Crocco il Brigante

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Crocco il Brigante Ciao a-mici sono Crocco il Brigante. Sono il gatto che tutte le UmanE vorrebbero, mi faccio strappazzare di coccole!!! Gelo. Ho deciso! Me lo sento!!! Panico!!

La storia di Crocco il Brigante inizia un bel po' prima della sua nascita e del suo arrivo. Inizia più o meno quando la mamma del mio fidanzato mi fece vedere la foto di una micina di poco meno di un mese, figlia di una gatta che si aggirava nel suo condominio e che ogni parto lo faceva nel suo garage...E' stato amore a prima vista: decido che doveva essere mia! Tanti problemi si susseguirono fino

al giorno otto agosto 2011 quando scesi a Siracusa a prendere la mia prima gatta di nome Gaia; tanti problemi, si perché fino all'ultimo non sapevamo se la mia futura gattina sarebbe sopravvissuta ad una improvvisa aggressione da parte della mamma gatta. Non sappiamo il motivo del gesto ma una mattina di giugno la mamma di Andrea, il mio fidanzato, scese in garage e trovò questa creaturina di poco più di 30 giorni esanime e tutta gonfia; nella disperazione, lei e suo marito corsero con questo corpicino quasi senza vita verso la clinica del loro veterinario, una volta arrivati si misero ad aspettare la diagnosi e dopo la dovuta visita, le parole del veterinario bloccarono la mamma di Andrea: “Signora porti la gattina a casa e vediamo se passa la notte, ho pochi dubbi perché è in setticemia e i morsi della madre sono molto profondi,mi dispiace!”. Con il cuore a pezzi la mamma di Andrea ritornò a casa e decise che quella gattina doveva sopravvivere!!! Passò tutta la notte accanto a lei in cucina, non voleva lasciarla sola neanche per un secondo, al risveglio aprì gli occhi e trovò questa pulce ancora viva; altra corsa dal veterinario che appena la vide rimase con gli occhi sgranati, non credeva ai suoi occhi: era viva e aveva buone possibilità di avere una vita migliore!! La mamma di Andrea ci chiamò immediatamente e con una gioia indescrivibile ci informò che la micia era viva, ma dovevamo rimanere comunque all'erta perché non si sapeva se ci potessero essere delle complicazioni. Con la gioa nel cuore io e Andrea iniziammo ad essere più ottimisti e iniziammo a pensare a che nome darle...pensa che ti ripensa, in quel periodo in radio andava la canzone di Caparezza: La fine di Gaia non arriverà!!! Ci siamo guardati negli occhi e ci siamo detti la fine di Gaia non arriverà perché sentivamo che lei voleva conoscerci e voleva stare con noi...

Infatti non ci siamo sbagliati ed il giorno otto agosto 2011 sono andata a Siracusa a prenderla, nel frattempo però mi sono fatta anche la vacanza in terra sicula! :)
Gaia cresceva sana e vivace come se tutto ciò che aveva passato non fosse mai successo, stava diventando una gattina mammona: ogni volta che uscivamo piangeva dietro alla porta disperata perché non voleva essere lasciata sola in casa. Passano i mesi e la situazione non cambia,Gaia ogni volta che noi uscivamo, anche solo per fare la spesa, si disperava dal dolore. Prendere un altro gatto era impossibile,troppe spese e troppo impegno ci dicevamo, non era nelle nostre possibilità inoltre si aggiungeva il fatto che Gaia era super protettiva nei nostri confronti e anche il veterinario ci aveva sconsigliato di prendere un altro gatto. Una sera di aprile ero su Fb e all'improvviso qualcuno pubblica un link di gatti felici in un oasi, con curiosità vado a vedere questo sito e rimango allibita dalla magia di questo posto: una donna meravigliosa si prendeva cura di gatti randagi ma super panzoni e super coccoloni. In poco tempo mi appassiono alla vita dell'oasi, piango con loro quando muoiono dei gatti simbolo di quel posto meraviglioso e gioisco quando vengono trovati dei micini che trovano subito casa...

