Medico Veterinario Irene Prati

Medico Veterinario Irene Prati Veterinario per equini della provincia di Brescia

01/11/2022
Investire nella propria formazione è impegnativo ed oneroso, ma è un elemento essenziale della nostra professione. Il pe...
01/11/2022

Investire nella propria formazione è impegnativo ed oneroso, ma è un elemento essenziale della nostra professione. Il percorso continua..!

Parassiti interni nel cavallo? Valutare le Uova per Grammo di Feci con l’esame parassitologico e trattare con la molecol...
21/02/2022

Parassiti interni nel cavallo? Valutare le Uova per Grammo di Feci con l’esame parassitologico e trattare con la molecola indicata dal laboratorio solo in caso la presenza di parassiti superi la soglia stabilita: questa è la scelta migliore per i cavalli, più sostenibile e che non abusa di molecole sempre più preziose!

With spring only one month away (!!), it’s not too early to start thinking about a deworming plan for your horses.

If deworming is something you’ve been doing the same way for as long as you can remember, this year we encourage you to break tradition and work with your veterinarian instead to create a targeted plan for each horse. Before you dismiss this notion because you’ve “been doing it for years,” you should know that the old-school approach to deworming is quickly becoming outdated and is also not sustainable — it’s a waste of money AND it builds drug resistance in the parasitic fauna of equines, which means we are running out of drugs that can effectively help us control parasite infections.

There is no single deworming program that suits all horses and all situations. Your veterinarian can help you devise an appropriate strategy based on the number/ages of the horses on the farm, pasture management and your geographic location.
One of the most useful tools in a parasite control program is the f***l egg count — microscopic examination of fresh manure for parasite eggs. This simple test allows your veterinarian to determine which parasites are present and whether the infection is light, moderate, or heavy. This information is important in choosing the right treatment for your horse and in monitoring the efficacy of the dewormer used last.

Finally, don't rely on dewormers alone when it comes to parasite control. As parasites are primarily transferred through manure, good pasture maintenance and management are also necessary.

For more information, the AAEP Parasite Control Guidelines can be found on our website at https://aaep.org/document/internal-parasite-control-guidelines
As always, consult your equine veterinarian to learn more and for questions specific to your horse(s).

Ottimo lavoro di squadra!
11/01/2022

Ottimo lavoro di squadra!

Pensiero di Natale super gradito... Grazie!!Con l’augurio di poter ritrovare un po’ di serenità, Buon Natale e buon anno...
23/12/2021

Pensiero di Natale super gradito... Grazie!!
Con l’augurio di poter ritrovare un po’ di serenità, Buon Natale e buon anno a tutti!

26/11/2021

Luce verde = pronti a registrare un
Medico Veterinario Irene Prati

21/11/2021

È stato un bellissimo corso di cardiologia equina organizzato dalla BEVA, con interessanti spunti di medicina comparata!

Novità in arrivo..
07/09/2021

Novità in arrivo..

A proposito di ..lo sapete che per una valutazione di ritmo e frequenza cardiaca in campo è possibile usare il , con alcuni accorgimenti e trucchi, anche in movimento? Chiamateci al 3757192413 o scriveteci a [email protected], saremo felici di condividere la nostra esperienza.
Grazie alla Dottoressa Medico Veterinario Irene Prati
SIVE

Ottimi spunti e interessanti relazioni!
04/09/2021

Ottimi spunti e interessanti relazioni!

The 13th International Annual Equine Colic Symposium kicks off this evening virtually. Are you ready?!

Super iniziativa, contenta di aver partecipato!
20/05/2021

Super iniziativa, contenta di aver partecipato!

