13/05/2021
LEISHMANIOSI
La Leishmaniosi è una malattia protozoaria trasmessa da un insetto volante il flebotomo o pappatacio.
La prevenzione si basa soprattutto sul tentativo di evitare il contatto tra la microscopica zanzarea e il cane, attraverso l’uso di repellenti sul cane, ma spesso non basta.
La Leishmaniosi canina è una malattia davvero insidiosa, molto diffusa e particolarmente grave.
Rappresenta un pericolo anche per l’uomo, il quale può infettarsi se viene punto dal flebotomo che ha, al suo interno il parassita.
Molti sono gli sforzi che sono stati fatti nel tentativo di trovare dei protocolli preventivi all’infezione.
Questo perché il contagio può avvenire solo se esistono queste due condizioni predisponenti:
-l’animale infetto (cane, topo, lepre ecc)
-il flebotomo.
Risulta fondamentale quindi riuscire a interrompere il ciclo vitale del protozoo, inoltre cercare di avere dei trattamenti (preventivi ma anche terapeutici) volti a ridurre la possibilità degli animali ospiti di fare da ulteriori vettori della malattia.
Risulta, dagli ultimi studi che anche le femmine infette possono trasmettere la Leishmania a tutta la cucciolata.
Ecco perché è assolutamente consigliato escludere dalla riproduzione le femmine infette.
Come fare la giusta prevenzione quindi?
La combinazione di più metodi appare l’unico modo per cercare di evitare il contagio.
Conoscendo le temperature e le condizioni ambientali in cui il pappatacio preferisce muoversi, si cerca di:
-evitare di lasciare il cane fuori la notte, in ambienti contaminati (verde, zone umide, ecc)
-utilizzare spray repellenti in combinazione a collari antiparassitari o spot on, prima della passeggiata serale o mattutina
-utilizzare zanzariere con maglie più strette (meno di 2-3 mm)
-fare disinfestazioni ambientali.
L’efficacia dei repellenti però non sempre è sufficiente.
Ecco perché le case farmaceutiche hanno cercato di formulare dei vaccini che riuscissero a stimolare in modo corretto il sistema immunitario del cane, senza però poterlo infettare come avviene per i vaccini classici, che stimolano il sistema umorale a reagire ed essere pronto qualora si verifichi l’incontro con l’antigene.
Nel caso della Leishmaniosi questo principio non può essere efficace, ma anzi, produrrebbe la malattia.
I PRINCIPI ATTIVI efficaci come repellenti contro i pappataci o flebotomi sono:
deltamethrina
permetrina
flumetrina
da soli o in combinazione con altri insetticidi che abbiano effetti sinergici sugli insetti.
I prodotti possono essere in formulazione spot on, collari o spray.
La prevenzione significa anche CONTROLLI REGOLARI tramite test sierologici
Il sistema immunitario svolge un ruolo fondamentale nella manifestazione clinica da Leishmaniosi
Quando un animale incontra il protozoo, non è detto che si ammali automaticamente.
Molto, infatti dipende dal suo sistema immunitario e dalla risposta che si attiva.
Per capire meglio questo passaggio, faccio un breve accenno (facile, facile) al sistema immunitario.
Il sistema immunitario è un meccanismo di difesa dell’organismo il quale reagisce quando incontra delle sostanze che non sono riconosciute come facenti parte del corpo (not-self).
La risposta che ne consegue può essere di tipo aspecifico (innato) oppure adattativo o specifico.
La risposta immunitaria specifica a sua volta può portare a due tipi di reazioni:
quella del sistema cellulo-mediato (anche detto TH1)
quella del sistema umorale, dove vengono coinvolti gli anticorpi (anche detto TH2).
Nel sistema cellulo-mediato, alcune cellule (linfociti T) inglobano l’antigene (ad esempio la Leishmania) e attivano dei meccanismi per cui lo distrugge (o almeno cerca) instaurando un processo infiammatorio, più o meno importante.
Questo metodo è sempre pronto nell’organismo si attiva nel giro di poche ore e non è influenzato dal tipo di agente che incontra ma soprattutto non ha memoria.
Quando però un corpo estraneo continua ad essere presente all’interno dell’organismo, oppure lo stimola in continuazione, si attiva la risposta umorale.
Gli anticorpi quindi, vengono attivati quando si instaura uno stimolo più forte oppure quando il sistema cellulo-mediato lo richiama e fa quindi svoltare il meccanismo di difesa, da cellulo-mediato a quello umorale.
È una risposta ulteriore che, nel caso della Leishmaniosi però provoca la malattia.
Ecco perché il concetto di vaccino fino ad oggi inteso come stimolo della reazione immunitaria umorale non aveva avuto successo.
