In Mente Canis

In Mente Canis Psicologo Cognitivo Comportamentale Cinofilo & Addestratore.
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01/09/2024

Una delle ultime frasi pronunciate da De André fu proprio, secondo la testimonianza della moglie Dori Ghezzi, "e poi ad un tratto l’amore scoppiò dappertutto".
Se non tutti sono artisti, nel senso stretto del termine, De André pensa tuttavia a un mondo in cui ciascuno sappia fare della propria vita qualcosa di utile e bello, e "consegnare alla morte una goccia di splendore" (Smisurata preghiera).
Solo chi crea è; soltanto chi libera "i pori della creatività" è capace di donare (donarsi) gratuitamente:
"L’uomo migliore non sarebbe colui che ha meno bisogni, bensì colui che, per mezzo di ciò di cui ha bisogno, regala di più".

Fabrizio De André – Un’ombra inquieta – Storia di un pensatore anarchico – Federico Premi

01/09/2024
Dogsportal.EDUCAZIONE CINOFILA E RELAZIONE CON IL CANENOTIZIE E CURIOSITÀ SUL CANEMemoria di razza? No, cervello di razz...
01/09/2024

Dogsportal.
EDUCAZIONE CINOFILA E RELAZIONE CON IL CANE
NOTIZIE E CURIOSITÀ SUL CANE

Memoria di razza? No, cervello di razza!La selezione ha modificato la morfologia cerebrale del cane
30 Agosto 2024
Andrea Comini

Da tempo si utilizza l’espressione “memoria di razza” per indicare predisposizioni comportamentali fissate per selezione nei cani.

Ma secondo una ricerca avviata da qualche anno da una neuroscienziata di Harvard, la faccenda è assai più incisiva: non di memoria si tratterebbe bensì di una diversa morfologia del cervello, plasmata attraverso la selezione.

Cervelli “modellati” per privilegiare determinate aree, e le azioni a esse facenti capo, rispetto ad altre, ottenendo così specialisti eccezionali.

Tutti sappiamo che, a parità di equilibrio comportamentale, un Mastino Napoletano e un Pastore Tedesco, per esempio, reagiscono in modo molto differente di fronte al medesimo stimolo.
Sono razze diverse da molteplici punti di vista.

Lo stesso vale per tanti altri cani: un Barbone e un Amstaff si comportano diversamente negli approcci ai loro simili, così come un Segugio Italiano reagisce in maniera assai più interessata di un Carlino se il suo olfatto avverte l’odore di una lepre, e così via.

Le ragioni di queste diversità le abbiamo sempre attribuite in primo luogo al tipo di selezione che una razza ha vissuto, parlando di “memoria di razza”, selezione che nella stragrande maggioranza dei casi è stata finalizzata a scopi pratici: caccia, guardia, difesa, seguita, traino e via dicendo.

I più evoluti, poi, hanno anche sviluppato e applicato la “teoria della neotenia” per spiegare le differenze comportamentali tra varie tipologie di cani.

Ebbene, tutto questo era corretto… ma molto più di quanto pensassimo.

Erin Hecht, cinofila e docente di neuroscienza del dipartimento di Biologia Evoluzionistica dell’Università di Harvard, ha indagato sul cervello dei cani e ha scoperto qualcosa di rivoluzionario: razze di cani diverse hanno una morfologia del cervello differente!

La selezione umana ha indotto il cervello dei nostri amici specializzati in diverse attività a organizzarsi diversamente proprio in base a questa pressione selettiva particolare, portata avanti a volte per millenni e in altri casi anche “solo” per un secolo o poco più.

«Come ogni cinofilo», ha detto Erin, «mi sono sempre chiesta cosa passasse per la testa dei nostri amici. Poi, ho deciso di provare a scoprirlo». La professoressa Hecht ha avuto accesso a 62 scansioni di risonanza magnetica appartenenti a cani di 33 razze diverse e… «Possibile che nessuno abbia mai notato questa cosa?», si è detta. La “cosa” in questione era la differente “organizzazione” cerebrale dei cani di razze diverse!

«Abbiamo scoperto che le differenze non sono distribuite casualmente nei cervelli ma sono localizzate in alcune aree precise: sei reti neurali dove le regioni del cervello sono correlate a operazioni complesse di primaria importanza: uso dell’olfatto, movimenti oculari, attività sociali e altamente cognitive, paura e ansia, analisi degli odori e visione». E non sono mancate le sorprese: «Per esempio, l’abilità nell’uso dell’olfatto a caccia non è correlata all’anatomia del bulbo olfattivo (come si potrebbe logicamente pensare – ndr) ma a regioni cerebrali di livello superiore coinvolte negli aspetti più complessi dell’elaborazione degli odori. In altre parole, non si tratta di avere un cervello capace di individuare la presenza di un odore ma di possedere la “strumentazione neurale” necessaria per decidere cosa fare di quella informazione olfattiva».
E scusate se è poco.