05/03/2021

Herpes virus nel cavallo:
-esistono diversi tipi di herpes virus, quello coinvolto nel focolaio spagnolo è EHV 1, le infezioni con EHV 1 e 4 sono, tra i diversi tipi di herpes virus, quelle più diffuse
- l infezione nel cavallo può dare sintomatologia respiratoria, ab**to (EHV 1 e4) e sintomatologia neurologica (EHV 1)
- L incubazione è segnalata essere da 24 ore a 4-6 giorni, ma può essere anche più lunga (tant’è che si consiglia una quarantena di 21 gg nei soggetti sospetti in cui non viene fatto tampone)
- la patologia si manifesta classicamente con due picchi febbrili, uno a 1-2 gg è uno a 6-7 gg
- la patologia si trasmette in maniera diretta (cavallo-cavallo) ma anche indiretta (finimenti, Van per trasporto, materiale di vario genere che si condivide)
- la vaccinazione per EHV 1 e 4 copre solo parzialmente per la forma respiratoria, per quella abortigena ma non copre per la forma neurologica, che è la forma a cui sono imputati i decessi in questa patologia
-la vaccinazione prevede una prima dose, un richiamo dopo un mese e poi un richiamo semestrale
CONSIDERAZIONI:
-le recenti notizie hanno generato molto clamore poiché il focolaio è avvenuto in un contesto competizione FEI, ma la malattia da herpes virus 1e 4 nel cavallo esiste da tempo e probabilmente esisterà anche in futuro
-la vaccinazione non è una misura di emergenza, ma di profilassi pianificata con il proprio veterinario;dopo una vaccinazione ci vogliono almeno due settimane per lo sviluppo di un’immunità parziale; alla prima dose deve seguire un richiamo che con altre 2-3 settimane consentirà di raggiungere un livello di immunità efficace; non si può quindi pensare che vaccinando il cavallo oggi, il giorno dopo sia protetto
-le misure quindi più sensate in caso di emergenza sono quelle di biosicurezza, cioè evitare spostamenti di cavalli da una struttura ad un altra con nuovi gruppi di equini; In tal senso la FISE si è già applicata nella misura più utile per arginare la situazione è comprendere il quadro epidemiologico italiano
- se vi sono dei dubbi o dei sospetti, misurare la temperatura quotidianamente ai cavallo interessati e contattare il proprio veterinario per decidere se intraprendere misure quali quarantena, tampone nasofaringeo, esame del sangue, esame sierologico..
-un cavallo vaccinato può comunque infettarsi e sviluppare patologia, generalmente però gli animali vaccinati manifestano sintomi di minore intensità ed eliminano una quantità inferiore di virus
- il vaccino è un’arma utile per combattere le malattie infettive, e pochi sono i vaccini per i quali possiamo vaccinare i nostri cavalli. esistono però patologie, come ad esempio la west nile, purtroppo spesso dimenticate che possono rappresentare un rischio più concreto nella maggior parte delle realtà: la Lombardia, ad esempio, è considerata regione ad alto rischio per la west nile; la patologia può colpire il cavallo sportivo che si sposta continuamente ma anche il cavallo di campagna isolato, in quanto non si trasmette da cavallo a cavallo ma attraverso vettori; il vaccino in questo caso offre una buona protezione nei confronti della patologia (anche questa da sintomi neurologici)
-il vaccino per EHV 1 e 4 è generalmente consigliato nei cavalli sportivi, nei cavalli che si spostano parecchio o che sono inseriti in contesti ove si assiste a frequenti movimentazioni di cavalli, a fattrici gravide
- non agite di testa vostra improvvisando, consultate il vostro veterinario di fiducia per capire quale può essere il programma più adatto a voi in base al contesto in cui il vostro cavallo è inserito!

