18/04/2022
• Istruzioni per una corretta gestione del recupero di cuccioli di gatto e catture di gatti selvatici
Auspicando che quanto scritto di seguito possa aiutare ad evitare danni irreparabili a carico di creature molte volte già sfortunate, preghiamo tutti di leggere con attenzione e divulgare il più possibile.
Sottolineiamo che la sterilizzazione preventiva eviterebbe il preoccuparci di molti dei problemi che seguono.
Prodighiamoci tutti a sensibilizzare verso le sterilizzazioni. Parliamo con i vicini di casa che hanno la gatta, con quelli del cortile di fronte che hanno i gatti. Chiediamo alla gattara che sfama la colonia se i gatti sono sterilizzati. Per informazioni circa le possibilità di intervento non esitate a contattarci via email: [email protected]
• Recupero gattini
In caso di avvistamento di gatti neonati non pensiamo subito che la mamma li abbia abbandonati. Anche se il luogo del nido ci sembra precario od infelice e la mamma al momento non c’è. Non dobbiamo toccare niente per non rischiare che la mamma al ritorno si accorga che qualcuno è stato lì o peggio abbia toccato i piccoli.
La mamma, in natura, si allontana dai cuccioli per diversi motivi. Uno tra tutti la ricerca del cibo per sé. Può rimanere assente per diverse ore.
Può essere che mamma gatta decida, ad un certo punto, di spostare i suoi piccoli. Potremmo, quindi, accorgerci che dove avevamo visto 5 cuccioli ne siano rimasti meno. Mamma non si dimentica dei suoi figli. Tornerà a prenderli tutti. Magari impiegherà anche più giorni. Nel frattempo tornerà ad allattarli. Non tocchiamo niente e nessuno, neanche con guanti o stoffe di protezione. Si rischia che mamma gatta non riconosca più l’odore delle sue creature.
Evitiamo di andare continuamente e controllare la tana. E’ probabile che mamma gatta ci veda anche se noi non vediamo lei.
Se siamo preoccupati, dobbiamo appostarci a debita distanza (almeno 80/100 metri, meglio se di più), in silenzio, non in mille persone, e attendere fiduciosi di vedere una madre che torna dalla famiglia. Se mamma gatta si accorgerà della nostra presenza non andrà dai cuccioli pensando di farci scoprire la loro presenza. Quindi è importante che la gatta non abbia sospetti. A seconda dell’età delle creature, mettiamo in preventivo attese che possono essere di 4/5 ore, ma anche maggiori.
Sottrarre una cucciolata alla madre crea diversi problemi.
Anche se i gattini verranno allattati ed accuditi amorevolmente da una balia umana, li avremo privati dell’indispensabile contatto materno. La mamma non serve unicamente come fornitrice di cibo, insegna ai propri figli ad essere gatti.
Se i cuccioli verranno affidati alle cure di una mamma gatta diversa dalla loro, sottoporremo al rischio di scambi di malattie sia i cuccioli ritrovati, sia i figli della mamma gatta che li prende in gestione (virus felini anche mortali).
La mamma gatta rimasta senza cuccioli si dispererà per giorni alla ricerca dei suoi piccoli. Avrà dolore a causa del latte che riempie le sue mammelle. Qualche volta succede che la ritenzione del latte crei una mastite. Una gatta randagia che soffra di mastite è soggetta ad infezione. L’infezione non curata porta alla morte.
Possiamo pensare di recuperare i gattini, comunque non prima dei 45 giorni di età degli stessi, se le condizioni in cui vivono sono precarie o se le loro prime uscite avvengono in zone pericolose (es. Strade molto trafficate). Insieme ai cuccioli andrà catturata anche la madre per poter provvedere alla sterilizzazione. Recuperando la madre potranno essere eseguiti anche accertamenti sanitari utili al futuro dei piccoli.
• Cattura gatti per sterilizzazione
Molti volontari si prodigano, giustamente, alla cattura dei soggetti selvatici per poter provvedere alle sterilizzazioni.
Ricordiamo che i privati devono essere autorizzati ad utilizzare le gabbie trappole, sul territorio ci sono numerose associazioni che possono aiutare negli interventi.
I gatti devono essere a digiuno completo (niente cibo e acqua) per almeno 8 ore prima dell'intervento e per almeno 10 ore successive.
Se l'operazione verrà effettuata da un veterinario privato, fate in modo che si provveda alla marchiatura dell'orecchio in modo che sia chiaro a chiunque che il micio è stato sterilizzato. Eviterete inutili catture successive.
I gatti maschi si possono catturare e sterilizzare serenamente in tutti i periodi dell’anno.
Le gatte, in certi periodi dell’anno, possono essere gravide od in allattamento.
