CACEP - Circolo Amatori Cane 'e Presa - Mastino Napoletano

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CACEP - Circolo Amatori Cane 'e Presa - Mastino Napoletano Associazione culturale fondata dagli allevatori di Mastino Napoletano funzionale, finalizzata al rec

Tutti i pazzi credono che i pazzi siano gli altri.Quando c'erano nei ring Bruno di Paduano e Masaniello di Acerra, Calig...
13/04/2021

Tutti i pazzi credono che i pazzi siano gli altri.

Quando c'erano nei ring Bruno di Paduano e Masaniello di Acerra, Caligola e Zeta di Ponzano, Etrusco e Febla di Ardea, Hatrim o Ercole della Grotta Azzurra, Barone e Claus del Nolano, Turid di Sorbo e Argo del Sebeto, Turi e Thor dei Guardiani del Volturno, Dafne e Nicotina di Viscalori, Vilardo Arke Kunon Ebe e Penelope,
e gli esempi potrebbero essere infiniti (e mi scuso con chi non ho citato per brevità di scritto),
non ho mai sentito da NESSUNO che questi cani fossero eccessivi, ipertipici, pieni di pelle. NESSUNO li ha mai definiti, in maniera offensiva, scaldabagni, ippopotami. NESSUNO li ha mai percepiti come cani inadatti alla guardia ed alla difesa.

TUTTI ammiravano il Mastino, TUTTI lo desideravano, TUTTI ci facevano complimenti.

Chi non conosce il passato, conosce il presente e le migliaia di critiche, a volte legittime, altre volte di poco pregio, che oggi vengono fatte al Mastino Napoletano.

Mi chiedo e vi chiedo, cosa è successo?
I pazzi sono quelli che fanno le critiche o quelli che fanno finta di non sentire?

In foto: Ch. it. Barone del Nolano.

Indicazioni Selettive Cacep.Pesante, ma solo se atletico. Ossuto, si, ma con l'obbligo di essere dinamico. Largo, ma agi...
22/03/2021

Indicazioni Selettive Cacep.

Pesante, ma solo se atletico. Ossuto, si, ma con l'obbligo di essere dinamico. Largo, ma agile e dalle movenze feline.

Il Mastino funzionale.

Indicazioni Selettive Cacep.Potenza e femminilità, mole ed atleticità, tipicità senza eccessi. Roden di Casa Panico, pro...
12/03/2021

Indicazioni Selettive Cacep.

Potenza e femminilità, mole ed atleticità, tipicità senza eccessi.
Roden di Casa Panico, proprietario Giuseppe Santamaria.

Cane da Presa Meridionale: falso di tipo ideologico ed appropriazione indebita di nome, storia e tradizione.Secondo alcu...
21/02/2021

Cane da Presa Meridionale: falso di tipo ideologico ed appropriazione indebita di nome, storia e tradizione.

Secondo alcuni la reiterazione infinita di una menzogna dovrebbe portare alla sua trasformazione in verità. Tra fantasia e vanagloria, una narrazione pseudo-storica sempre più diffusa su internet, ha partorito un cane inesistente ma, incredibilmente, rappresentato come antico e largamente diffuso.

Il Cane da Presa Meridionale non è mai esistito, ovviamente, e nessuno ha mai chiamato un cane con questo nome.

'O Cane 'e Presa, chiamato anche Mastino di Napoli, era il molosso trovato e selezionato prima della guerra da Soldati, Pacifico, Traetta ed altri gentiluomini napoletani. Ad esso venne dato il nome "Mastino Napoletano" quando fu riconosciuto come razza ufficiale dall'ENCI.

Cani con queste caratteristiche esistevano da secoli nella plaga napoletana, ben prima dell'unità d'Italia, ed ovviamente nessuno avrebbe chiamato in quei tempi, e mai chiamò, "meridionale" qualcosa che si trovava nella parte settentrionale del Regno di Napoli e delle Due Sicilie. Perchè, semplicemente, la Campania era nella parte settentrionale del Regno.
Quindi "meridionale" è un nome posticcio e non certo storico.
Eppure gli ideologi del Cane da Presa Meridionale sostengono il contrario, diffondendo numerose perle di conoscenza (fantasiosa).