Lo stesso vale per altre abilità, per esempio la conduzione del gregge. A proposito del Border Collie, Erin spiega: «Non nasce con la capacità di condurre, deve essere esposto alle pecore e anche ricevere addestramento ma la predisposizione al lavoro di conduzione è già presente nel suo cervello fin dalla nascita. Non si tratta, quindi, di un’abilità innata ma della predisposizione innata ad apprendere tale comportamento», spiega la scienziata, facendo un parallelo con la nostra capacità di parlare: noi non siamo in grado di farlo automaticamente ma impariamo a parlare perché il nostro cervello ha una regione predisposta a tale funzione.

Le differenze cerebrali individuate dalla ricerca appartengono, come spiegato, a cani di 33 razze diverse ma nessuno dei soggetti esaminati “lavora” effettivamente: sono tutti cani da famiglia. «Ci aspettiamo che le differenze nella struttura cerebrale siano ancora più evidenti e marcate nei cani che svolgono le attività per le quali sono stati selezionati», ha spiegato Erin.

Ma come tutti sappiamo, i cani di razza, cioè quelli selezionati per avere abilità specifiche, sono solo una parte della immensa popolazione canina, che è costituita per buona parte da meticci. Erin ha in mente di allargare la sua ricerca anche in quella direzione: «Un obiettivo futuro di questo studio sarà proprio cercare di capire come l’anatomia cerebrale e il comportamento si “ibridizzino” nei cani di razze miste. Ma per il momento stiamo lavorando sulla comparazione tra cani di razza pura, che risulta ovviamente più semplice».

Per chiudere, una riflessione: se il lavoro di Erin è corretto, come la mettiamo con i “dipende da come lo cresci” a fronte di una morfologia cerebrale specializzata che in sostanza “obbliga” il cane a seguirne le predisposizioni? A voi la risposta.

Il Blog italiano su cani, sport & società

30/08/2024

Sono un cane del 21° secolo.

-Sono un Malinois.
Sovradotato tra i cani, brillo in tutte le discipline e sono sempre pronto a lavorare.
Oggi mi chiedono di rilassarmi sul divano tutto il giorno tutti i giorni.

-Sono un Akita Inu.
I miei antenati sono stati selezionati per la lotta tra cani.
Oggi mi chiedono di essere tollerante e mi si rimprovera la mia reattività quando uno di loro si avvicina a me.

-Sono un Beagle.
Quando inseguivo la mia preda, davo voce, così i cacciatori potevano seguirmi.
Oggi mi si mette un collare elettrico per stare zitto, e vorremmo che tornassi al richiamo con uno schiocco di dita.

-Sono uno Yorkshire Terrier.
Ero un terrificante cacciatore di ratti nelle miniere inglesi.
Oggi si pensa che non sia in grado di usare le mie zampe e mi tengono sempre tra le braccia.

-Sono un Labrador Retriever.
La mia visione della felicità è un tuffo in uno stagno per riportare al mio padrone l'anatra a cui ha sparato.
Oggi ci siamo dimenticati che sono un cane da movimento e grandi corse, sono grasso e devo fare la tata dei bambini.

-Sono un Jack Russel.
Sono in grado di affrontare una volpe un tasso e un ratto più grande di me nella sua tana.
Oggi mi rimproverano per il mio maledetto carattere e vorrebbero trasformarmi in un cane da salotto.

-Sono un Husky Siberiano.
Ho conosciuto i grandi spazi della Russia settentrionale, dove potevo trainare slitte a velocità impressionante.
Oggi ho come solo orizzonte solo le pareti del giardino, e per sola occupazione i buchi che scavo nel terreno.

-Sono un Border Collie.
Sono fatto per lavorare otto ore al giorno, e sono un artista inconfondibile del lavoro con il gregge.
Oggi sono arrabbiati con me perché, per mancanza di pecore, cerco di controllare biciclette, auto, bambini di casa e tutto ciò che è in movimento.

