Scuola K

Scuola K Addestramento cinofilo di base.

21/04/2024

Sto rileggendo un vecchio libro che era di Roberto, "Der Schutzhund" , scritto molti molti anni or sono da Helmut Raiser, dove nell'introduzione cita una frase di v. Stephanitz (il Padre del pastore tedesco) che tradotta è " Il segreto di ogni educazione e formazione sta nel riconoscere ed utilizzare correttamente i talenti (o le pulsioni) già esistenti"
Continua von Stephanitz,( io riassumo) , " non tutti coloro che lavorano con i cani, possiedono le qualità che servono per essere un buon istruttore e men che meno un buon preparatore, e che un congruo numero di cani non lavorano al massimo delle capacità a causa dell'incapacità dei conduttori," proseguendo " spesso è più un problema di conduttore che di qualità del cane"
Raiser aggiunge che a suo parere ancor meno persone hanno le qualità per essere un buon figurante .
Il libro di Helmut Raiser è di fine anni '70, e le parole di Max von Stephanitz sono degli anni '20.
Quanta verità e quanta attualità.

Nella foto: "Un attimo prima di mordere la manica "
Roberto Donnini con H'ORAGE la Maschera di Ferro di Franco Crestani.

Cuccioli straordinari e accoppiata ultra vincente! Non fatevi scappare l'occasione perché cani come questi vi ricapitera...
29/01/2024

Cuccioli straordinari e accoppiata ultra vincente! Non fatevi scappare l'occasione perché cani come questi vi ricapiteranno molto difficilmente, parola di Scuola K

24/12/2023

Scuola K augura a tutti quanti un felice Natale e un buon inizio 2024.🍸

I SEGNALI CALMANTI: LA GRANDE BUGIA CHE HA ANCORATO LA CINOFILIA PER TRENT'ANNI.Torniamo a scrivere sui nostri canali pe...
12/08/2023

I SEGNALI CALMANTI: LA GRANDE BUGIA CHE HA ANCORATO LA CINOFILIA PER TRENT'ANNI.

Torniamo a scrivere sui nostri canali per parlare di quello che crediamo essere uno degli argomenti più discussi in cinofilia. Un argomento che ha segnato una svolta nel passaggio dall'addestramento classico alle miriadi di letture ed interpretazioni del cane. Un argomento che ancora sopravvive tra le fila di migliaia di cinofili in tutto il mondo.

Stiamo parlando proprio di loro: i fantomatici ‼ SEGNALI CALMANTI ‼

Ci piacerebbe parlarne con eccitazione e con quel senso di riconoscenza verso la madre di questa "scoperta" se non fosse che, come avrete capito già dal titolo, i suddetti segnali semplicemente...NON ESISTONO E NON SONO MAI ESISTITI.

Oggi analizzeremo questo argomento, esaminando l'opera che ha dato inizio a questa nuova dottrina: "L'Intesa col Cane - I segnali Calmanti" dell'autrice Turid Rugaas.

Partiamo col dire che la Rugaas è un'istruttrice cinofila come tanti altri. NON è una ricercatrice e NON ha mai partecipato ad alcuna sperimentale inerente alla sua stessa "scoperta". Anzi, nell'edizione commemorativa dei venticinque anni (uscita nel 2017) alla pagina 103 viene riportata la seguente domanda: "Sono state fatte ricerche sui segnali calmanti?". La risposta della Rugaas (riassumendo) è la seguente:

"E' davvero indispensabile dimostrare tutto tramite metodi di ricerca? Essi hanno LIMITI EVIDENTI (⁉🤨😳🤔🤥⁉) e piuttosto marchiani. Sono molte le cose su cui si possono fare ricerche, e i risultati che ne derivano essere inseriti in sistemi matematici, diagrammi e valori numerici. I segnali calmanti hanno a che fare con le emozioni (⁉🤔🤔🤔⁉); è possibile classificare numericamente le emozioni (SI, TURID. VOLENDO E' POSSIBILE MA TENIAMOCELO PER NOI)?...Spesso si tratta di un compito troppo difficile per i ricercatori (COSA LO HA RESO FACILE PER LA RUGAAS CHE UN RICERCATORE NON POTREBBE ARRIVARE COMPRENDERE 🤔🤔🤔⁉⁉), molti dei quali non hanno grande capacità di osservazione..."