Herpes virus nel cavallo:-esistono diversi tipi di herpes virus, quello coinvolto nel focolaio spagnolo è EHV 1, le infe...
05/03/2021

Herpes virus nel cavallo:
-esistono diversi tipi di herpes virus, quello coinvolto nel focolaio spagnolo è EHV 1, le infezioni con EHV 1 e 4 sono, tra i diversi tipi di herpes virus, quelle più diffuse
- l infezione nel cavallo può dare sintomatologia respiratoria, ab**to (EHV 1 e4) e sintomatologia neurologica (EHV 1)
- L incubazione è segnalata essere da 24 ore a 4-6 giorni, ma può essere anche più lunga (tant’è che si consiglia una quarantena di 21 gg nei soggetti sospetti in cui non viene fatto tampone)
- la patologia si manifesta classicamente con due picchi febbrili, uno a 1-2 gg è uno a 6-7 gg
- la patologia si trasmette in maniera diretta (cavallo-cavallo) ma anche indiretta (finimenti, Van per trasporto, materiale di vario genere che si condivide)
- la vaccinazione per EHV 1 e 4 copre solo parzialmente per la forma respiratoria, per quella abortigena ma non copre per la forma neurologica, che è la forma a cui sono imputati i decessi in questa patologia
-la vaccinazione prevede una prima dose, un richiamo dopo un mese e poi un richiamo semestrale
CONSIDERAZIONI:
-le recenti notizie hanno generato molto clamore poiché il focolaio è avvenuto in un contesto competizione FEI, ma la malattia da herpes virus 1e 4 nel cavallo esiste da tempo e probabilmente esisterà anche in futuro
-la vaccinazione non è una misura di emergenza, ma di profilassi pianificata con il proprio veterinario;dopo una vaccinazione ci vogliono almeno due settimane per lo sviluppo di un’immunità parziale; alla prima dose deve seguire un richiamo che con altre 2-3 settimane consentirà di raggiungere un livello di immunità efficace; non si può quindi pensare che vaccinando il cavallo oggi, il giorno dopo sia protetto
-le misure quindi più sensate in caso di emergenza sono quelle di biosicurezza, cioè evitare spostamenti di cavalli da una struttura ad un altra con nuovi gruppi di equini; In tal senso la FISE si è già applicata nella misura più utile per arginare la situazione è comprendere il quadro epidemiologico italiano
- se vi sono dei dubbi o dei sospetti, misurare la temperatura quotidianamente ai cavallo interessati e contattare il proprio veterinario per decidere se intraprendere misure quali quarantena, tampone nasofaringeo, esame del sangue, esame sierologico..
-un cavallo vaccinato può comunque infettarsi e sviluppare patologia, generalmente però gli animali vaccinati manifestano sintomi di minore intensità ed eliminano una quantità inferiore di virus
- il vaccino è un’arma utile per combattere le malattie infettive, e pochi sono i vaccini per i quali possiamo vaccinare i nostri cavalli. esistono però patologie, come ad esempio la west nile, purtroppo spesso dimenticate che possono rappresentare un rischio più concreto nella maggior parte delle realtà: la Lombardia, ad esempio, è considerata regione ad alto rischio per la west nile; la patologia può colpire il cavallo sportivo che si sposta continuamente ma anche il cavallo di campagna isolato, in quanto non si trasmette da cavallo a cavallo ma attraverso vettori; il vaccino in questo caso offre una buona protezione nei confronti della patologia (anche questa da sintomi neurologici)
-il vaccino per EHV 1 e 4 è generalmente consigliato nei cavalli sportivi, nei cavalli che si spostano parecchio o che sono inseriti in contesti ove si assiste a frequenti movimentazioni di cavalli, a fattrici gravide
- non agite di testa vostra improvvisando, consultate il vostro veterinario di fiducia per capire quale può essere il programma più adatto a voi in base al contesto in cui il vostro cavallo è inserito!