Io sono...
Sono un cane del 21° secolo.
Sono bello, sono allerta, sono ubbidiente, sto in una borsa...
ma sono anche un individuo che ha bisogno di esprimere i propri istinti, e non sono adatto alla vita sedentaria che vorresti farmi condurre.
Passare otto ore al giorno da solo in giardino, vederti un po' la sera quando torni a casa e avere diritto solo a una piccola passeggiata igienica mi renderà profondamente infelice.
Lo esprimerò abbaiando durante tutto il giorno, trasformando il tuo giardino in un campo minato, facendo i miei bisogni dentro casa, essendo ingestibile le rare volte che mi ritroverò fuori e, a volte, passando le mie giornate affondato sul mio cuscino.
Penserai allora che sono felice di poter godere di tutta questa comodità mentre vai a lavorare: in realtà sarò in esaurimento, perché questo male non è appannaggio dell'umano ma anche del cane del 21° secolo.
Se ti piaccio, se mi sogni da sempre, se i miei bellissimi occhi azzurri o il mio look da atleta mi fanno desiderare, ma non puoi regalarmi una vera vita da cani, una vita che vale davvero la pena di essere vissuta, e se non puoi offrirmi il lavoro che i miei geni chiedono, allora rinuncia a me.
Se ti piace il mio aspetto ma non sei disposto ad accettare i miei tratti di carattere derivati da una rigorosa selezione genetica e pensi di poterli cambiare con la tua unica buona volontà, allora rinuncia a me.
Sono un cane del 21° secolo, sì,ma in fondo a me, dorme ancora colui che combatteva, colui che cacciava, colui che tirava slitte, colui che guidava un gregge.
E prima o poi, nel bene o nel male, si sveglierà.
E allora cosa farai?
Mi cederai?
Mi abbandonerai?
O mi sopprimerai?

06/07/2024

Le nostre città e campagne ne sono piene.. possono essere un grave pericolo per il nostro animale da compagnia perché è un corpo spinoso che ben può entrare nelle orecchie, naso, zampe e non solo, con la conseguenza di creare delle lesioni.

Audrey ai giochi 🤔
05/07/2024

Audrey ai giochi 🤔

05/07/2024

La parte più difficile nell’avere un cane non è l’impegno che comporta il prendersi cura di qualcuno che dipende da te, soltanto da te! Non è nemmeno il dedicargli del tempo per giocare, per portarlo a spasso, per farlo sentire ciò che è, un cane appunto, con i suoi istinti da soddisfare come il suo bisogno di rincorrere una pallina e mordicchiare tutto quello che gli capita sotto tiro!

Non è avere un tappeto di pelo onnipresente sul pavimento di casa, e neanche avere i vestiti ridotti allo stesso modo! Niente di tutto questo mi è mai pesato, nemmeno per un istante. La parte più difficile è vedere che i colori del manto non sono più così intensi, che l’energia che metteva nella rincorsa di una pallina è quella che un cuore non più giovane gli concede. È vedere il cucciolo che hai conosciuto il primo giorno diventare prima adulto, poi anziano. La parte più difficile è accettare il fatto che lui è solo una breve parentesi della tua vita mentre tu sei il senso di tutta la sua.

«Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti fermati. Non gli importa nulla se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido… Se gli dai il tuo cuore, lui ti darà il suo. Di quante persone si può dire lo stesso? Quante persone possono farti sentire unico, puro, speciale? Quante persone possono farti sentire… Straordinario?»

24/05/2024

Finalmente… i nostri amici animali non dovranno più viaggiare nella stiva dell’aereo! Una bella novità che, speriamo, scateni un effetto domino.

14/05/2024

Quando il tuo cane diventa anziano cambiano molte cose, alcune di botto e alcune pian piano, che quando ti fermi a pensarci quasi ti scoppia il cuore. Cambiano le passeggiate, che si adattano al suo passo....cambia il modo di giocare, perché non è più il ghepardo di una volta....cambia il modo di interagire, perché una volta ti sentiva arrivare da lontano, mentre ora ogni tanto arrivi e devi andare a dirgli "hey, e quindi?" e allora lui ti fa le feste il doppio, quasi a chiederti scusa perché proprio non ti ha sentito.
Quando il tuo cane diventa anziano, ti rendi conto che il tempo non è infinito, che ogni ricorrenza potrebbe essere l'ultima. E allora ti prendi il tempo per regalargli (e regalarti) dei momenti un po' speciali e non te ne frega più niente di dire agli altri "no guarda, non esco, devo stare col cane!", perché in fondo non tutti capiscono che lui è sempre stato lì, pronto a leccarti la faccia ogni volta che hai pianto, ad acciambellarsi sul letto ogni volta che stavi male. No, non lo sanno di tutte quelle volte che lui era lì mentre qualcuno se ne andava, né di quando felicemente uscivi a farti i cacchi tuoi noncurante dei suoi occhioni imploranti, ma quando tornavi era comunque una festa perché gli esseri puri non conoscono il rancore. Gli altri non conoscono il rito di ogni pasto condiviso, non conoscono lo sguardo di quando sta male e ti guarda come fossi Dio, perché tu lo aiuti sempre a stare meglio....non c'erano quella notte in cui, dopo un brutto intervento, hai "dormito" per terra con lui, in bagno, pregando di non perderlo perché non eri pronta... Gli altri non conoscono l'ansia che ti viene quando ti rendi conto che quel rumore di zampette dietro ogni tuo passo, un giorno non sarà che un ricordo. Ma nonostante questo, ti tornano in mente le parole di uno dei tanti veterinari conosciuti in questi anni: "non tutti i proprietari hanno la fortuna di arrivare ad avere un cane anziano"....
Anonimo

