Club del Canarino Comune Italico

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Club del Canarino Comune Italico Canarino Comune Italico è la denominazione di un'antica razza, o sarebbe meglio dire razza-popolazione, di canarino domestico

08/05/2024

IMPORTANTE! (Chiediamo la condivisione)

CORSO ALLIEVI GIUDICE

SCARICA IL BANDO E IL MODELLO DI DOMANDA, CHE TI INTERESSA, AL SEGUENTE LINK:
https://www.foasi.net/ -zones__main-widgets__663b2620d1f2c

Scadenza presentazione domande : 7 giugno 2024

05/05/2024

COMUNICATO (Corso Allievi Giudice 2024-25)

04 maggio 2024
OGGETTO: Corso Allievi Giudice e Reclutamento Giudici FOASI

La FOASI, con la collaborazione dell’OdG Federale, organizzerà a partire del prossimo 10 luglio, dei corsi per ''Allievo Giudice'' per il biennio 2024/2025.

Potranno partecipare tutti gli allevatori iscritti ad associazioni della FOASI, che sono stati iscritti anche ad altre associazioni ornitologiche, da almeno 4 anni, e che allevano nella specialità per la quale chiedono di diventare Giudici.

Le specialità sono le seguenti :
1) Canarini di Colore;
2) Canarini di FPL ;
3) Canarini di FPA;
4) Fringillidi e loro Ibridi ;
5) Estrillidi e loro Ibridi;
6) Ondulati ;
7) Altri Psitaccidi ;
8) Canarini da Canto (Malinois, Hartz, Timbrado Spagnolo).
Gli esami per il summenzionato corso saranno tenuti entro 18 mesi dall’inizio del corso.

Gli “Allievi Giudice” che avranno già completato il corso di formazione presso altre Federazioni ornitologiche, potranno chiedere di sostenere, direttamente, un esame per diventare giudice della FOASI.
Tali esami saranno tenuti entro luglio 2024.

Potranno chiedere di essere ammessi, (direttamente e senza esami) nell'OdG della FOASI anche i Giudici (Internazionali/Nazionali), provenienti da altre Federazioni. Tale possibilità è estesa anche ai giudici già in quiescenza.

Il bando completo contenete le modalità di partecipazione e i moduli da compilare saranno scaricabili (dal 7 maggio p.v.) sul sito della nostra federazione: www.foasi.net

Le, specifiche, istanze dovranno essere inviate a partire dal 11 maggio e sino al 7 di giugno alla seguente mail: [email protected] .

Per il CDF FOASI
Il Vice-Presidente
Gianfranco Manunza

https://www.foasi.net/blog/comunicato-12024

01/05/2024
20/04/2024

Comunicato.
IL sig. Giorgio Giusini ha purtroppo smesso di allevare. I suoi Italici sono già stati tuti ceduti.

APOLOGIA DELLA CANARICOLTURAIl decadentismo romantico che si è prodigato a ricamare sotto i chiari di luna o in riva al ...
21/01/2024

