il quesito su un oggetto indispensabile per il trasporto del gatto: il trasportino.

Per quale motivo il mio gatto si rifiuta di entrare nel trasportino? Ho acquistato il migliore sul mercato, di plastica dura e dotato di apertura in rete metallica. L’ho arredato con la sua coperta e i suoi giochi preferiti, ma Ruby non accetta di entrarci e, ogni volta che lo devo usare, si rintana sotto il letto per evitare di essere preso. Ormai è guerra ogni volta che lo rispolvero per portarlo dal veterinario o per le vacanze. Cosa posso fare?

Trova un posto in casa dove sistemare il trasportino in modo permanente. Ricoprilo con una coperta usata dal tuo gatto, metti le sue crocchette preferite all’interno e lascia l’apertura aperta. Poi attendi con pazienza.

Pensiero del gatto: qui non sento nessun odore di casa ma è nel mio territorio, contiene le mie crocchette e la mia coperta preferita. Non corro rischi se ci entro. E allora posso farlo senza paura.

Ovviamente, ci vorrà del tempo prima che il gatto si abitui, ma una volta che lo considererà come un rifugio sarete salvi e con voi anche le vostre vacanze. L’ideale è abituare il micio fin da piccolo e il gioco è fatto.

Per le vostre domande, scrivete a [email protected] e un nostro esperto gratuitamente vi fornirà la risposta più utile e pratica a comprendere le necessità del vostro gatto.

Anche il più piccolo dei felini, il gatto, è un capolavoro.Leonardo da Vinci
06/01/2022

Anche il più piccolo dei felini, il gatto, è un capolavoro.
Leonardo da Vinci

Un gatto, specie se è in difficoltà, spesso stimola la parte più tenera di noi, ma non sempre sappiamo fare la cosa gius...
28/12/2021

Un gatto, specie se è in difficoltà, spesso stimola la parte più tenera di noi, ma non sempre sappiamo fare la cosa giusta. Se la tua etica ti sprona ad aiutare, ecco 10 consigli per accudire i gatti liberi secondo la Legge:
1. Se vedi gatti liberi (gatti senza collare o medaglietta) su suolo pubblico è quasi certo che ci sia una colonia felina nelle vicinanze
2. Se vuoi aiutare, cerca le volontarie/i che la gestiscono e chiedi come renderti utile
3. Se non le trovi e sei comunque intenzionato a dare una mano, ecco la regola fondamentale:
dopo aver nutrito i gatti liberi, il suolo pubblico deve essere mantenuto pulito e in ordine.
4. In alternativa al cibo per gatti (umido e crocchette), si può somministrare:
pollo o altra carne purché sia cotta in padella solo con acqua. Non ossi o avanzi contenenti ossi. I gatti sono animali dai gusti molto semplici, ma il loro organismo è complesso, almeno quanto il nostro
5. Ricordati che oltre al cibo, i gatti hanno bisogno di acqua pulita
6. Anche se ai gatti piace, non somministrare mai latte vaccino. I gatti allo stato libero, purtroppo, dopo lo svezzamento di mamma gatta perdono l’enzima che permette la digestione del latte.
7. Appena puoi, contatta l’ATS del tuo Comune. Potrai registrare la colonia felina fruendo di aiuti economici per la sterilizzazione delle gatte e la castrazione dei gatti maschi e tutelare al meglio i tuoi nuovi amici
8. Se vedi un gatto ferito e non puoi occupartene personalmente, chiama i Vigili e il Gattile di riferimento
9. Non rincorrere mai un gatto, lo considera un atto predatorio
10. Per altri consigli, necessità e/ interventi rivolgiti a un veterinario di fiducia oppure alle volontarie del tuo quartiere

La tutela degli animali è normata da una specifica Legge e cioè:Legge 14 agosto 1991, n.281. Legge quadro in materia di ...
26/12/2021

