Attilio Miconi

Attilio Miconi Dog Trainer Professional
Esperto Cinofilo Area Comportamentale (EsCAC)
Formatore dei Formatori
(60)

16/11/2024

8⃣🐶 Ottavo appuntamento con gli eventi formativi in programma per i professionisti cinofili!👇

📒 Stage (2 di 2)
✅ La collaborazione tra il MVEC (Medico Veterinario Esperto in Comportamento) e l'Istruttore Riabilitatore (laboratorio pratico e analisi dei casi)
👩‍⚕️ con la dott.ssa Ludovica Pierantoni e
🗺 CANbridge centro cinofilo
📆 30 Nov - 1 Dic ore 9:30 - 17:30

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23/10/2024
22/10/2024

Seminario Con-Tatto.
Di Attilio & Sarah Miconi

Dopo il Piemonte orientale, eccoci in Friuli ultimo del 2024.

Qualche foto e se volete leggete o scrivete una recensioni.

Grazie a tutti le famiglie multispecie partecipanti.

A Margherita Muston per la calorosa organizzazione.

A Sarah, mia figlia ma in queste occasioni preziosa co-relatrice!

Alla prossima

16/10/2024

Se i miei allievi affermano certe cose fanno parte del mio pensiero, prendetevela pure con me, io non li scaricherò mai!

Vale tutto, ma non proprio tutto tutto...

Facendo il docente in cinofilia mi è capitato che alcuni allievi abbiano frainteso quanto volevo trasmettere.

Una delle principali mie attenzioni è quella di evitare qualunque tipo di giudizio su colleghi, tutti, anche se fanno parte di scuole diverse oppure sono competitors.

Però a volte capita che si pensa che un docente possa dire qualcosa di diverso, che uno o più allievi non abbia capito.

Di chi sono le colpe:
Possono essere del docente, non si è spiegato bene.
Possone essere dell'allievo, non ha compreso o era distratto.
Possono essere causate dal contesto particolare in cui certe cose sono state espresse e per errore poi generalizzate o si è pensato potessero essere riferite a qualcuno in particolare.

Ecco non sono poi tanti i motivi, così come le persone che dicono cose non vere o mal capite sono pochine.

E allora?

E allora se i miei allievi affermano certe cose fanno parte del mio pensiero!
1) Affermo di non credere affatto che le punizioni sui cani siano efficaci per migliorare il loro comportamento;
2) Affermo di stimare moltissimo i Medici Esperti in Comportamento che curano i cani e quando lo ritengono necessario;
3) Che la riabilitazione deve essere affidata a professionisti che siano competenti in tal senso, gli educatori non sono stati formati a tal riguardo;
4) Non è sempre colpa dei famigliari umani se il cane è in serie difficoltà e manifesta comportamenti non di successo.
5) Affermo di essere pronto ad eventuali confronti, dialoghi con professionisti di altre scuole di pensiero, a patto che questi si svolgano nelle sedi opportune e che abbiano in comune la rinuncia a qualunque forma di violenza inflitta verso il cane, ritenendola inifficace e comunque se anche lo fosse non è ogni fine che può giustificare certi mezzi, visto che la scienza ce ne offre altrettanti senza utilizzo di atti lesivi o potenzialmente tali nei confronti del cane e di conseguenza alla famiglia interspecifica tutta.

Attilio Miconi

12/10/2024

Prima di leggere quest post chiama il tuo cane!

Lo hai chiamato?

Ok adesso ti chiedo di leggere le domande che trovi continuando a scorrere il post.

Aspetta, dopo ogni domanda incrocia il tuo sguardo con quello del tuo cane!

Sei pronta/o?

Ecco, si inizia!

E se per un attimo pensassimo che il cane può correre per piacere e piacevolezza del gesto in se e non solo per sfogare le sue energie pulsionali?

Se immaginassimo che un cane se è davvero felice lo è anche quando non fa per forza qualcosa?

Se ci venisse in mente che una punizione è una punizione vera (induce rabbia, sofferenza, frustrazione, ecc.), così come una gratifica non è un premio dato entro un secondo da una azione richiesta o desiderata?

Come lo vedi adesso il tuo cane?
Ci scommetto che gli hai fatto una carezza e ti è scappato un sorriso accogliente in quell'espressione e quella scodinzolata che hai colto in lui.

