Libera Accademia Interdisciplinare Cinofila Italiana

Libera Accademia Interdisciplinare Cinofila Italiana LAICI promuove una cinofilia secondo un modello interdisciplinare Istruzione

Una mentalità sociale deve coevolvere, ciò significa che deve svilupparsi in un modo che faciliti la sincronia dei parte...
25/04/2025

Una mentalità sociale deve coevolvere, ciò significa che deve svilupparsi in un modo che faciliti la sincronia dei partecipanti a quel particolare scambio motivazionale: Le motivazioni del ricevere e del fornire cure, il comportamento competitivo e quello cooperativo. In questo modo le mentalità sociali creano diversi tipi di danza con i loro schemi di interazione, inviando e ricevendo segnali che creano la formazione dei ruoli, sia che si tratti di un ruolo di cura, cooperativo, competitivo o di ruolo sessuale.
ogni ruolo nelle interazioni sociali si sia evoluto per ricercare e rispondere a specifici segnali degli altri attori di questa danza sociale. Pertanto in qualsiasi formazione di ruolo il sé è costruito per mettere in atto un certo ruolo mentre il partner ne agisce un altro. Insieme formano la dinamica interattiva del ruolo, processi relazionali reciproci.
Paul Gilbert

Una frase ricorrente  è : “ IL CANE DEVE FARE IL CANE”. Dietro questa affermazione, apparentemente rispettosa del cane, ...
22/04/2025

Una frase ricorrente è : “ IL CANE DEVE FARE IL CANE”.
Dietro questa affermazione, apparentemente rispettosa del cane, spesso c’è una visione della famiglia non in termini di intensità di scambio affettivo ma legata ai ruoli e di fatto si sta escludendo il cane da una completa integrazione tra i suoi membri o per lo meno lo si sta declassando a un ruolo marginale.

Se ammettiamo il principio dell’approccio sistemico familiare per il quale non si può comprendere il comportamento di un individuo se lo si estrapola dal contesto familiare dentro il quale si è sviluppato e si esprime, allora oltre ad osservare come un cane si comporta singolarmente e nella relazione con i vari membri familiari è importante conoscere i valori e le aspettative familiari ( credenze, pregiudizi, valori) perché anche questi aspetti concorrono a determinare il funzionamento familiare.
Dott.ssa Federica Manunta

E’ difficile fare proprio il concetto per cui non si impara soltanto in modo attivo attraverso uno sforzo e la volontà c...
21/04/2025

E’ difficile fare proprio il concetto per cui non si impara soltanto in modo attivo attraverso uno sforzo e la volontà come avviene nell’esercitarsi in qualcosa. Molto dell’apprendimento avviene in modo inconsapevole, con poco sforzo, ad esempio stando con gli altri. Fu Bandura ad introdurre il concetto di apprendimento sociale e vicario, in contrapposizione a quello attivo nel quale ci si deve sperimentare in modo diretto. Secondo Bandura l’apprendimento sociale serve soprattutto ad acquisire valori e norme sociali ed avviene attraverso l’osservazione degli altri e apprendendo, ad esempio, le conseguenze che i comportamenti altrui determinano. L’esperienza altrui, con le sue conseguenze, diviene esperienza propria.
Tali processi di apprendimento sono stati osservati anche nel mondo animale non umano e si è visto come è indispensabile che, perché si verifichi, sia necessario che avvenga una sintonizzazione tra gli individui. I processi di sintonizzazione reciproca si stabiliscono a seguito di esperienze ad intenso significato interpersonale. La sintonizzazione si realizza grazie a un “ponte” di scambio emozionale tra individui che se armonico genera la sintonia.
Quindi ancor prima dello scambio di contenuti e competenze è indispensabile che vi sia lo scambio affettivo tra le parti che inizia con la conoscenza reciproca, l’attribuzione di valore, esperienze relazionali significative, per poi giungere all’apprendimento vero e proprio.
Come possiamo rendere applicabile tutto ciò rispetto alla vita col cane?
Innanzitutto il cane apprende sempre e non solo durante la lezione di educazione cinofila. Apprende nella sua vita quotidiana insieme alla sua famiglia. Apprende come ci si dimostra affetto nella relazione fin dalle prime ore dopo il suo ingresso in casa. Contemporaneamente, man mano che si acquisisce valore reciproco, impara osservando come ci comportiamo in famiglia, dentro le relazioni e all’interno dei climi emozionali che si generano. In base alle conseguenze che osserverà, in modo inconsapevole, imparerà e si comporterà.
L’apprendimento vicario è naturalmente più facile che avvenga all’interno della medesima specie ma grazie agli ultimi studi sulla sintonizzazione tra uomo e cane ora sappiamo che può avvenire anche tra individui di specie diverse.
Ciò che già Bandura asseriva, che gli studi oggi confermano, è che Non è sufficiente appartenere alla stessa specie perché un individuo impari da un altro. Gli individui imparano all’interno di relazioni tra cospecifici o eterospecifici soprattutto se la relazione è intensa, se ci si conosce reciprocamente e ci si scambia affetto. Non è quindi sufficiente creare dei gruppi per favorire tale apprendimento, bisognerebbe lavorare all’interno delle famiglie multispecie e sulla qualità delle relazioni al loro interno. È all’interno delle famiglie che si costruisce la capacità dei singoli di relazionarsi anche fuori dalla famiglia.
Dott.ssa Federica Manunta