Piano piano inizio a pensare che se all'oasi dei mici felici riescono a convivere felicemente tanti gatti allora posso fare in modo che anche Gaia riesca ad accettare il nuovo arrivato, non è impossibile. Voglio dare un fratellino a Gaia ma come dirlo al mio fidanzato??? Allora iniziai a fargli conoscere il sito su Fb e fargli capire che non è impossibile la nostra missione soprattutto se prendevamo un micino piccolo. Lui non è molto d'accordo ma in fondo in fondo so, anzi ne ho la certezza, che un secondo gattino lo vorrebbe!! Il mio piano di conquista inizia piano piano...ogni volta che vedevo pubblicata una richiesta di adozione lo guardavo con occhi imploranti ma lui niente, era diventato all'improvviso difficile da convincere. Come mai questo cambiamento? Semplice aveva paura che la nostra amata figlioletta pelosa non fosse d'accordo con la nostra decisione e che in qualche modo potesse avercela con noi..Anch'io sinceramente avevo la stessa paura ma avevo letto tutti i siti possibili o libri specializzati e tutti dicevano la stessa cosa: dovevamo avere tanta pazienza! Uno spiraglio di luce inizio a vederlo quando all'oasi approdano Cartesio e Orfeo, due fratellini, una tigrato e l'altro rossiccio; rimango colpita dallo lo sguardo di Andrea mentre vedeva i video e le foto del gattino rosso. A quel punto gli ho chiesto cosa stesse pensando e lui mi rispose che quel gattino rosso gli ricordava tanto il suo gatto morto dopo 13 anni a causa della FIP e, in quel momento inizio a capire cosa fare, cercare un gattino rosso. Cerco di capire se il micino rossiccio dell'oasi possa essere il candidato ideale a diventare il fratellino di Gaia, il mio fidanzato sembra felice e io dentro di me inizio ad esultare ma...ma Arianna dell'oasi cerca un' adozione di coppia perché i due fratellini sono molto legati fra di loro, all'improvviso la mia gioa diventa tristezza: due gattini non possiamo permetterceli. Niente di fatto ma so che prima o poi arriverà il fratellino di Gaia, lo sento. All'oasi arrivano altri due minini: Napoleone e Remì, poi arriva anche Cocis ma non saranno loro la nostra scelta, non perché non siano degni ma semplicemente avevamo già prenotato i vari mezzi per tornare a casa dalle nostre famiglie e per amore loro non ci sembrava opportuno andare all'oasi portarli a Bologna e neanche il tempo di ambientarsi ripartire o per Termoli, la mia città d'origine, o per Siracusa, città del mio fidanzato. Quindi pensammo che se per fine agosto/settembre non avessero trovato ancora casa la richiesta di adozione l'avremmo fatta noi per uno di loro. Sapere che avremo avuto un altro gattino per casa mi riempiva di gioia. Un giorno d'estate siciliana, credo fossero i primi di agosto, Arianna dell'oasi iniziò a raccontare la storia di una famiglia di gattini che si trovavano all'interno di un azienda ed erano a rischio di morte perché da lì passavano in continuazione camion, mi inizio ad appassionare alla storia e come tutti i fans dell'oasi inizio a sperare che Arianna riesca salvare questa famigliola prima che sia troppo tardi...
Poi all'improvviso viene pubblicata la foto di questa famiglia: bellissimi uno più bello dell' altro...
Con tutto il cuore speravo che nessuno si innamorasse di loro così per settembre,mancava ancora un mese al nostro ritorno a Bologna, potevamo portarci a casa una di queste meravigliose creature. Passavano i giorni e ogni giorno mi informavo se ci fossero notizie di possibili adozioni, fino a quando lessi la notizia che la gattina tutta nera era stata “prenotata” da una certa Doriana e in quel momento mi resi conto che dovevo chiamare Arianna il prima possibile e dirle che se lei fosse stata d'accordo a settembre avremmo preso un minino. Un pomeriggio d'agosto presi il mio fidanzato, lo guardai negli occhi e lo informai che dovevamo prendere una decisione e che se eravamo d'accordo sul dare un fratellino a Gaia dovevamo decidere chi prendere tra i tanti minini dell'oasi; quella stessa sera mandai una mail ad Arianna dove la informavo della mia intenzione di adottare un gattino dell'oasi e che in qualche modo la mia decisione era caduta su un piccolo tigratino, che dormiva sempre e sembrava molto dolce, ma che prima di tutto dovevo parlarne con il mio fidanzato e vedere se anche lui fosse d'accordo con me. Da quella mail non passava giorno che