03/06/2022
SONO ENORMI, CATTIVE E DISGUSTOSE. IL LORO MORSO E’ QUASI SEMPRE MORTALE, SI ARRAMPICANO E SALTANO, LASCIANO CADERE I LORO PICCOLI DAGLI ALBERI, HANNO UN’INSANA PASSIONE PER IL LATTE, VENGONO LANCIATE DAGLI ELICOTTERI.
Queste sono solo alcune delle false credenze sulla vipera, serpente odiato, temuto, quasi sempre ucciso senza pietà dall’eroe di turno. Una creatura che, visto il numero di leggende assurde che girano sul suo conto, ha ormai un’aura quasi mitologica. Ma c’è del vero oppure si tratta dei soliti racconti di paese amplificati dal passaparola, dall’ignoranza e dal pregiudizio?
DI COSA SI TRATTA?
La vipera è un serpente appartenente alla famiglia Viperidae. In Italia vivono cinque specie di vipere: la più diffusa è la vipera comune (Vipera aspis), presente su tutto il territorio peninsulare e in Sicilia. Altre quattro specie popolano alcune parti d’Italia: il marasso (Vipera berus, presente sulle Alpi), la vipera dal c***o (Vipera ammodytes, presente sulle Alpi orientali), la vipera dell’Orsini (Vipera ursinii, presente in una ristretta zona dell’Appennino centrale) e la vipera dei Walser (Vipera walser, scoperta solo nel 2016, presente in una ristretta zona delle Alpi occidentali, in Piemonte). Hanno tutte alcune caratteristiche in comune: su tutte le dimensioni modeste, il capo dalla forma triangolare ben distinto dal corpo, la coda corta ben distinta dal tronco, le forme generali tozze, la pupilla dalla forma a fessura verticale (caratteristica, questa, presente anche in alcuni colubri). La lunghezza è limitata, le vipere superano raramente gli 80 cm di lunghezza, per cui si tratta di un “serpentello”. Niente a che vedere con alcuni colubri (biacco, saettone, cervone, natrice dal collare) che possono raggiungere e superare i 150 cm. La livrea è generalmente brunastra, grigiastra, talvolta bruno rossiccia, caratterizzata da striature e disegni geometrici scuri. Alcuni esemplari possono essere quasi completamente neri (melanotici) o interamente neri (melanici). La vipera è un serpente velenoso: presenta una dentizione solenoglifa, caratterizzata da due zanne velenifere scanalate protrusibili che durante il morso vengono proiettate in avanti e che sono estremamente efficienti nell’inoculazione del veleno. Suddetto veleno è l’ideale per uccidere le piccole prede di cui la vipera si nutre: micromammiferi (topi, arvicole, toporagni), piccoli rettili (lucertole, orbettini) e grossi invertebrati.
CON COSA POSSONO ESSERE CONFUSE?
Chi ha un minimo di “occhio” e di esperienza, non può confondere la vipera con nessun altro serpente. I colubri e le bisce sono in genere più lunghi e presentano forme affusolate e capo ovale, non così distinto dal corpo. L’unica specie con cui una vipera potrebbe essere confusa, dalle nostre parti, è la natrice viperina (Natrix maura), in effetti vagamente simile e che può trarre in inganno i neofiti. Altri colubri presentano dimensioni simili alla vipera (Coronella), ma hanno un aspetto notevolmente diverso.
LE VIPERE SONO CATTIVE?
Assolutamente no. L’aspetto “truce” dato dalle pupille verticali non deve trarre in inganno. La vipera non è cattiva né crudele, ma fa semplicemente quello che deve per sopravvivere: preda animali più piccoli per nutrirsene. La vipera è “cattiva” esattamente come lo è qualsiasi altra specie animale che cerca di sopravvivere.
SONO DAVVERO COSI’ VELENOSE E AGGRESSIVE COME DICONO?
Assolutamente no. Il veleno della vipera non va sottovalutato, è potente, ma viene iniettato sempre in dosi troppo modeste per causare la morte: quante volte si legge di una persona uccisa da una vipera? Quasi mai. Il morso può dare complicazioni ed essere pericoloso solo in soggetti particolarmente sensibili, allergici, particolarmente giovani/leggeri (bambini) o anziani, o in persone che presentano già problemi di salute pregressi. Nella maggior parte dei casi provoca gonfiore, rossore, dolore, nausea, malessere diffuso, ed è sempre bene eseguire dei controlli se i sintomi persistono. Ma in ogni caso, il pericolo maggiore è quello di farsi prendere dal panico. Inoltre, la vipera non è assolutamente un serpente aggressivo: morde solo se molestata o maneggiata, quando avverte una reale minaccia. Anche in questi casi, tuttavia, preferisce assestare dei morsi privi di veleno (“dry bites”) come avvertimento, poiché la produzione del veleno è dispendiosa, e la vipera preferisce risparmiarlo e utilizzarlo per le prede. Altri serpenti nostrani non velenosi sono molto più aggressivi e mordaci, basti pensare al biacco e al saettone. La vipera, se infastidita, preferisce sempre la fuga: è un serpente timido e pigro, caratterizzato da movimenti lenti, che passa la maggior parte delle sue giornate immobile.
SI ARRAMPICA DAVVERO SUGLI ALBERI PER PARTORIRE?