Uno degli aspetti di più difficile comprensione per chi si approccia ai disturbi del comportamento del cane, è comprende...
16/04/2025

Uno degli aspetti di più difficile comprensione per chi si approccia ai disturbi del comportamento del cane, è comprendere che il sintomo è la manifestazione della sofferenza mentale, potrei dire la difesa che l’organismo attua nei confronti della sofferenza per attenuarla e che il suo manifestarsi è prova della presenza dello stato di sofferenza emotiva.
Col cronicizzarsi della condizione una delle evoluzioni è che l’espressione del sintomo si fa sempre più frequentemente slegandolo da ciò che prima lo evocava. Il comportamento di difesa diviene disturbante, inizia esso stesso a ridurre il suo effetto di protezione e toglie qualità alla vita del soggetto. In questi casi il sintomo si decontestualizza e si esprime al di lá delle condizioni esterne.
Non è raro osservare cani che inizialmente manifestavano sintomi di forte paura in determinati contesti (fisici o relazionali) iniziare ad avere queste manifestazioni decontestualizzate, cioè anche dove prima non si presentavano, in quei luoghi che inizialmente erano sicuri.
Ecco che , un cane affetto da disturbo fobico, in questi casi, anche trasferito in un ambiente a lui inizialmente più congeniale, continuerà a manifestare i sintomi espressione del disturbo.
Questo è un esempio che ci conferma perché il trattamento dei disturbi comportamentali debba essere bio-psico-sociale per essere efficace anche nel tempo, perché ci si occupa della sofferenza di individui emotivamente sofferenti. Se si osserva solo una parte, solo il contesto o solo il sintomo e si interviene solo nell’evitare che la manifestazione si presenti, inibendo il comportamento o agendo l’evitamento del problema, ne otterremo non la risoluzione quanto la manifestazione sotto altre forme o verso altre condizioni.
Dott.ssa Federica Manunta

…e finalmente!!! La connessione con l’altro, anche con il cane, è un meccanismo neurobiologico che prevede l’accoppiamen...
11/04/2025

…e finalmente!!! La connessione con l’altro, anche con il cane, è un meccanismo neurobiologico che prevede l’accoppiamento neurale. È possibile intensificarla all’interno di una relazione di conoscenza e di intimità reciproca.

I cani e gli esseri umani possono rafforzare il loro legame attraverso la sincronizzazione neurale, attivata dal contatto visivo e dal tocco

Ho creato questa pagina per esprimere i miei punti di vista su questioni inerenti al mio lavoro, traendo  ispirazione da...
10/04/2025

Ho creato questa pagina per esprimere i miei punti di vista su questioni inerenti al mio lavoro, traendo ispirazione da ciò che vedo, leggo, osservo…… e studio😬 Ho sempre cercato di farlo tenendomi lontano dai giudizi personali anche quando ciò che trattavo mi faceva ribollire il sangue, perché il mio obiettivo è fornire a chi legge spunti che possano contribuire affinché possa farsi una propria opinione al di là dei miei valori. Non ho mai scritto per schieramenti, contro qualcuno, ma col solo fine di dare punti di vista, se poi sono anche fuori dal coro mi diverto di più ma questo è un dettaglio che riguarda solo me.
Questa pagina è aperta ai commenti, ci sono delle regole per il confronto, il rispetto è d’obbligo come anche entrare nel merito delle questioni invece di utilizzare banali strategie che tentano di screditare la sottoscritta nel tentativo di fare perdere di valore a quanto esprime.

