
23/04/2025
Infiammazione, grasso e depressione: la trilogia del vivere male...
🔥 Cos’è l’infiammazione?
È una risposta naturale del corpo a una minaccia (come un’infezione o un trauma). Serve a "bruciare" le tossine che si generano o che sono presenti in un determinato locus. Quando l'infiammazione diventa cronica (cioè di basso grado e persistente nel tempo), può causare danni a lungo termine, favorendo malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, cancro, e diverse malattie autoimmuni. Ma l'infiammazione cronica, così come il dolore cronico, può generare depressione!
🫃 Cos’è il grasso viscerale?
Il grasso viscerale è il tessuto adiposo che si accumula intorno agli organi interni (come intestino, reni, fegato, pancreas, ecc.), all’interno della cavità addominale. Diversamente dal grasso sottocutaneo (quello che possiamo “pizzicare”), è metabolicamente attivo e più pericoloso per la salute.
Come sono collegati tra loro? e perché possono indurre depressione?
Il grasso viscerale produce citochine infiammatorie, molecole capaci di innescare o fomentare un processo infiammatorio.
Dobbiamo considerare il grasso come un vero e proprio organo, anzi, una vera e propria ghiandola!
Le cellule adipose viscerali rilasciano sostanze pro-infiammatorie come:
- IL-6 (interleuchina-6)
- TNF-α (tumor necrosis factor alpha)
- CRP (proteina C-reattiva, prodotta dal fegato in risposta all’infiammazione)
Queste sostanze circolano nel sangue e mantengono uno stato infiammatorio cronico di basso grado.
Quando si innesca questo processo infiammatorio, causato dal grasso, la sensibilità insulinica si riduce drasticamente.
Si crea quindi la condizione favorevole all’insulino-resistenza e quindi si sviluppa il diabete di tipo 2.
Sul sitema immunitario, Il grasso viscerale altera l’equilibrio delle cellule immunitarie, aumentando quelle pro-infiammatorie (come i macrofagi M1 e i CD8+) e riducendo quelle anti-infiammatorie (come i macrofagi M2).
Si crea così un circolo vizioso:
Più grasso viscerale → più infiammazione → più insulino-resistenza e accumulo di grasso → ancora più infiammazione.
E la depressione?
Nei pazienti depressi, si osservano livelli elevati di citochine infiammatorie come IL-6, TNF-α e CRP.
Queste molecole infiammatorie possono:
- influenzare la neurotrasmissione (es. abbassare serotonina, dopamina);
- alterare la plasticità cerebrale (riducendo il BDNF, un fattore chiave per la salute e la funzione dei neuroni);-
stimolare il sistema dello stress (asse ipotalamo-ipofisi-surrene), innescando stati d'ansia e umore depresso.
In pratica: l’infiammazione può contribuire a far "sentire male" anche il cervello.
Il grasso viscerale può innescare la depressione, ecco come:
Qui entra in gioco un meccanismo bidirezionale:
🧠 → 🫃 La depressione può favorire l’accumulo di grasso viscerale
A causa di:
- iperattivazione cronica del cortisolo (ormone dello stress);
- cattiva alimentazione/emotional eating;
- inattività fisica.
🫃 → 🧠 Il grasso viscerale può peggiorare o predisporre alla depressione
Attraverso:
- infiammazione sistemica, che colpisce anche il cervello;
- dismorfismo corporeo e bassa autostima;
- disturbi metabolici che alterano la funzione neurochimica.
🎯 Riassumendo:
Depressione → più stress, più cortisolo, più grasso viscerale!
🧩 E quindi, cosa si può fare?
- Interventi integrati corpo-mente sembrano essere i più efficaci
- Alimentazione anti-infiammatoria (ipoglucidica, ricca di omega-3, polifenoli, fibre)
- Esercizio fisico regolare (riduce il grasso viscerale e ha effetti antidepressivi)
- Tecniche di riduzione dello stress (mindfulness, terapia cognitivo-comportamentale)
In alcuni casi, integratori specifici (come omega-3, curcumina, probiotici).
Il Dottor Google non è tuo amico, un bravo Nutrizionista PNEI ti potrà aiutare.