Assolutamente no. È vero che la vipera è un serpente viviparo (aplancentale), che partorisce piccoli vivi e già perfettamente formati: tuttavia quella della vipera che sale sugli alberi per poi lasciar precipitare i suoi piccoli giù dai rami, per paura di essere morsicata dai suoi stessi figli, è una delle tante leggende di paese ancora oggi incredibilmente radicata nelle persone. La vipera non è un serpente agile: non è praticamente in grado di strisciare in verticale e arrampicarsi su un albero, e preferisce passare la sua vita sul terreno o nascosta in un anfratto. Impossibile capire come sia nata questa credenza popolare, fatto sta che ancora oggi c’è chi osserva le fronde degli alberi con terrore, temendo che da un momento all’altro possano piovere vipere.
HA DAVVERO LA PASSIONE PER IL LATTE?
Assolutamente no! Questa credenza popolare, ancora oggi molto diffusa, vede le vipere come grandi amanti del latte. Al punto che per acchiapparle c’è chi posiziona bottiglie piene di latte nel giardino (!), o chi crede ancora che le vipere saltino letteralmente addosso ai neonati, lanciandosi nelle loro culle, a causa dell’odore di latte di suddetti poppanti. Questo perché lo ha detto la bisnonna, lo ha detto la contadina del paese, lo ha detto la mamma dell’amico del nonno, e così via. Sarebbe interessante capire come sia nata tale leggenda (o dovremmo dire barzelletta?), fatto sta che per capirne l’assurdità basta ragionare: il latte è, per definizione, un alimento per giovani mammiferi. Come potrebbe un serpente avere questa passione per il latte?
SONO DAVVERO STATE “LANCIATE” DAGLI ELICOTTERI?
Assolutamente no. Ennesima leggenda-barzelletta, forse messa originariamente in giro da qualche fungaiolo che non gradiva i gitanti domenicali e rafforzata da dicerie, sospetti e scherzi volti proprio a spargere la voce in giro, con tanto di scatole sparpagliate appositamente nei boschi e contrassegnate da scritte inequivocabili. Non è mai stato messo a punto un programma di introduzione o reintroduzione delle vipere. Non è nemmeno mai stata proposta una cosa del genere. E se qualcuno lo facesse, perché mai lanciare serpenti dagli elicotteri rischiando pure di ucciderli nell’impatto? Se quest’operazione per assurdo fosse stata fatta, ci sarebbero prove inequivocabili. Come sempre, il passaparola e l’ignoranza hanno fatto il resto: oggi ci sono persone fermamente convinte che le vipere siano state lanciate dagli elicotteri. Da chi? Semplice: gli animalisti, gli ambientalisti, i “verdi”, e così via.
QUALI SONO I LORO NEMICI PRINCIPALI?
Molti. Perché se ad avere la fobia delle vipere siamo noi, sono loro a morire ogni giorno per causa nostra (diretta o indiretta). La vipera ha molti nemici naturali, in primis serpenti più grandi (biacco) e grandi rapaci (biancone), ma anche uccelli di varie specie e mammiferi carnivori. Questi, tuttavia, sono pericoli “naturali” che fanno parte dell’ambiente in cui la vipera vive. È l’uomo il peggior nemico della vipera: i pesticidi, i diserbanti, le modifiche ambientali messe in atto dall’uomo, la distruzione dell’habitat e le predazioni innaturali dovute ai pet (cani e, in particolare, gatti lasciati liberi di vagare) sono solo alcuni dei motivi per cui diverse vipere vengono uccise regolarmente. Poi ci sono le paure ingiustificate, l’ignoranza e i pregiudizi, con le vipere uccise non appena vengono avvistate perché “sono cattive”, perché “ho il cane” e perché “chi ci pensa ai bambini?”. Una bella badilata e via, vipera morta e tutti che tirano un sospiro di sollievo. Senza considerare tutti quei serpenti che vengono scambiati erroneamente per una vipera e uccisi anche loro. L’unica colpa della vipera non è quella di aggredire o mordere (cosa che non fa quasi mai), ma solo di esistere, di avere un aspetto “non carino” e di passare di lì per caso. Certuni arrivano a uccidere in via preventiva tutti i serpenti che vedono, che siano vipere o no, per “mettere in sicurezza” il bosco e farci poi correre il cane. A questo punto, le paure che abbiamo nei confronti della vipera suonano quantomeno assurde. Dovrebbe essere la vipera a temere noi. Cosa che in effetti fa.
PERCHE’ DEVONO ESSERCI?
La vipera è un predatore di microfauna e a sua volta una preda di animali più grandi. Come tutti gli altri serpenti, è fondamentale per l’ecosistema in quanto facente parte dell’equilibrio ambientale. La sua presenza, purtroppo, è sempre meno abbondante a causa dell’uomo. Uomo che non perde mai occasione di ucciderla e di parlarne male.
E’ GIUSTO TEMERLE?
Nì. La vipera è un animale velenoso, che va trattato con rispetto. Giusto temere il suo morso e fare attenzione, ma a onor del vero il veleno non provoca quasi mai la morte. In caso di avvistamento, basterà aggirarla: la vipera è un serpente timido, schivo, pauroso e lento nei movimenti. Fate finta di non vederla, e la vipera non mostrerà mai aggressività. Rispettatela. Perché è importante, e perché gli animali da tutelare non sono solo quelli “carini”.
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( Tratto dal Web)