L'ultima frase riguardante la capacità di osservazione è L'UNICO MERITO che vogliamo attribuire a Turid Rugaas. Per quanto le spiegazioni sull'esistenza dei "segnali calmanti" riteniamo siano del tutto pacchiane ed inconcludenti, attribuiamo all'anziana signora la volontà di voler osservare l'animale per poterlo descrivere dal punto di vista comportamentale. L'osservazione è un elemento ESSENZIALE per lo studio del comportamento animale. Questo ce lo insegnò proprio il padre dell'etologia Konrad Lorenz il quale, però, assegnava alla sperimentazione un passaggio altrettanto importante per arrivare a delle conclusioni veritiere o che si avvicinassero perlomeno ad ottenere un quadro conoscitivo soddisfacente dell'animale preso in oggetto di studio.

Dal punto di vista scientifico, quindi, non possiamo in alcun modo prendere questo volume come riferimento anche perchè, andando a cercare la bibliografica scientifica di riferimento o le citazioni scopriremo che, il volume che ha fatto da caposaldo per migliaia di cinofili, semplicemente ne è privo (se non il consigliare la lettura di Bekoff) 😂😂😂‼‼‼

Procediamo ora nel descrivere in maniera quanto più riassuntiva cosa sono i "segnali calmanti", quanti sono e come si manifestano all'interno della comunicazione canina.

Secondo la Rugaas sono dei comportamenti ("comportamenti" ce lo abbiamo messo noi, perchè una vera e propria definizione non siamo riusciti a trovarla nella sua opera) atti al preve**re l'accadere di eventi (qualora qualcuno di voi avesse bisogno di farsi leggere i tarocchi, chiedete ad un cane), evitare minacce da parte di uomini e cani, placare il nervosismo, la paura, lo schiamazzo (utile se avete bambini piccoli in casa), e situazioni spiacevoli. E ancora, i cani usano questi segnali sia per calmare se stessi quando si sentono stressati o a disagio sia per indurre l'altro a sentirsi più sicuro e a capire la buona volontà che questi segnali esprimono. In definitiva, il cane usa i segnali per fare amicizia e star bene con se stesso, con gli altri cani e con gli umani."
Insomma, se si potesse mettere la colonna sonora del Titanic suonata fuori tonalità con un flauto dolce, noi ce l'avremmo messa. Purtroppo dovremo accontentarci di immaginarla ed affermare a gran voce che risulta ovvio agli occhi di tutti (o almeno dovrebbe) che nel mondo reale questa cosa non accade affatto. Il significato attribuito a questi segnali non corrisponde alla realtà del mondo canino che non si limita, peraltro, ai cani dei clienti della Rugaas (ricordiamo che è una cinofila). Una realtà che comprende non solo la pacifica convivenza, ma anche la lotta per le risorse in contesti selvatici o di randagismo, i sistemi di status che regolano i principi di dominanza e sottomissione all'interno del gruppo sociale, i dialetti etologici presenti nella selezione delle varie razze e pedomorfòsi e tutta un'infinita trafila di aspetti che compongono la vita sociale dei canidi.
La Rugaas parla di un "linguaggio comune a tutti i cani del mondo", ma è un concetto che non si può semplificare in questo modo. Sicuramente un napoletano potrà arrivare a farsi capire da un finlandese utilizzando segnali "comuni" ma la comunicazione giungerà ad uno stallo arrivati ad un certo punto in cui servirà far capire concetti più articolati. Allo stesso modo sono presenti "gap comunicativi" tra un mastino ed un lupoide, a meno che uno dei due o entrambi non abbiano avuto esperienza (ontogenesi) della pedomorfòsi con la quale dovrà interfacciarsi.
Sembra che la Rugaas viva nel suo mondo in cui tutti i cani vanno d'accordo grazie ai segnali calmanti. E quando questo non accade? A pagina 23, paragrafo "Risoluzione dei conflitti" leggiamo che "I cani che hanno avuto la possibilità di sviluppare l'arte di comunicare con i loro simili (🙄🙄🙄perchè comunicare, si sa, è un'arte! Non è mica un aspetto evolutivo legato al dover sopravvivere in quanto animali sociali), e che non hanno perso l'uso dei segnali a causa nostra (⁉⁉⁉ WHAT🤔🤔🤔⁉⁉⁉), si intendono tra loro, e veramente non sono mai in conflitto."
In che senso i cani hanno perso l'uso dei segnali per colpa nostra? A pagina 26, paragrafo "Quali cani hanno i segnali calmanti?" troviamo quanto segue: "I lupi li hanno e i cani li hanno ereditati". Quindi sono segnali innati facenti parte della filogenesi canina? E come avremmo alterato la loro capacità di utilizzo? Su quali cani? In che modo? Non ci viene concesso il lusso di una spiegazione. Forse meglio così, visto che nello stesso paragrafo la Rugaas esordisce con un "Per esempio, i cani neri tendono ad usare la 'leccatina' più di altre espressioni facciali perchè la lingua rossa (rossa🤔⁉) si vede bene sul nero, ma essi sono comunque in grado di capire tutti i segnali che provengono da altre razze o DA NOI.
Dopo questa affermazione, potremmo anche chiudere il libro e ricollocarlo tra le favole di Esopo, ma vorremmo soffermarci su un altro, gigantesco ruzzolone della Turid. Riguarda proprio quel "DA NOI" scritto bello grosso.
Rugaas incappa nell'immancabile pizzico di antropomorfizzazione che ha aperto agli innumerevoli approcci delle varie scuole cinofile che iniziano con "Il cane, esattamente come noi...".
Oltre a commettere l'errore di antropomorfizzazione, cade anche in diverse contraddizioni che si ripresentano lungo tutta l'opera:

