In Mente Canis

In Mente Canis Psicologo Cognitivo Comportamentale e Zooantropologico. Addestratore.

Oliver!
12/11/2024

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A parte i danni psico-fisici, hanno anche il coraggio di dire che è bello!!!
16/10/2024

A parte i danni psico-fisici, hanno anche il coraggio di dire che è bello!!!

01/09/2024

Una delle ultime frasi pronunciate da De André fu proprio, secondo la testimonianza della moglie Dori Ghezzi, "e poi ad un tratto l’amore scoppiò dappertutto".
Se non tutti sono artisti, nel senso stretto del termine, De André pensa tuttavia a un mondo in cui ciascuno sappia fare della propria vita qualcosa di utile e bello, e "consegnare alla morte una goccia di splendore" (Smisurata preghiera).
Solo chi crea è; soltanto chi libera "i pori della creatività" è capace di donare (donarsi) gratuitamente:
"L’uomo migliore non sarebbe colui che ha meno bisogni, bensì colui che, per mezzo di ciò di cui ha bisogno, regala di più".

Fabrizio De André – Un’ombra inquieta – Storia di un pensatore anarchico – Federico Premi

01/09/2024
Dogsportal.EDUCAZIONE CINOFILA E RELAZIONE CON IL CANENOTIZIE E CURIOSITÀ SUL CANEMemoria di razza? No, cervello di razz...
01/09/2024

Dogsportal.
EDUCAZIONE CINOFILA E RELAZIONE CON IL CANE
NOTIZIE E CURIOSITÀ SUL CANE

Memoria di razza? No, cervello di razza!La selezione ha modificato la morfologia cerebrale del cane
30 Agosto 2024
Andrea Comini

Da tempo si utilizza l’espressione “memoria di razza” per indicare predisposizioni comportamentali fissate per selezione nei cani.

Ma secondo una ricerca avviata da qualche anno da una neuroscienziata di Harvard, la faccenda è assai più incisiva: non di memoria si tratterebbe bensì di una diversa morfologia del cervello, plasmata attraverso la selezione.

Cervelli “modellati” per privilegiare determinate aree, e le azioni a esse facenti capo, rispetto ad altre, ottenendo così specialisti eccezionali.

Tutti sappiamo che, a parità di equilibrio comportamentale, un Mastino Napoletano e un Pastore Tedesco, per esempio, reagiscono in modo molto differente di fronte al medesimo stimolo.
Sono razze diverse da molteplici punti di vista.

Lo stesso vale per tanti altri cani: un Barbone e un Amstaff si comportano diversamente negli approcci ai loro simili, così come un Segugio Italiano reagisce in maniera assai più interessata di un Carlino se il suo olfatto avverte l’odore di una lepre, e così via.

Le ragioni di queste diversità le abbiamo sempre attribuite in primo luogo al tipo di selezione che una razza ha vissuto, parlando di “memoria di razza”, selezione che nella stragrande maggioranza dei casi è stata finalizzata a scopi pratici: caccia, guardia, difesa, seguita, traino e via dicendo.

I più evoluti, poi, hanno anche sviluppato e applicato la “teoria della neotenia” per spiegare le differenze comportamentali tra varie tipologie di cani.

Ebbene, tutto questo era corretto… ma molto più di quanto pensassimo.

Erin Hecht, cinofila e docente di neuroscienza del dipartimento di Biologia Evoluzionistica dell’Università di Harvard, ha indagato sul cervello dei cani e ha scoperto qualcosa di rivoluzionario: razze di cani diverse hanno una morfologia del cervello differente!

La selezione umana ha indotto il cervello dei nostri amici specializzati in diverse attività a organizzarsi diversamente proprio in base a questa pressione selettiva particolare, portata avanti a volte per millenni e in altri casi anche “solo” per un secolo o poco più.

«Come ogni cinofilo», ha detto Erin, «mi sono sempre chiesta cosa passasse per la testa dei nostri amici. Poi, ho deciso di provare a scoprirlo». La professoressa Hecht ha avuto accesso a 62 scansioni di risonanza magnetica appartenenti a cani di 33 razze diverse e… «Possibile che nessuno abbia mai notato questa cosa?», si è detta. La “cosa” in questione era la differente “organizzazione” cerebrale dei cani di razze diverse!