Preghiamo tutti i volontari di controllare accuratamente che le gatte catturate non stiano allattando. Specialmente nei primi giorni di allattamento la montata lattea non è sufficiente a far notare le mammelle che non sono prominenti. Per accertarsi si deve procedere tastando la zona mammaria. Operazione non sempre semplice quando trattasi di soggetti selvatici (da effettuare senza estrarre la gatta dalla gabbia). Se non siete in grado di controllare, non rischiate e lasciate perdere la cattura. Non avrete sulla coscienza dei gattini morti di fame.
E’ naturale che i gatti selvatici catturati non siano a loro agio nei giorni in cui devono forzatamente essere a contatto con gli umani. Si stressano meno se contenuti in ambienti piccoli e coperti. Quindi l’ideale è lasciarli nella gabbia trappola che si è utilizzato per la cattura coprendoli con un telo.
Che non ci venga in mente di liberare i gatti per casa (anche se in un piccolo locale). Si spaventano ancora di più. Molti si arrampicano sui muri e sbattono contro le finestre rischiando di farsi del male. Inoltre avremo problemi al momento di recuperarli.
Per ridurre lo stress al minimo, a meno di non riscontrare problemi di salute, i gatti vanno liberati nel loro territorio il più presto possibile. La copertura antibiotica è solitamente effettuata dal veterinario che opera.
L’operazione dei maschi è un intervento banale. Una volta ben svegli, passati i postumi dell’anestesia possono essere liberati. Diciamo che in media 8 ore di attesa post intervento vanno bene. Controlliamo comunque che abbiano ripreso tutti i riflessi e le funzioni vitali.
Per le femmine l’operazione è più invasiva e sarebbe meglio tenerle in osservazione qualche giorno. Tre/quattro giorni di riposo sono sufficienti a che la ferita cicatrizzi e ci permetta di rilasciarle con tranquillità. Se la gatta si mostrasse particolarmente a disagio e agitata meglio liberarla prima accontentandoci di tenerla ricoverata almeno un giorno dopo l’intervento per controllare che non si sia manomessa i punti di sutura.
La degenza è da effettuarsi nella gabbia trappola così da evitare stress per gli spostamenti e rischi di fuga. Teniamo sempre la gabbia coperta con un telo per fare in modo che il gatto sia il meno agitato possibile ed evitiamo di andare a guardare ogni momento. Le necessarie operazioni di pulizia/rifocillamento possono essere effettuate anche una sola volta al giorno.
Anche se un po’ stretti, nella trappola si possono infilare contenitori per cibo e acqua e una piccola lettiera. Al gatto rimarrà spazio utile per coricarsi e alzarsi. Facciamo attenzione quando apriamo lo sportello della gabbia (alzare solo i pochi cm necessari ad infilare il necessario mantenendo comunque il controllo dello sportello con una mano). Molti gatti sembrano assorti nei loro pensieri, ma all’improvviso si buttano nell’unico pertugio che abbiamo creato e scappano.
Ogni tanto capita di catturare un gatto che pare mansueto. Qualche volta è così. Nelle colonie si aggregano anche gatti che sono stati abbandonati e che quindi hanno provato la vita domestica, ma molte volte il comportamento remissivo del gatto può portarci a pensare una cosa sbagliata. Valutiamo molto bene ciò che sceglieremo per il gatto. Costringere alla vita domestica un gatto abituato libero non è quasi mai la scelta migliore. La nostra coscienza tranquilla al pensiero che ricoverato tra quattro mura non corra pericoli non è per niente in accordo con l’etologia del gatto selvatico.
Se abbiamo catturato un gatto veramente domestico, accertiamoci che non sia di proprietà di qualcuno. A tal fine prepariamo diversi volantini e affiggiamoli nel raggio di almeno 1 km dal luogo del ritrovamento se riteniamo che il gatto non sia vagante da molto tempo. Più è tempo che il micio vaga, maggiore è la strada che può aver fatto, quindi allarghiamo la zona d’azione a seconda delle esigenze. Mettiamo i volantini nei luoghi di ritrovo più comuni: bar, chiese, circoli, panificio, farmacia, ecc. Contattiamo veterinari di zona, gattili e associazioni. Può essere utile pubblicare la foto sui social, ma non può essere l’unico tentativo per ritrovare la famiglia di un animale perso.
Cauteliamo i gruppi di gatti esistenti sul territorio registrando la colonia felina presso gli organi preposti in modo che siano tutelati dalla legge (non comporta spese e non ci si deve assumere alcuna responsabilità a cui non si possa far fronte). Facciamo sterilizzare tutti in modo che la colonia rimanga contenuta e non muoiano più gattini di malattie e stenti (registrando la colonia felina si può chiedere aiuto alla Asl veterinaria). Sfamiamo i protetti e manteniamo i luoghi in modo decoroso. Monitoriamo i soggetti per eventualmente individuare chi potesse aver bisogno di cure ed i nuovi ingressi per provvedere alla sterilizzazione.
Ringraziando tutti per l’attenzione, auguriamo buon lavoro