17/12/2020

Anche chi non può donare, può aiutare la raccolta fondi, condividendo la locandina dell'iniziativa, che abbiamo molto apprezzato, ideata dalla veterinaria Carlotta Caminiti, Centro Veterinario Le Cicogne (Piemonte). gf.me/u/zc3y7s

16/12/2020
28/11/2020

RIFORMA DELLO SPORT: RICONOSCIMENTO DEL CAVALLO-ATLETA
Gli Sport Equestri, con l’approvazione della nuova Riforma dello Sport hanno raggiunto un obiettivo fondamentale grazie all’individuazione della figura del cavallo-atleta.
Un percorso lungo e complesso, per il quale la FISE si è molto impegnata, e che oggi arriva finalmente alla conclusione con l’inserimento delle norme che riguardano il benessere e la cura degli animali. "Abbiamo ritenuto e continuiamo a ritenere – ha aggiunto Marco Di Paola - che nel nostro sport gli atleti siano due: l’uomo e il cavallo. Si tratta di un traguardo storico e di riconoscimento fondamentale per gli Sport Equestri". Il presidente Vittorio Orlandi e il Consiglio di di si uniscono nel ringraziare il Ministro Vincenzo Spadafora e lo staff del Dipartimento dello Sport che, in un anno particolare che ci ha visti tutti coinvolti nell’emergenza sanitaria, sono riusciti a dare vita a questo fondamentale passaggio legislativo, mantenendo l’impegno preso con il mondo degli sport equestri e con i cavalli protagonisti delle attività sportive al pari di cavalieri e amazzoni.



10/11/2020

A partire dalle ore 10 del giorno 10 novembre e fino alle ore 14 del 17 novembre le SSD e ASD titolari di un contratto di locazione potranno collegarsi al sito www.sport.governo.it per presentare istanza di rimborso per le spese di affitto, e per un contributo per le spese di utenze e eventuali costi sostenuti per le sanificazioni.

Chi ha già ricevuto il fondo perduto la scorsa volta NON deve ripresentare la domanda perché lo riceverà automaticamente.

10/11/2020

Circolare del 7 novembre 2020. DPCM 3.11.2020. «Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19» Centri e circoli sportivi, sport di contatto e attività motori

09/11/2020

La Federazione Italiana Sport Equestri, al fine di facilitare i tesserati nella compilazione dell’autodichiarazione necessaria per gli spostamenti ai sensi del DPCM del 3 novembre scorso, informa che ha messo a disposizione un modello specifico che riguarda gli sport equestri.
Tale autodichiarazione prende in considerazione tutte le varie possibilità che riguardano il mondo degli sport equestri (partecipazione agli allenamenti, partecipazioni alle gare autorizzate, istruttori, accompagnatori etc).
È possibile scaricare l’autodichiarazione qui (https://www.fise.it/federazione/covid-19/dalla-federazione.html)

07/11/2020

Il mondo dei cavalli si interroga. Cavallo Magazine con Marco DI Paola e Marianna Garrone rispondono. Che cosa si può, che cosa si deve e che cosa invece non è permesso fare in questo periodo

07/11/2020

Leggi l'articolo: Cosa cambia per gli sport equestri e per i cavalli | Oggi | Quotidiano dell' Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

06/11/2020

I Referenti di Zona sono uno dei fiori all’occhiello della nostra Regione equestre. Potete rivolgervi a loro per ogni dubbio e ogni esigenza necessaria per poter continuare a svolgere al meglio il vostro lavoro. I vostri Referenti sono una grande risorsa e sono al vostro fianco. Il presidente Vittorio Orlandi, il Consiglio di e il consigliere delegato e coordinatore Luigi Rossoni, augurano a tutti un buon lavoro.

05/11/2020

COMUNICAZIONE IMPORTANTE
DPCM del 3 novembre: cosa cambia per gli Sport Equestri
Il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3 novembre 2020 ha imposto alcune nuove restrizioni a livello nazionale e ha previsto anche due ulteriori scenari con misure ulteriormente restrittive da applicare soload alcune Regioni.
Il provvedimento entrerà in vigore da venerdì 6 novembre 2020 e resterà valido fino a giovedì 3 dicembre 2020, salvo eventuali nuovi provvedimenti.
È un Decreto del Ministro della Salute a determinare, di volta in volta, le regioni che si collocano negli scenari più restrittivi. Tale Decreto avrà una durata di 15 giorni.