07/05/2024
26/12/2023

Adoro i cani e il brano esprime il mio amore per gli animali... anche se mia madre non me li faceva tenere: un pelo un giro sarebbe stata una tragedia! Appena ho potuto ne ho preso uno… mi dà un senso di famiglia.
Ma mi piacciono anche i cani che trovo per strada…A volte sono una compagnia migliore degli umani, anche perché non parlano.
Nei loro occhi vedi quello che vuoi: sei al riparo dalle delusioni.

Francesco De Gregori
(intervista di G. Pianetta, 2003)

Audrey e Terry sulla neve!
15/12/2023

Audrey e Terry sulla neve!

15/12/2023

La vita coi cani è strana. Diventerai, senza che nessuno te lo insegni o ti spieghi come farlo, il capo branco di un cane che sarà pronto a qualunque cosa per te non appena saprà riconoscere il tuo odore e la tua voce.

La vita coi cani è misteriosa. Sarai spiato da un Grande Fratello peloso che non perderà nessun tuo movimento, specialmente quando capirà dove sono la cucina ed il recipiente dei biscotti.

La vita coi cani è crescere. Non puoi farci niente, non puoi fermare il tempo perché quel cucciolo che hai tenuto in braccio crescerà troppo velocemente, per diventare il grande amico che ti vorrà accompagnare ovunque andrai. I cuccioli durano troppo poco.

La vita coi cani è confronto. Avrai sempre uno sguardo con il quale misurarti, affogherai senza poterti salvare nelle profondità inimmaginabili degli occhi di un cane. Dove la gente crede che non ci sia un'anima.

La vita coi cani è sincera. Non avrai bisogno di raccontar loro una bugia o delle storie inventate perché tanto, qualunque cosa tu dica loro, i cani la sanno. Sempre.

La vita coi cani è scomoda. Ti ritroverai una sera d'inverno, con la tram***ana che ti graffia il viso ed il gelo che ti arriva alle ossa, a passeggiare da solo con il tuo cane che corre e scodinzola felice, incurante del vento che gli arruffa il pelo e del caldo che avete lasciato in casa.

La vita coi cani è buffa. Parlerai con un essere che non ti potrà mai rispondere e che però ascolterà ogni tua parola, con così tanta attenzione ed interesse che non ritroverai in nessun altro uomo o donna al mondo.

La vita coi cani è ritorno a casa. Nessuno come il tuo cane sarà felice di vederti ogni volta che spunterai dalla porta dalla quale ti ha visto andar via; imparerà i tuoi orari, riconoscerà il tuo passo e sarà lì ad aspettarti, anche quando sarà vecchio e stanco, saltando di gioia come se non ti vedesse da un mese.
Anche se sei uscito per comprare il giornale.

La vita coi cani è rinuncia. Perderai a poco poco quella porzione di divano su cui stavi tanto comodo, dove ti godevi il riposo ed il meritato relax dopo giornate faticose e noiose. E la cosa bella sarà che non ti dispiacerà affatto.

La vita coi cani è comunione. Dividerai il tuo ultimo boccone con il tuo cane, perché non potrai resistere al suo sguardo implorante che hai incrociato purtroppo per te mentre stavi cenando.

La vita coi cani è insegnamento . Sono loro che ti mostreranno, semplicemente correndo in un prato o sulla riva del mare, la bellezza di una giornata di sole e l'importanza di stupirsi -ogni volta- davanti alle cose semplici.

La vita coi cani è amore. Quello che proverai ad emulare, che proverai a restituire al tuo cane senza però riuscirci. Ma cimentarti in questa prova sarà una delle tue imprese più entusiasmanti.

La vita coi cani è un viaggio. Nessun sentiero di m***agna ti sembrerà lo stesso dopo che lo avrai percorso insieme al tuo cane: ricorderai profumi, odori e colori del bosco che prima non avevi sentito o visto; proprio come succederà per il tratto di vita che farete insieme.