APOLOGIA DELLA CANARICOLTURA
Il decadentismo romantico che si è prodigato a ricamare sotto i chiari di luna o in riva al mare serenate che non vanno più a genio neanche agli innammorati non ha avuto evidentemente troppa simpatia per la canaricoltura.
Qualche pennaiolo poi, nulla ha sentito per la cararicoltura dí un bricciolo di compassione per i canarícoltori.
Non è troppo, ma è qualcosa soggiungerà qualcuno. La canaricoltura non è da considerarsi alla stessa stregua dí tantissimi allevamenti sportivi, perchè è qualcosa di più e di meglio.
Basta infatti notare che altri allevamenti, senza eccezione, sono retaggio d'età giovanile, e dipendono da tante cause la
canaricoltura sí perfeziona con l'andar degli anni, e la passione ed il diletto che ne derivano aumentano fino alla più tarda età, e indipendentemente dai risultati ottenuti, la soddisfazione è più spirituale che materiale.
Diceva un antico filosofo francese che gli uccelletti sono lo specchío ín cui si riflette l'immagine di Dio, e che a Dio conducono lo spirito dí chi li alleva e lí educa.
Guardare ed amare questi batuffoletti variopinti, questo è il naturalismo dí quell'illustre scienziato, diverso dal naturalismo moderno che deifica le cose, diverso da quel naturalismo di sporcaccíoní che vanno a caccia dí donne da una sala da ballo all'altra. E infatti gli uccelli cantano, nelle tepide e rugiadose mattinate primaverili l'Universo che è stato fatto a somiglianza dí Dio.
La ragione di questa " popolarità " dipende dal fatto che questa attività, seppure acquisita molti secoli or sono, richiede una buona dose dí scaltrezza, dí costanza, dí tenacia, di metodo, dí intelligenza e Io sviluppo graduale delle ricchezze intellettuali di ognuno di noi per smontare gli ostacoli naturali e tecnici. L'allevamento del canarino, diffuso ormai ín tutte le contrade del mondo, è diletto e necessità al tempo stesso e, come le cose più meravigliose e sane della vita, l'amatore con fine intuito ne ha attribuito l'origine alle Deità mitologiche.
Nonostante l'indifferenza di tanta e tanta gente, l'allevamento del canarino è sempre rimasto attraverso la civiltà e í costumi di tutti i tempi come uno degli svaghi più sani e più belli e come il piè ideale ausiliario della mente e del corpo. Cí vorrebbe del bello e del buono se volessimo raffermarci a descrivere tutte le personalità e celebrità che hanno adorato il canarino.
Chi alleva canarini non sarà mai un nullatenente dello spirito. La tenerezza per questi vellutati uccelletti è diventata per tanti allevatori santa necessità ed è da questi benedetta. Quando sono tristi í canarini sembrano che dividano la tristezza di chi ne ha cura ín due parti uguali t ma se la portano nel cuore. Salutano a volte con un trillo prolungato, lento e violento, il sorgere dell'aurora, assaporando il giorno che è al suo nascere gli allevatori allora sono felici. In certi momenti di intimità con i nostri preziosi uccelletti pare che sí arrestino il tempo e le cose, e scompaia il prossimo dalla terra e tutto diventi infinito e tutto nostro, solo nostro, infinitamente nostro. Il canto dei nostrí piumati commuove, la loro bellezza predispone alla bontà, allieta l'ora che viviamo, cí rende per un attimo la vita bella e serena. Cí resta il benessere dell'anima, che nei loro gorgheggi spesso trova qualche richiamo di canto, non noto od inespresso. Essi ci aiutano a pensare, a tener ferma la nostra cattiveria e aiutano a trovare quanto dí buono è in noi e vive nel nostro cuore. Che ognuno consideri con anima caritatevole le nostre miserie e i nostri sogni, le nostre speranze ele nostre illusioni care, belle illusioni
GAETANO MONTANARI

I DIECI COMANDAMENTI DEL CANARINO
- lo sono il re del bel canto : un dispensatore di gentilezza e serenità.
2' - Cogli nel gregge delle mie varietà il fior fiore della stirpe.
3' - Non negarmi l'aria e la luce : due fattori che mi infonderanno vitalità e da¬ranno maggior splendore al mio brillante piumaggio.
4' - Scegli í più sani e robusti tra noi come 'riproduttori chi ben comincia é alla
metà dell'opera
5' Alleva con criterio e razioncinio la mia prole.
6' Guida i suoi passi con tenerezza in un piccola oasi irreale e fantastica di sole
e d'illusione.
7' - Non essere un tiranno; dammi delle ottime sementi: non avrai a pentirtene.
8' - Se vuoi una produzione eccellente, allevami secundum artem.
9' - Ricorda che l'igiene é un argomento decisivo ín Canaricoltura. IO' - Quando avrai fatto per intero il tuo dovere ricordati della esperienza passata
e presente e di tutte le cose che ti ho sussurrate con í miei trilli nel tuo viaggio di nomade sognante.

GAETANO MONTANARI
(Uccelli da gabbia e da voliera Anno V n:6 giugno 1947)

09/01/2024

Pubblico i seguenti video per fare vedere qualche coppia che ho selezionato per la stagione 2024. Da notare le seguenti caratteristiche che (oltre alle già note cinque basiche) caratterizzano il mio ceppo:
se si nota nei video i maschi hanno sempre le pezzature nero-verde ed il giallo più acceso, mentre le femmine sono pezzate di bruno-giallo ed il giallo è più scarico.
Nei gialli totali vige la stessa differenza di giallo. Inoltre i maschi palesano maggiormente le linee estetiche da me ricercate.
Si notano inoltre, in vari soggetti, le penne più lunghe come descritto da Passignani, forse non così evidenti come in quelli del passato, ma ad oggi questo è il ceppo più simile a ciò che si scrive del vecchio nostrano da me reperito. Volevo fare notare che il maschio pezzato della seconda gabbia alla mia presenza alza le piume nucali altra caratteristica delle descrizioni del passato.
Ora la mia selezione si dirige verso una ricerca delle piume più lunghe e la volontà di accentuare una forma più snella (dolicomorfa).
Giorgio Giusini.

un contributo di Giuliano Passignani.IL CANARINO ITALIANOil mese di giugno dell'anno 1942. quando mio nonno Luigi ml reg...
05/01/2024

un contributo di Giuliano Passignani.