Si legge in uno dei tanti scritti diffusi su internet, che:
"Il Cane da Presa Meridionale (CPM) è un antico cane del sud Italia, che deriva dallo storico molosso romano (canis pugnax, cane da guerra), introdotto in Italia dall’Asia minore. Si tratta di una delle varianti del mastino napoletano e del cane corso, tanto che prima del 1946 non si faceva distinzione tra le 3 razze".
Quindi esisteva una terza variante, e nessuno di noi l'ha mai saputo, e non sapevamo nemmeno che la Grecia si trovasse in Asia Minore.
Non sapevamo neppure che "si sta facendo negli anni un grosso lavoro per recuperare questa specie autoctona e così identificativa del Sud Italia". Ignoravamo, inoltre, che "... in generale il CPM è più grande e pesante dei suoi cugini Corso e Mastino, perciò va dalla media alla grande taglia".
Addirittura! Più grosso del Mastino Napoletano.

Queste notizie, sempre più diffuse e circolanti, se fossero innocue ed ininfluenti, almeno quanto la loro inconsistenza storica, non ci darebbero nessuna preoccupazione.
Purtroppo non è così. A furia di ripetere queste scempiaggini, vediamo che la prima vittima della fantasiosa storia del CPM è il Mastino Napoletano (che di problemi ne ha già abbastanza di per sé).

Circa settanta anni di storia e storie, personaggi del mondo della cultura e della cinofilia, allevatori, che hanno lavorato sotto l'egida del Mastino Napoletano, scompaiono, perché nella narrazione degli ideologi del CPM il Mastino Napoletano non esiste, è il convitato di pietra. Non viene mai citato.
Eppure il Mastino Napoletano è il centro, la parte essenziale, del progetto CPM. Accoppiano con Mastini Napoletani, comprano Mastini Napoletani, eppure non li nominano. Appena un Mastino Napoletano arriva a casa loro, diventa, per incanto, grazie ai raffinati meccanismi di una condizione psicologica egotica e narcisitica, Cane da Presa Meridionale. Miracolo!
Ed i loro cuccioli, figli di Mastino Napoletano accoppiato con una femmina portatrice di un sangue al settantacinque per cento di Mastino Napoletano, vengono osannati come se fossero il frutto di una selezione trentennale e non il risultato dei pregi di cui sono portatori i Mastini Napoletani.
Quando però c'è da insultare il Mastino Napoletano, ed i suoi allevatori, sfottere sui suoi problemi, imbastire facili caricature e prese in giro, allora il nome Mastino Napoletano è sempre presente nei loro scritti.

In conclusione, ripetendo banalmente che ognuno fa quel che gli pare e chiama le cose col nome che vuole, varrà la pena precisare che:
Cane 'e Presa, pronuncia "can e pres", è il nome napoletano-campano del Mastino Napoletano e storicamente solo ad esso è stato accompagnato. Mastino Napoletano e Cane 'e Presa sono quindi lo stesso cane;
non è mai esistito un Cane da Presa Meridionale nella misura in cui mai nessuno ha usato questo nome;
appropriarsi di un nome che appartiene alla storia del Mastino Napoletano è un atto vanaglorioso e, intellettualmente, illegittimo.

La storia e le tradizioni d'allevamento del Mastino napoletano appartengono a tutti coloro i quali hanno lavorato, scritto e partecipato con passione, negli ultimi settant'anni, sotto il nome di Mastino Napoletano.
Se qualcuno pensa che per avere una storia alle spalle, o rubare la storia di altri, basta inventare qualche favoletta su internet, si sbaglia di grosso.
Perchè il lavoro di Soldati e Scanziani, Bilangione e Querci, Testa e Paolino Scotti, Imbimbo, Siano, Scognamiglio, Panico, Di Lorenzo, D'Inverno, Vilardo, Iazzetta e Letizia, Miranda ed Esposito, e cento altri nomi di appassionati altrettanto degni d'essere citati, ci ha garantito, difetti e problemi inclusi, una grande storia, e questa è la storia del Mastino Napoletano, che noi molto spesso chiamiamo Cane 'e Presa.
Questa storia la conoscono bene anche i signori del CPM, così come tanti meticciatori del mondo del Corso. La conoscono benissimo, altrimenti non comprerebbero o accoppierebbero con tanta frequenza, con Mastini Napoletani. Dimenticando che senza memoria e verità nulla di grande si può realizzare.
La storia la conosce benissimo anche la SAMN, che dovrebbe tutelare la razza, ma come sappiamo si dedica alla tutela di ben altri interessi.

