15/06/2021
Avete presente quando da piccoli nostra madre ci chiamava con un sonoro “È pronto!!!”. 📣
Si arrivava correndo e invece no, non era pronto e anzi, 9 su 10 c’era pure da apparecchiare. Alto tradimento! Un trauma! Infanzia distrutta! 😭
Immagino anche voi abbiate iniziato a rispondere a quel “finto” richiamo con meno solerzia.
Ecco, vi viene in mente qualcosa?
➡️ Aiutino: sembra proprio come quando liberiamo il nostro cane e poi ogni 2 per 3 lo stiamo chiamando per vedere dov’è, che sta facendo, rimani a vista, non ti allontanare, torna appena ti chiamo, etc… .
Insomma, è libero dal guinzaglio ma non proprio di fatto.
‼️ Il richiamo si costruisce nella relazione e la relazione si costruisce nella fiducia: chiamare continuamente un cane che è stato liberato (oltre ad essere fastidioso!), vi rende poco credibili quando veramente c’è l’esigenza di tornare con celerità, nel richiamo infatti deve esserci un fine condiviso e soprattutto un’apertura della comunicazione con l’altro.
Quindi ti chiamo se ti devo proporre qualcosa, che può essere banalmente un cambio di direzione, o mostrarti il ca****re di nutria che ho trovato o semplicemente farti bere, ma c’è comunque una proposta (poi che sotto sotto voglio che tu non vada in Polinesia a lui non lo diciamo!). E la proposta è stare insieme, fare insieme e pensarci insieme in quell’ambiente.
Quando invece vi estraniate e desiderate lavorare solo sul richiamo in modo controllante come se fosse un compartimento a sé, vi perdete un pezzo, è un po’ come voler lavorare sul cane che tira al guinzaglio senza interrogarsi sul perché tiri. 😑🙅
Smettete di richiamare i vostri cani se non avete neanche apparecchiato, io vi odierei, pensate invece a cucinare insieme! 🐾❤️
Pic: Luce che vi giudica!