Attilio Miconi

10/10/2024

Hai un cane con comportamenti non di successo?

Con due strattoni o un paio di giochi di ricerca in "libertà" con tanta buona trippa verde tutto passa...

Oppure no?

Il comportamento osservato è la causa di un malessere.

Concentrare la propria attenzione su come modificare, disincentivare, inibire, annientare ciò che si osserva nel comportamento del cane, ignorando la/le cause (magari per superficialità o addirittura ignorandole proprio) che lo determinano non è sufficiente perché il problema si possa risolvere.

Farlo ha lo stesso valore/successo che avrebbe se per riparare una gomma bucata ci limitassimo a gonfiarla senza preoccuparci se nel copertone c'è un chiodo conficcato.

Per un po' sembra che tutto sia tornato a posto ... Poi nel cane, come nel copertone la "mattina" dopo tutto torna come prima... Il cane come la gomma è peggio di prima.

E non è colpa del convivente del cane, ma del "gommista" che non ha eradicato la causa, ma solo tamponato apparentemente.

Attilio Miconi

La violenza è l’antitesi di ogni forma di educazione.Io dico no a ogni forma di revisionismo.In questo articolo metto so...
04/10/2024

La violenza è l’antitesi di ogni forma di educazione.
Io dico no a ogni forma di revisionismo.

In questo articolo metto sotto osservazione la credenza di alcuni addestratori che ricorrono alle punizioni corporali sul cane, attraverso l’utilizzo di strumenti che possono provocare dolore e sofferenza, rappresentati da questi come il "mezzo necessario per educare il cane".

La punizione vista come valore assoluto e l'unico efficace per assoggettare il cane al volere del padrone.

In questa visione il cane è visto e vissuto come essere inferiore e potenzialmente pericoloso, un lupo urbano feroce che necessita di essere inibito a priori e con qualunque mezzo all’autorità di un umano, per renderlo così mansueto e giustificando de facto che vale qualunque mezzo finalizzato ad ottenere la disciplina, e se ritenuto necessario ben venga l’uso della forza fisica.

Questo passaggio che ho appena descritto purtroppo è un equivoco che affonda le proprie radici in tempi remoti e ancor oggi certe tecniche faticano a essere accantonate anche se in una società civile e con quanto ci dice la scienza etologica di certe brutalità non dovrebbe restarne quasi più memoria.

Il pensiero che sostiene la necessità della “violenza educativa” sul cane è un tema tanto delicato quanto, purtroppo, ancora tristemente attuale in cinofilia, poiché ancora presente in alcune frange nel nostro costume cinofilo, minoranze che si nutrono ancora dell’idea che sia sufficiente rendere il cane un oggetto da lavorare per renderlo ubbidiente e sottomesso al padrone.

Purtroppo anche le nostre fonti normative sono pigre nel prendere posizione sul concetto di punizioni inferte agli animali: accettando l’uso di forme di violenza modica, quella per intenderci che crea solo forme di sofferenza, valutabili ad esempio con condotte non eccessivamente lesive per il cane. Come a dire non si ravvisano riscontri radiologici con fratture o lesioni, il cane non ha subito alcun danno. Come se l’unico dolore sia quello osservabile con un indagine strumentale da ortopedia o organi interni spappolati.

Purtroppo credo non sia sufficiente creare solo movimenti di moralizzazione su facebook, perché alcune condotte addestrative vengano impedite in nome di un cambiamento etico apprezzabile nella nostra cultura.

Come scrisse Umberto Eco, facebook da spazio di parola ai peggiori ciarlatani, se poi questi hanno "capacità social" rischiano di apparire pure competenti, come a dire se ha tanti likes allora ha ragione.
(Chi ha più likes non è sempre il migliore, vi ricorda qualcosa una certa coppia molto social tra panettoni ecc.?)

Non funziona così, il modo di fare likes e avere followers sui social spesso non è legato alle competenze reali, ma il più delle volte a strategie di rete e di social commerce.