non rompevo le scatole al mio fidanzato per sapere chi volesse nelle nostre vite fino a quando un pomeriggio accendiamo il pc e digitiamo l'indirizzo dell'oasi,iniziammo a vedere le foto dei minnini in cerca di adozione. Per me è stato difficile perché in ognuno di loro c'era qualcosa che mi piaceva e che amavo e sono sicura che anche per il mio fidanzato non sia stato facile, ma non so come la nostra attenzione venne catturata dalla foto di un tigrotto tutto pelo, bello come il sole e che sembrava calmo calmo. Avevamo deciso cosa cercavamo nel fratellino di Gaia: la calma, perché la nostra pelosetta era un terremoto e avevamo bisogno di compensare questa sua caratteristica con quella di un gatto dolce e tranquillo. Chi meglio di un tigrotto che dormiva sempre???Ricordatevi questa parola:TRANQUILLO!!! Vari impegni e impossibilità di connettermi ad internet mi impedirono di comunicare con Arianna e di darle la conferma della mia decisione,. Fino a quando una mattina, ci trovavamo a Catanzaro a trovare il cugino del mio fidanzato, riuscimmo finalmente a connetterci ad internet, la prima cosa che feci fu quella di andare su fb e digitare oasi dei mici felici. Lessi un post di Arianna dispiaciuta del mio silenzio ma fiduciosa e il commento di alcuni di zii che pensavano mi fossi dimenticata del tigrottino;allora mandai una mail al sito ufficiale dell'oasi e alla pagina su Fb per avere un numero di telefono da contattare. Riesco a parlare con Arianna e la informo che avevamo deciso che il tigrottino sarebbe venuto a casa con noi, avevamo già deciso la data il 26 agosto. In quei giorni ero felice ma nello stesso tempo triste perché non sapevo se Kukino, il fratellino del tigrotto, avrebbe trovato casina e chiesi al mio fidanzato se potevamo prendere anche lui e lui mi rispose che non potevamo e mi elencò vari motivi ( per fortuna visto che poi lui ha trovato una splendida famiglia). Da quella chiamata sembrava che i giorni non passassero mai. La prima cosa da fare era decidere il nome per quel dolce tigrotto, il compito glielo diedi al mio fidanzato visto che alla fine il microchip del piccolo avrebbe avuto il suo nome. Fino a quando un giorno,alla mia centesima domanda hai deciso il nome per piccolo?? Lui mi rispose tutto felice:CROCCO!!!. Crocco???Ma che nome è Crocco?Lui mi rispose che quando i gattini mangiano i croccantini fanno crock crock...mah,comunque se piaceva a lui a me andava bene tanto a me importava che venisse a casa con noi. Un pomeriggio mi chiama Arianna e mi informa che se per me andava bene due splendide ragazze erano disposte a portarmi Crocco fin sotto casa con la macchina, così evitavamo che il piccolo facesse un lungo viaggio in treno, ma che la data era anticipata a venerdì 24 agosto...stesso giorno in cui noi avevamo deciso di ritornare a Bologna!!! Dovevo predisporre tutto affinché Gaia e Crocco non si incontrassero subito, ok potevamo farcela. Arriva finalmente l'atteso giorno. Noi dalla Sicilia pronti per tornare nell'afosa Bologna e Crocco dalla meravigliosa oasi pronto a raggiungerci. Mamma mia quanta emozione, mi tremavano le gambe all'idea che dopo tanto avrei preso in braccio e sbaciucchiato quel piccolino. Ma come al solito le cose non vanno mai come te le aspetti, l'aereo arriva in ritardo e prendiamo tardi anche il bus che ci porta dall'aeroporto a casa così arriviamo mezz'ora prima dell'arrivo di Cecilia e Lucia, le gemelle salva minnini, quindi non abbiamo avuto il tempo materiale di preparare la casa all'arrivo di Crocco. Suona il telefono sono loro. Scendo e le vado incontro. Eccolo! Dentro al trasportino color verde c'è una pulce pelosa con delle zampone lunghissime. Mamma mia, mi sento emozionata come quando ho visto Gaia per la prima volta. Non ci credo ho in mano il trasportino con il mio cucciolo Crocco. Saliamo a casa e firmo i moduli dell'adozione con i quali mi prendevo l'impegno di trattare Crocco come un figlio. Mentre eravamo in cucina a firmare questi moduli, dall'agitazione non avevo messo Crocco nella stanzetta preparata velocemente per lui, entra Gaia ed inizia a ringhiare a soffiare a quell'esserino indifeso e lui la guarda come se quella fosse sempre stata casa sua. Da quel momento inizia la settimana più br**ta della mia vita: da una parte Gaia che mi guardava malissimo e non voleva avere nessun contatto con