«Abbiamo scoperto che le differenze non sono distribuite casualmente nei cervelli ma sono localizzate in alcune aree precise: sei reti neurali dove le regioni del cervello sono correlate a operazioni complesse di primaria importanza: uso dell’olfatto, movimenti oculari, attività sociali e altamente cognitive, paura e ansia, analisi degli odori e visione». E non sono mancate le sorprese: «Per esempio, l’abilità nell’uso dell’olfatto a caccia non è correlata all’anatomia del bulbo olfattivo (come si potrebbe logicamente pensare – ndr) ma a regioni cerebrali di livello superiore coinvolte negli aspetti più complessi dell’elaborazione degli odori. In altre parole, non si tratta di avere un cervello capace di individuare la presenza di un odore ma di possedere la “strumentazione neurale” necessaria per decidere cosa fare di quella informazione olfattiva».
E scusate se è poco.

Lo stesso vale per altre abilità, per esempio la conduzione del gregge. A proposito del Border Collie, Erin spiega: «Non nasce con la capacità di condurre, deve essere esposto alle pecore e anche ricevere addestramento ma la predisposizione al lavoro di conduzione è già presente nel suo cervello fin dalla nascita. Non si tratta, quindi, di un’abilità innata ma della predisposizione innata ad apprendere tale comportamento», spiega la scienziata, facendo un parallelo con la nostra capacità di parlare: noi non siamo in grado di farlo automaticamente ma impariamo a parlare perché il nostro cervello ha una regione predisposta a tale funzione.

Le differenze cerebrali individuate dalla ricerca appartengono, come spiegato, a cani di 33 razze diverse ma nessuno dei soggetti esaminati “lavora” effettivamente: sono tutti cani da famiglia. «Ci aspettiamo che le differenze nella struttura cerebrale siano ancora più evidenti e marcate nei cani che svolgono le attività per le quali sono stati selezionati», ha spiegato Erin.

Ma come tutti sappiamo, i cani di razza, cioè quelli selezionati per avere abilità specifiche, sono solo una parte della immensa popolazione canina, che è costituita per buona parte da meticci. Erin ha in mente di allargare la sua ricerca anche in quella direzione: «Un obiettivo futuro di questo studio sarà proprio cercare di capire come l’anatomia cerebrale e il comportamento si “ibridizzino” nei cani di razze miste. Ma per il momento stiamo lavorando sulla comparazione tra cani di razza pura, che risulta ovviamente più semplice».

Per chiudere, una riflessione: se il lavoro di Erin è corretto, come la mettiamo con i “dipende da come lo cresci” a fronte di una morfologia cerebrale specializzata che in sostanza “obbliga” il cane a seguirne le predisposizioni? A voi la risposta.

Il Blog italiano su cani, sport & società

30/08/2024

Sono un cane del 21° secolo.

-Sono un Malinois.
Sovradotato tra i cani, brillo in tutte le discipline e sono sempre pronto a lavorare.
Oggi mi chiedono di rilassarmi sul divano tutto il giorno tutti i giorni.

-Sono un Akita Inu.
I miei antenati sono stati selezionati per la lotta tra cani.
Oggi mi chiedono di essere tollerante e mi si rimprovera la mia reattività quando uno di loro si avvicina a me.

-Sono un Beagle.
Quando inseguivo la mia preda, davo voce, così i cacciatori potevano seguirmi.
Oggi mi si mette un collare elettrico per stare zitto, e vorremmo che tornassi al richiamo con uno schiocco di dita.

-Sono uno Yorkshire Terrier.
Ero un terrificante cacciatore di ratti nelle miniere inglesi.
Oggi si pensa che non sia in grado di usare le mie zampe e mi tengono sempre tra le braccia.

