22/04/2024
Il Briard , pastore di Brie , berger du brie ,
insomma un antico cane da pastore della pianura a sud di Parigi , dove le distese di terra finiscono quasi a scontrarsi con i villaggi sparuti e di una bellezza non esuberante , ma discreta , elegante , sicuramente cugino del Beauceron , che egli stesso ha dato origine a tante razze , ma si differenza per il colore , tessitura e lunghezza del mantello , ma il carattere è quello , con un pizzico di fantasia del Brie , e un pizzico di serietà del Beauceron , detto anche simpaticamente “calze rosse “ , “bas rouges” per la focatura sulle zampe .
Il briard ha origini antichissime è comunque appartenente al ceppo di cani che probabilmente veniva a seguito di grandi transumanze dall’oriente all’occidente incrociandosi con cani da pastore autoctoni , man mano che le regioni venivano attraversate , ma certamente selezionato dai pastori per le grandi capacità atletiche , di forza e di autorevolezza verso gli armenti .
Considerato un conduttore guardiano , quindi la doppia funzione da al nostro beniamino la possibilità di usare l’istinto al cognitivo , con un brillante e costante problem solving applicato nello svolgimento delle sue funzioni .
Origini antiche che risalgono ai tempi di Carlo Magno o ancor prima , si narrano tante leggende anche sulla provenienza del suo nome , che molti attribuiscono , non tanto alla regione a sud di Parigi , ma ad un aneddoto alquanto folcloristico , la cui fantasia inebria la mente di un lettore appassionato , per me rimane una meravigliosa razza , bella e rustica allo stesso tempo , forte , con una velocità di esecuzione e di risposta agli stimoli pari a qualsiasi razza da lavoro , e non a caso nella madre patria viene utilizzato per tantissime attività cinofile , a maggior ragione il suo naso che probabilmente viene da una sua lontana parentela con il Barbet (grande razza Francofona ) lo spinge ad ottenere grandi risultati il “pista “ e in ricerca .
Utilizzato per centinaia di anni in pastorizia , conserva sempre la sua passeggiata a cerchi concentrici il che è sintomatico nel suo DNA il voler racchiudere il branco (anche umano ) nelle passeggiate con un modus operandi del “sotto controllo “ .
La sua conduzione non è come le altre razze tipicamente da conduzione e basta , non si limita a gestire , ma il suo sguardo rimane sempre allerta per seguire anche in lontananza movimenti atipici nell’ambiente.
I colori tipici sono il fulvo , caldo che deve andare dal colore del grano maturo al colore biondo senza slavature , poi c’è il nero , il nero ardesia ( quindi nero con peli bianchi , infine e sicuramente più raro c’è il grigio , molto accattivante .
La tessitura deve essere forte , doppia e caprina , con pelo in età matura fino a 12 cm , poco sottopelo , e da escludere nella riproduzione cani con tessitura lanosa , che pur essendo un ricordo lontano della razza non è mai preferibile per cani adatti alle intemperie e a passaggi di clima vario.
Le dimensioni cinognostiche si dicono costruito nel rettangolo , dove le femmine sono o possono ovviamente essere più lunghe dei maschi nella zona del “rene “ , con spalla inclinata da trottatore ed omero regolare , angoli marcati , ma non esasperati , con coda che deve formare un uncino senza mai salire troppo sulla linea dorsale.
Comunque un pastorone di ragguardevoli dimensioni sia in garrese che nelle misure trasversali .
Caratteristica delle razze francesi è il doppio sperone che deve essere bassissimo ed operante , anche se nella ultima stesura dello standard hanno sottostimato questo dettaglio ammettendo anche uno sperone vuoto , inoltre hanno eliminato la chiusura a tenaglia , cosa che non ritengo giusta in quanto nella quadratura della canna nasale non era un difetto .L’occipite presenta una notevole conformazione arrotondata , con uguale misura della canna nasale e del cranio , con assi cranio facciali paralleli ,e stop marcato , grande tartufo e con il pelo che protegge gli occhi da rami e arbusti , quando ricerca un agnello nei cespugli , troppo accentuata ( al punto di renderli non vedenti) nelle esposizioni di bellezza che conservano il pelo avanti agli occhi rendendoli orbi quasi .
I maschi sono alti al garrese da 62 a 68 cm , mentre le femmine da 56 a 64 cm .
Un cane dal carattere sempre allegro e giocherellone , anche in tarda età , diffidente con gli estranei , incorruttibile , e con uno spiccato attaccamento alla famiglia che lo rende quasi morboso .
Equilibrio e potenza lo rendono affidabile , se socializzato da cucciolo e soprattutto rendere sempre la vista aperta dai peli soprattutto da piccolo ad adulto ,ciò lo rende più sicuro e meno diffidente in ambienti dove i rumori e il frastuono sono audibili ma soprattutto visibili .cane adatto alla famiglia esperta , che sa di avere un cane di carattere forte , che spesso cerca per la sua antica natura d essere autoritario , ma una volta gerarchizzato è un perfetto gregario , pur conservando la sua autonomia gestionale .cane pulitissimo difficilmente sporca nelle vicinanze del suo spazio prossemico.
La sua bellezza indubbia , con il suo pelo abbondante non deve far capire ad una difficile gestione , infatti se ha una buona tessitura basta una energica spazzolata settimanale per averlo in perfetto stato di pulizia .
Prendere un Brie è come prendere un essere pensante e talvolta permaloso , se viene redarguito ingiustamente .
Il dimorfismo sessuale oltre che nelle dimensioni è anche caratteriale , le femmine sono più attaccate alla famiglia e protettive verso i piccoli della casa , il maschio più esuberante matura tardi , intorno ai ¾ anni le femmine molto prima .
Concludendo come disse Konrad Lorenz “un cuore avvolto da pelo “
Ecco tutto ciò sinteticamente è il Cane da Pastore di Brie.
Alfonso Velardi