MISURE A LIVELLO NAZIONALE
Si applicano alle regioni definite “con criticità moderata” (colore giallo). Regioni che al 5 novembre sono: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e le provincie autonome di Trento e Bolzano.

Per ciò che riguarda gli Sport Equestri:
- (art. 1, comma 9, lettera f) consente l’attività sportiva di base nei circoli sportivi ossia “tutte le attività svolte senza la presenza di un tecnico sportivo abilitato e di un referente per il Protocollo di contrasto COVID – 19 di un ente sportivo riconosciuto dal CONI e dal CIP”, nonché “le attività della scuola…. all’aperto, ma solo in forma individuale”, secondo quanto chiaritodalle FAQ n° 5 e 20 del Dipartimento Sport (http://www.sport.governo.it/it/emergenza-covid-19/faq-precedenti-aggiornate-al-21-ottobre-2020/) nel rispetto delle norme sul distanziamento, senza alcun assembramento e secondo le Linee Guida emanate dall’Ufficio per lo Sport.
- Restano interdetti gli spogliatoi.
- Bar e ristoranti potranno restare aperti dalle 05,00 alle 18,00. Il consumo al tavolo è previsto per un massimo di 4 persone esclusivamente se conviventi.
- Sono sospese le attività sociali e di aggregazione quali feste e simili.
- (art. 1, comma 9, lettera e) è consentito lo svolgimento delle competizioni, riconosciute di interesse nazionale da apposito provvedimento del CONI, a seguito delle indicazioni fornite dalla Federazione, che potranno essere rintracciabili sui calendari federali. Tali manifestazioni saranno svolte all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse o all’aperto, anche in questa ipotesi senza accesso di pubblico. Circa la definizione di porte chiuse e alle linee da seguire si rimanda al protocollo federale che è possibile consultare (https://www.fise.it/images/AAANEWS2016/DOCUMENTI/DOCUMENTI_2020/Delibera_Presidente_n._113.pdf). Gli atleti che partecipano a tali tipologie di eventi possono continuare ad allenarsi nella modalità “a porte chiuse”, anche in maneggi dotati di copertura. Nei campi da lavoro potranno essere presenti anche più cavalieri contemporaneamente, nel rispetto delle prescrizioni del Protocollo federale.
Inoltre, è utile ricordare che l’art. 1, comma 1, ribadisce l’obbligo sull’intero territorio nazionale, di avere a disposizione sempre i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, che dovranno essere utilizzati in tutti i luoghi chiusi, con eccezione della propria abitazione privata, e all’aperto. Unica eccezione è riconosciuta nelle situazioni in cui è possibile garantire una situazione di isolamento continuativo rispetto a persone non conviventi. Inoltre, per quello che riguarda lo sport, è escluso l’utilizzo della protezione delle vie respiratorie durante l’attività sportiva. L’art. 1, comma 2, ribadisce invece, l’obbligo di mantenere la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra persone non conviventi. Il comma 5 dello stesso articolo del DPCM, prevede che nei locali aperti al pubblico un cartello indichi il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale.

MISURE RELATIVE ALLO SCENARIO TIPO 3
Si applicano alle Regioni definite a elevata gravità e a un livello di rischio alto (colore arancione) che alla data del 5 novembre sono: Puglia e Sicilia.