Il VACCINO per la Leishmania che utilizziamo in ambulatorio è il Letifend (MSD) in quanto appare molto sicuro e relativamente efficace (gli studi lo verificano efficace per il 72% dei casi).
Letifend che tipo di vaccino è?
I vaccino è composto, in pratica, da 4 proteine diverse, componenti il parassita.
Si sono individuate le parti che interessavano e che davano la risposta immunogena desiderata e sono poi state ricompattate insieme.
Il risultato è un vaccino ricombinato che riesce a stimolare la risposta immunitaria solo verso quella parte proteica, potenziandola.
Effetti collaterali, rischi e sicurezza del nuovo vaccino per la Leishmania?
Lo studio che ha messo in evidenza la sicurezza ed efficacia del protocollo vaccinale si riferisce ad applicazione su 549 cani in Francia e Spagna (zone considerate altamente endemiche).
A due gruppi di cani è stato somministrato il vaccino o un placebo (senza che il medico o il proprietario sapesse cosa stava iniettando, quindi uno studio a doppio cieco, così si definisce questa metodica).
I cani sono stati lasciati per due anni esposti naturalmente nell’ambiente e poi sono stati analizzati i risultati della infezione avvenuta.
La prima valutazione è stata fatta sulla tolleranza al vaccino, che non ha mostrato di dare alcun effetto collaterale, se non un leggero prurito nel punto di inoculo (e questo è stato molto importante).
Circa l’efficacia, nei cani che avevano ricevuto il vaccino l’incidenza dei segni clinici è risultata significativamente inferiore rispetto al gruppo di controllo.
Lo stesso vale per il numero di casi che sono stati confermati come positivi alla malattia.
In particolare, il vaccino è in grado di ridurre di 5 volte il rischio di comparsa di malattia rispetto al gruppo di controllo. L’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, è risultata del 72%.
Interessante anche il fatto che la rivaccinazione non abbia dato effetti collaterali, risultando anch’essa sicura.
La scarsa (o quasi assente) risposta avversa alla somministrazione, deriva anche dal fatto che al suo interno non sono presenti adiuvanti in quanto si è dimostrato, da solo, capace di provocare la risposta protettiva nei confronti di Leishmania infantum.
Per quali cani è indicato fare questo vaccino?
Considerando la difficoltà di proteggere i cani attraverso le barriere chimiche e meccaniche, la sicurezza del vaccino e la gravità della malattia, noi consigliamo di vaccinare tutti i cani che vivano in zone endemiche e, comunque, di valutare insieme al proprio medico l’opportunità o meno della pratica.
Il vaccino può essere somministrato dopo i 6 mesi di vita del cane previo test per escludere che non abbia già contratto il parassita.
In ogni caso, anche cani di piccola o piccolissima taglia (come i Chihuahua) che quindi vivono in casa, ma in zone altamente endemiche, non hanno problemi di sorta e sarebbe quindi consigliata la somministrazione.
Consigliamo di effettuare il test di screening nel periodo da gennaio ad aprile e il vaccino è preferibile effettuarlo 1 mese prima dell'inizio della stagione calda in cui si attivano i pappataci. E' necessario inoltre che il vaccino sia almeno a 3 settimane di distanza da altre vaccinazioni.
Ho fatto il vaccino: se faccio il test per la diagnosi di malattia, interferisce nella risposta?
La risposta è no.
Studi sulla risposta immunitaria indotta dalla somministrazione del vaccino hanno dimostrato che la risposta umorale è diretta esclusivamente contro di essa.
Questo significa che, per la diagnosi, consente di distinguere i soggetti infetti da quelli vaccinati.
Il mio cane è positivo al test della leishmaniosi, devo fare il vaccino e la prevenzione?
La risposta è no.
I cani che sono risultati positivi al test (che siano sintomatici o meno) non devono essere vaccinati.
Ecco perché è fondamentale effettuare sempre il test per verificare che il cane sia negativo al titolo e alla presenza di Leishmaniosi nel sangue.
Si sottolinea però che cani che sono infetti, con manifestazione clinica o meno, diventano serbatoi e quindi potenziali fattori infettanti di pappataci e quindi di altri cani.
Per questo motivo è fondamentale che, soprattutto i cani positivi (o malati con manifestazione clinica a maggior ragione) siano sempre protetti con spray repellenti, collari o spot no, onde evitare l’ulteriore contagio.
Inoltre ai cani non sintomatici, che rimangono in fase preclinica, deve essere ridotta la possibilità di reinfezione, proprio per ridurre la possibilità di avere un ulteriore stimolo da parte del sistema immunitario.
Per ulteriori informazioni saremo disponibili a chiarimenti.