25/11/2024
Rieducare i cavalli o rieducare i cavalieri che li m***ano? ©
Il cavallo quando nasce è sinistrorso per la sua posizione all’interno del sacco uterino.
L’essere umano nasce per il 70% dei casi destrorso.
I cavalli si catalogano morfologicamente in: dolicomorfo, mesomorfo, brachimorfo.
L’essere umano si cataloga morfologicamente in: picnico, atletico, astenico.
Questa sintetica premessa è solo per dire che esistono mille e mille variabili morfologiche e posturali, del cavaliere in relazione al cavallo e viceversa, omettendo per facile comprensione e per brevità che ogni essere umano come ogni cavallo ha delle peculiarità uniche a livello fisico.
Parlando chiaramente del cavallo m***ato, è chiaro che ogni problema che manifesti a livello posturale che conseguentemente da luogo a problematiche di equilibrio e non solo, non è da imputare all’animale, ma semmai a chi lo m***a e solo a chi lo m***a, perché il corpo del cavaliere, a seconda della sua costituzione, morfologia, peso, postura e assetto implica nel cavallo che m***a un continuo adattarsi, riequilibrarsi, usare più o meno dei muscoli, non usarli, sovraccaricarne alcuni, portare a compensazione altri.
Non voglio entrare troppo nello specifico tecnico, che è materia nei nostri corsi e stage, ma dietro a un cavallo con “problematiche” posturali, c’è sempre dietro un cavaliere che ha un pessimo assetto, o delle peculiarità morfologiche non in accordo con il cavallo che m***a.
Esempio, cavallo insellato che non impegna il posteriore.
E’ inutile “rieducare posturalmente” il cavallo, se non si interviene sul cavaliere e quindi indagare sul suo assetto, sulla sella che usa, come vi si posiziona sopra e via dicendo.
Il punto di intervento quindi, non è il cavallo, ma chi lo m***a e come lo m***a.
Intervenire sul cavallo è intervenire sulla conseguenza e non sulla causa del problema
(Raffaella Scelsi – Istruttore Capo dell’Accademia Equestre San Paolo – tutti i diritti riservati)