- Se i "segnali calmanti" fanno parte di un innatismo appartenente al Canis lupus familiaris, quindi comportamenti specie-specifici, quali segnali calmanti dovrebbero percepire "DA NOI", Homo sapiens sapiens?
- Se i "segnali calmanti" non possono essere insegnati dall'uomo (pagina 98 e pagina 106) e sono facenti parte del bagaglio esclusivo dei canidi, perchè a pagina 82, per "risolvere" il problema di un cane che aveva paura del passaggio dei treni, la Rugaas si è messa a sbadigliare e distendere (citiamo testuali parole) le sue "zampe anteriori" come fosse un cane 🤔⁉⁉⁉

Preferiamo concludere qui questa fiera dell'assurdo, portandovi a riflettere seriamente su quanto un testo della difficoltà di un libro di quinta elementare abbia avuto la capacità di tenere la cinofilia internazionale ancorata a credenze contraddittorie e prive di alcun fondamento logico e scientifico.
Il punto della nostra severa critica è esattamente questo: i cinofili tendono a leggere testi di altri cinofili scritti in maniera elementare poichè il testo di un Lorenz o di un Tinbergen sono testi che si studiano alle università e necessitano di solide basi di biologia per poter essere comprese.
Turid Rugaas è solo una cinofila che ha saputo cogliere l'attimo, diffondendo un modo di concepire il cane perchè la società e la cinofilia erano propense ad iniziare un percorso di questo tipo: il cane stava entrando nelle nostre abitazioni con un concetto diverso dal solito; diverso da quello del cinofilo. Stava iniziando l'era della cinofilia focalizzata sui padroni di cani costituiti da semplici famiglie che volevano il border collie come mero cane da compagnia.
Ribadiamo che il merito dell'ideatrice (perchè non ce la sentiamo di volerla chiamare "scoperta") dei "segnali calmanti" è stato quello di portare l'osservazione su un livello di importanza che si sta sempre più perdendo, ma quello che osservò fu completamente errato, contraddittorio, senza alcuna base scientifica ed altamente semplificativo.
E' ridicolo pensare che 30 segnali corrispondano al bagaglio comunicativo completo del cane ed è ancora più errato credere che tutti questi segnali vogliano dire "Sono stressato" oppure " Stai/sto calmo", peraltro senza inserirle in dinamiche più importanti che intercorrono durante un'interazione tra soggetti.
La vita del cane raccontato dalla Rugaas potrebbe esser paragonata ad un pendolo di Schopenhauer che, anzichè oscillare tra noia e dolore, oscilla tra calma e stress.