La vita coi cani è una parentesi. Per te è una parte della tua vita, un dolce intervallo fra mille impegni e anni da riempire di cose da fare, un breve cammino insieme ad un cane che tu ben sai, ad un certo punto, si fermerà per lasciarti andare da solo. Invece per il tuo cane, la tua vita è tutto.

La vita con i cani è meravigliosa. La vita con gli uomini non sarà mai così.

17/10/2023

La mania di Castrare tutti e prima possibile!

Sempre più vedo dilagare la mania di castrare tutti e subito…

Premetto che non sono assolutamente contraria alla castrazione quando ci siano delle reali implicazioni mediche.
Quindi ovviamnete se siamo davanti a un intervento salva vita (vedi una piometra o carcinomi dell’apparato riproduttivo che possono metastatizzare), se siamo davanti a una reale e accertata predisposizione a patologie gravi e pericolose …
(sui tumori mammari stiamo facendo dei passi indietro … sulla grande prevenzione apportata dalla castrazione non ci sono più tutte quelle certezze in effetti… ) e un casi di patologie gravi legate a gli ormoni sessuali
… Certo che occorre castrare !
Ci mancherebbe altro … prima la salute! Sempre!

Ma oggi vedo apportare delle motivazioni assolutamente non attinenti alla volontà di vastare cani e cagne … che spesso non si sanno gestire… (quindi vogliamo fondamentalmente coprire Delle mancanze nostre non dei cani…)

Per esempio:
-non voglio cucciolate indesiderate… ok basta imparare a gestire i cani …. E se mai scappasse la m***a inattesa ci sono metodi per interromperle le gravidanze indesiderate e ci sono anche canali per piazzare i cuccioli… basta non sia una cosa che ops accade ogni calore ...

-Il mio cane scappa quando sente i calori/e in calore … bene, fai in modo che non possa scappare, anche perché è pericoloso e non è opportuno.. anche perché se può scappare per i calori può farlo quando gli va e non va bene …

-Il mio cane ulula e non mangia … ok fai in modo che non infastidisca i vicini (portalo con te, mettilo in una stanza con finestre chiuse, cerca di fargli fare cose così si distare…) e stai sicuro che di fame non si lascia morire… per cui prima o poi mangerà … magari perderà qualche kg, ma non morirà …

-Il mio cane ha problemi comportamentali… ok la cura non e’ nella maggior parte dei casi la castrazione… anzi a volte può peggiorare le cose (come cani fobici, molto schivi, impauriti, sospettosi… e spesso soprattutto le femmine possono diventare anche può aggressive, per insicurezza aumentata e minor auto accreditamento dovuto alla carenza di estrogeni ).
Quindi prima di castrare per problemi comportamentali sarebbe bene capire quali e quanti dei problemi sono davvero legati a gli ormoni sessuali … e per me sono pochi … e comunque prima di castrare si possono seguire altre strade. O anche dopo … perché fidatevi, la castrazione raramente è risolutiva … serve altro!

-Il mio cane ha problemi di relazione coi suoi simili… ok se lo castri probabilmente dopo ne avrà di più … perché saranno anche gli altri ad avere problemi con lui… i maschi confusi potrebbero innamorarsi, le femmine a volte sono aggressive coi castrati… insomma potreste metterlo in situazioni molto scomode …

Queste sono solo alcune cose che sento dire a giustificazione di una castrazione e onestamente …anche no!!!
A livello di prevenzione … Ni… nel senso a livello medico vanno sempre messi sul piatto della bilancia ilotetici benedici ed ipotetici danni… e poi va valutato caso per caso!

Ora… il discorso sarebbe ben più lungo e complesso di così, ma non è la sede per dilungarsi troppo… in sintesi per me castrare non è la panacea di tutti i mali! Come sembra diventata negli ultimi anni.
Occorre in primo luogo imparare a capire i cani, poi imparare a comunicarci, poi imparare a relazionarsi a loro e poi anche imparare a gestirli al meglio.
Con una corretta gestione, comunicazione, relazione, i problemi spesso si risolvono e anche senza una chirurgia.