IL CANARINO ITALIANO
il mese di giugno dell'anno 1942. quando mio nonno Luigi ml regalò una coppia di canarini. Il canarino maschio era giallo unicolore, la femmina gialla con alcune remiganti nere.
Fu tanta la gioia, fino ad allora non avevo mal avuto un canarino. Già a quei tempi era unta la passione per gli uccelli, questa bellissima coppia di canarini entrò a far pane del mio piccolo allevamento: alcuni passeri e due merli maschi.
L'anno successivo questa coppia di Canarini si dimostro molto brava, portò a termine tre covate svezzando undici piccoli. L'alimentazione a quel tempi era molto spartana (panico panico di Pistoia ), radicchio, carote o per i Piccoli uova sode e pangrattato.
I canarini maschi, ricordo come fosse ora, cantavano molto forte, a becco aperto, e escluso il periodo della muta delle penne, cantavano tutto l'anno.
Come ho narrato In altri miei articoli, ho
trascorso nel collegio dei Salesiani dal 1945 al 1950 durante il periodo del collegio, non sono andati persi. mio nonno Luigi li ha accuditi nel migliore deil modi.
Uscito dal collegio, era tenta la passione per il mondo alato, che ho Iniziato a costruire voliere nel mio giardino e in quello dei miei nonni materni.
Verso la fine degli cinquanta ho conosciuto il dottore Livio Susmel da quel momento è cambiato il mio allevamento: non più merli, tordi, civette, e tanti altri uccelli, ma quasi tutti canarini.
Presso alcuni negozi di uccelli ho acquistato alcune coppie di canarini arancioni uno di questi aveva l'anellino d'oro, questa razza di canarini era chiama Sassone.
Alcuni di questi canarini erano intensi, alcuni brinati e alcuni mosaico, il mosaico che esisteva allora.
Questi canarini Sassoni avevano una forma molto diversa da i miei primi canarini, erano dei brachimorfi*, mentre i canarini che io ho chiamato Italiani erano più stretti erano dei dolcomorfi * e non avevano soltanto questo requisito, ma avevano le remiganti e le timoniere più lunghe dei Sassoni.
Il canto dei canarini Sassoni era più leggero e spesso cantavano a becco chiuso.
Dopo circa due anni dalla conoscenza del dottore Susmel. il mio impegno con il dottore aveva assunto un altro incarico, non solo procurare maschi di usignoli per insegnare il canto ad alcuni canarini, ma procurargli alcuni canarini del vecchio tipo cioè i Canarini Italiani, canarini dove ancora non esisteva la mutazione intenso, tutto per fare una selezione mirata alla creazione di una nuova Razza.
Dopo circa due anni di ricerche, anche con la collaborazione di Gino Renai, della famiglia dei Fratelli Grilli. famosi avicoltori conosciuti in tutto il mondo,sono riuscito a procurare al dottore una ventina di Canarini Italiani. La maggior parte di questi canarini erano gialli, alcuni giallo pezzati, erano tutti brinati, i maschi erano talmente colorati di giallo che sembravano intensi.
Il loro canto, sempre a becco aperto. si sentiva da lontano, tanto erano squillanti i loro versi.
Erano veramente molto diversi dai Canarini Sassoni di allora,sembravano un'altra Razza.
Forse era veramente una nuova Razza di canarino, una Razza Antica, allevata in Italia, senza nessuna conoscenza o esperienza.
Se quella ventina di canarini Italie, purtroppo persi a causa dell'alluvione di Firenze, oggi avremmo potuto avere un canarino diverso, dal canto meraviglioso, di Indole vivace ma non forastico. Tra i miei ricordi omitofili, quello del Canarino Italiano, resta uno dei più affascinanti, avere allevato questa Razza di Canarino mi riempie di orgoglio, anche se, per motivi non dipesi dalla mia volontà, il sogno del Canarino Italiano si è spento troppo presto. Purtroppo il sogno di selezionare questa nuova Razza si è spento il quattro novembre 1966, l'alluvione di Firenze aveva invaso tutto l'allevamento del Susmel e tutto andò perduto.
Alcuni anni addietro un allevatore abruzzese mi telefonò dicendomi che era riuscito a trovare alcuni canarini che somigliavano molto a quelli che io avevo descritto ìn un precedente articolo. Dopo avere esaminate le foto che mi erano giunte tramite computer mi sono reso conto che quei canarini, purtroppo, non erano il tanto agognato Canarino Italiano; alcuni erano brinati, alcuni intensi, avevano la forma abbastanza allungata, ma avevano le remiganti e le timoniere corte, come i canarini attuali. Questa è la storia, senza lieto fine, di una Razza di canarini mai riconosciuta e credo che non esista più.