Stale Odegard, collega della Rugaas, dopo due anni di "studi (quali? Dove sono?), osservazioni, filmati e raccolta di materiale fissò la Rugaas per alcuni secondi e poi disse: 'abbiamo craccato il codice'".
Se potessimo rispondere ad Odegard diremmo quanto segue: "No Stale, non avete craccato nemmeno il gioco di Paperino - Operazione Papero 🤥🤥🤥".

La cinofilia necessita di uscire dalle sue stesse trame in cui il cane viene raccontato da meri appassionati o addestratori che portano avanti un'ideologia più che una teoria che desti interesse in una ricerca che arranca nel dover investigare su quanto di utile può essere scoperto in sede sperimentale.

Speriamo che questo contenuto possa aver aperto ad una maggiore comprensione non solo di quanto possano essere ancora diffusi concetti astrusi in cinofilia, ma anche con quale facilità essi si diffondano e si consolidino per lunghi periodi di tempo senza che ci siano voci abbastanza alte da poter mettere in dubbio anche le affermazioni più assurde.

Se vi appassiona ciò che scriviamo e trovate utili i nostri post, non dimenticate di lasciare un like e, soprattutto, condividere le nostre ‼‼‼ Alla prossima‼‼‼




Testo copiato da .

Ricordo comunque a tutti che quanto sopra io lo dissi già DIECI ANNI FA e da qualcuno mi prendetti pure dell'incompetente! ....FATE VOI !

BUONA DOMENICA👍☕

IL CALDO:Il caldo in estate per i cani è micidiale! Lo so che stanno girando post a go go su questo argomento ma non si ...
26/06/2023

IL CALDO:

Il caldo in estate per i cani è micidiale! Lo so che stanno girando post a go go su questo argomento ma non si spiega perché c'è gente con il leonberger alle 15 del pomeriggio al parco di Monza!

E questa è solo per fare un esempio!

Sappiate che il caldo vi accoppa il cane e lo fa pure molto velocemente in un arco di tempo sufficiente a farlo soffrire da schifo.

Le regole anche senza essere degli esperti, sono facilmente comprensibili:

Per i bisogni quotidiani cercare zone d'ombra, meglio se con un minimo di fondo erboso.

Evitare attività fisica intensa nelle ore più calde, preferire la mattina presto o la sera dopo il tramonto, non crediate che una passeggiata al guinzaglio sia cosa da poco, se troppo lunga, se il cane è pesante, se è brachicefalo con naso prognato, può essere massacrante! Fate attenzione, pensate a che tipo di pelo ha il vostro cane, i manti neri attraggono il sole e si scaldano prima. C'è sottopelo? C'è un pelo raso? Osservatele queste cose, più ossevate, più considerate e più potete regolarvi in base al clima che c'è fuori.

Questi sono suggerimenti gratuiti che forse già conoscete o forse no, in ogni caso è vostro dovere tenerne conto, se non lo fate, evitate in seguito di postare il vostro immenso dolore per un incidente di percorso che a vostro dire "poteva capitare a chiunque!".

Siete degli imbecilli per quanto mi riguarda!

Occhio e state in campana.

Buona serata a tutti.🍸

IL PROFESSIONISTA:Il vero professionista intanto si preoccupa della salute del cane! Non comincia lavorazioni con cani c...
17/06/2023

IL PROFESSIONISTA:

Il vero professionista intanto si preoccupa della salute del cane! Non comincia lavorazioni con cani che sono sofferenti a causa di problemi di salute di qualsivoglia genere!

Se e qualora, una qualche lavorazione è fattibile, essa sarà calibrata sempre in funzione della condizione psicoFISICA del soggetto!

In secondo luogo un professionista HA il dovere di interfacciarsi con il cliente! Ed ha inoltre il dovere di fare letteralmente "IL C**O" al cliente se costui se ne strafotte del proprio cane!

Ad esempio, qualora emergano elementi che lascino intendere che il proprietario non ottempera in maniera adeguata al benessere del suo cane, il professionista ha il sacrosanto diritto oltre che il ligio dovere di dare al cliente una sonora tirata di orecchi e qualora tal costume non sia in inversione di tendenza, il professionista medesimo è legittimato a sfanculare coerentemente con il proprio credo sul benessere interspecie il cliente stesso !

