
12/02/2025
Ci uniamo anche noi al dolore dei ragazzi del rifugio, per la perdita di Franco.
É inaccettabile che succedano episodi del genere!
Venerdi 7 febbraio 2025
Ci troviamo a Monte San Pietro, poco sotto il paese di Montepastore in una , mattina fredda e umida, L. un volontario dell'associazione Riot Dog, stava portando in passeggiata a turno i cani del rifugio, dietro di lui come sempre trotterellavano i suoi amici cani: Franco e Clochette.
Clochette è una vecchia segugia cieca da un occhio, ogni tanto un'odore attraversa il suo tartufo e le piace seguirlo uggiolando, non ha istinto predatorio su animale vivo, si attiva solo sulla traccia. Franco ogni tanto si diverte a seguirla, è , o meglio era, un cane felice, sempre sorridente, dolce con chiunque e idolo dei bambini in visita al rifugio.
Verso le 11, all'improvviso uno sparo zittisce il bosco e fa fermare il respiro. Vicino, troppo vicino alla direzione in cui erano corsi i due amici cani, ad un centinaio di metri in linea d'aria dal rifugio.
Una corsa contro il tempo per raggiungere l'auto e aggirare la ripida montagna, gambe che tremano e occhi fissi sul monitor del GPS di cui Clochette era sempre dotata.
Ad un tratto Il GPS inizia a sfrecciare a 60km orari, da questo la certezza che l'amica fosse stata caricata in macchina.
Inizia un inseguimento al GPS, anche se un presentimento, come una goccia fredda nella schiena, fatica a scivolare via.
La traccia finisce in un laghetto poco più avanti, il GPS buttato dentro, L. fa un giro e incrocia alcune macchine, una sembra particolarmente sospetta ma vedremo.
Torna al rifugio dove nel mentre era tornata Clochette, senza GPS e senza Franco; ora la paura sale e l'urgenza di cercare l'amico, vivo o morto è impellente.
Sono ormai le 15 del pomeriggio quando viene individuata una traccia di sangue sull'erba, proprio vicino a dove il GPS era evidentemente finito in mani umane; a quel punto, tutti gli amici umani e canini che stanno cercando Franco, sanno già che non vedranno mai più il suo sorriso e non sentiranno mai più il suo profumo.
Basterà seguire la copiosa traccia per trovarlo nascosto in un cespuglio, buttato come un sacco d'immondizia; il corpo ormai rigido e un foro di proiettile sul fianco sinistro, i denti stretti in un ghigno di dolore.
Franco era un cane felice, Franco è stato ucciso intenzionalmente poichè non era più periodo di caccia e la polizia locale ha escluso fosse autorizzata caccia di selezione in quella zona.
C'è chi dice bracconiere ma noi crediamo che, in pieno giorno, a bordo strada, l'assassino di Franco fosse molto conscio di quello che faceva e conoscesse molto bene il luogo, molto probabilmente, se gira con in macchina un fucile fuori dal periodo di caccia deve avere un ruolo importante nel mondo venatorio di zona.
Ci stanno arrivando molte segnalazioni a riguardo, prima o poi riusciremo a capire chi è stato, questo è certo.
C'è chi dirà:
"se ci teneva al cane lo doveva tenere legato! "
Beh no cari miei! proprio perchè era amato era libero, proprio perchè c'era rispetto per la sua individualità non era costretto sempre a pochi metri di guinzaglio! Proprio per questo Franco era un cane felice!
Questo discorso ha la stessa matrice di quello de: "se l'è cercata, è uscita da sola la notte con la gonna!"
Siamo stanche di pensare che per tutelare e salvare l'unica possibilità è rinchiudere! Questo non è amore è controllo!
Solo un cambio di prospettiva sociale verso la libertà di ogni essere vivente porterà ad un reale cambiamento!
Franco era nostro fratello, la nostra famiglia!!!
Questo è quello che provano ogni anno tutti i selvatici costretti a scappare nelle poche terre a loro rimaste, come un grande ghetto a cielo aperto, a morire di stenti, a perdere amici e famiglia per il divertimento di una manica di esaltati.
Eh no, non stiamo parlando di caccia x sopravvivenza, quella in armonia con la natura di qualche ultima popolazione resistente, stiamo parlando di un massacro x sport!
-Per divertimento in Italia vengono uccisi più di 100 milioni di animali l'anno
-Per divertimento ogni anno riversano sul territorio diverse tonnellate di piombo che avvelena la “nostra” terra e l'acqua.
-Per divertimento ogni anno vengono allevati e buttati a morire di stenti milioni di animali "da ripopolamento"
-Per divertimento ogni anno migliaia di animali selvatici e domestici vengono uccisi da esche avvelenate lasciate dai cacciatori
-Per divertimento ogni anno perdono la vita o restano invalide persone vittime dei cosiddetti "incidenti di caccia"
Ad aggravare (se possibile) la situazione è che è stato attaccato un rifugio antispecista, un luogo dove individualità animali riacquistano la dignità dopo anni di maltrattamenti e reclusioni, un luogo che si batte per la libertà di ogni individuo!
Franco è stato ucciso in un posto dove famiglie umane e cani si incontrano, si scelgono e passeggiano nei boschi.
Questo attacco non può passare inosservato!
Non abbasseremo la testa e vogliamo ovunque: per le strade o per i sentieri, nelle città o nelle campagne atti di rabbia e ribellione contro il massacro della caccia!
Vi invitiamo a partecipare ad una "chiamata alle Arti":
1 marzo 2025
h:11 Presidio davanti al comune di Monte San Pietro
via della Pace 2
Presto uscirà la chiamata alle Arti per quel giorno!
Artiste, poeti, scrittrici, musicisti tenete gli occhi aperti!