28/09/2024
L'Arcangelo Gabriele, Patrono degli ambasciatori, delle comunicazioni, corrieri, giornalai, dell'infanzia, postini, radioamatori.
Gabriele, forza di Dio (questo significa il suo nome), è l'angelo messaggero per eccellenza. L'ambasciata più clamorosa l'ha fatta a Maria, la giovane fidanzata del falegname di Nazaret, Giuseppe, per annunciarle che il Messia misteriosamente si sarebbe fatto carne in lei e l'eternità sarebbe entrata così nel tempo e nella storia. Ecco le sue parole: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te [...]. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo».
Prima che a lei, Gabriele era apparso al profeta Daniele per rivelargli il numero delle settimane che dividevano il suo tempo dalla venuta del Messia, e il numero delle settimane che avrebbero separato la venuta del Messia dalla sua morte.
Era apparso poi all'anziano sacerdote Zaccaria per annunciargli la nascita di Giovanni Battista: «Tua moglie Elisabetta ti darà un figlio, che chiamerai Giovanni [...]. Egli ricondurrà molti figli d'Israele al Signore loro Dio. Gli camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia [...] per preparare al Signore un popolo ben disposto».
Le missioni di Gabriele si sono concluse a Nazaret, nella casa di Maria: «Ti saluto, o piena di grazia; il Signore è con te! Tu sei benedetta tra le donne». Il suo annuncio apre sulla terra l'era dell'Incarnazione: Dio si fa uomo tra gli uomini, diventa nostro compagno nel travaglio della vita fino alla morte, schiudendoci le porte della speranza senza fine. Di questa grande realtà Gabriele fu entusiasta e benedetto messaggero. L'annunciazione ha proclamato questo umile messaggero del signore il protettore dei bambini.
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Immagine tratta dal blog https://mauriziobianchi.blogspot.com/2013/04/annunciazione-pittori-del-1400.html : Annunciazione (1451 - 1452) del Beato Angelico - Museo di San Marco Firenze; pannello degli armadi degli argenti.
La predica è la parola divina tanto necessaria come è necessaria la pace con Dio, perché essa è appunto come un ambasciadore celeste.
Epperò, dice il Signore, quando mi risolverò di castigare i popoli con un castigo veramente terribile, manderò loro una carestia non di pane, ma della divina parola, sicché si cerchi da per tutto un vero predicatore, e non si trovi (Amos 8, 11); e allora la terra sarà innondata di e di desolazione e di sterminio sempiterno per le tante anime che si perderanno ; sarà quello un castigarci non da , ma da nemico, sarà un vero dichiararci la guerra. Infatti, non s'intende rotta la guerra tra due potenze, benché si armi alla gagliarda dall'una e dall'altra parte, e benché seguano delle scaramuccie.
IL PIU' CERTO SEGNO DELLA GUERRA QUAL E'? E' quando si richiama l'ambasciatore .
E questo è ciò che minaccia il Signore quale una pena tremenda, e quella che Egli eseguisce, quando non vuol più coi peccatori, ma vuol vendetta: Dominus exercituum auferet ab Jerusalem (Is. 3, I, et. seq.) prophetam ... et senem...). Vedete quanto riesce necessario il banditore della divina Parola, che voi considerate come gente inutile, noiosa, seccante, e quanto sia necessario l'ascoltarlo, se non vogliamo che Dio lo richiami, vedendo che noi lo lasciamo predicare ai banchi della chiesa, ovvero non eseguiamo i suoi detti.
La parola di Dio è quasi lo del cuore: epperò, come lo specchio è un conveniente ritrovato dell'umana industria per osservare l'esteriore compostezza del corpo, e così conoscere le macchie che sonvi sul volto, e per adattarci decorosamente le vestimenta e gli ornamenti del corpo stesso; a pari la divina Parola è uno dei mezzi più utili ed efficaci della divina bontà somministrata al cristiano, che ama di conoscere lo stato della sua anima, i suoi doveri, ed i suoi errori e convenientemente comporre il suo cuore conforme alla bella figura, che deve fare innanzi a Dio per meritarsi le sue compiacenze (San Bernanrdo).