noi, come se le avessimo fatto il torto più grande che una mamma può fare alla propria figlia, dall'altra una pulce che non si fidava e non voleva farsi prendere in braccio o coccolare. Mammina quanti pianti mi sono fatta, pensavo di avere sbagliato tutto ma un giorno senza motivo eccoli lì Gaia e Crocco che giocano insieme! Tornando al primo giorno in casa, mi ricordo che Crocco voleva esplorare tutta casa ma per il momento per lui era vietato visto che dovevamo tenerli separati fino a quando Gaia non si sarebbe abituata alla sua presenza; che impresa quel pomeriggio riuscire a prenderlo per chiuderlo nella sua stanza con tutte le cosine preparate per lui e appena andavi via, anche se non ti degnava di uno sguardo, e chiudevi la porta iniziava a strillare come un pazzo, rientravi e lui smetteva. Me lo ricordo ancora il suo “miuuuuuuu, miuuuuuuuuuuuuuuuuuu” quando veniva lasciato da solo tanto è vero che una sera per non sentirlo piangere ho dormito nella stanzetta con lui, mentre Gaia monella non si fidava di noi e preferiva dormire da sola in qualche angolo nascosto dalla casa e se ti capitava di incrociare i suoi occhi, ti guardava con uno sguardo di sfida, mamma mia quanti magoni indescrivibili. Da subito Crocco si è rivelato per quello che è in realtà un Brigante!!!!Non era più il gattino dolce e buono delle foto, quello che ad ogni fotografia dormiva e faceva le fusa, no! Si era trasformato: correva impazzito per tutta casa (o stanza dipendeva se lo lasciavamo fare l'ora d'aria o no), si nascondeva nei posto più piccoli ed immaginabili della casa e doveva rompere tutto. Una delle sue peculiarità l'ha dimostrata quasi subito, mettere le cose nella lettiera: calzini,tovaglioli insomma tutto quello che trovava in giro finiva nella lettiera durante la notte. Ad un certo punto abbiamo evitato che lui rimanesse solo nella sua stanza perché piangeva sempre. Quindi per tanta pace di Gaia abbiamo liberato il prigioniero! Questo esserino ci ha messo quasi due settimane prima di farsi prendere in braccio dalla sottoscritta e a fidarsi di me...
La notte lo cercavi e lo vedevi dormire: sotto il termosifone, dentro un cestino porta tutto grande 20 cm x 20 cm ( ad esagerare), sotto la libreria. Ma la mattina non mancava il suo rituale: saliva sul letto,camminava sopra di noi,arrivava alla mia testa e lì iniziava a fare il pane con i miei capelli, la mattina mi svegliavo con lui che mi faceva le fusa e con le sue unghiette in testa! Crocco ha sempre voluto un maggiore contatto con la sorellina, tanto che lei per non essere disturbata si andava a nascondere sul letto a soppalco della mia coinquilina ma Crocchino la seguiva e piangeva disperato sotto al letto perché lui non riusciva a salire le scale: questa storia si ripeteva tutte le sere fino a quando, con una caparbietà mai vista non ha imparato a salire le scale per la disperazione di Gaia, che trovandolo sul letto scendeva immediatamente e lui??? Aveva imparato a salire ma non a scendere! Quindi ricominciava a piangere:
“miu...miu...miuuuuuuu...miuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu...miuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu!!!!!”
I giorni passavano con la stessa routine serale: Gaia correva sul soppalco per stare lontano da Crocco, lui la seguiva e saliva sopra allora lei scendeva e lui da sopra che la guardava disperato. Finché una notte, dopo che aveva pianto disperato si era addormentato sopra al soppalco (di solito lo riprendevo e lo mettevo giù) e nello svegliarsi non sapeva come fare a scendere, allora invece di piangere, prese coraggio e si lanciò dal soppalco, noi in stanza sentimmo un BOOM e ci precipitammo nella stanzetta dove c'era Crocco che ci guardava e ci faceva: miao anzi miù! Come a dire mamma, papà perché siete tutti agitati? Qui è tutto a posto! Ormai per Gaia non c'era più scampo, il fratellino aveva imparato a scendere e a salire dal soppalco, tanto che ormai si rassegnò...dormivano tutti e due sul soppalco, non vicini per ca**tà, ma nello stesso posto. Anche la prima visita dal veterinario è stata tutta strana: la pulce aveva iniziato a girare per l'ambulatorio e farsi fare mille carezze dalla veterinaria, una volta finita la visita lo abbiamo messo dentro al trasportino e tanta era la voglia di farsi accarezzare che stava cadendo dal lettino del veterinario...

