21/11/2024
Un po di storia del Weimaraner
“Alla fine del diciannovesimo secolo il Weimaraner era il re dei cani da caccia e dava nobiltà alla caccia classica “(Paul Kleemann), questo per via della sua eleganza e del mantello eccentrico ma soprattutto per la straordinaria versatilità, figlia delle sue origini altrettanto eccezionali.
Si ritiene infatti che il progenitore più antico del bracco di Weimar fosse un Leithund, cioè un segugio per pista di sangue, meglio identificato nel Cane grigio di Saint Louis.
Oggi estinto ma utilizzatissimo in Francia sin dal medioevo per la caccia e il recupero della grossa selvaggina (orsi, lupi, ungulati), questo limiere, a differenza del resto della muta, viveva in casa col proprio conduttore sviluppando nei suoi confronti un profondo attaccamento, tendenza che insieme a numerose altre caratteristiche ritroviamo nel Weimaraner moderno.
In seguito però l’evoluzione della razza prese una piega inaspettata: l’invenzione delle armi da fuoco rivoluzionò la pratica venatoria e questa antica genetica segugista divenne la base per la selezione di un ausiliare diverso, più versatile, veloce, in grado di insediare anche piccole prede indicandole e riportandole al cacciatore.
Fu presso la corte di Weimar che il granduca Carl August noto come “il cacciatore tra i Re ed il Re tra i cacciatori”, attraverso incroci mirati riuscì a plasmare un cane da ferma color argento – in alcuni casi anche a pelo lungo – per poi rivendicarne l’esclusività.
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