Per queste ragioni sembra che i social con la loro polarizzazione a suon di ricerca di likes siano il terreno quasi solo di scontro tra fazioni con intenti simili, quello di acchiappare follower e clienti, ciò ci mette di fronte ad evidenze di discussioni molto estremizzate:

- Conviventi umani di cani che continuano a essere schiavi di una concezione che considera il rapporto padrone/cane non come relazione famigliare multispecie, ma di ammaestratori di fiere carnivore pronte a uccidere se non controllate.
E con questo non parlo che non senta anche io la necessità di assumermi il ruolo autorevole di umano con un cane, comunque non solo necessario, ma indispensabile per una serena convivenza, sia all’interno della famiglia, sia nelle nostre città.

- Metto tuttavia sotto critica l’idea che ritengo obsoleta, brutale e arrogante dell’umano, che si arroga il diritto di vivere il cane, utilizzando tecniche discutibili in nome di una presunta e non veritiera necessità di imporre una forma gerarchia lineare sul suo animale, fondata attraverso la paura che deve provare il cane in quanto sottoposto e pertanto osservato come quello solo potenzialmente pericoloso o assassino e come tale controllato con ogni mezzo dai suoi padroni che devono confinarlo al ruolo del più debole a qualunque costo, con qualunque metodo e in ogni frangente, e ribadirlo con tecniche punitive in ogni momento del giorno e della vita dell’animale.

Non voglio essere frainteso, non dedico il mio lavoro al disimpegno educativo e non penso sia possibile neppure una relazione alla “pari” con il cane. Non ritengo possibile avere il cane libero di fare la qualunque e senza guinzaglio nelle nostre città. Non apprezzo chi sostiene anarchicamente di lasciare in autonomia a se stesso il cane in un ambiente fortemente antropico dove viviamo e che per questa ragione invece ci richiede attenzione e cura relazionale e impegno nei confronti del nostro famigliare non umano, il cane.

Non inneggio neppure alla diffusa “moda” di trattare i cani come “amici di avventura”, ciò che affermo, piuttosto, è che i cani nostri conviventi non possono in nessun caso essere considerati oggetto di un potere e di autorità dell’umano, quanto, semmai, individui non umani, meritevoli di rispetto, di trattamenti socievoli e, soprattutto, della massima cura.

Credo che nella violenza non può esserci amore, né cura, né rispetto, né relazione e piacevolezza di stare con un cane e viceversa per il cane.

La violenza è l’antitesi di ogni forma di educazione e di rispetto per il cane, sempre e qualunque sia la forza o il motivo che induce a perpetrarla non può essere mai autorizzata e neppure giustificata.

In questa materia il mezzo non giustifica e non può mai giustificare il fine: è una bestialità pensare che l’uso della violenza sia giustificato dal fine di addestrare un cane per renderlo semplicemente sottomesso e inibito al ns. autoritario volere.

Questo mio articolo è un pensiero elaborato da un seminario dal titolo Con-Tatto che realizzo con mia figlia, Sarah Miconi .

Attilio Miconi

27/09/2024

La museruola

Nessun approccio nega l’utilizzo della museruola, anzi, in ogni corso educatori che si rispetti si impara come insegnare a un cane a indossarla e si impara a scegliere il modello più adatto alla sua fisicitá e al suo benessere psico-fisico.

Se in un corso educatori questo non viene insegnato - a prescindere dall’approccio al quale si riferisce - è il corso a non essere degno.

Qualsiasi professionista cinofilo che disincentiva l’utilizzo della museruola lo fa a nome proprio e non in rappresentanza di un approccio.

Tutti i cani dovrebbero saper indossare la museruola perché nella loro vita potrebbe essere necessario indossarla: veterinario, mezzi o locali pubblici, ecc.

Quindi ogni percorso educativo dovrebbe prevedere questo training, affinché tale strumento venga vissuto dal cane nel migliore dei modi.

Federica Manunta
Attilio Miconi
Tambra ASD
Libera Accademia Interdisciplinare Cinofila Italiana

27/09/2024

Educazione, rispetto, empatia.

Un'Educatrice Cinofila è stata aggredita il 18 settembre da un cane in un canile del vercellese, dove la signora operava.

Esprimo la mia vicinanza e auguro alla collega una pronta guarigione.

Attilio Miconi

Ancora pochissimo tempo per iscriversi, tra poco più di un mese prenderà il via l’ottava edizione del Corso Istruttori C...
24/09/2024

Ancora pochissimo tempo per iscriversi, tra poco più di un mese prenderà il via l’ottava edizione del Corso Istruttori Cinofili Riabilitatori EsCAc organizzato da Tambra ASD

Importante novità!!!!