Giuliano Passignani

* brachimorfo
Cranio tendente alla brachicefalia.
Razza di animali domestici dal corpo accorciato e tozzo.

*dolicomorfo
Dolicocefalo.
Anche, di animali domestici aventi corpo allungato, di forma slanciata; contrario di brachimorfo.

Franz Xaver Petter (1791-1866)
03/01/2024

Franz Xaver Petter (1791-1866)

Per quanto concerne la bibliografia del canarino, i primi accenni al volatile — ossia ai soggetti dal piumaggio prevalen...
02/01/2024

Per quanto concerne la bibliografia del canarino, i primi accenni al volatile — ossia ai soggetti dal piumaggio prevalentemente verde, importati direttamente dalle Canarie o riprodotti in gabbia da poche generazioni ed aventi quindi aspetto simile a quelli selvatici — si trovano nel « Icone avium omnium de avium natura » del Gesner e nella « Histoire de la nature des oiseaux » editi rispettivamente a Zurigo ed a Parigi nel 1555.

Una diffusa descrizione del canarino con rozza illustrazione si trova poi nell'opera dell'Aldrovandi « Ornithologiae » in dodici libri (Bologna 1599-1603) ; nel 1601 Antonio Valli da Todi ne fece trattazione in un'opera intitolata « Il canto degli uccelli » ; altra descrizione corredata d'illustrazione si trova nel libro

Uccelliera » dell'Olina, edito a Roma nel 1622.

Fra i libri che in seguito trattarono del canarino segna­liamo : « Ammaestramento per allevar, pascere e curare gli uc­celli » del Manzini, edito a Milano nel 1645 ; « Traité du serin canari et autres petits oiseaux de voliere, avec la maniere de les élever et de guèrir leurs maladies » edito da Claude Prudhom­me a Parigi nel 1707 ; il « Nuovo trattato utilissimo de' canna­rini » dell'Hervieux, edito a Venezia nel 1724 (traduzione della precedente edizione originale in francese del 1713, il « Traité des serins de Canarie) ; « I canarini » del da Persico, Verona 1728 (poemetto che insegna come allevare i canarini) ; « Orni­thogonia, ovvero la cova de' canari, per facilitarne la moltipli­cazione, educarli e mantenerli sani » di Farmacopio, edito a Ro­ma nel 1759 ; « Amusement des dames dans les oiseaux de vo­liere ou traité des oiseaux qui peuvent servir d'amusement au beau sexe » del Buchholz, Parigi 1785 ( ristampa di precedente edizione) • « Ornitologia, ovvero la cova de' canarj per facilitar­ne la moltiplicazione, educarli e mantenerli sani » opera di frate Basilio, Roma 1794 ; nel 1822 a Milano vengono editi due libri con lo stesso titolo « Trattato delle malattie degli uccelli e dei diversi metodi di curarle », uno del Bossi e l'altro del Silvestri ;

L'Art de multiplier les serins », Paris, Baudoin, 1828 ; « Der Gesang des Harzer Hohlrollers », Stuttgart 1876 ; « L'ornitojatria o la medicina degli uccelli », Rivolta-Delprato, Pisa 1880 ;
Der Harzer Kanarienvogel », Brander, Stettino 1888 ; « Trattato completo delle malattie e dell'allevamento di tutti i volatili e degli uccelli di aggradimento », Balduzzi, 1891 ; « Katechismus der Kanarienzucht », Lauener e Grosse, edito da Lauener a Lipsia nel 1895.

1947
02/01/2024

1947

Canary Class.intorno al 1955
02/01/2024

Canary Class.
intorno al 1955

Caged Canarycirca 1925: A canary held in a cage. (Photo by Hulton Archive/Getty Images)
02/01/2024

Caged Canary
circa 1925: A canary held in a cage. (Photo by Hulton Archive/Getty Images)

Ritratto della contessa Lidia Alexeevna Gorchakova (1807-1826) con canarinoRitratto della contessa Lidia Alexeevna Gorch...
02/01/2024

Ritratto della contessa Lidia Alexeevna Gorchakova (1807-1826) con canarino
Ritratto della contessa Lidia Alexeevna Gorchakova (1807-1826) con Canarie. Trovato nella Collezione d'arte e nel Museo dei giocattoli pedagogici, Sergiyev Posad. (Foto di Fine Art Images/Heritage Images/Getty Images)

Uccelli da gabbia e da volieraMaggio 1949Leopoldo CodazziI CANARINI ITALIANIIl nostrano.Il canarino Italiano più comune ...
01/01/2024

