15/10/2024
Il Gatto è spesso sovrappeso.
La definizione di obesità, si utilizza in medicina veterinaria quando si riscontra un aumento del peso corporeo superiore al 25-30 %, rispetto al peso ideale. Indicativamente, un gatto Comune Europeo adulto maschio, pesa intorno ai 5 Kg. Nella mia esperienza quotidiana, la maggior parte dei gatti che vengono portati presso la clinica per visite di controllo, possono essere considerati obesi perché superiori a tale peso. Si tratta infatti di una condizione felina veramente frequente. L’accumulo di grasso nel gatto obeso dipende sicuramente da una dieta non corretta, come pure ad una scarsa utilizzazione delle calorie assunte. In altre parole, i gatti casalinghi vengono quasi, se non sempre, sovralimentati e poco sollecitati a svolgere una sufficiente attività fisica. Possono esserci anche altre cause di obesità, come la castrazione nel maschio o la sterilizzazione nelle femmine, predisposizioni genetiche, disendocrinie o assunzione di glucocorticoidi a scopo terapeutico. Possiamo comunque considerare come fattore responsabile principalmente, la poca informazione del proprietario circa l’alimentazione del gatto, riferendoci in particolar modo alle quantità. Come pure il non conoscere le abitudini comportamentali ed alimentari di questo piccolo felino. La tendenza felina è quella di consumare piccoli pasti distribuiti nell’arco delle 24 ore, arrivando anche ad un numero di 16. Inoltre il gatto in natura spenderebbe moltissime energie cercando la preda, cacciandola ed infine consumandola. All’interno di un appartamento in assenza di altri simili, ed in compagnia di un proprietario molto distratto e disinformato, il povero gatto si annoierà moltissimo. Come conseguenza della noia, cercherà in tutti i modi di attrarre la vostra attenzione che, nella maggior parte dei casi, verrà interpretata come una richiesta di cibo, alla quale voi risponderete mossi a compassione e vogliosi di trovare una immediata soluzione alle richieste incomprensibili ed insistenti del povero animale, con un’abbondante razione di cibo. Questa modalità può indurre oltre all’obesità, anche lo sviluppo di anomalie comportamentali, con continue e compulsive richieste di alimento. Altro grande errore commesso di frequente, è quello di interpretare la tendenza naturale del vostro amico peloso, che è appunto quella di consumare la razione giornaliera suddividendola in piccoli pasti (come la sua natura comanderebbe) ripetuti nell’arco della giornata, come una mancanza di attrazione verso quel dato alimento. Tale atteggiamento generalmente induce il proprietario a cercare un nuovo cibo, che soddisfi maggiormente il suo beniamino. Sicuramente l’effetto novità, farà sì che il gatto assuma con espressione felice ed avidamente, grandi quantità di tale alimento, ma solo per un tempo limitato. Esaurito l’entusiasmo iniziale il gatto, ritornerà al suo ritmo alimentare abituale, costituito come ormai abbiamo più volte ripetuto, dall’assunzione di piccoli pasti frequenti. Il proprietario nuovamente mal interpreterà l’atteggiamento del suo gatto, gettandosi nel più vicino rivenditore specializzato, alla ricerca del cibo giusto per il suo gatto, innescando così un circolo vizioso interminabile, dove il micetto assumerà inizialmente molto volentieri grandi quantitativi di tale alimento intervallati a brevi digiuni e così via. Chiaramente questo regime alimentare non è salutare, in quanto induce il gatto ad uno stato di stress emotivo e ad una inevitabile obesità.
Spot di approfondimento
Il proprietario “fai-da-te” vedendo il proprio gatto sovrappeso, potrebbe decidere di optare per una qualsiasi dieta ipocalorica. Sfortunatamente, a meno che non vengano utilizzate in una maniera attenta e sotto controllo di un medico veterinario, il solo utilizzo di una alimenti ipocalorici, non risolverà il problema. Come per noi umani, la strada migliore per un giusto controllo del peso, è quella dove l’attenzione alla qualità ed alla quantità del cibo assunto, si associa anche ad una maggiore attività fisica. A tale scopo si possono utilizzare giochi “interattivi”, che hanno la peculiarità di rilasciare gradualmente il cibo, come pure i giochi che stimolano l’attività mentale, obbligandolo ad applicarsi strategicamente per riuscire ad ottenere un piccolo premio. Questi ultimi sono estremamente preziosi perchè da recenti studi è stato osservato come, pure i nostri amatissimi animali con l’avanzare dell’età vanno incontro ad un invecchiamento del tessuto celebrale, che è inversamente proporzionale all’utilizzo delle capacità mentali.
Dr.ssa Maria Francesca Midiri