La storia non s'inventa. O ce l'hai o non ce l'hai.
Che senso ha cercare di appropriarsi di un nome che esiste già da secoli, che tutti sanno essere sinonimo di Mastino Napoletano, per favoleggiare che si tratti di un altro cane, per poi allevare questo presunto cane, nuovo e diverso, comprando e accoppiando Mastini Napoletani?
La nostra storia si chiama Mastino Napoletano, 'O Cane 'e Presa, il nobile e terribile guerriero dall'animo delicato.

Sarà bene che tutti cerchino, noi per primi, di esserne degni.

Firmato: Giuseppe Amaniera, Vito Branco, Leonardo Carnetto, Salvatore Cioffi, Nello Crimaldi, Vincenzo Cuozzo, Marco Francesco De Marco, Angelo Dolfi, Eligio Carlo Immediata, Andrea Liverani, Daniele Nencioni, Paolo Maranto, Pasquale Petrella, Paolo Pezzullo, Rosario Piscitelli, Roberto Telemaco, Salvatore Scherma, Nello Vaccaro.

Orazio era figlio di Leone (figlio di Masaniello di Acerra) e di Sisina, detta "la bella di Fratta", linea di sangue di ...
04/02/2021

Orazio era figlio di Leone (figlio di Masaniello di Acerra) e di Sisina, detta "la bella di Fratta", linea di sangue di Antonio Sorbo.
Chiunque lo abbia visto di persona conserva un ricordo magnifico di Orazio, per la sua espressione tipica e soprattutto per la sua struttura potente e muscolosa, che si accompagnava ad un carattere forte e e determinato.
In questa foto è ancora giovane, e giovane morì per uno sfortunato incidente. Ciononostante Orazio divenne Campione Italiano, facendosi ammirare da tutti per le sue qualità atletiche e caratteriali.

Allevatore Lisbino. Proprietario Mario Puro.

Tutto il bello di ogni storia affonda le sue radici nel passato."Il guerriero s'ispirò ai trecento leoni spartani delle ...
23/01/2021

Tutto il bello di ogni storia affonda le sue radici nel passato.

"Il guerriero s'ispirò ai trecento leoni spartani delle Termopili guidati dal grande Leonida. Lo scultore alla Nike di Samotracia.
Lo scrittore alla Comedia dell'Alighieri, il musicista alle vibrazioni visionarie di Mozart".
L'enologo - o cantiniere - al magnifico Taurasi del 1985.

Cosa potrà mai regalarci il futuro se non rispettiamo il passato...

Giusta di Ponzano, proprietario Angelo Dolfi.
Campionessa italiana ed internazionale.

Il cane funzionale, non ipertipico, non eccessivo, non è un cane necessariamente "leggero". Al CACEP non piacciono i can...
19/01/2021

Il cane funzionale, non ipertipico, non eccessivo, non è un cane necessariamente "leggero". Al CACEP non piacciono i cani leggeri, come erroneamente sostiene qualcuno, bensì i cani funzionali.

La questione essenziale non è mai legata al peso, ma all'armonia dell'insieme ed alla auspicabile mancanza di inutili quando non dannosi eccessi.

Un Mastino Napoletano magnifico non ha bisogno di raggiungere primati di peso, ma coniugare la mole con il profilo muscoloso, la struttura potente con la costruzione armonica e, conseguentemente, funzionale.

Se tutte queste condizioni sono presenti, un eccellente Mastino Napoletano può pesare anche ottanta, ottantacinque chili e anche oltre novanta - ma anche settantacinque vanno bene - a patto che forza, felinità e vigore non siano compromessi.

Armonia e funzionalità devono attrarre la nostra attenzione e solo se sono presenti queste caratteristiche possiamo dare attenzione al peso.

In foto Falco della Rupe, campione italiano e mondiale.
Altezza 68 cm al garrese, peso 86 kg.
Misurazioni a cura di Pasquale Paduano.