Uccelli da gabbia e da voliera
Maggio 1949
Leopoldo Codazzi

I CANARINI ITALIANI

Il nostrano.
Il canarino Italiano più comune è quello universalmente conosciuto col nome di nostrano, e chiamato il nostrano Italiano. Esso ha una media statura. una forma forte, coda media saldo sulle staffe, di piumaggio giallo carico o giallo paglierino, di mimosa o di ginestra.
É una razza che deve ancora essere fissata nelle sue principali caratteri¬stiche che dovrebbero essere testa rotonda, circolare, collo lungo, forma del corpo ogivale e snella, zampe e piedi alti e slanciati, ali e coda totalmente gialle o di mediana lunghezza, nessuna frangia al petto. I suoi difetti più gravi, sarebbero : la testa triangolare anziché rotonda, il corpo tozzo anziché slanciato le ali e la coda bianca e incrociate fra di loro, la frangia al petto.
Questa razza potrebbe essere denominata il Cavalier (l'Italia o il càvaliere italiano e potrebbe anche avere la varietà col ciuffo il quale dovrebbe essere di color verde smeraldo. Lunghezza 16 cm. Altezza cm. 10.

31/12/2023

E IL COMUNE ITALIANO?

« Oggi ben poco, per non dire niente, si f a per il nostro canarino quasi mai appare ad una mostra e ben raramente le Associazioni gli riservano qualche premio. Non mi sembra giusto trascurare un canarino veramente italiano, che possiede pregi e caratteristiche (robustezza, linea, piumaggio e soprattutto canto - N.d.R.) non inferiori a quelli di altre razze.
« Giorni fa osservavo in una abitazione una coppia di comuni italiani che per la loro bellezza avevano attratto la mia attenzione Il maschio era di un chiaro intensivo di un vivo giallo-oro, vivacissimo, che con piacevoli gorgheggi e trilli animava tutto l'ambiente: la purezza delle sue linee era perfetta.
« La femmina era una brinata chiara, tutta intenta nella cura di quattro robusti piccoli prossimi al volo. Pensai che un accoppiamento così ortodosso e soggetti così belli fossero allevati da un canaricoltore di una certa esperienza, cosciente delle regole della canaricoltura.
« Il proprietario mi rivelò invece che aveva allevato fin da ragazzo canarini, ma non sapeva distinguere un tipo di piumaggio da un altro, non conosceva altre razze ed accoppiava brinati per intensivi istintivamente.
« Dopo aver visto questi canarini mi domandai appunto perché in Italia non esiste un modello del canarino comune e perché non si crea uno standard con l'accurata descrizione di ogni caratteristica.
« Esistono anche molti variegati uniformi di questa razza che si potrebbe selezionare e con accorti accoppiamenti si potrebbero produrre dei marcati regolari e dei simmetrici ed anche introdurre il fattore bruno ».

Olindo Mannelli (da « 1 canarini di razza inglese »)

L'ItalicoComune Italiano - Vittorio menassèTrattato Enciclopedico di Canarinicoltura - Vittorio menassè - Edizioni Encia...
31/12/2023

L'Italico
Comune Italiano - Vittorio menassè

Trattato Enciclopedico di Canarinicoltura - Vittorio menassè - Edizioni Encia - prima edizione 1974

CANARINO COMUNE ITALIANO.

Nel corso dei secoli, pur con accoppiamenti eterodossi, si venne formando nella Pen*sola un ceppo di canarini di media grossezza (taglia simile a quella del Sassone), prolifici, robusti, domestici, con buona attitudine al canto, dal piumaggio ricco e morbido, di tinta giallo-oro o giallo-paglierino oppure verdognola variegata.

Questo bel canarino, purtroppo, nel corso degli ultimi lustri venne completamente trascurato dagli allevatori italiani, che hanno preferito dedicarsi in massa a razze create in altri paesi, col risultato di provocarne la progressiva rarefazione e l'imbastardimento.
Già nella prima metà di questo secolo vari Autori lamentavano il decadimento del nostro canarino, di cui la letteratura specializzata non fa ormai più menzione.
L'allevatore che volesse dedicarsi al Canarino italico comune non avrebbe del resto nessun punto di riferimento per la scelta dei soggetti e per i sistemi riproduttivi da seguire perché di esso non sono mai stati approntati in Italia né uno standard né una scala dei punti.
Col passare degli anni, salvo provvedimenti tutelativi allo stato attuale delle cose non prevedibili, il Canarino comune italiano - di cui si trovano ancora alcuni begli esemplari presso semplici amatori (per lo più nelle zone di campagna) dai quali vengono allevati senza cautele e finalità selettive- è destinato a scomparire del tutto, imbastardito da incroci con soggetti di altre razze, molte delle quali gli sono state preferite pur risultando meno robuste e prolifiche, più costose e non altrettanto belle.