Se hai conseguito il titolo di Educatore Cinofilo presso un Ente di Promozione Sportiva non sarà necessario ripetere l’esame per parificare il titolo!!!!!

Vuoi saperne di più e conoscere i dettagli? Contattaci
[email protected]

https://www.facebook.com/share/p/if8qJkix2Xs2yJF8/?mibextid=WC7FNe

Dalla calura di agosto siamo lieti di confermare la partenza dell’ottava edizione del Corso Istruttori Cinofili Riabilitatori EsCAc 🎉🎉🎉🎉
Sono ancora aperte le iscrizioni per gli ultimi 5 posti!!!
Partenza 2-3 novembre Brescia

Per tutte le info
https://www.asdtambra.it/corso-istruttore-cinofilo/

20/09/2024

Cino-influencer e facebook ....

Il vero allarme è come certa cinofilia stia utilizzando i social e con quali scopi, con un po' di attenzione, neppure tanto difficili da cogliere e inquadrare.

A mio parere sui social si rischia di far passare i diversi approcci in cinofilia, come il tifare per una squadra piuttosto che un'altra, con ultras di opposte fazioni pronti a malmenarsi in qualunque stazione ferroviaria o autogrill.

Fazioso e sciocchezza è pensare che possa essere facebook la piattaforma per trovare una strada che sostenga le necessità di educare, istruire, curare il cane e nel contempo farlo con il senso etico che a un'animale di altra specie gli dobbiamo.

Per etica intendo definire necessario confine tra l'oggettiva necessità di ottenere un risultato per una serena convivenza con il cane, ma che comunque questo aspetto non giustifichi qualunque mezzo di approccio si impieghi per ottenerlo.

Visto che la scienza è chiara a tal proposito e non ha dubbi sul benessere animale e le necessità educative di convivenza con l'umano,
lasciamo a questa la parola!

Penso che tutto questo parlare, discutere, scrivere sui social, in modo così animato e divisivo, sia solo un modo per polarizzare l'attenzione, con un unico scopo/intento: acquisizione di potenziali like e futuri clienti/utenti.

Mi auspico che quanto prima ci possa essere un Comitato Scientifico, composto da Accademici e Figure terze, sopra le parti, che faccia chiarezza e dia delle linee guida chiare e inviolabili.

SARANNO QUESTE CHE CI DISCIPLINERANNO
oltre quello che dice la "mia/tua" esperienza, credenze o qualunque opportunità che si ritenga giusta.

Attilio Miconi

20/09/2024

Cino-influencer e facebook ....

Il vero allarme è come certa cinofilia stia utilizzando i social e con quali scopi, neppure tanto difficili da cogliere e inquadrare.

A mio parere si rischia di far passare i diversi approcci in cinofilia, come il tifare per una squadra piuttosto che un'altra, con ultras di opposte fazioni pronti a malmenarsi in qualunque stazione ferroviaria o autogrill.

Fazioso pensare che possa essere facebook la piattaforma per trovare una strada che sostenga le necessità di educare, istruire, curare un cane e nel contempo farlo con il senso etico che a un'animale di altra specie gli dobbiamo.

Per etica intendo necessario definire il confine tra l'oggettiva necessità di ottenere un risultato per una serena convivenza con il cane, ma che questo aspetto non giustifichi qualunque mezzo di approccio si impieghi per ottenerlo.
Visto che la scienza è chiara a tal proposito e non ha dubbi sul benessere animale e necessità educative di convivenza con l'umano!

Penso che tutto questo parlare, discutere, scrivere sui social in modo così animato e divisivo sia solo un modo per polarizzare l'attenzione, con un unico intento: acquisizione di potenziali like e futuri client/utenti.

Mi auspico che quanto prima ci possa essere un Comitato Scientifico, composto da Accademici e Figure terze, sopra le parti, che faccia chiarezza e dia delle linee guida chiare e inviolabili.
SARANNO QUESTE CHE CI DISCIPLINERANNO
oltre quello che dice la "mia/tua" esperienza, credenze o qualunque opportunità che si ritenga giusta.

09/09/2024

Manca veramente poco!

28-29 settembre
Con-tatto

Restano gli ultimi 2 posti come binomi

Per tutte le info

Indirizzo

Piazza Maggiore
Bologna
40100

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