Boyka ha trovato casa.
Stamattina lo abbiamo consegnato al corriere che lo porterà dal suo nuovo proprietario. Prima però gli abbiamo insegnato a salire e scendere dal kennel, cosa che non aveva mai fatto e che quindi lo turbava un po'. In pochi minuti ha capito, ed ecco il risultato.
Approfittiamo per ringraziare tutti coloro che o hanno condiviso il post, o che ci hanno fornito informazioni su a chi rivolgersi se non avessimo trovato velocemente un adottante. The end.
Almeno per Boyka, storia a lieto fine.
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L'altro giorno abbiamo consegnato ad una nostra cliente la cucciola di setter inglese che ci aveva acquistato.
Il giorno dopo la signora ci ha inviato questo video: solo nelle prime 24 ore nella cuccetta destinata alla setterina c'erano già una decina di peluche. E secondo voi, lei alla fine dove dormirà?
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Il maestro di box insegna all'allieva che deve tenere il guantone destro più alto a protezione della mascella. La corregge per ben due volte, poi visto che la comunicazione gentile non funziona, passa a quella che funziona sempre. Credo che anche i cani con noi facciano lo stesso ragionamento.
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Allora...
A caccia, niente, sono vegetariani.
I tartufi, a loro non piacciono.
Non hanno un gregge da farmi curare.
Far la guardia non serve, perché la casa è modesta e non attira l'attenzione dei ladri...
In qualche modo dovrò pure rendermi utile... O no?
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Ma "poverino..."
Che maltrattamento, che crudeltà... Obbligare un povero cane a correre trascinandosi dietro un sacco di patate.
E lo stato chefffà?
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Sapete qual è la frase più triste quando ci portano un cane in pensione? "Mi raccomando, lui deve stare da SOLO, perché non va d'accordo con nessuno, maschio o femmina che sia...".
E allora ci atteniamo alla volontà del cliente e l'animale può vedere i suoi simili solo attraverso la recinzione.
Possiamo immaginare cosa è successo in passato: magari il cane ha iniziato qualche schermaglia rituale con un altro cane, che 90 su 100 delle volte finisce in modo incruento, ma la cosa ha spaventato a morte il suo proprietario, il quale, per evitare soprattutto a se stesso un'ansia che è solo sua, condanna all'infelicità il povero animale.
Pubblichiamo un breve discorso di Umberto Galimberti (scrittore e luminare di filosofia a livello internazionale), che parla proprio di questa deleteria mentalità "anti-rischio" e dell'effimera ricerca della "sicurezza" garantita. La morale è che se rifuggi il rischio, non puoi imparare a vivere. Vale per tutti. Anche per i nostri cani.
Come si diceva una volta in Africa, sotto il sole il senso di marcia del traffico non è stabilito né dalla destra né dalla sinistra, ma dall'ombra.
Cucciolini all'aria aperta.
Colonna sonora originale.
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Recentemente abbiamo ospitato anche due splendidi cuccioloni (di 8/9 mesi ma già enormi) di Pastore del Caucaso, Rocky e Rambo. La stazza e la dentatura sono impressionanti, ma di carattere ci sono parsi molto, molto equilibrati e socievoli.
Di certo a maturità raggiunta e a territorialità più sviluppata, l'approccio da parte di sconosciuti dovrà essere all'insegna della grande cautela, con rispetto e attenzione ai loro segnali. Ma a noi sono piaciuti tantissimo e nell'accudirli non ci hanno dato il minimo problema.
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Fratellini tranquilli accucciati in disparte, ma lui niente, non ne vuol sapere. Persino la possente madre (Pastore dell'Asia Centrale) è in difficoltà col piccolo ribelle.
Beh, se da grande verrà lasciato su di un altopiano a proteggere il gregge dai predatori, sarà perfetto.
A passeggio in un parco cittadino, lo vediamo meno bene.
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La voce fuori campo dice che è inutile che lui stia lì davanti alla ciotola. Ha già avuto la sua cena, non sta morendo di fame. E' stato messo a dieta perché è un po' troppo cicciottello.
Ed esplode la protesta del cagnetto...
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