26/04/2023
Come la prima di un grande
concerto attendo ogni volta
questo momento
quando tra umani
è soltanto sconcerto,
e vorrei non essere mai
esistita oppure nel vento.
Con le dita ti sfioro la testa
le perle della spina dorsale
le orecchie come piccole ali
le foglie delle ciglia serrate
su ambra di gemme di brace
in ombra nel dormiveglia.
La tua vita mi tiene alla vita
cui mi hai data, creatura
presente poesia di natura,
nata come un invito alla festa
di esistere infine dall’assoluto
abbandono d’animale malnato.
Ti poso l’orecchio sul petto
il giorno implode nel suono cavo
cullante di viscere come tra valve
di conchiglia un ricordo di onde.
Resto e ascolto nel centro
del coro del cuore l’assolo:
il petto si leva, il battito scala
passo dopo
passo
dopo
passo il cielo
in agguato dall’alto
del lucernario
non sento altro che l’oltre
di silenzio che al respiro si fonde.
𝑇𝑖𝑡𝑡𝑖, Edizioni Kolibris 2020