13/06/2021
" Perché scegli di prenderti un cane se non ti interessa minimamente cosa ha lui da proporti, cosa gli piace fare, quali siano i suoi bisogni e i suoi desideri?
(...)
Molti di noi non meritano un cane accanto. Troppi."
Condivido ogni singola parola.
Vessazione, coercizione e altri abomini della relazione col cane.
Ogni giorno vedo o ascolto racconti il cui nocciolo è sempre lo stesso: un cane, il suo padrone (volutamente scelgo questo termine), la vita quotidiana.
Dal dizionario della lingua italiana impariamo:
Vessazione - Maltrattamento continuato, per lo più in quanto inflitto a inferiori o a persone più deboli
Coercizione - Costrizione o sopraffazione tirannica, tale da escludere ogni possibilità di reazione.
Ciò che raccontano le immagini che vede chi, come me, ha a cuore il benessere animale e la promozione di una relazione con gli animali che sia degna di questo nome, spessissimo è vessazione e coercizione.
Coercizione è quando cammini sull’asfalto obbligando il tuo cane a restare incollato al tuo piede, strattonandolo ogni volta che prova a raggiungere il sollievo dell’erba o a posare il naso su un odore o ad andare incontro a un suo simile.
E lo è anche quando lo costringi, cucciolo o comunque attivo, a restare inerme sotto al tavolo del ristorante mentre prendi l’aperitivo, a guardare nostalgico il piccolo angolo verde che c’è a pochi metri da lì.
Ed è, ancora, coercizione quando lo porti con te in mezzo alla confusione dell’outlet o del centro commerciale, incurante di cosa ti dica ogni muscolo del suo corpo, intimorito, sopraffatto dalle mille gambe, buste, da rumori, vocio, odori.
Vessazione è quando ti impegni ancora di più e riversi la frustrazione del tuo sentirti nessuno sul tuo cane, costringendolo a non guardare, non annusare, non interagire, non fare feste, non marcare, non essere.
Perché questo ti fa sentire più potente, dietro alla giustificazione dei deboli:
il capobranco devo essere io e solo io!!
Vessazione è quando usi la forza fisica e la voce alta per obbligarlo ad eseguire i tuoi incontestabili voleri, per annientare ogni sua attività neuronale e decisionale.
E ogni volta, ogni amarissima volta, quando ascolto di fatti come questo o li vedo coi miei occhi, spontanea e potente mi sorge una domanda: perché?!?
Perché non hai il coraggio di rapportarti così con chi può dirti cosa pensa di te quando lo fai?
Perché scegli di prenderti un cane se non ti interessa minimamente cosa ha lui da proporti, cosa gli piace fare, quali siano i suoi bisogni e i suoi desideri?
Perché pensi che con un cane l’unica relazione possibile sia il dominio?
Vorrei poter essere la voce di ciascuno di quei cani.
A volte ho questo privilegio e posso contribuire a cambiare la vita di umani e cani che camminano insieme.
Altre volte, moltissime, troppe, no.
E questo mi produce una immensa tristezza.
Molti di noi non meritano un cane accanto. Troppi.