L’empatia è la capacità di percepire le emozioni dell’altro. Non è una qualità o una virtù , perché tutti ne siamo dotat...
09/04/2025

L’empatia è la capacità di percepire le emozioni dell’altro. Non è una qualità o una virtù , perché tutti ne siamo dotati grazie ad alcuni e ben precisi meccanismi neurofisiologici, faccio riferimento ai neuroni specchio. L’empatia è un importante meccanismo necessario alla vita condivisa che è quella dei mammiferi.
Dire che L’empatia è una qualità o una virtù, oltre che un giudizio, è una sciocchezza dal punto di vista scientifico perché dicendo ciò ci si sta riferendo a come si reagisce quando si percepiscono le emozioni altrui , non alla capacità di farlo, e questo cambia da individuo a individuo.
Non bisogna infatti confondere il concetto di empatia col desiderio di aiutare l’altro (compassione) che in alcuni individui si attiva nel momento in cui si percepisce la sofferenza altrui. In alcuni… in altri si potrebbe attivare il bisogno di distanziarsi dalla sofferenza altrui, altri ancora potrebbero trarne piacere. Tutti gli individui hanno empatia ma reagiscono in modo differente perché sono individui diversi.
Quando si lavora nelle relazioni d’aiuto bisogna imparare a utilizzare la propria empatia , che è alla base del processo di sintonizzazione, per evitare di finire in un rispecchiamento totale nell’altro per cui non c’è più distanza tra la sofferenza altrui e la nostra, col rischio di finire dentro stati di profondo dolore con l’incapacità di portare l’aiuto che serve. Sintonizzarsi senza confondersi con l’altro è la capacità che andrebbe esercitata.
Spesso nella relazione cane-umano abbiamo proprio problemi di sintonizzazione: l’umano che non riesce a sintonizzarsi col cane, o l’umano completamente invaso dalle emozioni del cane. Il nostro aiuto è spesso guidarli verso una educazione alla sintonizzazione perché entrambi possano sentirsi ascoltati ponendosi in ascolto.

Vi è mai capitato di dare “buoni consigli” che poi si sono rivelati inefficaci?In quei casi cosa avete pensato? Che chi ...
08/04/2025

Vi è mai capitato di dare “buoni consigli” che poi si sono rivelati inefficaci?
In quei casi cosa avete pensato? Che chi ha ricevuto il consiglio non ha messo in pratica ciò che voi stessi avete indicato, frutto della vostra esperienza….
Vi svelo un segreto, ciò che nasce dalla nostra singola esperienza, ciò che è stato utile per noi, non è detto che risulti efficace per gli altri. Questo perché l’esperienza singola non è significativa, soprattutto se non stiamo dando istruzioni per eseguire delle ricette di cucina o dando un’indicazione stradale.
Quando ci troviamo in ambito delle scienze comportamentali, a maggior ragione, dovremmo rifiutarci di dare consigli per la risoluzione di un problema, soprattutto se siamo dei professionisti, soprattutto se non siamo i professionisti che direttamente hanno potuto osservare e conoscere gli individui coinvolti. Osservare e conoscere ci permetterà di agire professionalmente, non sulla base di cosa abbiamo fatto noi, quanto sulla base di chi sono loro. Dare consigli ci permetterà eventualmente di trasmettere il gesto ma nulla di chi l’ha attuato. Ció che facciamo, se ha successo dipende non solo da cosa abbiamo fatto ma anche, soprattutto, da chi è con chi. Così come agire al posto altrui , non permetterà al gruppo di trovare un suo modo espressivo, con gli accomodamenti del caso.
Dare consigli, al pari di sostituirci ai veri protagonisti, avrà un altissima probabilità di insuccesso che probabilmente ricadrà su chi non ha eseguito “bene” ciò che gli si è cercato di trasmettere.

