04/11/2020
Sono mesi strani, quasi irreali.
Ci siamo ritrovati ad essere stati catapultati in una quotidianità fatta di paura del prossimo, diffidenza, coperti con mascherine che permettono solo di guardarci negli occhi e vedere che la nostra vita non è più la stessa, e, forse, mai più lo sarà.
Ci è stato chiesto di stringere i denti, di abituarci , di ripensare lo spazio ed il modo di rapportarci gli uni con gli altri, ci è stato chiesto di RISPETTARE.
Rispettare decreti, consigli, disposizioni.
Ma "rispettare", probabilmente, è un concetto che ci è sfuggito tra le dita silenziosamente, perso, dimenticato, forse celato dietro discutibili giustificazioni.
E questo è il prezzo.
A lungo, in questi mesi, abbiamo affrontato tematiche inerenti alla diffusione di questo virus responsabile dell'attuale pandemia, cercando di analizzarne l'origine, la diffusione, la pericolosità.
E' stato isolato, studiato in tutte le sue forme e varianti, temuto e poi pericolosamente ridimensionato, guardato sempre , pero', come fosse una maledizione venuta dal cielo.
Tante le voci e le opinioni : è stato chiaramente creato in laboratorio!, no è venuto fuori da oscuri
poteri, ma no è tutta colpa di chissà quale regime"!
Nessuno si è fermato a pensare che forse, tutto questo,è frutto di una mancanza , figlio di un orecchio non teso al grido di una parola sola: RISPETTO.
Quando tutto questo prenderà una forma più "gestibile" sul piano sanitario chi si ricorderà che questa richiesta di attenzione il mondo animale ce la stava chiedendo da anni?
Chi penserà che gran parte delle malattie divenute vere e proprie minacce per l'umanità abbiano preso forma dal criminale rapporto che l'uomo ha intessuto con gli animali?
Lo spettro si chiama: COVID19, MERS, AVIARIA, MUCCA PAZZA.
Ma l'uomo da carnefice si trasforma in vittima,e finisce per essere protagonista di un dramma del quale scorda di essere regista.
Continuare a pensarci come parte di un ecosistema slegato dal mondo che condividiamo con altre specie finirà per diventare davvero pericoloso.
Allevare animali senza dar loro dignità, ridurli a merce stipata in minuscole gabbie fatiscenti, deriderli e privarli della loro etologia trascurando le loro esigenze fisiche e sanitarie, come puo' non esitare nello sviluppo di veri e propri scenari apocalittici?
È necessario ora più che mai fermarsi e avere l'umiltà di ammettere che siamo andati oltre finendo per voler sfidare un avversario potente come la natura, pensando di arrogarci il diritto di schiacciare tutto cio' che è diverso da noi.
Sono le riflessioni di un medico veterinario che guarda negli occhi i propri pazienti e che non scorda che amare cani e gatti è cosa facile, ma rispettare tutti è cosa necessaria.
Chiara Fiordaliso