13/01/2025
Ovunque in Italia ed in Europa, per centinaia di anni, le zone umide sono state considerate ambienti improduttivi e malsani, dunque da “bonificare”, drenare, prosciugare, e magari destinare a coltura. Un tale approccio, particolarmente severo in luoghi (come i fondivalle alpini) dove la fame di territorio agricolo è sempre stata molto pronunciata, ha portato alla distruzione di gran parte degli acquatici e degli organismi che li abitavano: tra di essi, molti uccelli che, un tempo comuni sulle sponde di laghi e stagni, si sono rarefatti o localmente estinti.
In tempi recenti si è compreso appieno il ruolo cruciale degli ambienti umidi nella regolazione del ciclo dell’acqua e nel mantenimento della biodiversità e l’atteggiamento, almeno in linea teorica, si è riorientato verso la conservazione. Al contempo, all’interno delle città, si ha spesso presenza o creazione di corpi d’acqua con finalità ricreative ed estetiche e questa condizione ha offerto nuove opportunità di insediamento ai più adattabili ed opportunisti tra gli uccelli “legati all’acqua”.
In occasione della conferenza “Water for waterbirds – Uccelli acquatici in città e dintorni” in programma venerdì, 17 gennaio alle ore 18 al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige Osvaldo Negra approfondirà le molte sfaccettature della presenza dei più comuni uccelli acquatici in contesto urbano ed extraurbano.
Osvaldo Negra, zoologo del Muse di Trento, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche in ambito naturalistico.
Ingresso libero, consigliata la prenotazione sul sito del museo al link https://app.no-q.info/naturmuseum-sudtirol/events/course/511071.
Info: tel. 0471 412964