Per ciò che riguarda gli Sport Equestri:
In queste regioni si applicano tutte le restrizioni previste a livello nazionale descritte nel paragrafo precedente, alle quali si aggiungono delle misure più restrittive e nel dettaglio:
- (art. 2, comma 4, lettera a) vieta lo spostamento in entratao uscita dalla Regione, salvo che per motivi di lavoro, salute o necessità. Quindi ingresso, uscita e/o transito in questi territori è consentito agli atleti e relativi accompagnatori che devono partecipare alle competizioni autorizzate o svolgere allenamenti sul territorio regionale in questione oppure in altre Regioni.
Quindi è consentito il transito in questi territori, se necessario per raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni (zone gialle), o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti per le attività ai sensi dello stesso decreto. E appunto fra queste le attività sportive (partecipazione a gare e/o allenamenti degli atleti che partecipano alle competizioni autorizzate e relativi accompagnatori) sopra indicate. Sono compresi anche gli istruttori federali che si recano a seguire propri allievi.

MISURE RELATIVE ALLO SCENARIO TIPO 4
Si applicano alle Regioni definite di massima gravità e a livello alto rischio (colore rosso), che alla data del 5 novembre sono: Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria.

Per ciò che riguarda gli Sport Equestri:
- (art. 3, comma 4, lettera a) è vietato lo spostamento in entrata o uscita dalla Regione, salvo che per motivi di lavoro, salute o necessità.
In queste Regioni per quanto concerne lo sport si applicano le restrizioni previste a livello nazionale e sopra chiarite. Il transito in questi territori è consentito agli atleti e relativi accompagnatori che devono partecipare a competizioni autorizzate o svolgere allenamenti sul territorio regionale in questione. È consentito agli atleti e relativi accompagnatori di queste regioni spostarsi per raggiungere sedi di gare e/o allenamenti recandosi in ulteriori territori anche non soggetti a restrizioni.
- (art. 3, comma 4, lettera d) sono sospese l’attività sportiva di base e l’attività motoria svolta nei circoli sportivi anche all’aperto, come previsto nell’art. 1, comma 9, lettera f) sopra citato.
Per giustificare gli spostamenti da o per regioni sottoposte a restrizioni bisogna munirsi di autocertificazione (https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2020-10/modello_autodichiarazione_editabile_ottobre_2020.pdf) che chiarisca e documenti le motivazioni dello spostamento.
N.B. Resta inteso che in qualsiasi regione i proprietari e/o i detentori di cavalli ospiti presso i circoli affiliati alla Federazione possono continuare le attività di accudimento e movimentazione anche “m***ata” dei propri cavalli per garantire il loro benessere nel rispetto delle indicazioni della dirigenza del circolo e del Protocollo federale, come chiarito dalla Circolare del Ministero della Salute del 15 maggio 2020 n. 0011185 DGSAF – MDS- P, che è possibile consultare (https://www.fise.it/images/AAANEWS2016/DOCUMENTI/DOCUMENTI_2020/Emergenza_COVID19_-_Misure_relative_alla_salute_e_al_benessere_degli_animali.pdf.pdf) e che la Federazione consiglia di consegnare ai soci dei circoli.
I proprietari e/o affidatari di cavalli che provengono da regioni non sottoposte a restrizioni si possono recare in territori sottoposti a restrizioni (o viceversa) per svolgere le attività di accudimento o movimentazioni dei propri cavalli.
La Federazione ricorda di verificare sempre eventuali aggiornamenti successivi e/omisure delle amministrazioni locali e che per eventuali quesiti è possibile scrivere a [email protected]

01/11/2020

LETTERA DA PARTE DEI DOCENTI DI MALATTIE INFETTIVE AGLI STUDENTI DI MEDICINA VETERINARIA





Pubblichiamo integralmente questa lunga lettera che fa seguito ad altre risalenti a questa primavera.
Vale la pena leggere fino in fondo.

''Care studentesse e cari studenti

visto il nuovo periodo critico che ci accingiamo a rivivere, riteniamo utile riprendere un dialogo a distanza con tutti voi nella speranza di fare un po’ di luce su alcuni argomenti molto dibattuti sui mezzi di comunicazione.

