Attilio Miconi

Attilio Miconi Dog Trainer Professional
Esperto Cinofilo Area Comportamentale (EsCAC)
Formatore dei Formatori

Abbiamo iniziato i colloqui individuali per gli interessati al Corso Istruttori Cinofili Riabilitatori EsCAc. È sempre b...
18/06/2025

Abbiamo iniziato i colloqui individuali per gli interessati al Corso Istruttori Cinofili Riabilitatori EsCAc. È sempre bello scoprire che non solo gli ex allievi ma anche colleghi che non fanno parte del corpo docenti consigliano il nostro corso.
Grazie!!!!
Se volete sapere cosa dicono di noi coloro che hanno già seguito il corso potete leggere alcuni commenti: sono per noi la miglior pubblicità !

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IX Edizione Corso Istruttori EsCAC Certificati Tambra ASDSiamo contenti di comunicare che sono già arrivate le prime isc...
12/06/2025

IX Edizione Corso Istruttori EsCAC Certificati Tambra ASD

Siamo contenti di comunicare che sono già arrivate le prime iscrizioni per la IX Edizione del Corso EsCAC Certificato di Tambra ASD.

Cosa aspetti? Sei indeciso? Chiamaci!

Se sei indeciso chiedi ai nostri allievi che lo hanno già frequentato!

Sarah Miconi.Quando un papà è orgoglioso dei successi di sua figlia. Quando è lei a volare, dirigendosi ben oltre il “è ...
11/06/2025

Sarah Miconi.
Quando un papà è orgoglioso dei successi di sua figlia.
Quando è lei a volare, dirigendosi ben oltre il “è mia figlia“, ma con rispetto ho l'onore di essere "suo padre".

A me rimane la gioia di condividere una famiglia multispecie, accade oltre la presenza fisica che la vita e la distanza geografica ci ha riservato.

A me, ai fratelli di Sarah, Alberto e Laurent, rimanere e permate sentirsi ed essere in prossimità, riconoscendoci nei valori di appartenenza e condivisione comune di sentimenti tra animali umani e di altra specie, di cui siamo parte e appartenenti.

Non dimenticatevi di partecipare al Seminario Con-Tatto dove saremo presenti Sarah e io per raccontarci questa meravigliosa storia di convivenza tra famiglie multispecie.

Attilio Miconi

10/06/2025

Quel proprietario non capisce niente!
Ricolloco in cane in un'altra famiglia!
Povero cane con certi proprietari!
Io gli dico cosa deve fare, lo correggo tutte le volte, ma non mi ascolta!

Spesso i conviventi umani di cani con problemi che si rivolgono a professionisti si sentono dire le cose che ho scritto in apertura.
Ma le cose stanno davvero così?
È davvero sempre colpa dei conviventi umani?

Un breve articolo per porci alcune riflessioni, farci domande e quindi migliorare le nostre relazioni riabilitative.

La resistenza al cambiamento dei famigliari del cane in difficoltà può essere considerata un segnale come conseguenza del fatto che l’EsCAC si sta avvalendo di un metodo inefficace; in questi casi egli dovrà adattare l’intervento sul cane comprensibile ai CU specificando i micro risultati ottenuti durante la seduta riabilitativa e definire quali sono gli scopi e le mete raggiunte.

Quando al contrario, l’EsCAC è giudicante normativo, verosimilmente otterrà risultati poco apprezzabili o quasi del tutto inefficaci, poiché egli stesso provocherà una fisiologica resistenza nel cambiamento del cane e nell’accoglimento dei suoi conviventi umani di quanto viene loro proposto con rigidità e continui accenti sui loro errori.

Attenzione: sono proprio gli alti livelli di resistenza indotti in correlazione negativa nell'esito del trattamento.

Al contrario i trattamenti con esito positivo, sono caratterizzati da un rapporto inverso tra il grado di resistenza dei CU e l’utilizzo di un approccio terapeutico di tipo aolido e chiaro, ma al contempo comprensivo e mai giudicante.