Tronco lungo, struttura potente, notevoli diametri trasversi. Tipicità e funzione senza eccessi.Diadema Dello Stradone V...
18/01/2021

Tronco lungo, struttura potente, notevoli diametri trasversi.
Tipicità e funzione senza eccessi.

Diadema Dello Stradone Vesuviano, proprietà fratelli Petrella.

Miglior soggetto assoluto al II Raduno Camem di Acerra, con oltre 70 cani esposti.

Indicazioni Selettive Cacep.E' meglio un quadro di mille parole.Francesca De BluHouse.
14/01/2021

Indicazioni Selettive Cacep.

E' meglio un quadro di mille parole.

Francesca De BluHouse.

Indicazioni Selettive Cacep: il futuro è del Mastino senza eccessi.Come dovrebbe essere il Mastino Napoletano ideale? Fo...
12/01/2021

Indicazioni Selettive Cacep: il futuro è del Mastino senza eccessi.

Come dovrebbe essere il Mastino Napoletano ideale? Forse non esiste e probabilmente non esisterà mai, ma certamente ci sono stati, e ci sono ancora oggi e non sono pochi, dei Mastini che esprimono tutte le caratteristiche e qualità che permettono di rappresentare bene la fusione tra tipo e funzione.

Il normotipo funzionale è il Mastino Napoletano ideale,
un cane senza eccessi ma con tutti i segni inconfondibili della razza: potenza atletica, impatto visivo muscolare, testa cesellata.

I soggetti che vi proporremo con la sigla ISC, Indicazioni Selettive Cacep, non sono perfetti - ché solo gli Dei lo sono, ma hanno tutti i tratti che ci hanno fatto innamorare della razza. Speriamo che i Mastini Napoletani del futuro possono assomigliare ad essi, e, magari, essere ancora migliori.

In foto, una bellissima femmina della nostra cara amica Sonja Smidova, animatrice del CACEP Belgio, grande allevatrice ed appassionata, recentemente scomparsa.

Mastino Napoletano: evoluzione o involuzione?Il termine evoluzione, ovvero la trasformazione di un essere vivente, sembr...
28/12/2020

Mastino Napoletano: evoluzione o involuzione?

Il termine evoluzione, ovvero la trasformazione di un essere vivente, sembra essere diventata la parola preferita di una specie di ideologia. Tale visione delle cose, pretende che il fattore tempo sia necessariamente foriero di trasformazioni positive. Oggi è sempre e comunque meglio di ieri. Con questo dogma, un'idea che immagina d`imporsi senza mostrare nessuna prova della sua veridicità, si pretende di affermare che qualsiasi cosa sia migliore nella sua versione attuale rispetto a quella passata.

In realtà, al di là della ipotesi astratta ed indimostrata del miglioramento intrinseco legato allo scorrere del tempo, abbiamo sotto gli occhi una situazione diversa.

Prima di analizzare la situazione nello specifico, facciamo una considerazione preliminare. Alla fine degli anni ottanta, primi novanta, il Mastino Napoletano era un cane ammirato da tutti, fino all'invidia. Considerato un patrimonio, un valore assoluto. Il vanto della cinofilia italiana. Non ricordiamo critiche per eccessi o fasi involutive. Tutti lo ammiravano, tutti lo desideravano. Oggi, diversamente, quello che per alcuni costituirebbe un miglioramento, un avanzamento, una evoluzione, per una infinita schiera di persone in tutto il mondo è una palese involuzione, un evidente arretramento. Crediamo che, a torto o ragione, oggi il Mastino Napoletano sia la razza più criticata, a volte in maniera eccessiva e poco documentata, di tutto il mondo.
Questa realtà meriterebbe una riflessione.

Si potrebbe obiettare, come fanno alcuni, che si tratta solo di due opinioni diverse, due gusti, due preferenze, quasi che i due tipi idealizzati di Mastino Napoletano siano ambedue efficaci, funzionali allo svolgimento dei compiti storici di guardiano e difensore.

Ma le cose non stanno così. Noi sosteniamo che questa evoluzione, che sarebbe meglio definire cambiamento, ha mediamente diminuito la potenza, l'atleticità, la forza del Mastino Napoletano. Questo cambiamento ha alterato l'espressione, passata da fiera e severa, un vero deterrente, a paciosa ed innocua.
Pretendere di definire evoluzione i peggioramenti evidenti di alcuni aspetti incontestabili - troppa pelle, troppa giogaia, troppa lassità su tutto il corpo, espressione alterata, significa ignorare la possibilità che nel Mastino Napoletano vi sia stata una involuzione.