E non reggono scusanti di alcun genere addotte in merito al pensiero rivolto al cane, poiché in tal caso si impone una segnalazione agli organi di competenza in materia di protezione animali !
La qual cosa comporterà inevitabilmente un qualche livore nei confronti del professionista da parte del cliente medesimo!

Pertanto, tali giustificazioni sarebbero nientemeno che comode scusanti per non rinunciare al guadagno economico!

E quanto sopra è verosimilmente concreto considerato che il sottoscritto sta affrontando personalmente una circostanza analoga.

In conclusione: i doveri e i requisiti di un VERO professionista debbono tener conto di aspetti di varia natura e non possono MAI essere trascesi in funzione di un interesse di qualsivoglia tipo fuorché il reale benessere del cane e conseguentemente del proprietario o del contesto familiare in cui esso dimora.

Tali precisazioni si reggono a ragion veduta di alcuni post probabilmente pubblicati di impeto senza opportune precisazioni che denoterebbero una concreta professionalità degli operatori.

Buona serata a tutti.🍸

Andrea Gelmini

Noi potremmo avere certezze sui cani soltanto quando essi impareranno a parlare la nostra lingua! Quando potremo sederci...
16/06/2023

Noi potremmo avere certezze sui cani soltanto quando essi impareranno a parlare la nostra lingua! Quando potremo sederci uno in fronte all'altro e porre domande che riceveranno risposte!
Sino ad allora possiamo soltanto interpretare e basarci su quanto sappiamo, cercando continuamente conferme su ciò che stiamo facendo.
Io non offro mai certezze a nessuno nella consapevolezza di non possederne alcuna! Chi è in cerca di assolutismi simili, si rivolga opportunamente a esperti in grado di forniglieli.

Buona serata a tutti.🍷

Doc & Elisir ❤️
14/06/2023

Doc & Elisir ❤️

PARLIAMO DEL LUPO?...:Ma si dai, parliamo un po del lupo. E ne parliamo perché c'è il trend di paragonare il cane al lup...
09/06/2023

PARLIAMO DEL LUPO?...:

Ma si dai, parliamo un po del lupo.
E ne parliamo perché c'è il trend di paragonare il cane al lupo, del resto il lupo è suo antenato. E allora viaaa con diete barf e concetti naturalistici volti a offrire a fido una qualità di vita il più vicina possibile a quella del lupo.

Nessuno però che si chieda "quanto vive un lupo?" Vive di più in natura o in cattività? Si ammala anche lui? Il nostro cane è in grado di vivere come lui????...
Queste sono domande che bisognerebbe porsi! Perché è bello guardare solo il lato affascinante delle cose ma ogni moneta ha due facce signori miei!
Quindi sappiate che un lupo vive più a lungo in cattività che in natura, quasi il doppio per farci un idea! Sappiate poi che la dieta barf al nostro fido non è come alcuni la spacciano "la panacea di tutti i mali", non sono pochi i casi di cani finiti in clinica a causa di una dieta barf peraltro seguita ottimamente, se non credete domandate ai veterinari. Sappiate inoltre che il cane non è più un lupo da tantissimo tempo e che anche il più forte dei cani del pianeta perirebbe con altissima probabilità se abbandonato in un habitat naturale come quello del lupo (ma questo lo avevo già spiegato qualche anno fa).
In conclusione sappiate che la natura non fa sconti, non è perfetta, non provvede a tutto lei, non ha fatto le cose "giuste" come qualcuno crede o dice! La natura fa e basta! Se va bene ok va bene! Se va male si crepa e stop! Questa è la natura che piaccia o no! Le musichette alla Piero Angela, i teoremi etologi della chiesa degli animali, le ideologie naturiste del terzo millennio, vi propinano una fiotta di stronzate!
In natura si campa poco signori! In natura o si è forti e tanto fortunati o si schiatta! Magari per il clima, magari per il cibo, magari per i rivali, magari per una montagna disumana di altri motivi che elencare uno ad uno mi è impossibile.
E voi date retta ai super esperti che arrivano innanzi a voi e al vostro yorkshire a spiegarvi cosa fa il lupo in natura! Wow! Senti questo quante ne sa! Anvedi oh! Ho trovato uno davvero forte stavolta! Wowww...
Certe volte ce la meritiamo la sfiga mi dispiace! Anzi ce la andiamo addirittura a cercare!
In ogni caso io vi auguro buona fortuna e spero per i vostri cani che ci abbiate preso meglio di me.