Rimane nostra convinzione che la vostra generazione sia strategica in questo momento difficile per varie ragioni:
• L’infezione da Sars-CoV2 nei giovani causa prevalentemente infezioni asintomatiche
• Le cariche virali non sono diverse fra soggetti asintomatici e sintomatici
• I soggetti sintomatici sono, per ovvie ragioni, più prudenti in quanto tendono ad auto isolarsi
• Il virus non è cambiato da marzo ad oggi e non è diverso fra infezioni asintomatiche, paucisintomatiche e sintomatiche, salvo rare eccezioni ben documentate
• La vita sociale alla vostra età è particolarmente attiva e intensa
Non ultimo e non meno importante è il vostro ruolo di studenti di Veterinaria che, con le conoscenze che state maturando durante il corso di studi, giocate un importante ruolo di comunicatori fra i vostri coetanei.
Siate consapevoli che quello che dite o direte sarà ascoltato dai vostri amici e, quando argomenterete le vostre convinzioni, vi ascolteranno come un bimbo ascolta dalla mamma la favola prima di addormentarsi.
Non dovete temere il confronto: avete le carte per poter sostenere tutte le discussioni.

VENIAMO AI TEMI DI OGGI:

☣️LA REINFEZIONE

I soggetti che si sono infettati possono infettarsi nuovamente?
Sono documentati pochi casi al mondo di re-infezioni su un denominatore di diversi milioni di soggetti.
Questo cosa vuol dire? che queste eccezioni confermano una regola che è un dogma dell’infettivologia. Fortunatamente siamo di fronte ad una infezione acuta autolimitante, dalla quale molti guariscono clinicamente ed eziologicamente. In altri termini il nostro sistema immunitario elabora una risposta protettiva che ci libera dalla malattia e dall’infezione.
Quanto dura l’immunità ce lo dirà il tempo ma un altro dogma dell’immunità adattativa è che acquisiamo la capacità di ricordare e soprattutto di rispondere meglio alla prossima occasione. Al di là degli anticorpi specifici, che tuttora evidenziamo nel sangue degli amici che si sono infettati a febbraio e che generosamente donano mensilmente il proprio campione per valutare la durata degli anticorpi, si conservano i linfociti della memoria, ovvero cellule che acquisiscono una certa staminalità e che, in caso di riesposizione all’immunogeno, ripartono di gran carriera generando una risposta più rapida, intensa e duratura della precedente.
In tali condizioni, se la reinfezione è accertata, l’esito di questa nuova esposizione può generare diversi scenari:
• Se la prima infezione è stata sintomatica, la seconda sarà asintomatica o paucisintomatica, mai più grave della prima
• Se la prima infezione è stata asintomatica, a maggior ragione lo sarà la seconda
Un altro aspetto importante riguarda la capacità del soggetto nuovamente infetto di trasmettere l’infezione ad altri:
• Il periodo di escrezione virale durerà per un tempo molto bree o sarà trascurabile
• Il titolo virale nelle secrezioni sarà notevolmente ridotto (quello che nel gergo dei tamponi molecolari viene definito debole positivo)
Un ultimo effetto positivo della eventuale reinfezione è il cosiddetto effetto booster, un potenziamento della risposta immunitaria che sarà robusta e duratura nel tempo, una sorta di vaccinazione di richiamo naturale che non farà altro che rinforzare le difese specifiche, rendendo ancora più improbabile una ulteriore infezione.
Fino adesso abbiamo speso troppe parole per descrivere l’esito di una eventuale reinfezione in pochi soggetti. Nella stragrande maggioranza dei casi che si è infettato una volta non si infetterà più!
Ovviamente, più tempo passa dalla prima esposizione e più frequente sarà la percentuale di reinfezioni ma la memoria immunologica sarà una garanzia anche nel medio e lungo periodo.