-Sono un Labrador Retriever.
La mia visione della felicità è un tuffo in uno stagno per riportare al mio padrone l'anatra a cui ha sparato.
Oggi ci siamo dimenticati che sono un cane da movimento e grandi corse, sono grasso e devo fare la tata dei bambini.

-Sono un Jack Russel.
Sono in grado di affrontare una volpe un tasso e un ratto più grande di me nella sua tana.
Oggi mi rimproverano per il mio maledetto carattere e vorrebbero trasformarmi in un cane da salotto.

-Sono un Husky Siberiano.
Ho conosciuto i grandi spazi della Russia settentrionale, dove potevo trainare slitte a velocità impressionante.
Oggi ho come solo orizzonte solo le pareti del giardino, e per sola occupazione i buchi che scavo nel terreno.

-Sono un Border Collie.
Sono fatto per lavorare otto ore al giorno, e sono un artista inconfondibile del lavoro con il gregge.
Oggi sono arrabbiati con me perché, per mancanza di pecore, cerco di controllare biciclette, auto, bambini di casa e tutto ciò che è in movimento.

Io sono...
Sono un cane del 21° secolo.
Sono bello, sono allerta, sono ubbidiente, sto in una borsa...
ma sono anche un individuo che ha bisogno di esprimere i propri istinti, e non sono adatto alla vita sedentaria che vorresti farmi condurre.
Passare otto ore al giorno da solo in giardino, vederti un po' la sera quando torni a casa e avere diritto solo a una piccola passeggiata igienica mi renderà profondamente infelice.
Lo esprimerò abbaiando durante tutto il giorno, trasformando il tuo giardino in un campo minato, facendo i miei bisogni dentro casa, essendo ingestibile le rare volte che mi ritroverò fuori e, a volte, passando le mie giornate affondato sul mio cuscino.
Penserai allora che sono felice di poter godere di tutta questa comodità mentre vai a lavorare: in realtà sarò in esaurimento, perché questo male non è appannaggio dell'umano ma anche del cane del 21° secolo.
Se ti piaccio, se mi sogni da sempre, se i miei bellissimi occhi azzurri o il mio look da atleta mi fanno desiderare, ma non puoi regalarmi una vera vita da cani, una vita che vale davvero la pena di essere vissuta, e se non puoi offrirmi il lavoro che i miei geni chiedono, allora rinuncia a me.
Se ti piace il mio aspetto ma non sei disposto ad accettare i miei tratti di carattere derivati da una rigorosa selezione genetica e pensi di poterli cambiare con la tua unica buona volontà, allora rinuncia a me.
Sono un cane del 21° secolo, sì,ma in fondo a me, dorme ancora colui che combatteva, colui che cacciava, colui che tirava slitte, colui che guidava un gregge.
E prima o poi, nel bene o nel male, si sveglierà.
E allora cosa farai?
Mi cederai?
Mi abbandonerai?
O mi sopprimerai?

06/07/2024

Le nostre città e campagne ne sono piene.. possono essere un grave pericolo per il nostro animale da compagnia perché è un corpo spinoso che ben può entrare nelle orecchie, naso, zampe e non solo, con la conseguenza di creare delle lesioni.

Audrey ai giochi 🤔
05/07/2024

Audrey ai giochi 🤔

05/07/2024

La parte più difficile nell’avere un cane non è l’impegno che comporta il prendersi cura di qualcuno che dipende da te, soltanto da te! Non è nemmeno il dedicargli del tempo per giocare, per portarlo a spasso, per farlo sentire ciò che è, un cane appunto, con i suoi istinti da soddisfare come il suo bisogno di rincorrere una pallina e mordicchiare tutto quello che gli capita sotto tiro!

Non è avere un tappeto di pelo onnipresente sul pavimento di casa, e neanche avere i vestiti ridotti allo stesso modo! Niente di tutto questo mi è mai pesato, nemmeno per un istante. La parte più difficile è vedere che i colori del manto non sono più così intensi, che l’energia che metteva nella rincorsa di una pallina è quella che un cuore non più giovane gli concede. È vedere il cucciolo che hai conosciuto il primo giorno diventare prima adulto, poi anziano. La parte più difficile è accettare il fatto che lui è solo una breve parentesi della tua vita mentre tu sei il senso di tutta la sua.

«Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti fermati. Non gli importa nulla se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido… Se gli dai il tuo cuore, lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone possono farti sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire… Straordinario?»

24/05/2024

Finalmente… i nostri amici animali non dovranno più viaggiare nella stiva dell’aereo! Una bella novità che, speriamo, scateni un effetto domino.

14/05/2024

Quando il tuo cane diventa anziano cambiano molte cose, alcune di botto e alcune pian piano, che quando ti fermi a pensarci quasi ti scoppia il cuore. Cambiano le passeggiate, che si adattano al suo passo....cambia il modo di giocare, perché non è più il ghepardo di una volta....cambia il modo di interagire, perché una volta ti sentiva arrivare da lontano, mentre ora ogni tanto arrivi e devi andare a dirgli "hey, e quindi?" e allora lui ti fa le feste il doppio, quasi a chiederti scusa perché proprio non ti ha sentito.
Quando il tuo cane diventa anziano, ti rendi conto che il tempo non è infinito, che ogni ricorrenza potrebbe essere l'ultima. E allora ti prendi il tempo per regalargli (e regalarti) dei momenti un po' speciali e non te ne frega più niente di dire agli altri "no guarda, non esco, devo stare col cane!", perché in fondo non tutti capiscono che lui è sempre stato lì, pronto a leccarti la faccia ogni volta che hai pianto, ad acciambellarsi sul letto ogni volta che stavi male. No, non lo sanno di tutte quelle volte che lui era lì mentre qualcuno se ne andava, né di quando felicemente uscivi a farti i cacchi tuoi noncurante dei suoi occhioni imploranti, ma quando tornavi era comunque una festa perché gli esseri puri non conoscono il rancore. Gli altri non conoscono il rito di ogni pasto condiviso, non conoscono lo sguardo di quando sta male e ti guarda come fossi Dio, perché tu lo aiuti sempre a stare meglio....non c'erano quella notte in cui, dopo un brutto intervento, hai "dormito" per terra con lui, in bagno, pregando di non perderlo perché non eri pronta... Gli altri non conoscono l'ansia che ti viene quando ti rendi conto che quel rumore di zampette dietro ogni tuo passo, un giorno non sarà che un ricordo. Ma nonostante questo, ti tornano in mente le parole di uno dei tanti veterinari conosciuti in questi anni: "non tutti i proprietari hanno la fortuna di arrivare ad avere un cane anziano"....
Anonimo

07/05/2024
26/12/2023

Adoro i cani e il brano esprime il mio amore per gli animali... anche se mia madre non me li faceva tenere: un pelo un giro sarebbe stata una tragedia! Appena ho potuto ne ho preso uno… mi dà un senso di famiglia.
Ma mi piacciono anche i cani che trovo per strada…A volte sono una compagnia migliore degli umani, anche perché non parlano.
Nei loro occhi vedi quello che vuoi: sei al riparo dalle delusioni.

Francesco De Gregori
(intervista di G. Pianetta, 2003)

Audrey e Terry sulla neve!
15/12/2023

Audrey e Terry sulla neve!

15/12/2023

La vita coi cani è strana. Diventerai, senza che nessuno te lo insegni o ti spieghi come farlo, il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.

La vita coi cani è misteriosa. Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei biscotti.

La vita coi cani è crescere. Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai. I cuccioli durano troppo poco.

La vita coi cani è confronto. Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima.

La vita coi cani è sincera. Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre.

La vita coi cani è scomoda. Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tramontana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.

La vita coi cani è buffa. Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.

La vita coi cani è ritorno a casa. Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.

La vita coi cani è rinuncia. Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.

La vita coi cani è comunione. Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato purtroppo per te mentre stavi cenando.

La vita coi cani è insegnamento . Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.

La vita coi cani è amore. Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci. Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.

La vita coi cani è un viaggio. Nessun sentiero di montagna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.

La vita coi cani è una parentesi. Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo. Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto.

La vita con i cani è meravigliosa. La vita con gli uomini non sarà mai così.

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