Altro canarino italiano è il FIUME, o « Usignolato italiano »; derivò dall'Harzer, istruttore l'Usignolo, e fu sul tipo del Malinois che concorse alla sua creazione.
La formazione di questi cantori è basata sull'apprendimento del canto dell'Usignolo con ammaestramento impartito da usignoli ottimi cantori oppure mediante valide registrazioni del canto (le virtù canore cosí acquisite non sono naturalmente trasmissibili alla discendenza). Si tratta d'un canarino che non ebbe mai un numero accettabile di cultori e che da vari anni è praticamente scomparso.

canarino comune italicoNessuno sa da dove si sia originato il Canarino Comune Italico. In effetti, più che di una RAZZA,...
31/12/2023

canarino comune italico
Nessuno sa da dove si sia originato il Canarino Comune Italico. In effetti, più che di una RAZZA, io penso si tratti di una razza-popolazione.
La scoperta "ufficiale" dei canarini data circa il 1410, data dello sbarco nelle isole dei due avventurieri Jean de Bethencourt e Gadifer de la Salle, che le conquistarono in nome dei Re Cattolicissimi di Spagna. Gli indigeni Guanches, a causa del cosiddetto "miracolo di Candelaria" non si opposero inizialmente ad essere assoggettati al Regno spagnolo.
Da lì il commercio florido dei canarini a monopolio spagnolo.
Io sono stato alcune volte alle Isole Canarie, ed ho potuto osservare, ed in parte documentare, le differenze abbastanza evidenti tra i vari ceppi insulari: uno è più giallo, uno più striato, uno più piccolo, uno molto più grande, eccetera.
Oltre che alle Canarie, i canarini vivono nelle Isole Azzorre, Isole Selvagge ed isola di Madera, tutte appartenenti al Portogallo, ed Isole di Capo Verde, stato indipendente.
In ogni Isola sono separati geograficamente da quelli delle altre isole in modo definitivo. La glaciazione di Wurm, l'ultima avvenuta nel Quaternario, probabilmente aveva messo in comunicazione alcune isole tra loro.
Io sono dell'opinione che forse i Canarini Italiani si siano originati dai canarini indigeni di Madera, di taglia maggiore rispetto a quelli di Gran Canaria, e ancor più rispetto a quelli di montagna di Tenerife. Un canarino di Tenerife misura 11 - 11,5 cm ma un canarino di Madera ne misura 13,5. Sarebbe lungo esporre qui i motivi, che del resto ho già ampiamente pubblicato, sul perché i Nostrani si siano originati da quelli di Madera.
Da allora (1520 circa) i nostri canarini si sono sviluppati nelle nostre campagne. Resistevano al freddo (questo è un altro indizio del perché io ritenga che originassero dalla più settentrionale di tutte quelle isole), erano in grado di nutrirsi di vari alimenti, si riproducevano con grande facilità e cantavano bene e a lungo. Col tempo si incrementò ulteriormente la taglia, anche se di poco, apparvero mutazioni (o forse furono introdotte con l'incrocio di altre varietà e razze), e si diffusero su tutta la Pen*sola, il Tirolo, la Bassa Germania, producendo varietà locali molto apprezzate, tipo il Canarino si St. Andreasberg, e concorrendo alla formazione del Canarino Harz.
Sicuramente nel corso dei secoli molti incroci intervennero, dato che non fu mai allevato con criteri selettivi. Oggi è (quasi) estinto. Molto belle le foto, se la taglia va dai 12,5 ai 13,5 cm, è facile che sia lui.
Sono molto interessato ad acquisire una o due coppie di canarini selvatici, mi faccio vivo con un messaggio. Serinus_tore, penso che ci siano molto molto vicini. With compliments,

Charles.

31/12/2023
Buon anno a tutti.Happy New Year to allBonne année à tous
31/12/2023

Buon anno a tutti.
Happy New Year to all
Bonne année à tous

Ripropongo ciò che intendo come differenza tra un Sassone (a sinistra) e un mio Italico (a destra). Mi sembra che il con...
30/12/2023

Ripropongo ciò che intendo come differenza tra un Sassone (a sinistra) e un mio Italico (a destra). Mi sembra che il confronto dia idea delle differenze che intercorrono.

Giusini Giorgio.

