10/11/2021
Detartrasi del cane e del gatto
Oltre l’80% dei cani e sempre una maggiore percentuale di gatti soffre di malattia paradontale, condizione che comprende diversi tipi di patologie come per esempio la gengivite e la parodontite. C’è una forte predisposizione di razza tanto che i cani di piccola taglia (Maltese, Shi-tzu, etc..) ed i brachicefali (chihuhua, carlino, etc…) sono i più colpiti.
Quando si realizza un deficit dei normali meccanismi naturali di difesa nella bocca dei nostri animali come la corretta salivazione, la sua corretta composizione chimica, la masticazione etc…si instaura la malattia paradontale che è una patologia cronica, ricorrente e in continua progressione.
La malattia paradontale è determinata dalla risposta dei tessuti alla presenza dei batteri che accumulandosi sui denti e nel solco gengivale causano una reazione infiammatoria della gengiva (gengivite) oppure di tutte le strutture che supportano il dente (parodontite).
Durante una normale visita clinica, magari per un richiamo vaccinale capita di parlare di alito, tartaro etc… diamo alcune definizioni utili:
• Placca: è costituita da una matrice glicoproteica in cui sono immersi i batteri, in genere non è visibile, provoca alitosi e si può eliminare con l’uso quotidiano dello spazzolino e del dentifricio
• Tartaro: quando la placca si mineralizza (con sali di calcio e fosforo) prende il nome di tartaro, lo spazzolino ed il dentifricio non sono sufficienti per asportarlo, occorre ricorrere alla detartrasi.
• Gengivite: è in genere una patologia reversibile dove non si notano lesioni all’osso alveolare. Se non trattata evolve in parodontite con migrazione dei batteri nei tessuti più profondi.
Gengiva clinicamente sana: se non pigmentata, è di colore roseo, durante il sondaggio non c’è sanguinamento e non si nota la presenza di placca o di tartaro.
Gengivite: la gengiva appare arrossata, il sondaggio del solco gengivale riferisce una misurazione normale, ma provoca facilmente sanguinamento. Non si nota la presenza di placca o tartaro.
Gengivite cronica: anche in questo caso la profondità al sondaggio delle tasche parodontali è normale, ma la gengiva arrossata presenta un’infiammazione cronica dovuta alla presenza di placca e tartaro. L’alitosi è un sintomo costante di questa condizione patologica che può persistere indefinitamente nel tempo oppure evolvere in parodontite (condizione irreversibile).
• Parodontite: condizione patologica irreversibile con distruzione del legamento alveolo-dentale e perdita di tessuto osseo.
Parodontite moderata: questo termine non deve far pensare che si tratti di uno stadio benigno della malattia: tutte le forme di parodontite devono essere considerate pericolose per la salute del paziente. L’infiammazione delle gengive è moderata o grave. La placca si estende sino al solco gengivale, mentre il tartaro può essere sia sopragengivale che sottogengivale. La mobilità dei denti è visibilmente aumentata (sino a 0,5 mm di oscillazione laterale) e il sanguinamento, provocato o spontaneo, è sempre presente.
Parodontite grave: l’infiammazione delle gengive è, in genere, grave, si assiste a una perdita dell’attacco dentale (PAL) superiore al 50%. La placca eccede nel solco gengivale, mentre il tartaro abbonda sia sopra che sotto la gengiva. La mobilità dei denti va da 1 mm di oscillazione laterale sino a valori che rendono il dente non funzionale. Il DIAGNOSI
Il rispetto rigoroso dell’iter diagnostico permette di stadiare la malattia in maniera precisa, di emettere una prognosi e di formulare un piano terapeutico.
PREVENZIONE E CONTROLLO DELLE PARODONTOPATIE
Alimentazione: è bene proporre alimenti con il giusto apporto di proteine, diete povere di proteine, infatti, non riducono la produzione di placca, mentre gli eccessi ne favoriscono l’aumento. Diete contenenti eccessi di minerali (calcio e fosforo) condizionano una maggior concentrazione di minerali nella saliva e, quindi, incidono sulla formazione di tartaro. Forma, consistenza, orientamento delle fibre e altri fattori fisici influiscono sulla formazione di placca e tartaro: sarà quindi necessario sconsigliare cibi collosi e promuovere invece quelli studiati per il mantenimento della salute del cavo orale.
Comportamento: un altro fattore da monitorare e correggere è costituito dai comportamenti anomali dei carnivori domestici, quali rosicchiare materiali duri (ossa, legni, ecc.) o fortemente abrasivi (palline da tennis, ecc.).
Cure domiciliari: il più importante ed efficace metodo di prevenzione delle patologie orali consiste nell’igiene orale quotidiana. La placca batterica non può essere rimossa che meccanicamente, con la spazzolatura dentale. L’igiene orale quotidiana deve essere attuata con strumenti adatti: la condizione ottimale sarebbe quella di praticare due trattamenti d’igiene orale con spazzolino e dentifricio per animali.
Richiedi una visita del tuo amato Pet per valutare quali sono le condizioni del suo apparato dentale e gengivale per scegliere la migliore opzione terapeutica.