Solo se sapremo accogliere questa consapevolezza con la giusta umiltà, potremo rilanciare la razza e riportarla alla sua legittima fama e gloria.

Nulla è perduto se si terranno in conto i migliori esemplari del passato, ed anche del presente, evitando di snobbare i soggetti di decenni fa, considerati colpevoli di mancanza di tipo, quando in realtà sono molti soggetti odierni ad avere eccessi di tipo, essendosi allontanati troppo dal giusto compromesso, dal giusto equilibrio tra caratteristiche di razza e le funzioni che essa deve svolgere.

Giustificare alibisticamente ogni degenerazione, che spesso interessa la salute, attraverso il dogma dell'evoluzione legata al tempo, indica scarsa cultura cinologica, scarso senso della realtà e poche capacità di rimediare ai guasti creatisi nel tempo.

A nulla varrà citare, al contempo, i miglioramenti avvenuti in questi anni. Ce li teniamo e passiamo avanti, non costituendo essi un problema. Problema incarnato dalle troppe degenerazioni, dai troppi eccessi, dalla virtualità selettiva, ormai attenta a selezionare soggetti capaci solo di fare tre giri di ring, dimenticando che il Mastino Napoletano dovrebbe essere un cane capace di accompagnarci a passeggiare in montagna, di vivere una quotidianità di movimento costante, di camminare a lungo, come TUTTI i cani funzionali del mondo, nessuno escluso.

Osservare soggetti con gli occhi nascosti dalla pelle, che vanno in affanno dopo poco trotto, a testa bassa, pigri e senza quella nevrilità, quella forza sempre avuta dal Mastino Napoletano, non fa pensare a nessuna evoluzione positiva. Dovremmo parlare di evoluzione negativa, ovvero di involuzione, peggioramento, arretramento.

Chi ama la razza non può far finta di non vedere, appellandosi a queste teorie senza pregio, di tipo fatalistico. Il tempo passa, la razza si evolve, ma non in una foresta dove esistono le leggi della natura, ma in una selezione umana che detta legge e crea gli indirizzi selettivi.
Chi ha voluto gli eccessi, i labbroni, le pellacce e gli occhi nascosti, una legge biologica, naturale, o degli uomini scriteriati?

Non bisogna tornare al passato, ma utilizzare il passato come suggeritore del giusto equilibrio tra tipo e funzione. Senza considerare il passato, specie in una razza antica, non si può migliorare in nulla.

In foto: Ercole, allevatore Sandro Gazzolo, proprietario Giuliano Melzi.

Il futuro del Mastino Napoletano si chiamerà... Mastino Napoletano.Tutti noi sappiamo che negli ultimi decenni la nostra...
09/12/2020

Il futuro del Mastino Napoletano si chiamerà... Mastino Napoletano.

Tutti noi sappiamo che negli ultimi decenni la nostra razza ha imboccato, con buona parte degli esemplari, una strada caratterizzata da eccessi. Troppa pelle, troppo labbro, troppa giogaia, musi troppo corti, zampe troppo corte. Problemi che si sommano a quelli di sempre, con l'aggravante della frequente perdita della giusta espressione, l'unica degna di Mastino Napoletano.

La soluzione di tutto ciò è più "semplice" di quanto si possa pensare.
Bisogna selezionare soggetti non eccessivi, con le giuste caratteristiche di tipo, evitando di portare avanti le esasperazioni. Scartando soggetti apatici, pigri e privi di carattere. Evitando assolutamente le consanguineità ed accoppiando solo cani esenti da patologie cardiache, gravi displasie e disfunzioni tiroidee.

Tutto ciò deve però avvenire all'interno della razza Mastino Napoletano, che dispone, tra le migliaia di soggetti presenti in tutto il mondo, del materiale sufficiente per lavorare in direzione normotipica, lontani da consanguineità compromettenti.