Qualche anno fa, quando iniziai ad occuparmi dell'Italico, sentì la necessità di mettere su carta dei disegni nei quali ...
30/12/2023

Qualche anno fa, quando iniziai ad occuparmi dell'Italico, sentì la necessità di mettere su carta dei disegni nei quali (visto i dubbi che sollevava l'argomento) grazie alle descrizioni del mio amico Carlo Balestrazzi, venivano distinti i tratti dell'Italico da qualsiasi pezzato Sassone.
Presi in considerazione dei soggetti pezzati verdi e gialli e misi in evidenza, oltre alla forma del corpo differente, anche il fatto che nell' antico nostrano il maschio si distingue dalla femmina per i colori molto più accesi come nei fringillidi selvatici, a dimostrazione della sua ancestralita'.
Per questi disegni chiesi la collaborazione al signor Maurizio Piva che è colui che disegnò sui libri di Esuperanzi che trattavano dei fringillidi e del cardellino.
Le tabelle illustrative che seguono raffigurano ciò di cui sopra:
n1 Maschio Italico
n2 Femmina Italica
n3 Sassone maschio
n4 Sassone femmina
N.B. Dalle mie ricerche e dai ricordi di vecchi autori, i Sassoni fino agli anni 60/70 erano di forme molto più tipiche (arrotondate) e di più facile distinzione dall'Italico.

Nota:Nonostante si sia pressoché estinto, questo canarino resisteva bene alle intemperie ed alle malattie, tanto da esse...
28/12/2023

Nota:
Nonostante si sia pressoché estinto, questo canarino resisteva bene alle intemperie ed alle malattie, tanto da essere allevato nelle campagne anche all'aperto in voliere o gabbie. Alcuni appassionati stanno tentando di salvare gli ultimi soggetti rimasti. Tra questi, C. Balestrazzi di Parma da alcuni anni ottiene riproduzioni regolari dei pochissimi soggetti che è riuscito a reperire, tentando via via di eliminare quelle caratteristiche indesiderate che potrebbero provenire da incroci con altre razze di Canarino Domestico (gli incroci più comuni che hanno contribuito a disperdere in maniera quasi definitiva questa razza sono soprattutto con l'Inglese Gloster e con soggetti a fattore rosso (anche mosaico). Anche il sig. G. Giusini, di Gradara, riesce da anni a riprodurre canarini derivanti da ceppi antichi, con la maggior parte delle caratteristiche dell'antico canarino. Tra le caratteristiche indesiderate, fino a dimostrazione del contrario vi è anche il ciuffo, oltre al colore di categoria mosaico, alla testa grossa, alla taglia piccola e al petto arrotondato, che non evidenzi cioè bene la carena sternale. I colori fin qui considerati ammissibili da questi allevatori sono giallo, verde, bruno, bianco e tutte le possibili pezzature o variegature di tali tinte. In mancanza di standard, questi allevatori si attengono ad una collezione di fotografie e disegni risalenti al XIX ed al XX secolo, anche per tradizione familiare.

Canarino Comune Italico è la denominazione di un'antica razza, o sarebbe meglio dire razza-popolazione, di canarino dome...
28/12/2023

Canarino Comune Italico è la denominazione di un'antica razza, o sarebbe meglio dire razza-popolazione, di canarino domestico, appartenente alla specie Serinus canaria. Una razza-popolazione è una razza domestica che si forma per isolamento geografico, più che per selezione operata dall'uomo di certi caratteri a scopo utilitaristico.
Origine

Gli importatori originari del Canarino in Europa furono gli Spagnoli, conquistatori delle Isole Canarie, i quali li vendevano in tutta Europa, badando però di vendere se possibile solo maschi, in modo da poterne continuare a detenere il monopolio (in questa specie oltretutto solamente i maschi cantano). I Canarini erano già allevati in cattività nelle isole Canarie dalle popolazioni originarie (i Guanci), anche prima della conquista europea.

Allevato nella Pen*sola Italiana fin dal XVI secolo, il canarino comune Italico spezzò il monopolio nel commercio di questi uccelletti originari dell'Arcipelago Macaronesico (Isole Selvagge, Azzorre, Madera, Isole Canarie), detenuto originariamente dalla sola Spagna, che era solita venderne soggetti a caro prezzo in tutta Europa, soprattutto ai nobili. Carlo IV di Spagna acquisì nel 1797 sette canarini ottimi cantori, per la cifra di 1050 reales cadauno. I più ambiti canarini provenivano dalle Isole di Tenerife e Gran Canaria, come riporta ad esempio l'Olina.