24/03/2025

Sabato abbiamo svolto il webinar sull’adolescenza e abbiamo visto come ci siano degli studi scientifici che hanno collegato l’anticipazione della pubertà nel cane a un attaccamento cane-proprietario insicuro che esita in una relazione conflittuale.

Teenage dogs? Evidence for
adolescent-phase conflict behaviour
and an association between attachment
to humans and pubertal timing in
the domestic dog
Lucy Asher1, Gary C. W. England2, Rebecca Sommerville3,4
and Naomi D. Harvey2

È sempre interessante osservare come sempre più dobbiamo pensare a una visione d’insieme nell’interpretare un individuo e di come il suo stare nel mondo sia frutto di effetti bio-psico-sociali.
È evidente come non può essere una sola disciplina a interpretare un dato evento o un funzionamento, ma solo dall’osservazione da più punti di vista che possiamo ambire ad avere un’idea del tutto. Il frutto del dialogo tra più discipline e scienze si chiama Consilienza ❤️

I cambiamenti nei recettori della dopamina avvengono contemporaneamente alla maturazione puberale, per questo in passato...
20/03/2025

I cambiamenti nei recettori della dopamina avvengono contemporaneamente alla maturazione puberale, per questo in passato sono stati attribuiti agli effetti sul cervello all’aumento degli ormoni sessuali ….. continua….
(Anderson et al. 2002)

Ci si vede sabato ❤️

Quando un mammifero viene al mondo è affamato di affetto e protezione. Solo se questi due bisogni vengono saziati il mon...
19/03/2025

Quando un mammifero viene al mondo è affamato di affetto e protezione. Solo se questi due bisogni vengono saziati il mondo potrà suscitare in lui interesse e non paura.
Questo è uno dei cardini più importanti dell’approccio evoluzionista, sostenuto anche dagli studi che sempre più dimostrano i potenti effetti delle relazioni sul profilo epigenetico e sulla maturazione dei circuiti neurobiologici.
Nell’approccio cognitivo-relazionale comprendiamo la capacità delle relazioni sociali e di accudimento di agire come regolatori fisiologici , per questo mettiamo al centro del processo terapeutico l’importanza dei legami supportivi, di condivisione e di cura.

Davvero seguire l’approccio cognitivo significa rifiutare l’idea di qualsiasi tipo di automatismo da parte dell’animale ...
18/03/2025

Davvero seguire l’approccio cognitivo significa rifiutare l’idea di qualsiasi tipo di automatismo da parte dell’animale ?
Se così fosse come potremmo spiegare le reazioni emotive legate ad esempio alla paura? Le emozioni sgorgano in modo spontaneo, non ci si può infatti sforzare o impedire di provare qualcosa. Anche gli agiti ad esse legate sono spesso, proprio perché velocissimi, automatici. L’amigdala sembra che impieghi 12 millisecondi a dare una risposta e le risposte sono estremamente limitate di numero.
Se rinunciassimo all’idea di automatismo dovremmo rinunciare anche al concetto di Modelli Operativi Interni che invece agiscono proprio come piloti automatici per velocizzare interpretazione ed elaborazione a favore di quanto già esperito nei primissimi momenti della vita. Le prime esperienze relazionali non si limitano a restare esperienze ma si incarnano e vanno a definire l’individuo indirizzando la sua percezione , l’elaborazione e la memorizzazione ed anche il suo agito.
Non tutto ciò che un animale, umano e non umano, prova e agisce attraversa la volontà e a volte neppure la consapevolezza .
Dott.ssa Federica Manunta

Quando è opportuno interpellare un Medico   Veterinario Esperto  in Comportamento (MVEC)?Se il MVEC  si occupa di psicop...
16/03/2025