I problemi del Mastino Napoletano esistono (e quale razza non ne ha), ma il Mastino non è solo "problemi". Il Mastino Napoletano è storia, cultura, arte, tradizioni ed anche centinaia e centinaia di splendidi soggetti, presenti in tutto il mondo. Continuare nel solco della tradizione significa anche selezionare un cane che corrisponde ai tratti storici, archetipali, del Mastino Napoletano, con tutto il suo patrimonio di variabilità genetica, e non ai tratti di un generico molossoide creato su base Corso x Mastino x Presa Canario x F1 x altro ancora, così come da più parti viene proposto e tentato di realizzare, a volte alla luce del sole, altre con palesi imbrogli ed inganni truffaldini, con il corredo di storie inventate e ricostruzioni di fantasia con le quali catechizzare gli ingenui e gli sprovveduti.

Il CACEP si adopererà per realizzare un Mastino Napoletano in salute e funzionale, non meticci senza storia, che siano funzionali o meno. Solo ai cani che discendono da questa storia appartengono i due nomi storici: Cane `e Presa e Mastino Napoletano, da sempre utilizzati per definire un solo tipo di cane. Fuori da questa linea diretta, possiamo, senza tema di smentita parlare solo di meticci, bastardi, incroci.

Immaginare di risolvere i problemi del Mastino Napoletano utilizzando altre razze o meticci, significa andare incontro al rischio "sfiguramento", all'ipotesi che i tratti essenziali non rientrino nel profilo normotipico, ma svaniscano per effetto del meticciamento. E se ciò vale per l'aspetto fisico, per il fenotipo, a maggior ragione vale per il dato caratteriale, psichico, che sta a fondamento dei valori morali del Mastino Napoletano.

La "distanza genetica" necessaria a generare soggetti che migliorino la salute del Mastino Napoletano è assolutamente ottenibile in una dimensione "intra-razziale", senza bisogno di ricorrere a meticciamenti.

Insomma, i migliori Mastini Napoletani del passato erano figli di due Mastini Napoletani, e così sarà anche in futuro.
Se qualcuno, legittimamente, pensa di voler incrociare razze e tipi diversi, ovviamente è libero di farlo, ricordando però che tutto ciò non può aver a che fare col Mastino Napoletano - Cane 'e Presa, che ha una sua storia plurisecolare, della quale non ci si può certo appropriare facendo qualche accoppiamento, guarda caso sempre con i vituperati Mastini Napoletani, o qualche prova di lavoro.
Tutti sono liberi di creare un'auto sportiva, ma non comprando una Ferrari (magari da restaurare) per poi cambiarle nome nel giro di un attimo.

Gli allevatori del CACEP si impegnano a portare avanti il progetto "Mastino funzionale e normotipico", rispettando non solo la salute della razza, ma anche il suo nome antico, la sua storia ed il lavoro di tanti meritevoli allevatori che hanno permesso a noi, attraverso i loro splendidi soggetti di Mastino Napoletano, di ricevere l'onere-onore di portare avanti il nostro meraviglioso cane. Invitiamo tutti gli allevatori del mondo a riflettere sul nostro progetto e sulle motivazioni che ne sorreggono la validità, proponendo fin da oggi, a chi condivide le nostre idee, di aderire al CACEP - Mastino Napoletano.

La commissione tecnico scientifica CACEP.

Vito Branco,
Nello Crimaldi,
Marco Francesco De Marco,
Simona Di Donato,
Paolo Maranto,
Salvatore Scherma.

Esenzione da patologie cardiache certificata.IL CACEP ha stipulato diversi accordi territoriali, con medici veterinari s...
01/12/2020

Esenzione da patologie cardiache certificata.

IL CACEP ha stipulato diversi accordi territoriali, con medici veterinari specializzati in cardiologia, per sostenere i protocolli necessari per dichiarare i soggetti "esenti da patologie cardiache".

Avviare in riproduzione soltanto i soggetti "esenti", costituisce la base per una migliore selezione, finalizzata alla funzionalità, alla salute ed alla longevità della nostra amata razza.