Pertanto, quando l'EsCAC si trova di fronte una famiglia del cane piuttosto resistente dovrà essere chiaro, attento, spiegare cosa sta accadendo e le modalità del processo in cui questo avviene, mentre se avrà famigliari del cane molto aperti e cooperativi potrà anche utilizzare un ambiente meno normato e più informale per comunicare il processo di cambiamento che sta avvenendo nel loro cane
La flessibilità del terapeuta nel dialogo e la resistenza del CU dunque, sono quindi sempre in correlazione tra loro.
Quindi il successo dell’intervento riabilitativo sul cane deriva dal merito di saper utilizzare ai diversi approcci attraverso magari la conoscenza dei Sistemi Motivazionali che si attivano,e orientare il dialogo utilizzando quelli più funzionali tra le parti coinvolte.
Infatti, da una metanalisi condotta su 87 studi si evince che, i trattamenti in cui, si verifica un reale cambiamento del modo di porsi è in correlazione al modo di dialogare del terapeuta (EsCAC ndr), che deve pertanto essere capace di considerare in quale fase del progetto terapeutico si trova il cane e quindi normare o meno la relazione con i suoi famigliari umani, evitando di dare solo indicazioni abitudinarie e standardizzate su cosa fare o non fare al cane.

Sono quindi meno efficaci le riablitazioni in cui l’EsCAC utilizza la sola tecnica basata sul principio di correttezza e aiuto per tutto il percorso, correggendo le cose che ritiene non corrette fatte dai CU sul loro cane.

Ciò sta verosimilmente a dimostrare che, solo quando la tecnica di comunicazione con i famigliari umani viene modificata in base alla fase di cambiamento raggiunto dal loro cane può davvero essere compresa da tutta la famiglia interspecie, e così i benefici ottenuti dall’animale continuerano ad aumentare anche ben oltre il termine dell'intervento riabilitativo.

Attilio Miconi

09/06/2025

Dopo il Modulo sull'attaccamento svolto in Tambra. Mi piace condividere alcune mie riflessioni.

Premessa:
Ispirato dal lavoro di Giovanni Liotti a cui Tambra ASD si ispira per spiegare come si muovono le motivazioni individuali e sociali, mi piace soffermarmi su due aspetti che ritengo essere la chiave della mia professione di EsCAC.
Questi sono: l’attenzione e l’intenzione.

Attenzione:
L’attenzione che dedico al cane, ai suoi famigliari umani e più in generale alle dinamiche interne nel loro dialogo.
L’attenzione alle loro richieste di migliorare le condizioni di vita con il loro famigliare cane, alle strategie già messe in atto che hanno utilizzato, spesso indirizzate dall'esterno, tra tentativi di “correggere” le cose che non vanno nel cane a quelle di tentare di trovare luoghi isolati dove queste non emergono.
Perché lo sappiamo, spesso quando il dente duole è pìù facile pensare che sarà sufficiente toglierlo per non aver più male, purtroppo non sempre questa facile soluzione porterà ad avere una bocca sana.

L'attenzione che presto nella loro storia relazionale di famiglia interspecie, mi avvicino al loro sentire, facendololo con la delicatezza che richiedono i permessi che mi potranno dare o negare per essere accolto come professionista in modo più o meno efficace.

Per attenzione, intendo la sensibilità del EsCAC, quale sono, di prestare attenzione ai bisogni di attaccamento del cane e di come vengono riconosciuti dai famigliari umani, tento così di interpretare i comportamenti non di successo de cane e di quali possano essere le ragioni che li fanno emergere. Inquadro come la famiglia interspecie tutta intrecciano i loro dialoghi relazionali, tra accudemento e ascolto, tra bisogni di essere compreso e comprendere, tra consonanze e dissonanze in un comune stare insieme condiviso e individuale.

Questo modalità di porre le mie attenzioni verso la famiglia, attraverso il dialogo costruito insieme a loro, portà così all’incontro a un modo di sentire e risuonare comune tra istruttore, cane, famigliari umani.