Per me quando si valuta la castrazione di un cane (maschio o femmina che sia) non basta considerare i benefici di prevenzione (anche perché ci sono anche dei contro medici eh… gli ormoni sessuali a qualcosa servono … e non solo alla procreazione !), ma occorre anche fare delle belle considerazioni comportamentali, mentali ed emozionali del cane che abbiamo davanti.
Per quello tendenzialmente non sono a favore di castrazioni a tappeto… soprattutto se si parla di animali pre puberi che vedranno trinciata di netto la possibilità di una maturazione sociale che non avranno mai… e credetemi anche quella serve!
Servirebbero quindi di base due valutazioni ben fatte : medica + comportamentale.
Unendo le due valutazioni e tirando le somme si vedrà non solo se castrare, ma anche quando … che non è una cosa da poco scegliere eventualmente il quando …
E poi … oggi non ci pensa più nessuno … anche perché si è abbastanza convinti che castrando si risolvono un sacco di problemi (bah…) esiste anche la sterilizzazione … se non si vogliono cucciolate indesiderate per esempio…
E ultimo, ma non ultimo… non è catastando un cane che lui sarà più disponibile a seguire una guida non degna. Quindi invece che cercare di “abbassare” il cane … perché non cerchiamo noi di elevarci e crescere ?

(Per questioni di post non vado oltre… ma spero anche stavolta di aver acceso qualche lampadina e avervi insinuato qualche dubbio da approfondire)

Costanza Guasconi, medico veterinario.

30/09/2023

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho cessato di volere una vita diversa
ed ho cominciato a vedere
che tutto quello che mi succede contribuisce alla mia crescita. Oggi so che si chiama Maturità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero ho cominciato a vedere l’abuso
nel forzare una situazione od una persona con l’unico scopo di ottenere ciò che voglio. Oggi so che si chiama Rispetto.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho cominciato a liberarmi
da tutto ciò che non mi era salutare,
persone, situazioni, tutto ciò che abbassava la mia energia. All’inizio la mia ragione chiamava questo Egoismo,
oggi so che si chiama Amor Proprio.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho smesso di temere il tempo libero
ed ho smesso di elaborare tanti piani,
ho abbandonato i grandi progetti per il futuro. Oggi faccio ciò che è giusto, ciò che mi piace, quando mi piace e secondo il mio ritmo.
Oggi so che si chiama Semplicità.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho smesso di voler sempre avere ragione
e mi sono reso conto di tutte le volte in cui mi sono sbagliato. Oggi so che si chiama Umiltà.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho smesso di rivivere il passato e di preoccuparmi per il futuro. Oggi vivo nel presente,
lì dove la vita si svolge.
Oggi vivo una sola giornata alla volta
e so che si chiama Pienezza.

Il giorno in cui mi sono amato per davvero
ho capito che la mente poteva ingannarmi e deludermi, ma che se la metto a servizio del cuore
diventa un’alleata preziosa.
(C. C.)

29/09/2023

LA TEORIA NASCE DALLA PRATICA

E' addirittura mortificante prendere atto che annualmente migliaia di "educatori" e/o "addestratori" cinofili vengano catapultati come fantocci sulla piazza, da varie associazioni, con alle spalle un'infarinatura di teoria e pratica pari a zero, quando invece avere a che fare con un qualsiasi animale, cane compreso, comporterebbe anche una un'innata predisposizione che può solo essere messa alla prova dalla pratica.

Nel caso specifico dei "diplomifici" per educatori ed addestratori cinofili, si sta erroneamente seguendo l'idea che la teoria e la pratica possano stare separate e che di norma la teoria preceda la pratica e venga poi "applicata" nelle diverse situazioni.

C'è invece una teoria nascosta in ogni pratica e in questo tipo di lavoro, la teoria più vera può solo nascere dalla pratica più efficace.

Non di rado capita infatti che ciò che viene trasmesso dalla teoria , pur risultando affascinante e/o interessante, possa rischiare di risultare lettera morta per gli addetti ai lavori, perchè impraticabile.

Per contro, per quanto riguarda l'esperienza, questa non si accumula solo perchè si son fatte tante cose con i cani, incontrato tante persone, e visto di tutto, bensì se non si è in grado di elaborare un "sapere" sui gesti compiuti, sulle scelte fatte, sulle esperienze avute ed ascoltate,se non si fa luce con il pensiero e con la riflessione anche l'esperienza serve a poco.

Non credo che si possa cercare "FUORI" la ricetta per rendere più efficace la relazione con il cane (proprio o altrui), bensì DENTRO la propria esperienza, quando questa ci ha dato modo di analizzare lucidamente , di riflettere , sempre in ogni e per ogni situazione che abbiamo incontrato.

Questo vale anche , ovviamente, per l'allevamento.