Chi vorrà ricevere migliori notizie sulle convenzioni, potrà contattare Vito Branco, medico veterinario e componente della nostra Commissione Tecnico Scientifica.

ll CACEP rappresenta una corrente di pensiero all'interno del mondo del Mastino Napoletano. Per noi il Mastino deve esse...
28/11/2020

ll CACEP rappresenta una corrente di pensiero all'interno del mondo del Mastino Napoletano. Per noi il Mastino deve essere atletico, muscoloso, con carattere: tipico ma senza eccessi che ne possano compromettere la funzione. Diciamo un No deciso alla troppa pelle, alle labbra esagerate, alle zampe corte, ed ogni altro eccesso deturpante.
Gli allevatori che partecipano del CACEP sono impegnati in una selezione che garantisca l'aumento della popolazione di Mastini legittimamente definibili funzionali. La funzionalità è legata in primis alla salute, per cui le prime iniziative del CACEP saranno prese in questo ambito.
Un lavoro lungo ed impegnativo che, ne siamo convinti, ci darà grande soddisfazione.

Questo è il nostro organigramma.

Presidente: Salvatore Scherma.
Segretario: Marco Francesco De Marco (Di Marte).
Consiglieri: Nello Crimaldi, Paolo Maranto, Rosario Piscitelli, Vito Branco, Nello Vaccaro, Vincenzo Cuozzo.

Sindaci e Probiviri: Lavinia Emanuela Gallotta, Fiorenzo Striano, Leonardo Carnetto.

Delegato alle prove di lavoro ed addestramento: Eligio Immediata
Delegato alla documentazione storico-fotografica: Andrea Liverani

Commissione Tecnico Scientifica:
Simona Di Donato,
Nello Crimaldi,
Vito Branco,
Paolo Maranto,
Marco Francesco De Marco (Di Marte),
Salvatore Scherma.

Non c'è due senza tre.Dopo quasi trent'anni dalla fondazione legale, per la terza volta, scende in campo la sigla CACEP....
12/11/2020

Non c'è due senza tre.

Dopo quasi trent'anni dalla fondazione legale, per la terza volta, scende in campo la sigla CACEP.
Gloriose battaglie, dispute, confronti, pubblicazioni, sono state portate avanti con questo con questo nome, ed a questa tradizione vogliamo ricollegarci.

Il CACEP del 2020 intende associare, in primis gli allevatori, tutti coloro i quali sostengono che il Mastino Napoletano debba rimanere un cane funzionale, utile, addirittura necessario per chi abbia bisogno di un incorruttibile guardiano, un avversario terribile capace di straordinaria vigorosità, forza d'animo, tempra e carattere. Combattendo gli eccessi, ormai per alcuni diventati la normalità, che negli ultimi anni hanno deturpato l'espressione del Mastino, trasformandolo da gladiatore a pacioccone, da macchina da guerra a cane da compagnia. Cercando di ritornare diffusamente ad un cane tipico ma non eccessivo, inconfondibilmente Mastino Napoletano senza essere pieno di quelle esagerazioni che piacciono solo ad un gruppo ristretto di persone, trovando la generale disapprovazione di tutti gli altri amanti della razza e della cinofilia in genere.

Gli allevatori del CACEP, e tutti coloro i quali vorranno unirsi in qualità di appassionati, metteranno in campo ogni iniziativa utile al recupero zootecnico del tipo funzionale, con particolare attenzione alle capacità fisiche, atletiche, del Mastino Napoletano, senza escludere le sue qualità caratteriali e morali, la vera e profonda essenza psichica del Mastino.

Nei prossimi giorni, dopo aver raccolto le prime adesioni, daremo inizio ai confronti necessari per identificare gli obiettivi da ricercare e, sperabilmente, da raggiungere.

Altri obiettivi di tipo diverso, altrettanto importanti, rappresentano la funzione del CAMEM, del quale molti sostenitori del CACEP sono fondatori e sodali, per cui le due associazioni non si occuperanno delle stesse cose, altrimenti non avrebbero motivo di esistere contemporaneamente. Si tratta di avere un attacco a due punte, non di giocare contro, se non, uniti e solidali, contro la SAMN, il peggior nemico del Mastino Napoletano.

Per intenderci, il CACEP rappresenterà una corrente del mondo mastinaro, costituita da chi vuole recuperare una tipologia di Mastino Napoletano lontana nel tempo, più vicina ai migliori esemplari degli anni '70 ed '80 piuttosto che a tanti soggetti odierni.

Ora mettiamoci al lavoro, ci vorranno molti anni di impegno, Chi vorrà aiutarci si faccia avanti.

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