Secondo Liotti, questo mi permetterebbe di costruire una solida alleanza “terapeutica”, con i conviventi umani del cane, capace perché strutturata di fiducia condivisa di affrontare le difficoltà che possono sorgere nel corso del trattamento dei comportamenti non di successo del cane che sono chiamati a essere trasformati.

Intenzione:
La qualità del lavoro svolto nel punto precedente, l’attenzione, definirà forza di volontà del famigliari del cane di affrontare insieme il processo di cambiamento nel loro cane.
Parlo delle difficoltà che emergeranno anche in funzione alla storia di attaccamento che ha il cane e alle risposte che siamo chiamati a dare all’altro non esenti anche noi dalle nostre storie di modelli operativi frutto della nostra vita affettiva, fin dai primi giorni della nostra vita.

L’EsCAC, attraverso lo scambio attivo nel dialogo tra cane e suoi famigliari, promuove una riorganizzazione delle intenzioni di tutti, più capaci di soddisfare al meglio le necessità del singolo cane, ma anche di tutta la famiglia multispecie di cui lui è parte. Il vero passaggio è mettere in contatto i famigliari umani del cane ai bisogni di tutti, un processo di nuove consapevolezze di sé e di sé parte del noi.

Attilio Miconi

28/05/2025

In questa cinofilia da che parte stai?
Perché non prendi una posizione contro certe persone?

Queste sono le domande che mi pone chi mi incrocia per la prima volta durante il mio lavoro.

Questa mattina sento il bisogno di rendere pubbliche le mie risposte a queste due frequenti domande.

In questa cinofilia mi sento di stare dalla parte delle 14 milioni di famiglie multispecie in Italia che vivono anche con il cane.
La maggior parte di esse, non le vediamo, poiché conducono una vita serena o almeno accettabile nella loro quotidianità.

Purtroppo in alcuni casi la situazione non è serena, così ci si può ritrovare a convivere con le vulnerabilità del cane. Paure, ansie, fobie, rabbie, comportamenti disregolati, per fare solo alcuni esempi.

Quando una famiglia si rivolge a me sento la sua richiesta di "care", carezza in inglese, ma meglio traducibile con prendersi cura del loro problema. Ecco il mio lavoro, mi prendo cura di chi mi richiede di sentirsi curato, accolto, ascoltato, orientato verso una possibile soluzione per rendere la vita in una famiglia multispecie più serena.

Non ti schieri? È la seconda domanda che mi pongono.

Spesso, quando ascolto professionisti sui social che manifestano sentimenti di collera, seguiti da stati di vittimismo verso tutto ciò che non soddisfa sé stessi, non ho nulla da dire, non vedo un solo motivo che richieda schieramenti.

La vita reale è questa, l'umano può essere anche questo, si vedono le guerre di questi tempi, si ascoltano notizie di violenze domestiche inaudite, si assiste a un mondo social che giorno dopo giorno usa l'aggressione sull'altro, la prevaricazione su ogni tentativo di dialogo.

Quale posizione dovrei assumere?
L'unica che conosco!
Tenere la schiena dritta, conoscere e studiare per conoscere ciò che non mi è dato sapere. Affidarmi ai saperi di colleghi che fanno altre professioni nella cura del cane, come i Medici Veterinario Esperti un Comportamento. Perché spesso ci si illude che prendersi cura di un cane possa guarire forme di disregolazioni tali che necessitano di cura per riparare i danni neurobiologici che le sostengono.

Allora sono qui e rimango con la consapevolezza di non potermi schierare, perché ciò che vivo, sento, propongo non va in quella direzione fatta di alternanze tra rabbia e vittimismo.

A volte tacere a ciò che osservo è forse l'unico modo di voler essere, sentire, vivere la mia intima volontà di non potermi schierare in un'arena di guelfi e ghibellini.

Preferisco con umiltà, discrezione e l'attenzione dovuta dedicare il tempo che la mia professione richiede alle famiglie multispecie e alla formazione di figure professionali che possano prendersene cura ben oltre me.

Attilio Miconi

27/05/2025

La leggerezza dell'appartenere all'altro.
Quando l'altro può essere anche il cane.