Quando è opportuno interpellare un Medico Veterinario Esperto in Comportamento (MVEC)?
Se il MVEC si occupa di psicopatologia , tutte le volte che si ha a che fare con un cane affetto da disturbo comportamentale.
Se accettassimo questa posizione dovremmo chiarirci su quali siano i criteri univoci per definire cosa è patologico da cosa non le è,e non ultimo, chi è in grado di valutare tali criteri prima che intervenga il medico per decidere se coinvolgerlo o meno…
La faccenda appare complicata sulla carta e vi assicuro che lo è anche nella pratica clinica. Se invece di parlare di patologia iniziassimo a parlare di sofferenza emotiva più intensa (intensità e persistenza) di quella normalmente presente nella vita di un cane? La sofferenza emotiva intensa e prolungata è caratteristica imprescindibile del disturbo comportamentale insieme ai sintomi che normalmente il disturbo manifesta, che se anche disfunzionali non sono altro che le difese alla sofferenza emotiva che un organismo mette in atto.
Ecco, mi piacerebbe che tutta l’attenzione non fosse più posta sulla nosografia ( è un fobico, non è un fobico) quanto sugli aspetti di sofferenza emotiva perchè un individuo sottoposto a sofferenza emotiva eccessiva e prolungata debba essere riconosciuto e gli venga data la possibilità che le figure preposte se ne prendano cura.
Dott.ssa Federica Manunta

15/03/2025

L’approccio CZ e l’approccio CR differiscono in vari aspetti, forse il più importante è il concetto di Motivazione.
Nell’approccio CZ la motivazione è una spinta “alle spalle” dell’individuo sotto forma di pulsioni o bisogni da soddisfare. L’ insoddisfazione genere tensione interna che induce una condotta per allentare il disagio e ritornare all’omeostasi.
Nell’approccio CR i fattori motivazionali sono sollecitazioni poste dinnanzi all’individuo, come mete o scopi, in grado di attivare il comportamento verso qualcosa che deve ancora verificarsi. L’animale percepisce e confronta lo stato attuale con uno stato desiderato e cambia e corregge la condotta finché lo stato percepito non corrisponde con quello desiderato .

Oltre ad avere scopi “un animale deve possedere una mappa conoscitiva dell’ambiente per poter raggiungere uno scopo. Sebbene il termine mappa sia inadeguato per designare la conoscenza dell’ambiente che un animale ha. Ha più bisogno di un Modello Operativo dell’ambiente stesso…affinché possa trasmettere, accumulare e manipolare le informazioni per raggiungere gli scopi”
(Bowlby 1989)

Mi chiedo spesso: perché all’interno di una relazione conflittuale tra cane e famiglia trascorrere momenti di svago e be...
06/03/2025

Mi chiedo spesso: perché all’interno di una relazione conflittuale tra cane e famiglia trascorrere momenti di svago e bellezza insieme migliori il qui e ora ma difficilmente si generalizza alla vita di tutti i giorni?
Non troppo semplicemente direi che, così come per gli umani, per andare d’accordo non è sufficiente andare in vacanza…certo, se le vacanze sono divertenti e piacevoli per tutto il sistema i problemi possono anche essere diluiti e accantonati, ma poi tornare al quotidiano farà riemergere le difficoltà. In questi casi è facile incorrere nell’errore di attribuire al luogo la responsabilità di benessere o malessere della relazione. Allora? Allora dentro una situazione di conflitto bisogna curare chi è in maggiore difficoltà e prendersi cura di tutto il sistema. Affrontare le incomprensioni, attraversare le fatiche emotive di tutti e poi andare pure in vacanza insieme, non utilizzando la vacanza come strumento per mettere la polvere sotto il tappeto ma consapevoli che sia a casa che in ferie ognuno è riconosciuto e capito da tutto il gruppo.
Dott.ssa Federica Manunta

Cooperare è uno degli aspetti fondamentali per la buona riuscita del nostro lavoro. Riuscirci non è scontato, anzi spess...
06/03/2025

Cooperare è uno degli aspetti fondamentali per la buona riuscita del nostro lavoro. Riuscirci non è scontato, anzi spesso le relazioni all’interno dell’equipe di cura possono essere faticose e conflittuali, spesso perché lasciate all’improvvisazione personale. Professionalità significa anche formarsi nel poter sostenere relazioni di successo nel proprio ambito professionale per la buona riuscita del nostro lavoro e per il nostro benessere personale.