La tutela degli animali è normata da una specifica Legge e cioè:
Legge 14 agosto 1991, n.281. Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, pubblicata nella Gazz. Uff. 30 agosto 1991, n.203.
Nel punto 1 dei “Principi generali” viene esplicitamente ribadito:
“Lo Stato promuove e disciplina la tutela degli animali di affezione, condanna gli atti di crudeltà contro di essi, i maltrattamenti e il loro abbandono, al fine di convivere la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute pubblica e l’ambiente.”
L’articolo 7 del punto 2, poi, è inequivocabile:
“7. È vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà”
La Legge è molto chiara in questo senso e per accedere al documento integrale qui di seguito trovate il link relativo
https://www.mite.gov.it/sites/default/files/legge_14_08_1991_281.pdf

L’uomo impara la meditazione per conoscersi nel profondo. Il gatto non ne ha bisogno: gli basta essere se stesso!
19/12/2021

L’uomo impara la meditazione per conoscersi nel profondo. Il gatto non ne ha bisogno: gli basta essere se stesso!

Il gatto è il felino che ci somiglia per eccellenza. Ironico, amante del suo territorio che difende con caparbietà quand...
17/12/2021

Il gatto è il felino che ci somiglia per eccellenza.
Ironico, amante del suo territorio che difende con caparbietà quando si vede costretto, il gatto ha conquistato, nel tempo, il giusto posto che ora gli riserva la Legge.
Accanto ai gatti domestici, la cui difesa è a carico dei proprietari, vi sono anche i gatti liberi. Ed è proprio a questi ultimi, i più indifesi, che la Legge si rivolge.
Diversi comuni italiani, rispettosi della normativa nazionale e regionale vigente, riportano nel proprio Sito Istituzionale tutti i riferimenti di Legge.
Il Comune di Seregno, ad esempio, annota tutte le informazioni utili a riguardo che qui riportiamo per comodità degli utenti:
http://www.comune.seregno.mb.it/news/55/77/6118/
“Gatti Liberi
Tutela
I gatti liberi che vivono nel territorio comunale appartengono al Patrimonio Indisponibile dello Stato. La legge 281/91 sancisce il diritto all’esistenza di colonie di gatti liberi, come parte integrante dell’ambiente e ne prevede la tutela da ogni forma di maltrattamento e allontanamento, penalmente perseguibile anche ai sensi delle leggi vigenti e del Codice Penale.

E’ vietato a chiunque ostacolare od impedire l’attività di gestione di una colonia felina o di gatti liberi, nonché asportare o danneggiare gli oggetti utilizzati per la loro alimentazione, riparo e cura (ciotole, casette, cucce, ecc.).

Qualsiasi segnalazione di maltrattamento di gatti liberi deve essere comunicata all’Ufficio Ambiente (tel. 0362/263.372) o alla Polizia Locale tel. (0362/263.211).

Censimento e Sterilizzazione
Come prevede l’art. 111 della Legge Regionale 33/2009, i gatti, a differenza dei cani, sono animali che vivono in stato di libertà ed è vietato allontanarli dal loro habitat, dove per habitat si intende qualsiasi territorio o porzione di territorio di un Comune nel quale vive stabilmente una colonia felina, indipendentemente dal fatto che sia o meno accudita.

Il loro allontanamento è consentito solo in caso di gravi motivazioni sanitarie, verificate dal Comune d’intesa con l’ASL competente e la loro cattura è prevista solo ad opera di personale autorizzato, per la sterilizzazione e le cure sanitarie.

Al fine di consentire il censimento delle colonie feline ubicate sul territorio ed al controllo demografico delle stesse, l’ASL provvede alla registrazione di tali colonie nell’apposito sito dell’Anagrafe Canina Regionale (A.C.R.) e provvede, a titolo gratuito, alla sterilizzazione dei gatti della colonia.

Per segnalare la presenza di una colonia di gatti liberi o per chiederne la sterilizzazione, consulta le indicazioni per la segnalazione e sterilizzazione delle colonie feline a questo link e compila il modulo che troverai allegato da trasmettere per fax o posta elettronica all’Asl Monza Brianza – Servizio Sanità Animale Ufficio di Besana Brianza (via S. Siro 25/A- Tel. 0362.996252 - fax 0362.996602 - email: [email protected])”.

Sito istituzionale del Comune di Seregno

14/12/2021

L’uomo è civile nella misura in cui sa comprendere il gatto.
(Jean Cocteau)

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