Buona serata a tutti.☕

DENTI:Buongiorno a tutti, premetto come si evince dalla foto che non tratterò il discorso "denti" sul piano della cresci...
09/06/2023

DENTI:

Buongiorno a tutti, premetto come si evince dalla foto che non tratterò il discorso "denti" sul piano della crescita e corretta dentatura. Qui discutiamo di "salute" dei denti dei nostri cani:

Aggiungo che non sono un Veterinario e pertanto non possiedo "competenze" veterinarie ma spero ugualmente che le mie riflessioni trovino spunto di approfondimento per i neofiti e i proprietari poco informati a riguardo.

(...giusto per precisare prima che arrivi qualcuno a domandare le mie competenze!)

Tratto questo aspetto del cane perché mi capita di incontrare persone con cani di uno o due anni con una dentatura già discretamente ingiallita e con formazione di tartaro.

Un età direi un po precoce per osservare ciò.

Pertanto invito a non trascurare questo genere di cose che nel breve termine non destano preoccupazioni ma in tarda età hanno il loro peso.

Tutto parte dall'alimentazione come vale anche per l'uomo.

È noto che i cani che seguono barf da tutta la vita, giungano a vecchiaia con denti sani, non certo bianchi splendenti come in gioventù ma assolutamente sani. Ciò accade perché in barf non si utilizzano zuccheri di alcun tipo, ne semplici e ne complessi, o tutt'al più essi sono in percentuali molto limitate.

Tutti sappiamo che il tartaro si forma a causa della placca batterica e la placca batterica è alimentata dagli zuccheri.

Pertanto una dieta a basso tenore di carboidrati è sotto questo aspetto sicuramente vantaggiosa.

Cereali, riso, pasta, pane, e via dicendo, sono i responsabili dell'ingiallimento dei denti precoce. Anche la frutta che sebbene sia salutare in quanto ricca di vitamine, minerali, antiossidanti ecc. è da offrire in blande quantità, io so di persone che danno al proprio cane quantitativi industriali di mele e frutta di altro genere, attenzione.

Per chi segue diete industriali (crocchette), prediligere i cibi "Low Grain" a bassa percentuale di cereali.
Questo nel caso stiate seguendo le ultime ricerche che concordano sul fatto che il "Grain Free" non sia ottimale per il cane, io con il mio sono a grain free da tre anni e per ora tutto va benone.

Un piccolo aiuto può arrivarvi dal succo di limone.
Il limone scioglie il tartaro ma al cane non piace. Ergo si può immergere un dischetto di cotone nel succo di limone, poi strizzarlo e frizionare la dentatura periodicamente per osservare un graduale schiarimento e rimozione del tartaro. È una pratica che ho già seguito in passato e ha dato ottimi risultati.

Augurandomi che il post non scateni le ire di nessuno, un caro saluto a tutti da parte mia e di K.

Buon weekend a tutti. ☕

"L'APPRENDIMENTO": L'apprendimento consiste in modificazioni del comportamento prodotte dall'esperienza. Sono quindi esc...
30/04/2023

"L'APPRENDIMENTO":

L'apprendimento consiste in modificazioni del comportamento prodotte dall'esperienza. Sono quindi escluse da questo fenomeno le modificazioni a breve termine e quelle che derivano da cambiamenti strutturali del sistema nervoso centrale (come la maturazione sessuale, l'invecchiamento, le lesioni). Apprendere significa dunque acquisire, basandosi sulle esperienze precedenti, nuove modalità di risposta per risolvere una situazione problematica o per adattarsi alle pressioni ambientali.

Sono comportamenti appresi l'imprinting, il condizionamento, l'apprendimento per prove ed errori, l'assuefazione, l'intuito e l'apprendimento per imitazione.