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🐾 Supporto a 360° per te e il tuo cane! 🐾

Uno dei servizi che offriamo in EticamenteCane è il supporto completo alle famiglie, anche attraverso visite comportamentali. In collaborazione con la dottoressa esperta in comportamento animale Manunta , aiutiamo il tuo cane a superare difficoltà comportamentali, e garantiamo il benessere di tutta la famiglia.

Il nostro istruttore Danilo Monverde, dopo un primo incontro con te e il tuo cane, valuterà se è necessario un approfondimento con l'esperta. Questo approccio permette di affrontare al meglio ogni situazione e di proseguire il percorso verso un armonioso benessere condiviso tra cane e famiglia.

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Uno degli aspetti che maggiormente mi indispettiscono è la banalizzazione mista a romanticismo con cui si parla e si pen...
03/03/2025

Uno degli aspetti che maggiormente mi indispettiscono è la banalizzazione mista a romanticismo con cui si parla e si pensa dello scambio affettivo e dell’amore tra cane e uomo.
Spesso si parla di amare gli animali, di prendersi cura di loro come a un atto doveroso in quanto esseri senzienti e bisognosi d’amore.
Gli studi scientifici ci dicono che l’interesse per l’altro, il volere il suo bene sia un potente strumento di benessere e che lo scambio anche fisico di affettuosità migliora anche aspetti legati al dolore fisico e non solo psicologico. Questo perché ogni mammifero nasce col bisogno di base per la propria sopravvivenza, al pari dell’alimentarsi, di essere accudito e amato.
La cura dell’altro non può essere relegata ad ambito prettamente femminile o materno, quasi a volerlo intendere come atto naturale.
La cura è un atto volontario, che richiede uno sforzo cognitivo di colui che si chiede cosa farebbe star bene l’altro. Và oltre l’atto empatico che ha la funzione iniziale del riconoscere in sé ciò che l’altro prova.
Il prendersi cura richiede un ulteriore spinta all’azione nell’avvicinarsi all’altro
Si dice che non possiamo voler bene a qualcuno, cioè volere il suo bene e fare il suo bene, se prima non c’è stato qualcuno che ci ha voluto bene prendendosi cura di noi.
Io non so se le cose stiano così, quello che so è che non ho mai lasciato alla mia improvvisazione il prendermi cura dei miei pazienti e delle loro famiglie. Al pari del saper conoscere tecnicismi si deve imparare l’atto , non uso volontariamente il termine “arte”per spogliarlo di qualsivoglia intuito, istinto o talento, del prendersi cura senza il quale la cura perde la maggior parte del suo successo.

Indirizzo

Via Belvedere 8
Brescia
25123

Orario di apertura

Lunedì 00:00 - 23:59
Martedì 00:00 - 23:59
Mercoledì 00:00 - 23:59
Giovedì 00:00 - 23:59
Venerdì 00:00 - 23:59
Sabato 00:00 - 23:59
Domenica 00:00 - 23:59

Telefono

+393385822516

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La nostra storia

Si legge LAICI e significa Libera Accademia Interdisciplinare Cinofila Italiana e siamo una scuola di formazione che vuole dire la sua in tre ambiti: Interventi Assistiti con gli Animali, Medicina Veterinaria, Cinofilia con lo scopo di formare professionisti competenti e aggiornati in grado di lavorare al meglio delle proprie possibilità con un approccio interdisciplinare. Quello che facciamo è organizzare e promuovere eventi formativi a breve, media e lunga percorrenza in queste 3 aree all’ interno delle quali spesso si trovano ad operare professionalità di diversa origine e competenza. L’obiettivo è che ognuno possa acquisire strumenti teorico-pratici scientificamente supportati e aggiornati, mettendo sempre in risalto il dialogo interdisciplinare a favore di un approccio sistemico.

Crediamo fortemente nell’ idea che la collaborazione sia la soluzione efficace per l’ottenimento dei migliori risultati professionali, crediamo che le individualità siano preziose se messe a disposizione del sistema quando si condividono gli stessi obiettivi. Non abbiamo paura del dialogo e del confronto purché siano sempre all’insegna del rispetto reciproco e dell’onestà intellettuale. L’unica cosa che non ci piace sono di dogmi.