Una mattina parlando con la mamma di Andrea lei mi chiese il perché del nome Crocco e io gli dissi quello che suo figlio mi aveva detto a me per poi scoprire mooolto tempo dopo che il nome Crocco arrivava da un certo Carmine Crocco:
“è stato un brigante italiano, tra i più noti e rappresentativi del periodo risorgimentale.”

Però devo essere onesta, mai nome fu più azzeccato , da subito si rivelò il brigante che era in lui:
A tavola con mosse agili è capace di rubarti la pasta dal piatto, non la mangia ci gioca;
Apre cassetti e armadi con una facilità incredibile,una volta aperti butta fuori tutto quello che c'era dentro;
Una mattina è riuscito a prendere la confezione di prosciutto cotto andato a male dentro al sacco d'immondizia, è riuscito a prenderlo senza far riuscire niente dalla busta e con nonchalance è salito sul letto e ha iniziato a mangiarlo;
Apre in continuazione i suoi sacchetti dei croccantini, naturalmente dopo aver aperto la dispensa;
Una volta è riuscito ad aprire la sua bustina dell'umido ma è stato scoperto;
Di episodi del genere sono all'ordine del giorno e ci fa tanto ridere e rimanere increduli perché una pulce cicciosa non può riuscire a fare tutte queste cose. Un altro soprannome di Crocco è il Croccolone: amici è di una dolcezza infinita e vuole sempre coccole! Ovunque si trovi e qualunque cosa stia facendo gli prendono I 5 minuti di coccole: arriva con il suo passo poco felino,il rumore che fa è BUM BUM BUM BUM, sale sul letto o sulle gambe dipende dalla posizione e inizia a darti le testatine,fino a quando dice lui poi va sulla sua amaca sopra al termosifone prende il suo paraspifferi peloso e inizia a fare il pane con relative fusa. L'unica cosa che ha in meno di Gaia è l'agilità: non riesce a saltare in alto e spesso e volentieri fa certe figuracce ma lui ti guarda e tu non fai altro che prenderlo in braccio e coccolartelo. Noi abbiamo imparato ad amarlo da subito e lui si fa amare come pochi. L'unica cosa che gli manca e avere un altro tipo di rapporto con la sorellina,infatti il loro rapporto dopo un anno non è quello dei gattini che dormono insieme o giocano a mordersi ma ciò è dovuto solo al brutto episodio della fe*******ia quando era piccola, ma si cercano sempre e ,quando Crocco rimane chiuso in una stanza o nell'armadio, Gaia viene ad avvisarci. Sembra un classico rapporto tra fratelli ;)

Mamminnnaaaaa posso scrivere io qualcosa a conclusione di questo racconto??? VI VOGLIO BENE E VORREI VE**RE DA TUTTI VOI A DARVI TANTE TESTATINE!!!!!

Ninna con papino e sorellina puzzona...
18/04/2024

Ninna con papino e sorellina puzzona...

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