Imprinting:
L''imprinting è una forma di apprendimento caratteristica dei vertebrati, che ha luogo durante le prime fasi di vita (periodo sensibile), quando l'animale può facilmente ve**re "impressionato" (imprinting in inglese significa "impressione") da un oggetto che ha vicino, su cui dirigerà in seguito particolari reazioni istintive. Il termine "imprinting" fu coniato dal suo scopritore, l'etologo tedesco K. Lorenz.

Il periodo sensibile, durante il quale l'animale non distingue gli stimoli esterni e subisce l'imprinting (sviluppando un attaccamento irresistibile verso l'oggetto), è in genere molto breve: è limitato ad alcune ore o a qualche giorno, a seconda della specie, dello stadio di sviluppo dell'animale al momento della nascita e della durata di esposizione all'oggetto. Numerosi esperimenti sono stati compiuti su una forma di imprinting, nota come reazione del seguire, su pulcini di varie specie di uccelli che seguono sempre l'oggetto dell'imprinting.

L'imprinting ha effetti che possono perdurare per tutta la vita e in molte specie è responsabile dei legami di un animale con il genitore (imprinting filiale), con l'ambiente in cui vive (imprinting sull'habitat) e delle preferenze di tipo alimentare e sessuale (imprinting alimentare e sessuale). Se ne deduce che l'imprinting serve all'animale per identificare la propria specie (e quindi è un fattore chiave alla base del "comportamento sociale".

Condizionamento e apprendimento per prove ed errori

Il processo di apprendimento può essere ricondotto principalmente ai processi di condizionamento, di cui si riconoscono due modelli: il condizionamento classico e il condizionamento operante.

Nel condizionamento classico un animale mette in atto una risposta associata a uno stimolo che normalmente non causa quella risposta. Questo comportamento è detto anche pavloviano dal nome del suo scopritore, il medico russo I. Pavlov (1849-1936). Facendo sentire a un cane affamato il suono di un campanello prima di presentargli della carne, Pavlov riuscì ad addestrare l'animale a salivare al suono del campanello. Il processo di salivazione all'introduzione del cibo in bocca è la risposta incondizionata, mentre la salivazione in rapporto al campanello è la risposta condizionata.

Nel condizionamento operante l'animale impara a eseguire un comportamento per ricevere una ricompensa o evitare una punizione. Per esempio, un ratto introdotto in una gabbia in cui la pressione su una leva provoca la comparsa di una pallina di cibo ben presto apprende a premere regolarmente la leva per ricevere il cibo. Il condizionamento operante è indotto dallo sperimentatore e viene sviluppato nell'ambiente controllato del laboratorio.

Qualora un animale apprenda nel proprio ambiente naturale un certo comportamento grazie a numerosi tentativi, si parla di apprendimento per prove ed errori.

Assuefazione

L'assuefazione è la perdita graduale di reazione a uno stimolo innocuo ripetuto. A differenza delle altre forme di apprendimento, comporta la perdita di risposta a uno stimolo.

Grazie all'assuefazione gli animali non perdono tempo ed energia per rispondere a uno stimolo che non arreca loro né vantaggi né danni. Così, per esempio, gli uccelli imparano a ignorare uno spaventapasseri che inizialmente li dissuadeva dal posarsi su un campo.

Intuito

L'intuito consente a un animale di risolvere una situazione nuova applicando le esperienze fatte in passato, senza ricorrere a tentativi preliminari. È la forma più elevata di apprendimento ed è tipica dell'uomo. È stata studiata dal punto di vista etologico inizialmente negli scimpanzé ed è riscontrata in altri animali, quali i piccioni.

L'esperimento che ha dimostrato questa forma di apprendimento chiedeva a uno scimpanzé di trovare il modo per raggiungere delle banane poste sul soffitto di una gabbia. Lo scimpanzé, osservando l'ambiente, veniva attratto da alcune casse situate nella gabbia e grazie all'intuito capiva che se le impilava una sopra l'altra, queste potevano diventare uno strumento per raggiungere le banane.

Apprendimento per imitazione

L'apprendimento per imitazione consiste nell'acquisire nuovi comportamenti osservando e imitando azioni compiute da un animale della propria specie. I casi meglio documentati riguardano una popolazione di macachi e alcune cince.