Leggenda

Una leggenda, citata da vari autori Italiani, quali l'Olina e l'Aldrovandi, ma nota anche all'estero, riporta il fatto che un veliero abbia fatto naufragio presso l'Isola d'Elba, lungo la costa toscana, all'incirca nel 1550, e che i canarini, trasportati proprio su quel veliero in gran numero, siano approdati all'isola citata, adattandovisi. I locali, catturandoli e moltiplicandoli, diedero vita ad un florido commercio che mise fine al monopolio spagnolo. Infatti, oltre che nella Pen*sola Italiana, i discendenti di questi canarini furono venduti anche in Tirolo, in Svizzera ed in Germania. Per il fatto che nel citato libro dell'Olina si dice che il veliero fosse partito non da un porto Spagnolo noto, potrebbe significare che anche i Portoghesi tentarono, forse in scala minore, tale commercio, approvvigionandosi alle loro Isole, cioè Madera e le Azzorre, ma, al di fuori di questa storia - leggenda, non pare vi siano altri documenti al riguardo.
Rischio di estinzione

Nonostante numerosi studiosi italiani del passato (Vittorio Menassé, Odorico Mannelli, Livio Susmel) abbiano scritto molto a favore di questo canarino, il disinteresse nazionale fece sì che la razza si avviasse all'estinzione. Un tempo veniva esposto a mostre o fiere di paese, senza però che vi fosse nessuno Standard o scala dei punti per mezzo del quale giudicarlo, semplicemente venivano premiati i soggetti all'apparenza più piacevoli o migliori cantori. Ancora 40 anni fa circa, molti appassionati di canarini non distinguevano soggetti da canto e soggetti di bellezza. Oggi è pressoché impossibile trovarlo nelle uccellerie e nei mercatini, anche se vengono talvolta spacciati per canarini comuni semplici incroci di varie razze. Qualche raro soggetto potrebbe essere ancora presente, ancorché non di razza "pura", nelle campagne, data la sua non comune rusticità e capacità di allevare la prole, ed anche per il canto persistente, ricco, melodioso e variato.
Morfologia

Questi canarini erano caratterizzati da una taglia intorno ai 13 - 14,5 cm, da un portamento altero, con un tipico inchino del maschio, e dal petto carenato e non bombato. La testa era più sottile e col collo in evidenza dei comuni canarini di colore (in precedenza denominati Sassoni), e vi era un leggero dimorfismo sessuale visibile ad occhio n**o (caratteristica condivisa anche dalle razze Inglesi Border e Fife, almeno in molti soggetti). La livrea variava dalle sfumature di verde a quelle di giallo, sia intera sia pezzata. Secondo alcuni poteva essere anche di altri colori, ma non è un dato confermato né sicuro. Si ritiene addirittura che potesse esservi anche una variante che presentava il ciuffo, ma sono sempre notizie di cui non vi è conferma documentale. I maschi erano ritenuti dei cantori non comuni, in grado di rivaleggiare anche con Fringillidi selvatici.

Curiosità

Nonostante si sia pressoché estinto, questo canarino resisteva bene alle intemperie ed alle malattie, tanto da essere allevato nelle campagne anche all'aperto in voliere o gabbie. Alcuni appassionati stanno tentando di salvare gli ultimi soggetti rimasti. Tra questi, C. Balestrazzi di Parma da alcuni anni ottiene riproduzioni regolari dei pochissimi soggetti che è riuscito a reperire, tentando via via di eliminare quelle caratteristiche indesiderate che potrebbero provenire da incroci con altre razze di Canarino Domestico (gli incroci più comuni che hanno contribuito a disperdere in maniera quasi definitiva questa razza sono soprattutto con l'Inglese Gloster e con soggetti a fattore rosso (anche mosaico). Tra queste caratteristiche, fino a dimostrazione del contrario vi è anche il ciuffo, oltre al colore di categoria mosaico, alla testa grossa, alla taglia piccola e al petto arrotondato, che non evidenzi cioè bene la carena sternale. I colori fin qui considerati ammissibili da questo allevatore sono giallo, verde, bruno, bianco

Il primo a citare estesamente il fatto fu Pietro Olina, nel volume Uccelliera della Natura, datato 1622. Nel testo egli diede anche una minuziosa descrizione dei canarini, sottolineando le differenze tra i soggetti italici e quelli d'importazione (in realtà, a leggere con attenzione la descrizione, i canarini dell'Elba paiono ad un occhio esperto più simili a soggetti delle Isole Azzorre o Madera, che non delle Canarie).

Il grande naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi ne raffigura un maschio intento a cibarsi di panico in spiga (1600 circa).

La razza italica è da considerare con molte probabilità quella capostipite degli Harzer (Canarini da canto), potendo anche aver influenzato altre moderne razze. Ciò si può desumere da un disegno molto dettagliato del Canarino di St. Andreasberg, ritratto da un Autore britannico nel XIX secolo. Tale canarino, noto antenato degli Harzer, somiglia moltissimo al canarino Italico. Il canarino Harzer o Harz è pure noto come "Canarino Nobile dell'Harz", "Harzer Edelroller", o anche "Roller".

Marco Cotti

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