L. Berruto

Come la FCI ha rovinato una razza stupenda
24/09/2023

Come la FCI ha rovinato una razza stupenda

Il business dei cani randagipagato con i soldi pubbliciPer ogni animale accalappiato e chiuso in un canile il comune di ...
15/09/2023

Il business dei cani randagi
pagato con i soldi pubblici

Per ogni animale accalappiato e chiuso in un canile il comune di riferimento spende dai trecento ai mille euro l'anno. Ma nella gran parte dei casi questo flusso di denaro non evita che i cani siano malati, malnutriti, stipati in gabbie sovraffollate. E che alimentino un traffico imponente di finte "adozioni" che li deporta sui tavoli della sperimentazione del Nord Europa, come ha denunciato il portale "il respiro.eu"
ROMA - Vengono reclusi in strutture fatiscenti, maltrattati e dimenticati, a volte trasferiti clandestinamente in altri Paesi per finire nei laboratori della ricerca, oppure trasformati in cibo in scatola o pellicce. È il business del randagismo, l'affare dei canili, un traffico che si svolge con pochi controlli. È una storia dove s'intrecciano sperpero del denaro pubblico, malasanità, criminalità organizzata. Dove gli interessi in gioco sono più alti di quanto non si sappia e la legge viene sistematicamente ignorata. Alla fine il silenzio conviene a tutti. Sindaci, polizia, giudici, medici della Asl. Tutti complici, a volte senza neanche saperlo. È l'Italia dei canili, un paese degli orrori.

Quanti sono i cani randagi e quelli nei canili e quanto costa allo Stato mantenerli? In tasca di chi vanno i soldi? E quanti animali dietro finte adozioni finiscono all'estero in una tratta illecita? Il business del randagismo e dei canili viene valutato intorno ai 200 milioni, anche se l'ultimo rapporto "Zoomafia" stima il giro complessivo del traffico di cani 500 milioni di euro. Valutazioni realistiche stimano i cani vaganti 600 mila, di cui 200 mila ricoverati nei canili, per ogni cane rinchiuso il comune di appartenenza spende dai 300 ai 1000 euro l'anno. Una spesa significativa che però non mette gli animali al sicuro. Il canile non sempre è l'ultima tappa.

Il traffico e le finte adozioni L'ultima denuncia parla di un traffico di cani e gatti all'estero, esportazione illegale mascherata da finte adozioni. Gli animali finiscono nei laboratori della sperimentazione, come cibo in scatola per i loro simili più fortunati, per fornire pellicce. É la denuncia che arriva dal portale "ilrespiro.eu", dove la giornalista Margherita D'Amico ha condotto un'inchiesta che dà corpo a dubbi e sospetti che da tempo si rincorrono. "Un processo che avrà inizio il 19 dicembre a Napoli sul traffico di cani e gatti da Ischia in Germania costringerà a non ignorare questa realtà agghiacciante", dice D'Amico. "Spediti in carichi su furgoni, station wagon, oppure affidati ai cosiddetti "padrini di volo", cani e gatti randagi provenienti dall'Italia, ma anche da Spagna, Grecia o Turchia, confluiscono ogni anno nei paesi del nord Europa, in Germania arrivano dai 250 ai 400 mila cani".

Nell'inchiesta è citata la testimonianza di Enrica Boiocchi, vicepresidente del Gruppo Bairo, associazione molto attenta all'argomento: "Finché non vedi con i tuoi occhi non capisci. Partecipai al fermo di un carico al confine con la Svizzera: un trasportino per gatti di quelli piccoli, di stoffa, ne conteneva nove. I cani, come di prassi in queste spaventose spedizioni, erano sedati, imbambolati, nemmeno si tenevano seduti. Ogni giorno mezzi carichi di questi sventurati passano la frontiera svizzera, li vediamo, eppure non li ferma nessuno". Stipati nelle gabbie all'interno dei veicoli, gli animali attraversano l'Italia e oltrepassano i controlli superficiali. Si tratterebbe un giro di denaro enorme.

"Sono finita in questa voragine a metà degli anni 90", racconta al sito ambientalista Francarita Catelani, fondatrice di UNA-Uomo Natura Animali Cremona. "Dal napoletano ci segnalarono che la titolare di un'associazione tedesca stava partendo con un carico di cani. Furono prima fermati a Barberino del Mugello, ma la Asl li lasciò passare. Poi, a Como, lo stop. Il capo veterinario della Asl di Como capì. Redasse tre verbali e il giorno dopo il furgone fu scortato fino all'imbocco dell'autostrada per Caserta". Ma la vicenda di Como non è l'unico caso di intervento delle forze dell'ordine. "Un paio d'anni fa ad Ancona sono stati bloccati 102 cani provenienti dalla Grecia. C'è stato un fermo ad Arezzo sei anni fa, e ancora a Padova. E a Verona, nel 1995, si aprì un'indagine per verificare nomi e indirizzi a cui erano stati dati in adozione 100 cani. Risultarono tutti falsi, dal primo all'ultimo". Ci sono poi le denunce dell'Enpa, sezione di Perugia, contro 40 cani di un canile umbro adottati in Germania. C'è infine il caso di Ischia.