🐑L'IMMUNITA' DI GREGGE

Quanto detto a proposito della scarsa probabilità di reinfezione vale ovviamente per un virus immutabile nel tempo e sappiamo che i virus a RNA non sono immutabili. Sappiamo che l’immunità di gregge spinge il virus a mutare proprio perché la pressione immunitaria agisce selezionando le varianti antigeniche capaci di sfuggire ad una popolazione protetta. Tuttavia sappiamo anche che l’immunità di gregge si raggiunge quanto la percentuale di soggetti che si è infettata supera il 70-80%. Ad oggi presumibilmente siamo al 5% e non possiamo certo permetterci di raggiungere il 70-80% in condizioni naturali perché costerebbe centinaia di migliaia di vite umane. A questo punto entra in scena il vaccino. Si, perché l’unica possibilità di ottenere l’immunità di gregge sarà attraverso la vaccinazione.

💉LA VACCINAZIONE

Quando il miglior vaccino (migliore in termini di sicurezza ed efficacia) sarà disponibile in quantità sufficiente per tutta la popolazione, solo allora avrà senso chiedersi se il virus si selezionerà in varianti capaci di sfuggire all’immunità indotta dal vaccino, ma anche qui vale la pena essere ottimisti, ricordando come oggi combattiamo l’influenza stagionale.
Il virus influenzale è un campione ad eludere le difese immunitarie modificando le proteine di superficie e lo fa proprio perché la specie umana si infetta con questo virus da almeno 100 anni. L’unica possibilità per il virus è modificare qualche epitopo di superficie sperando che gli anticorpi prodotti in precedenti infezioni (o vaccinazioni) non neutralizzino la nuova variante. La selezione naturale farà il resto, nel senso che “sopravviverà” solo quel ceppo virale le cui mutazioni avranno ottenuto l’effetto voluto, e questo ceppo sarà il responsabile della successiva epidemia di influenza. Come riusciamo a contrastare questa strategia? semplicemente aggiornando il vaccino e producendo ogni anno milioni di dosi a partire dal ceppo che si ritiene abbia maggiori probabilità di generare la prossima influenza stagionale. Ma questo non preoccupa nessuno. Perché? Il motivo è molto semplice: conosciamo la tecnologia per produrre un vaccino efficace. Sappiamo quali proteine sono immunogene, come possiamo produrle e purificarle, quali eventuali adiuvanti potenziano l’immunità, il protocollo di vaccinazione, la durata dell’immunità ecc. tutte cose che, sperimentate una volta, rimangono immutate nelle successive campagne vaccinali. Cambia solo il ceppo da cui partire. Per il coronavirus la situazione è la medesima. Fatta questa prima esperienza che giustamente richiede mesi se non anni, alla fine avremo la risposta a tutte le domande che ci siamo posti la prima volta anche per il virus dell’influenza (quali proteine sono immunogene, come possiamo produrle, quali adiuvanti, il protocollo, la durata ecc.). Quindi anche per il coronavirus eventualmente mutato, cambieremo il ceppo da cui partire. Tutto il resto lo avremo già imparato.

Nella prossima puntata parleremo delle sperimentazioni sui vaccini e quali risposte attendiamo ancora, prima di annunciare l’arrivo imminente.

📍Nel frattempo, non rimane altro che un’ultima raccomandazione, forse la più importante perché deve avere effetto immediato e coinvolgere tutti voi: siate prudenti e siate convincenti con i vostri amici.

Prudenti vuol dire evitare le situazioni a rischio e prevenirle il più possibile.

Siate efficaci nella vostra comunicazione, ne avete le qualità. Pensate che una piccola rinuncia oggi condiziona la vita, anche economica, di molte persone.

Pensate al vostro Paese: preservatelo per il futuro, perché è anche il vostro futuro.

Siate di esempio per tutti.

Un caro saluto
Sergio Rosati
Luigi Bertolotti
Dipartimento di Scienze veterinarie - Torino''

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Via Gazzolo, 62
Botticino Sera
25082

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