Per studiare le abitudini alimentari dei macachi che vivono sull'isola giapponese di Koshima, alcuni etologi gettarono loro sulla spiaggia delle patate dolci e videro che, per pulirle, i macachi toglievano i granelli di sabbia uno a uno. Dopo circa due anni, però, essi osservarono che una femmina aveva imparato a lavare le patate; questa abitudine si diffuse nel giro di poco tempo, tanto che in seguito tutti i macachi dell'isola lavavano le patate.

In Inghilterra negli anni '50 l'usanza dei lattai di lasciare davanti alle abitazioni le bottiglie di latte si dimostrò antieconomica: per un caso fortuito, una cincia ruppe con il becco il tappo di una bottiglia e si accorse che sotto questo si trovava della panna. L'abitudine a forare i coperchietti delle bottiglie si è trasmessa di generazione in generazione e oggi è un comportamento tipico di questa specie.

L'imitazione è, come l'imprinting, un'altra modalità basilare del comportamento sociale e inoltre è un importante fattore di trasmissione di ciò che viene chiamato "cultura" (trasmissione, mediante l'apprendimento, di moduli di comportamento acquisiti, in modo da creare "tradizioni".







UN CALOROSO BENVENUTO A TUTTI I NUOVI FOLLOWER DI "SCUOLA K"❤️
12/04/2023

UN CALOROSO BENVENUTO A TUTTI I NUOVI FOLLOWER DI "SCUOLA K"❤️

06/01/2023

Un saluto di benvenuto a tutti i nuovi follower di "Scuola K" 🍸

Andrea Gelmini

LE COSE DA NON FARE - (secondo me):Nell'istruire un cane ad alcuni comandi, noto spesso da parte dei proprietari delle a...
02/01/2023

LE COSE DA NON FARE - (secondo me):

Nell'istruire un cane ad alcuni comandi, noto spesso da parte dei proprietari delle azioni che personalmente cerco sempre di sconsigliare.

Un esempio è il "terra/resta"
In questo comando è di fondamentale importanza che il cane acquisisca fiducia nel proprietario, il quale dovrà preoccuparsi di "tornare" egli stesso dal cane che avrà mantenuto la posizione.
Molti proprietari tuttavia, tendono ad allontanarsi per poi "richiamare" il cane a se stessi, pensando così facendo, di "istruire" il cane anche al richiamo.

A mio parere però, l'esercizio del richiamo va eseguito in modo diverso e diviene possibile affiancarlo al resta soltanto quando il resta è stato ben consolidato.

Un altra cosa che noto quando insegno il "rifiuto del boccone" (o dell'esca come si preferisce chiamarlo), è che alcuni gettano a terra il boccone dando il comando "No", impedendo al cane di cibarsene e fin qui nulla da obiettare, in seguito però costoro raccolgono il boccone da terra e lo offrono al cane.
Questo gesto è a mio parere assolutamente da evitare perché il cane ha una naturale propensione a dare le cose per scontate e nel trovare del cibo a terra in futuro, sarebbe per lui normale cibarsene poiché convinto che comunque noi glielo daremo.
Il consiglio che invece suggerisco io è di vietare rigorosamente al cane di cibarsi di qualsiasi cosa si trovi sul pavimento, anche se questa fosse caduta dalle nostre mani. Il cibo che gli è permesso consumare deve trovarsi nella sua ciotola o deve prove**re dalla nostra mano. Se il boccone cade a terra, darete il comando "No", lo raccoglierete e lo metterete in tasca o su un appoggio, dopodiché offrirete al cane un altro boccone proveniente dalla vostra tasca ma mai assolutamente dare al cane il boccone raccolto da terra.

(Opinione personalissima sia chiaro!)

Queste possono sembrare cose banali ma potrebbero evitare che il vostro cane finisca avvelenato. L'importanza di un corretto percorso istruttivo su cose apparentemente semplici, va considerata in virtù di circostanze imprevedibili ed eccezionali a cui generalmente non si pensa.

Naturalmente, questi sono consigli di mia personale opinione ci tengo a rimarcarlo fermamente! In nessun caso hanno la pretesa di stravolgere eventuali iter di altri profili cui vi siete affidati.

Qualora da tali consigli avrete riscontrato vantaggi e risultati, ne sarò lieto in primis.

Buona giornata a tutti.☕

Andrea Gelmini
By "Scuola K"

Indirizzo

Casatenovo
23880

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