"Un piccolo gruppo di volontari di Ischia per anni si oppone alle massicce esportazioni organizzate dal canile di Forio. Solo nel 2006, a suon di denunce, gli animalisti riescono a ottenere il fermo di un furgone e l'avvio di un'indagine assai accurata da parte della Procura di Napoli condotta dal pm Maria Cristina Gargiulo, che si serve anche di intercettazioni telefoniche", racconta D'Amico. La fase preliminare dell'inchiesta si conclude con il rinvio a giudizio di cinque imputati per maltrattamento di animali, falsità ideologica e materiale, associazione per delinquere finalizzata all'illecito traffico di esseri senzienti. "Nel frattempo, però, il rifugio di Forio è stato ceduto alla Pro Animale Fur Tiere in Not e. V. con sede in Germania che ha 32 punti di raccolta e smistamento di cani e gatti in tutta Europa. Le spedizioni di animali vengono ufficialmente interdette solo nell'estate 2011, in attesa degli esiti del processo che avrà inizio presso il Tribunale di Napoli fra poco più di un mese".

Adozioni all'estero fittizie, sulle quali dovrebbero vigilare le Asl. "É attraverso i loro registri, infatti, che scorrono a centinaia, migliaia, le pratiche. Come non insospettirsi davanti alle stesse persone che richiedono venti, trenta, cinquanta lasciapassare per volta?".

I canili, l'orrore dietro l'angolo. Ma qualsiasi mercato illecito è possibile perché i canili italiani vengono gestiti senza controlli. Se il traffico verso l'estero può essere il caso limite, c'è poi l'indifferenza di tutti che rende possibile il degrado quotidiano. "Feriti, affetti da patologie e infezioni, malnutriti, relegati in spazi angusti e sovraffollati, trascurati e soli: questo lo stato in cui versano i "migliori amici dell'uomo" in molte strutture, pubbliche e private". Questo è scritto in un documento del Ministero della Salute che ha diffuso recentemente un video dei canili peggiori d'Italia, girato durante le ispezioni di 39 strutture da parte della task force per la tutela degli animali. Il filmato è visibile sul sito www.salute.gov.it. "I canili sono un sistema che serve a far soldi. La legge diceva che andavano creati dei rifugi e i canili dovevano rimanere solo come presidi sanitari e luoghi di transito. Così non è stato", spiega Rosalba Matassa, a capo della squadra formata da nove veterinari e due amministrativi.

"Dove nasce il business? I comuni invece di creare canili municipali stipulano convenzioni con società private, spesso sono aste al ribasso, anche solo 50 centesimi al giorno per ogni cane. Fatto l'accordo, nessuno controlla. Il sindaco ha la tutela dei cani, quindi è il responsabile ma non risponde mai di fatto e noi non abbiamo il potere neanche di infliggergli una multa". La mappa del degrado attraversa tutta l'Italia, al Sud la situazione è peggiore perché il business è in mano alla criminalità ma ogni regione ha i suoi scheletri, nel senso letterale. Solo nel 2011 sono stati fatti 6 sequestri. È stato chiuso il canile di Somma Lombardo dove tra i cani malnutriti c'era anche una gabbia con due tigri e altri animali esotici.

A Terni c'è stata un'ispezione dopo varie segnalazioni di maltrattamenti, una storia lunga e mai risolta, la Procura sta indagando. A Foligno segnalazioni per maltrattamenti. A Ceprano, Frosinone, il canile è sotto sequestro amministrativo. Chiuso Poggio Sannita: maltrattamenti. Aragona in Sicilia, una sorta di canile abusivo, senza legge e senza controlli, un caso di cui si parla da anni, solo ora si sta svuotando. Chiuso definitivamente ad aprile dopo anni di battaglie il lager per definizione, quello di Cicereale, in Campania, diventato un caso nazionale. Dentro duemila cani, per ciascuno la famiglia Capasso percepiva due euro al giorno. Ci sono stati anni di battaglie giudiziarie prima della chiusura. L'unico caso in cui il ministero si è costituito parte civile. Nei casi di sequestri la situazione che si presenta è sempre la stessa: cani scheletrici, malati, nessuna sterilizzazione, spesso promiscuità, a volte morti. Tra i reati più frequenti riscontrati, frode, medicinali scaduti, esercizio abusivo della professione medica.

Il Ministero della Salute promuove e tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse delle collettività, in attuazione dell’articolo 32 della nostra Costituzione

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