Poter appartenere a qualcuno è un dono, che per alcuni erroneamente può rappresentare la limitazione del soggetto all’essere libero.
In verità la vera prigione per un animale sociale è quella di sentirsi soli in nome di una presunta libertà.

Ogni cane costruisce la propria identità attraverso le esperienze che matura e condivide con la sua famiglia per tutta la sua vita.

È ampiamente dimostrato che gli animali sociali, quali siamo noi così come il cane, possono reagire di gran lunga in modo migliore a situazioni complicate, se per affrontarle possono contare su un altro individuo appartenente alla sfera degli stessi affetti famigliari.

Sono numerosi gli studi che hanno dimostrato come l’identificazione con il gruppo, per il cane come per noi, sia in grado di ridurre stati emotivi come bassa autostima, rabbia, ansietà.
Per il cane la connessione con il gruppo famigliare umano ha un effetto “rassicurante”, in grado di attutire l’impatto stressante di eventi potenzialmente negativi se affrontati in autonomia e senza la protezione del gruppo famiglia.

Il senso di appartenenza sembra essere una buona ricetta per rafforzare le capacità di coping nei cani con comportamenti non di successo, siano essi soggetti ansiosi, ipercinetici o con disturbi competitivi nella sfera inter-soggettiva.

Il legame di appartenenza è esclusivamente quello basato sull’identità collettiva (ad esempio etnica), ma può trovare le sue radici anche nell’identità relazionale basata sui rapporti con famiglia e amici.

Insomma per dirla alla Giorgio Gaber: "La libertà non è uno spazio libero".

La libertà è partecipazione, appartenenza, prossimità da e con l'altro da me.

Attilio Miconi

Piacere e appagamento.Ho piacere di fare con te, questo aspetto nella nostra relazione mi appaga!PIACERE - Ego-centratoA...
22/05/2025

Piacere e appagamento.
Ho piacere di fare con te, questo aspetto nella nostra relazione mi appaga!

PIACERE - Ego-centrato
Autoefficacia=Dopamina (circuito dopaminergico).
Il piacere che prova il cane di sentirsi capace di.

APPAGAMENTO - Etero-centrato
Autostima=Serotonina (circuito serotoninergico).
L'appagamento che prova il cane nel sentirsi riconosciuto dai famigliari umani di essere stato capace di.

I VOLERI dei conviventi umani del cane, sono poca cosa senza i VALORI che li sostengono e contraddistinguono.

Nel Corso EsCAC di Tambra questi sono solo alcuni degli aspetti che vengono affrontati durante il percorso.
Dove le lezioni teoriche sono tenute da docenti qualificati con propedeutica e quindi si collegano le une alle altre attraversoun progetto formativo lineare.

Le stesse lezioni sono poi sviluppate attraverso approfondimenti che dalla teoria ci portano a comprendere la pratica, annullando il le distanze tra il dire e il fare.

Infine e soprattutto i laborati esperenziali diventano sostanza, dove sono i casi reali che i co-direttori seguono nei percorsi riabilitativi a giocare la parte fondante e fondamentale del nostro progetto in Tambra.

21/05/2025

Occuparsi di riabilitazione comportamentale è una professione estremamente delicata, perché si ha a che fare con cani e famiglie in difficoltà , la cui quotidianità è messa spesso a dura prova, perché i conflitti possono caratterizzare i dialoghi tra i conviventi, perché spesso sono esausti da precedenti percorsi inefficaci.
Per affrontare questo genere di situazioni comprendendo non solo il disagio del cane ma anche di tutto il sistema e offrire un percorso che possa essere migliorativo della qualità di vita di tutti occorre prima di tutto essere formati adeguatamente.
Ecco l’obiettivo didattico del Corso Istruttori Cinofili Riabilitatori EsCAc , formare professionisti competenti ed efficaci, in grado di operare in cooperazione col Medico Veterinario Esperto in Comportamento , in grado di accompagnare le famiglie nel loro percorso di cambiamento

https://www.asdtambra.it/corso-istruttore-cinofilo/

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